Non saprei, io i liquori li preferisco non annacquati quindi non so che rumore faccia. Comunque non ho avuto nessun fastidio, né dolori né altro, nonostante quello fosse il secondo solco che facevo – e come si può vedere, erano parecchio lunghi. E’ che sono giovane, tutto lì il segreto.
Comunque l’età è sempre solo un numero…
Quando dovresti avere il raccolto?
Io invece di seminare sto im-piantando. Separazione in due sottoutenze di un impianto elettrico industriale (termine tecnico). Ci sarà un motivo perchè ci chiamano “gli insonni” (e non siamo pochi in questo ambiente). Adesso ci siamo presi una piccola pausa.
L’età è cartilagini che si consumano, muscoli che si accorciano, artrosi che avanza, acciacchi che si accumulano, organi che si deteriorano, funzioni che diminuiscono, difficoltà che aumentano, movimenti che rallentano… altro che numeri!
Appunto, il numero può cambiare.
Conosco una signora che a 84 anni va ancora in montagna, la mia fidanzata a 63 sembra una ragazzina, una mia ex compagna di scuola (56, quindi) ha già avuto problemi di cedimenti di articolazioni a 37.
Ah, se è per quello io l’artrosi cervicale l’avevo a 27 anni, la colite spastica da prima ancora, la prima artrosi alla spalla a 35 e all’altra spalla a 46. Il prolasso mitralico che non mi permette di correre per più di qualche decina di metri invece è congenito, e infatti anche da bambina e ragazza mi era impossibile correre per più di qualche decina di metri. In compenso, sia pure a prezzo di cure pesanti e invalidanti, sono guarita dal piccolo male epilettico.
Al contrario: lo stretching serve per stare diritti. Quei vecchietti che vedi camminare con la schiena curva e le ginocchia piegate non sono così perché sono deboli, ma perché i muscoli si sono accorciati troppo e non arrivano più a permettergli di tenere la posizione diritta.
Ma sei folle?!. Una donna piegata a 90° in balia del maschio patriarcale, dominnante e pure un po’ laziale. Le veneree Boldrini e Murgia sono sconvolte. Non ti senti in colpa per avere turbato cotante portatrici di intelletti superiori?
In quel momento però ero al sicuro: l’unico maschio presente, come si può vedere nella prima foto, era a sua volta a 90°, oltre che davanti e non dietro.
E mentre ero messa così mi è tornato in mente il bellissimo Libera nos a malo di Luigi Meneghello, in cui racconta di un tale falegname di Vicenza – falegname in dialetto veneto si dice marangon, anche se nella mia generazione non l’ho mai sentito usare. Questo tale falegname dunque usava andare per i campi, dove abbondavano le giovani contadine che lavoravano a culo ritto come ero io in quel momento, ne sceglieva una, le andava dietro, le rovesciava la gonna e si accomodava, al che la contadina diceva: “Ma cosa falo?!” E lui: “El marangon a Vicensa, par servirla”.
…ma la terra che si vede è tutta tua ?
Non invidio per definizione e forma mentis, però aspiro ad eguagliare.
I miei miseri 1000 metri gridano vendetta, ma prima o poi il confinante mollerà, e allora sì, le mie mire di espansione saranno raggiunte !
(…prima o poi vedremo mai a chi appartiene l’ombra che ti fotografa) ?
Allora, quella terra ha un proprietario, che l’ha diviso in vari appezzamenti, dati in affitto. Ad un certo momento uno degli appezzamenti è rimasto sfitto, e lasciare un pezzo di terra incolto in mezzo ad altri coltivati non va bene, perché si riempie di erbacce che poi vanno a infestare gli altri orti, sicché ha messo sulla strada un cartello con su scritto “Affitto un orto”. L’ombra che mi fotografa l’ha visto e ha deciso di prenderlo, e adesso insieme al suo compagno ha cominciato a sistemarlo, aiutata dai consigli degli altri affittuari con più esperienza. Un altro pezzo, mi ha detto, è stato preso da tre amiche professoresse, che lo stanno coltivando con successo. Poi giovedì mi ha portata a vederlo e dal momento che ero lì ho dato una mano. Abbiamo fatto due nuovi solchi dove ho seminato bietole, erbette miste e radicchio tardivo di Verona. Io l’orto, piccolo, l’ho avuto per vent’anni ma adesso e nella casa precedente non l’ho più avuto, e mi dispiace: tagliare per cena un pomodoro ancora caldo di sole non ha davvero prezzo.
Solo vederla così la schiena mi fa cric come il ghiaccio quando ci si versa sopra il whisky…
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Non saprei, io i liquori li preferisco non annacquati quindi non so che rumore faccia. Comunque non ho avuto nessun fastidio, né dolori né altro, nonostante quello fosse il secondo solco che facevo – e come si può vedere, erano parecchio lunghi. E’ che sono giovane, tutto lì il segreto.
