QUANDO UN’IDEOLOGIA MALATA VALE PIÙ DELLA VITA DI UN FIGLIO

Bimbo ricoverato a Bologna, la famiglia: “Per la trasfusione solo sangue No vax”

In attesa di un intervento al cuore, il piccolo paziente modenese necessita di trasfusioni ma i genitori prima tentano di cercare in autonomia donatori non immunizzati e poi portano la questione in tribunale

È finita davanti al giudice tutelare la vicenda di un bambino ricoverato al policlinico Sant’Orsola di Bologna: il piccolo deve infatti subire un delicato intervento chirurgico al cuore, ma la famiglia, del Modenese, è No vax e rifiuta trasfusioni di sangue da donatori vaccinati contro il Covid-19. La famiglia ha provato a cercare volontari No vax che donino il proprio sangue, ma l’ospedale si è opposto e i genitori si sono rivolti a un avvocato.

“Vogliamo solo sangue no vax”- La bufera scoppia qualche settimana, come riferisce il quotidiano la Gazzetta di Modena, quando ai medici bolognesi viene detto che i genitori del piccolo si rifiutavano categoricamente di accettare sangue proveniente da donatori vaccinati contro il Covid-19. La pretesa della famiglia no vax sarebbe quella che il sangue che dovrà essere trasfuso sia prelevato solo da persone che non si siano sottoposte a vaccinazione.

“Nessun fondamento scientifico” – “È una storia che sta andando avanti da moltissimo tempo ed è una richiesta assurda quella di avere sangue da non vaccinati, priva di alcun fondamento scientifico” – ha dichiarato Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue. “La scelta del sangue – chiarisce De Angelis – è legata a precisi criteri di compatibilità e non a capricci. Usare quello di persone non vaccinate non ha alcun fondamento scientifico perché con la trasfusione non si trasmette il vaccino”. Il sangue di persone vaccinate per il Covid è identico a quello ad esempio di persone non immunizzate che però il Sars-Cov2 l’hanno preso e sono guarite, sviluppando quindi anticorpi

L’appello sui canali no vax – I genitori del piccolo avrebbero sollevato la questione non solo in corsia ma anche in ambienti contrari alle vaccinazioni: su alcune chat avrebbero tentato di reclutare volontari non immunizzati pur di avere per il proprio figlio dei donatori “adatti” secondo le loro convinzioni. A quel punto il Sant’Orsola, in accordo col centro trasfusionale, si sarebbe opposto: “le donazioni di sangue devono seguire protocolli di legge molto rigidi e molto precisi, proprio per garantire sicurezza”. La famiglia a quel punto si sarebbe rivolta agli avvocati.

Lo scontro in Tribunale – Secondo le tesi dei negazionisti del virus attraverso una trasfusione il vaccino si trasmetterebbe per via ematica dal donatore al ricevente. Una teoria senza alcun fondamento scientifico, come hanno provato a spiegare senza successo i sanitari alla famiglia. Nella convinzione di voler proteggere il figlio dal sangue “infettato” dal vaccino, i genitori avrebbero deciso di rivolgersi a un giudice, al quale sarebbe stata presentata la richiesta di farsi autorizzare ad accettare “solo sangue no vax”, più una lista di 40 nomi di gente non immunizzata pronta a donare il proprio sangue “puro”. Adesso dunque toccherà a un tribunale decidere se dare ragione all’ospedale Sant’Orsola, uno dei migliori ospedali pediatrici del Paese, o assecondare le pretese della famiglia. 

Occorre fare presto – “I sanitari che hanno in cura il minore ritengono che l’intervento chirurgico programmato non sia rinviabile stante l’estrema criticità della situazione e che occorra quindi acquisire il relativo consenso al fine di procedere con urgenza al ricovero e all’intervento presso il policlinico”. (Qui)

O della salute di un padre (questa, identica, è di qualche mese fa)

Rimini, al padre serve una trasfusione: figlie no vax la bloccano

Due donne non vogliono per il genitore ultranovantenne il sangue di una persona vaccinata contro il coronavirus

Irremovibili anche di fronte alla possibilità di curare il padre con una trasfusione. Due figlie no vax non vogliono per il genitore ultranovantenne il sangue di una persona vaccinata per Covid-19. E la trasfusione non si fa. È accaduto all’ospedale Infermi di Rimini, tra lo sconcerto del personale sanitario che ha provato a fornire spiegazioni (le donazioni sono anonime) e rassicurazioni. 

