DICONO DI ME

Mi è ricapitato sottomano un post di tredici anni e mezzo fa che mi era stato a suo tempo segnalato, in cui si parla di me, nel post e nei commenti, il tutto per la bellezza di 15 pagine, 497 righe, 5414 parole, 32.921 caratteri, da cui estrarrò per voi alcune perle.

la poveraccia
giustizialista.
fondamentalmente una che non capisce.
una convinta che capire non serva a nulla
BARBARA NON HA LIMITI ALLE BARBARIE! (andasse a quel paese)
porta in sè una aggressività patologica. Non conosce dialogo, e ciò la porta ad essere ben peggio dei mali che dipinge.
Caratteristica di Barbara è che è quasi del tutto incapace di scherzare. Quanto a autoironia, meglio lasciar perdere.
Se la risposta non ha il tono da “quanto hai ragione” (non seguita da argomenti, per carità) se non ti censura, ti attacca proprio sulle “tematiche”
Detto questo credo non meriti troppa considerazione.

Perché cotanto livore? ‘Sta blogger vi ha piazzato bond argentini? Se davvero è cretina non è giusto infierire su un cretino; se non lo è, perché le date della cretina ogni riga? Che ci guadagnate?
Fa caldo eh, ragazzi….
etienne64

ps: sono insegnante anche io e ci tengo a sottolineare che NON siamo tutti così.
galatea72 [e vorrei vedere che avessi la pretesa di assomigliare a me]

nei modi piccolo-borghesi che oggi ci propone Barbara
Naaa, quella sta parlando di se stessa. E di che cos’altro vuoi che possa mai parlare? Non è (o non solo) questione di stupidità, ma di ombelicalità.
È solo una delle tante cretine che hanno visto la Madonna. E che quindi non l’hanno vista. La lascerei marcire, lei e i suoi centomila miliardi di inutili neuroni. Scusate non so se avete notato i logo che sfoggia, la quantità e la qualità di quei logo.
“NOTA PER QUALCUN ALTRO: la regola numero 1 nei blog è che a casa mia faccio quel cazzo che mi pare. Non ti sta bene? Togliti dai coglioni e vedrai che andrà tutto bene.” Scusate, tra i commenti di questa povera stronza ho beccato questo. Ma allora, se poco mi dà niente, perché non lasciarla lì dov’è, con i suoi panni zozzi, le sue mutandine da educanda e i miliardi di persone che la pensano come lei? E passare quindi a leggere cose più eleganti, o anche più trash, o comunque qualsiasi altra cosa, per piacere, piuttosto che immalinconirsi sulla bêtise altrui, un abisso che neanche Nietzsche avrebbe osato fissare per più di due secondi?
No. A simili livelli la bêtise è una malattia contagiosa. Una volta diagnosticata, va isolata e chiusa in un lazzeretto. [perché loro sì che sono aperti e inclusivi] Poi, quando si passa davanti, poco più di un brivido, un “poverina!” appena sospirato e via di corsa, a disinfettarsi con una bottiglia di torcibudella.
barbara ha un approccio alle cose “fascista”, secondo l’accezione tante volte qui discussa.
totale ottusità

Cinquantatre commenti: quanto è stronza (deficente, idiota, insensibile e giù cantando) ‘sta Barbara. NB. Noi sì che abbiamo capito. C’è qualcosa che non mi torna. Sorry, non è un metodo che mi piace.
etienne64

Mi dispiace, etienne, ma qui chi ha usato un tono spocchioso e saccente e perdipiù molto volgare, inutilmente volgare, è l’autrice del post in questione. Alle argomentazioni di KK sul blog di Barbara si sono avute risposte che definire irragionevoli è dir poco. No, non credo che si sia peccato di immodestia, non credo. Io credo che lasciar correre le affermazioni (a mio parere) stupide sia un attegiamento ancora più snob e condiscendente di quello che tu imputi a me (parlo per me, ovviamente) .
semplicemente dell’invidia per non essere in grado di scrivere qualcosa di anche lontanamente paragonabile
Seguo il blog incriminato perchè è una fucina di assurdità, ma spesso vi trovo cose che non so, non seguo, non troverei altrove (parlo delle notizie fini a se stesse, non del modo o del tono in cui vengono trattate). Ovviamente i suoi post, seppur su argomenti interessanti, vanno in vacca già dal titolo. Forse non seguendola non sapete che la Signora tenutaria è palesemente disturbata, e che ha un accanimento maniacale contro tutti i temi anche vagamente vicini alla pedofilia.
Mi perdoni Carla se le sembro snob, ma è assurdo cercare di controbattere con una che campa di 3 o 4 leccapiedi mononeuronici che le danno sempre ragione e o epura i commenti o insulta chi non è d’accordo con le sue visioni fasciste.

Come avrete sicuramente capito, cari 3 o 4 leccapiedi mononeuronici che frequentate il mio blog, questo è (o forse era, non so: non l’ho mai frequentato, non essendo alla loro altezza) un blog di altissimo livello intellettuale, al punto da essere intitolato a Karl Kraus, non so se mi spiego. Per inciso, di una che ha scritto uno (o più, non mi ricordo) dei commenti qui sopra riportati (o di altri che non ho riportato, se no vi avrei costretti a leggere per una giornata intera) ho trovato in giro dei commenti che nell’intenzione volevano essere delle critiche (eufemismo) a Israele, ma stranamente invece che “israeliani” le usciva sempre “ebrei” – per via di quel tale fabbricante di pentole che dimentica regolarmente i coperchi. Se poi foste per caso curiosi di conoscere il mio crimine, lo trovate qui, insieme ai suoi 64 commenti (leggeteli, leggeteli: io mi ci sono divertita, e così spero di voi).