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Comunque l’età è sempre solo un numero…
Quando dovresti avere il raccolto?
Io invece di seminare sto im-piantando. Separazione in due sottoutenze di un impianto elettrico industriale (termine tecnico). Ci sarà un motivo perchè ci chiamano “gli insonni” (e non siamo pochi in questo ambiente). Adesso ci siamo presi una piccola pausa.
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L’età è cartilagini che si consumano, muscoli che si accorciano, artrosi che avanza, acciacchi che si accumulano, organi che si deteriorano, funzioni che diminuiscono, difficoltà che aumentano, movimenti che rallentano… altro che numeri!
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Appunto, il numero può cambiare.
Conosco una signora che a 84 anni va ancora in montagna, la mia fidanzata a 63 sembra una ragazzina, una mia ex compagna di scuola (56, quindi) ha già avuto problemi di cedimenti di articolazioni a 37.
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Ah, se è per quello io l’artrosi cervicale l’avevo a 27 anni, la colite spastica da prima ancora, la prima artrosi alla spalla a 35 e all’altra spalla a 46. Il prolasso mitralico che non mi permette di correre per più di qualche decina di metri invece è congenito, e infatti anche da bambina e ragazza mi era impossibile correre per più di qualche decina di metri. In compenso, sia pure a prezzo di cure pesanti e invalidanti, sono guarita dal piccolo male epilettico.
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Stare piegato a lungo non è un problema. Casomai lo è tirarsi su.
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Dipende: piegata così, del tutto non è un problema, ma se devo stare parzialmente piegata, anche per poco, il dolore mi schianta.
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Perciò fai stretching
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No no, sono due cose separate. Lo stretching comunque è importantissimo, più di ogni altro tipo di ginnastica.
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Ti serve per piegarti verso il terreno
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Al contrario: lo stretching serve per stare diritti. Quei vecchietti che vedi camminare con la schiena curva e le ginocchia piegate non sono così perché sono deboli, ma perché i muscoli si sono accorciati troppo e non arrivano più a permettergli di tenere la posizione diritta.
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Allora vuol dire che riesci a tirarti su 😁
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Sì, ma quello dipende non più dalla lunghezza bensì dalla robustezza della muscolatura.
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Se questa scena è stata ripresa nelle Marche, dovrebbe parlarsi di donzelletta.
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Solo se si è in sul calar del sole, qui il sole era ancora bello alto.
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Ma sei folle?!. Una donna piegata a 90° in balia del maschio patriarcale, dominnante e pure un po’ laziale. Le veneree Boldrini e Murgia sono sconvolte. Non ti senti in colpa per avere turbato cotante portatrici di intelletti superiori?
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In quel momento però ero al sicuro: l’unico maschio presente, come si può vedere nella prima foto, era a sua volta a 90°, oltre che davanti e non dietro.
E mentre ero messa così mi è tornato in mente il bellissimo Libera nos a malo di Luigi Meneghello, in cui racconta di un tale falegname di Vicenza – falegname in dialetto veneto si dice marangon, anche se nella mia generazione non l’ho mai sentito usare. Questo tale falegname dunque usava andare per i campi, dove abbondavano le giovani contadine che lavoravano a culo ritto come ero io in quel momento, ne sceglieva una, le andava dietro, le rovesciava la gonna e si accomodava, al che la contadina diceva: “Ma cosa falo?!” E lui: “El marangon a Vicensa, par servirla”.
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…ma la terra che si vede è tutta tua ?
Non invidio per definizione e forma mentis, però aspiro ad eguagliare.
I miei miseri 1000 metri gridano vendetta, ma prima o poi il confinante mollerà, e allora sì, le mie mire di espansione saranno raggiunte !
(…prima o poi vedremo mai a chi appartiene l’ombra che ti fotografa) ?
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Allora, quella terra ha un proprietario, che l’ha diviso in vari appezzamenti, dati in affitto. Ad un certo momento uno degli appezzamenti è rimasto sfitto, e lasciare un pezzo di terra incolto in mezzo ad altri coltivati non va bene, perché si riempie di erbacce che poi vanno a infestare gli altri orti, sicché ha messo sulla strada un cartello con su scritto “Affitto un orto”. L’ombra che mi fotografa l’ha visto e ha deciso di prenderlo, e adesso insieme al suo compagno ha cominciato a sistemarlo, aiutata dai consigli degli altri affittuari con più esperienza. Un altro pezzo, mi ha detto, è stato preso da tre amiche professoresse, che lo stanno coltivando con successo. Poi giovedì mi ha portata a vederlo e dal momento che ero lì ho dato una mano. Abbiamo fatto due nuovi solchi dove ho seminato bietole, erbette miste e radicchio tardivo di Verona. Io l’orto, piccolo, l’ho avuto per vent’anni ma adesso e nella casa precedente non l’ho più avuto, e mi dispiace: tagliare per cena un pomodoro ancora caldo di sole non ha davvero prezzo.
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