CORSI E RICORSI

È stato Luigi Barzini – eroe, oltre che grande giornalista, della mitica Parigi-Pechino – che alla domanda “Ma è faticoso fare il giornalista?” ha risposto: “Sempre meglio che lavorare”. Oggi quella risposta, più che mai valida per i giornalisti, potrebbe darla, ad ancor maggiore ragione, un sindacalista. Uno a caso, diciamo

(e no, non dico braccia rubate all’agricoltura, perché per fare il contadino devi saper fare un mestiere. E non puoi permetterti di essere stupido, se no muori di fame tu insieme a tutta la famiglia). Poi, sempre a proposito di parassiti che succhiano il nostro sangue, aggiungerei quel signore, di cui mi rifiuto di scrivere il nome, che ha gioiosamente annunciato che se arriveremo al 90° di vaccinati si potrà attenuare lo stato di emergenza. Ora, considerando che nella ormai massacrata Costituzione italiana NON ESISTE LO STATO DI EMERGENZA (esistono lo stato di guerra e quello di calamità, vale a dire terremoti eruzioni alluvioni, per una durata massima di 90 giorni e con valore locale, che se il Vesuvio, per dire, dovesse rifare una cosa tipo Pompei, non è che chiudono la Milano-Venezia e fermano i treni sulla Padova-Bologna); considerando che questo stato di emergenza è stato proclamato per sei mesi e poi prorogato di altri sei e poi prorogato di altri sei e poi prorogato di altri sei (illegalità alla quinta potenza); considerando che  con questo stato di emergenza non si è fatto un cazzo – e non ritornerò sui diciotto miliardi di cose che ho già scritto nel corso di un anno e mezzo – tranne imprigionare sessanta milioni di persone: che cosa dovremmo fare a uno che dopo due anni, con un tasso di contagi allo 0,6%, ci fa intravvedere la possibilità – forse magari può darsi chissà – di un’attenuazione? Consideriamo inoltre che il 90% degli italiani, tolti i bambini al di sotto dell’età vaccinabile e tolti quelli che per particolari patologie o allergie non si possono vaccinare, significa il 100% delle persone vaccinabili, che si sa perfettamente che non sarà mai raggiunto. In conclusione: l’attenuazione dell’emergenza, nei programmi di questo signore, non arriverà mai. E queste sono le circostanze in cui mi torna alla mente quel bellissimo capitolo di Papillon in cui un tizio viene spogliato, legato, gli vengono fatto su tutto il corpo tanti piccoli tagli da cui esce il sangue, e poi si apre una scatola piena di formiche rosse. Pare che a spolpare completamente un uomo ci mettano una settimana.

barbara

Una risposta

  1. Quello che a me lascia basito è che molti pasdaran della costituzione più bellissima del mondo sembra non si rendano conto che tutte queste forzature sono estremamente pericolose perché creano dei precedenti a cui poi, chi arriva dopo, si può appellare per fare i suoi di porci comodi.
    Come è capitato con l’articolo sulla riservatezza delle comunicazioni; è stato di fatto abrogato in nome di un “diritto a sapere” completamente inventato perché era utile l'”usum spittanandum” di queste ultime. Ma il risultato alla fine quale è stato? Che si sputtana tutto di tutti, soprattutto se prurignosissimo.
    Stessa cosa il GP, cosa vieta che un domani qualcun’altro aggiri la costituzione non imponendo obblighi diretti ma di fatto vietando praticamente “tutto” a chi non adempie?

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  2. Da bravo articolo d’antiquariato stalinista leninista, Landini immagina i laureati emigrati perché assunti a chiamata individuale (l’orrore per un sindacalista) siano equiparabili ai minatori italiani deportati in Belgio in cambio della fornitura di carbone per un’Italia in ginocchio. Non c’è niente da fare:,i sinistri non sanno leggere la realtà.

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  3. Su Barzini Sr. alla Pechino Parigi, confermo che è stato eroico, soprattutto per avere sopportato per tutto il viaggio il Principe Borghese (forse il papà o il nonno di Junio Valerio), con cui i rapporti divennero presto tesissimi. Immagina il Principe che apre una scatoletta di sardine in mezzo al nulla, presenti solo lui e Barzini, ne mangia una metà e poi dice a voce alta, ma a nessuno in particolare: “Se qualcuno ha fame, è rimasta mezza scatoletta”.

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    • Azz, mi sono dimenticata! E’ che ci sono andata oggi e sono passati un po’ di giorni, e poi il telefono continuava a squillare per gente che chiedeva di andare a fare il tampone (perché c’è anche gente che invece che fare il giro di tutte le farmacie della provincia e poi frignare che ha dovuto girare tutta la provincia, prima di muoversi da casa telefona e sente se può andare o no) e per via delle telefonate tutto il lavoro era rallentato e la coda si allungava, e insomma non mi è più venuto in mente. Cercherò di ricordarmene la prossima volta.
      Io garbo sempre a chi mi conosce poco.

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