I timori delle figlie – Secondo quanto riferito dal personale sanitario, le figlie si sarebbero opposte perché pretendevano di sapere prima se il sangue provenisse da un donatore vaccinato contro il coronavirus. Temevano che al padre ricoverato sarebbe stato iniettato l’Rna, la molecola alla base dei vaccini più comuni usati in questo periodo, Moderna e Pfizer. A nulla sono valse le spiegazioni del personale. Tra l’altro le donazioni sono anonime. Le due non hanno acconsentito alla trasfusione che, nel caso specifico, non era una terapia salvavita ma parte di un percorso terapeutico per accelerare la ripresa del paziente.

Il sangue dei vaccinati è identico a quello dei non vaccinati – “La notizia è sconcertante – commenta Vincenzo De Angelis, direttore del Centro Nazionale Sangue -. Sostenere teorie che mettono in dubbio la sicurezza delle trasfusioni, oltretutto in un periodo in cui si registrano carenze di sangue, è pericoloso, potrebbe allontanare dalla donazione persone che invece sarebbero interessate. Ribadisco, come abbiamo sempre sostenuto, che il sangue dei vaccinati è esattamente identico a quello dei non vaccinati. Si può donare, e ovviamente ricevere, in completa sicurezza”. 

Una richiesta senza evidenze scientifiche – “Quella richiesta di informazioni non era supportata da evidenze scientifiche. Non c’è alcuna evidenza che con la trasfusione ci possa essere la diffusione del SarsCov-2. Non si trasmette il virus attraverso una trasfusione. E non si trasmette nemmeno l’Rna” ha detto Rino Biguzzi, medico e coordinatore del comitato Programma ‘sangue plasma’ della Ausl Romagna. (Qui)

Il baco nel cervello hanno. Ma grande come un verme solitario. L’unica cosa che posso augurare a quel povero bambino è di restare orfano il più preso possibile e venire poi affidato a una famiglia normale. Come quelli che allattano il neonato col latte di soia perché quello materno è un prodotto di origine animale e le proteine animali sono, al  pari del vaccino, figlie di Satana.

barbara

Una risposta

  1. Altri figli della sovraesposizione social-mediatica.
    Non me ne preoccuperei… il fatto che addirittura si sia arrivati ad adire un tribunale la dice lunga sulla strumentalità del primo caso. Nel secondo non siamo arrivati alle vie legali ma la storia è la stessa.
    I malati di mente ci sono ovunque ed in tutti gli “schieramenti”: mi sembra assai strano che avendo lanciato un appello sulle piattaforme “no-vax” non siano riusciti ad ottenere supporto, e ancor più strano che in ospedale gli abbiano dato retta al punto di rendere necessaria un’azione legale. Da che mondo è mondo, in un ospedale se è urgente e se serve davvero ti buttano dentro anche l’olio motore esausto, non è che uno abbia grandi possibilità di scelta.
    Mi sembrano due tempeste in due bicchieri d’acqua, messe lì solo per fare notizia.
    BTW, se mai servisse, io sono donatore universale (0 rh+), non sono “vaccinato” e se la presenza di alcool e grassi animali in eccesso non crea pregiudizio sono a disposizione 😉

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    • Certo che hanno trovato supporto e un buon numero di donatori volontari, ma non è così che funziona! L’ospedale non può accettare che qualcuno si inventi il faidate. Quanto al fatto che se è urgente ti fanno qualsiasi cosa è assolutamente falso: se non sei cosciente e nessuno può scegliere per te fanno chiaramente quello che ritengono necessario, altrimenti no, assolutamente no. Io in tre occasioni ho rifiutato un ricovero e in un’altra un intervento chirurgico che loro ritenevano assolutamente indispensabili, e non sono stata né ricoverata né operata a forza. Ovviamente ho dovuto firmare una dichiarazione in cui mi prendevo ogni responsabilità, scagionandone i medici, delle possibili conseguenze del mio rifiuto, ma nessuno ha tentato di forzare le mie decisioni.

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      • Parlavo della necessità di trasfusione. Se è urgente, non vanno tanto per il sottile.
        Se non c’è urgenza invece si ricade in tutto quello che dici tu, aggiungendo per buona misura tutto il business che gira intorno alle donazioni di sangue, perchè pure quello mica può essere semplice… Lasciamo perdere gli organi, poi.
        Questi comunque stanno appena un gradino sotto i Testimoni di Geova.

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        • Con quelli hanno in comune il lavaggio del cervello, che prima subiscono e poi a loro volta praticano. Un po’ come i vampiri, che vengono azzannati alla giugulare da un vampiro e in conseguenza di ciò diventano a loro volta vampiri e si mettono a cercare giugulari da azzannare.

