UNA POVERA DONNA SFRATTATA DALLA PROPRIA CAMERA

e costretta a dormire per terra in soggiorno. Tutto per colpa del patriarcato tossico (come perché? Non li leggete i giornali? Non lo sapete che il patriarcato tossico è colpevole di tutti i mali della Terra, dal disagio giovanile al raffreddore, dal cancro ai cosiddetti cambiamenti climatici? Ma dai, che lo sanno tutti!)

60x45x25. E avevo già tirato fuori tre catini di acqua. Si trova esattamente sotto il lampadario, ed è per questo che la luce è così balorda: la colata più robusta veniva da lì e correva lungo tutto il lampadario, per cui non mi sono fidata ad accendere la luce.
meno di mezz’ora dopo avere posizionato il secchiello. Di questa nuova cataratta che si era aperta non mi sono accorta subito, ed è per questo motivo che queste
sono le mutande che stavano nel secondo cassetto, oltre al centrino che stava sopra. Sopra il centrino c’era un vasetto con dei fiori secchi. Il vasetto traboccava, mentre i fiori secchi adesso sono sopra il termosifone, avvolti nella carta da cucina, ad asciugare.

Poi c’è il passaggio dalla parte notte alla parte giorno, che prima era asciutto e un momento dopo era allagato

e tutto il vestibolino intorno al quale si sviluppa la parte notte

le tre librerie sono state spostate
e la libreria qui sotto e i quadri sono stati trasferiti. Tutti i chiodi che si vedono in giro sono di quadri sottratti alla furia dell’acqua.

Nel ripostiglio

Nel bagno piccolo

Nello studio

Queste sono tutte cose della camera profughe nel soggiorno

E questa è roba sfrattata dall’armadio, temporaneamente accolta come profuga nella cameretta

E questo è il mio parco giaciglio

Con lo strofinaccio da cucina sul cuscino, per sentire un po’ meno il bagnato

Domani il resto.

barbara