barbara

    • Se non ricordo male eri stato tu a segnalarmi quel post. Che è un vero e proprio panorama completo della gente che gravitava in quell’orbita: i due commenti che ho riportato in azzurro sono gli unici – e lui è l’unico commentatore – in quindici pagine, ad avere preso le distanze, senza entrare nel merito, dal metodo e dai toni; tutti gli altri, senza eccezione, fanno esattamente quello che imputano a me: se la suonano e se la cantano da soli. Cosa che la logorrea sta continuando a fare alla millesima potenza, tra l’altro. Interessante poi che, come qualcuno da me, ha fatto notare, al mio apodittico “fa schifo” (apodittico poi non del tutto, dato che, almeno nei commenti, ho precisato che quello che mi disturba è il non troppo velato compiacimento dell’autore) viene opposto un altrettanto apodittico “è un capolavoro”. Poi in molti commenti viene detto che se mi disturbano quelle scene, allora dovrei eliminare tutti i libri in cui compaiono omicidi stupri violenze inganni adulteri (Ulisse di Joyce) eccetera: non so se all’epoca fosse stata già coniata l’espressione “analfabetismo funzionale”, ma loro, a partire dal capofila, sicuramente ne sono affetti. Altra cosa interessante: la sigla con cui lui si presenta, KK, riferendosi a un autore tedesco va ovviamente letta in tedesco, cioè kaka: posso dire che è praticamente un autoritratto?

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        • Riuscire a negare la prevaricazione del maschio sulla femmina, sorvolare sui suoi pensieri e sentimenti lascivi nei confronti di ragazzine adolescenti o addirittura preadolescenti, il sogno di mettere incinta la ragazzina per poterne di a dieci anni scopare la figlia (propria!) di nove anni da mettere al più presto incinta per fare in tempo a scopare anche la nipote – riuscire a negare tutto questo alla luce dei recenti sviluppi culturali la vedo effettivamente dura.

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        • Magari potresti chiederglielo alla prima occasione che si dovesse presentare. Nel qual caso, se la sua risposta fosse quella che ci possiamo ragionevolmente aspettare, ti manderei i suoi commenti completi sia da me che di là da presentarle.

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        • Eh, lo so, figuriamoci, altro che vili e scalcinati fiancheggiatori! E’ che tante volte ho visto le denunce “in chiaro”, e stavolta non ne ho viste, ma ciò ovviamente non significa che non possa averlo fatto in privato. Comunque se capitasse l’occasione e lei stesse in guardia, sarebbe comunque divertente vedere come si arrampica sugli specchi per salvare capra e cavoli – anche nel caso venga preavvertita anche di questa nostra aspettativa.

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        • Più che logorrea, a leggere quella roba (no, sul lavoro non riesco a leggerla tutta! ma qualche passo ho visto) potremmo usare un termine che non so se lo abbia inventato un professore che ho avuto per un po’ come vicino o esista davvero: Logomachia.
          Vorrebbe dire battaglia di parole o qualcosa così, vero?

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        • No, “logorrea” non è l’etichetta della diatriba, bensì (Logorrea) il nome che abbiamo dato alla signorina Galatea, prima blogger (qualifica che ha indicato nella sua autopresentazione quando si è candidata per il PD, indicando anche il numero medio di visite mensili) e oggi presenzialista compulsiva su tutti i social. Praticamente la Chiara Ferragni della (pseudo)cultura.

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  1. Bello ! 😉 Mi verrebbe da commentare “molti nemici, molto onore”, ma non vorrei evocare situazioni sgradite… anche “me ne frego” non ci starebbe male ma “ut supra”.
    Comunque tutte ‘ste diatribe via web sono debilitanti: poi, sempre meglio quelle sui blog (che almeno hanno dei tempi sostenibili) di quelle che vanno di moda oggi, quasi “instant messaging” tipo FB, Twitter, Instagram e compagnia o peggio – signore salvaci – quelle sui gruppi WhatsApp che credo siano la causa dell’ 80% degli incidenti stradali.
    Quel che più mi diverte è quando cominciano a partire i commenti in stile “lei non sa chi sono io”, dove si monta su più o meno alti piedistalli dati da titoli accademici o presunte esperienze di vita.
    Per me (che sono e resto “blogger”, e non mi avventuro oltre) rimangono valide due regole di base: 1) – al “padrone di casa” non si rompono i coglioni più di tanto, nessuno ti obbliga a leggere e tantomeno a commentare. Se non sei d’accordo puoi al massimo dirlo, ma se devi fare una storia, metti un link e fattela sul blog tuo. 2) – più in generale, comportati nel mondo virtuale come in quello reale: non scrivere cose che non avresti il coraggio di dire di persona, si evitano tanti problemi e tanti inutili sprechi di parole.

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    • Beh, la storia in effetti l’ha fatta nel suo blog, con un post intitolato “La cazzata della settimana”, ovviamente con link al mio post per cui una parte dei suoi discepoli sono venuti a commentare anche da me. Compresa la mitica Galatea, costretta a suo tempo a chiudere il suo primo blog (per questo l’attuale si chiama il nuovo mondo di Galatea), quando lo hanno scoperto i genitori dei suoi alunni che lei perculava di santa ragione. E meno male che ci tiene a precisare che lei, come insegnante, non è uguale a me.
      Comunque sì, essere disprezzata da gente di questa risma è effettivamente un onore non da poco.

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      • Ancora peggio, allora, perchè ci sono tornati su. La “flame war” di rimbalzo. Ci si sono pure impegnati… Comunque è bello che di queste cose rimanga sempre traccia, ogni tanto torno a leggere cose che ho scritto lustri fa ed è un piacere trovarle sempre lì, reazioni comprese. Una benedizione per le persone coerenti, una maledizione per i cazzari.

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