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    • Le cose non stanno così. Quando ci sono di mezzo dei minori, i medici non possono fare altro che alzare le mani, aspettando che l’ufficio legale dell’ospedale proponga un ricorso d’urgenza al tribunale per i minori. In caso contrario, ogni eventuale contrarietà ricadrebbe sui medici e sulla direzione sanitaria. Oramai. per colpa degli avvocati inseguitori di ambulanze e carri funebri, i premi di assicurazione sono il costo principale di ogni azienda sanitaria ed il primo disincentivo per i giovani aspiranti medici, quando si accorgono che un terzo del loro potenziale stipendio mensile viene assorbito dalla quota di premio assicurativo a loro carico. Il tutto mentre su radio e tv nazionali vengono pubblicizzati studi legali che prospettano risarcimenti milionari per la morte del prozio ultranovantenne malato terminale. La medicina è una scienza empirica. A volte va bene a volte no. Quando un paziente, o chi per lui, rifiuta le giuste cure, il problema dovrebbe essere solo suo. E’ un minore? Avrebbe potuto nascere in una famiglia intellettualmente non inferiore.

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  2. E questi di cui si parla sono i veri no-vax, ossia quelle persone dal cervello bacato che credono che i vaccini siano causa di autismo o che lo Pfizer contenga ricevitori bluetooth. E i media ne stanno parlando tanto, perché sanno che il lettore medio ha un cervello bacato anche lui, del tipo che non riesce a cogliere la differenza fra opporsi all’invasione islamica e il razzismo; di conseguenza, non riesce neanche a capire che quelli che oggi vengono tutti bollati come no-vax, nella maggior parte dei casi non sono no-vax, ma sono persone che, come me, non hanno alcuna intenzione di farsi iniettare un ritrovato di cui la stessa casa produttrice, in seguito ai test su volontari, informa di reazioni avverse 10 volte più frequenti che per i normali vaccini (e tralasciamo il fatto che poi i dati sono stai anche in parte falsati, come si è appreso in seguito).
    E adesso ti riporto le informazioni che ho di prima mano su un campione di 25 studenti di medicina tutti vaccinati con 3 dosi di Pfizer: su 25 solo 3 restano negativi; gli altri 22 tutti positivi, la maggior parte con sintomi, anche un tantino bruttarelli.
    Riguardo il mio studente di medicina, quello che con la seconda dose si ritrovò mani e piedi ridotti come un mostro (e i medici in coro dissero che lo Pfizer era innocente), non appena fece la terza dose si ritrovò di nuovo con le mani e i piedi paonazzi e squamosi. Ma, per fortuna non si deformarono e il tutto passò in una settimana.

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    • Appunto: una settimana: normali reazioni che si possono avere con qualunque vaccino. Io quattro mesi fa ho fatto il richiamo per tetano difterite pertosse, messi a punto rispettivamente nel 1924, 1939 e 1912, non esattamente nuovissimi o sperimentali o misteriosi, e mi fa tuttora male il braccio, dopo essermi rimasto semiparalizzato per oltre un mese. Ovviamente fra dieci anni tornerò a fare il richiamo.

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  3. D’accordissimo con il sig. Del Deo. Le persone che sragionano si trovano tra i no vax ( la famiglia bolognese lo testimonia), ma anche tra i si vax non si scherza!
    Medici che respingono dall’ospedale donne gravide che hanno perdite perché sprovviste di green pass o che le fanno aspettare al gelo perché non vaccinate;
    Insegnanti che fanno la conta dei ragazzini non vaccinati alla faccia dell’inclusione; Fiorello che a Sanremo irride i no vax , non ricordando 1) che ci sono pochi o tanti eventi avversi, ma che in Italia la farmaco vigilanza di Aifa non pubblica dati da 3 mesi: strano , in altri Paesi i dati sono aggiornati e gli eventi avversi non sono assolutamente trascurabili! 2) la satira dovrebbe prendere di mira il potere, non persone a cui sono stati calpestati i diritti costituzionali al lavoro, a decidere della propria salute senza imposizioni o ricatti, a vivere in società, banalmente a salire su un treno o su un aereo. Che vigliacco! Due parole sui media: mentre
    hanno suonato la grancassa contro qs famiglia, stranamente o forse n4on stranamente, non dicono una parola sul convoglio della libertà che ha portato migliaia di camionisti canadesi a bloccare Ottawa, costringendo quel balengo di Trudeau a scappare e a piagnucolare che lui in passato ha partecipato alle manifestazioni di protesta purché fossero organizzate da quei bravi ragazzi amici suoi di Antifa e BLM.
    Temo che
    non ne usciremo mai se prenderemo come esempi gli archetipi dell’estremismo, dall’una e dall’altra parte.

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