Posso mandarti un S. Valentino in ritardo?
Lui è Dick Van Dyke, ha NOVANTASEI ANNI.
La donna è la moglie da dieci anni, ora ne ha cinquanta.
Fantastici.
Sua nonna era in fila sull’orlo di una fosse con un fucile puntato contro: davvero pensi che fosse il caso di fermarsi a convincere chi era vicino a lei a seguirla? La prozia di un mio collega che sul camion che la stava portando alla stazione per imbarcarla con destinazione Auschwitz (degli altri occupanti del camion non è tornato nessuno) ha colto fulmineamente un attimo di disattenzione del soldato e si è buttata giù, avrebbe fatto meglio a convincere il suo vicino a seguirla? E il soldato che non si è accorto di una, non si sarebbe accorto neanche di due?
Sì, anche il suo appello, ripreso dal mio titolo è anche metaforico, però anche in tutte le situazioni che possiamo immaginare, nessuno può essere preso per mano e portato fuori dalla riga: dalla riga con tutte le conseguenze che ciò può comportare, si può uscire solo per propria scelta e di propria iniziativa.
una cugina/zia di mio padre, a Torino….. primogenito militare e partigiano. arrivano i tedeschi e le chiedono di suo figlio. dice che lo sa disperso in Russia (in realtà era tornato, ed era nascosto in cantina ferito in attesa di poter tornare in collina).
l’ufficiale tedesco le dice che se non gli confessava dove fosse nascosto l’avrebbe caricata su un treno per la Germania col resto della famiglia.
lei dice agli altri figli, più piccoli: “bambini mettetevi il cappotto, che il signore ci porta a fare una passeggiata”.
diceva mio padre che lei non ha mai capito se il tedesco avesse compreso tutto, e deciso di lasciar perdere, o se soltanto fosse stato convinto dal coraggio e dalla determinazione di una madre, ma finì che se ne andò scusandosi…. chi può sapere come sarebbe andata se? chi può capire cosa passa per la testa di chi ha in mano tutto il potere su altre persone, che possono morire per un sì o per un no?
C’è quel personaggio, corrispondente a una persona reale, nel film Schindler’s List, nelle scene in campo di concentramento, che un giorno per sentirsi onnipotente dà la morte e il giorno dopo, sempre per sentirsi onnipotente, concede la vita. E mi vengono in mente due terroriste palestinesi. La prima è quella che si è fatta esplodere nel ristorante di Haifa: si è seduta a un tavolo, ha ordinato, ha mangiato, è rimasta lì un’ora intera guardando tutti quelli che la circondavano e che fra poco, per sua mano, sarebbero morti. Poi si è alzata, è andata vicino a un bambino in carrozzina e lì si è fatta esplodere. Dell’altra non ricordo il nome. Aveva la sua cintura esplosiva intorno alla vita e stava per farsi esplodere quando il suo sguardo ha casualmente incrociato quello di un bambino in carrozzina. Il bambino le ha sorriso, e lei si è fermata. Poi ha continuato a combattere contro Israele, ma senza più tentare di uccidere.
Posso mandarti un S. Valentino in ritardo?
Lui è Dick Van Dyke, ha NOVANTASEI ANNI.
La donna è la moglie da dieci anni, ora ne ha cinquanta.
Fantastici.
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Bello. Però quando vanno a letto bisogna che ci vada prima lei, se no se va prima lui, quando arriva lei lui viene sbalzato su fino al soffitto.
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Cazzo, è lo spazzacamino di Mary Poppins!
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Effettivamente…
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Sì, e anche il detective in corsia.
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E da vecchio compare per una piccola scena alla fine del secondo film di Mary Poppins, con un’agilità individiabile per la sua età
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E io rilancio con la 95enne
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Io aggiungerei: “e quando uscite, prendete la mano di chi avete vicino e portatelo fuori con voi”.
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Sua nonna era in fila sull’orlo di una fosse con un fucile puntato contro: davvero pensi che fosse il caso di fermarsi a convincere chi era vicino a lei a seguirla? La prozia di un mio collega che sul camion che la stava portando alla stazione per imbarcarla con destinazione Auschwitz (degli altri occupanti del camion non è tornato nessuno) ha colto fulmineamente un attimo di disattenzione del soldato e si è buttata giù, avrebbe fatto meglio a convincere il suo vicino a seguirla? E il soldato che non si è accorto di una, non si sarebbe accorto neanche di due?
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Era una metafora…
Consideravo il post in una accezione allargata, simbolica.
Ogni tanto interpreto, ahimè.
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Sì, anche il suo appello, ripreso dal mio titolo è anche metaforico, però anche in tutte le situazioni che possiamo immaginare, nessuno può essere preso per mano e portato fuori dalla riga: dalla riga con tutte le conseguenze che ciò può comportare, si può uscire solo per propria scelta e di propria iniziativa.
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una cugina/zia di mio padre, a Torino….. primogenito militare e partigiano. arrivano i tedeschi e le chiedono di suo figlio. dice che lo sa disperso in Russia (in realtà era tornato, ed era nascosto in cantina ferito in attesa di poter tornare in collina).
l’ufficiale tedesco le dice che se non gli confessava dove fosse nascosto l’avrebbe caricata su un treno per la Germania col resto della famiglia.
lei dice agli altri figli, più piccoli: “bambini mettetevi il cappotto, che il signore ci porta a fare una passeggiata”.
diceva mio padre che lei non ha mai capito se il tedesco avesse compreso tutto, e deciso di lasciar perdere, o se soltanto fosse stato convinto dal coraggio e dalla determinazione di una madre, ma finì che se ne andò scusandosi…. chi può sapere come sarebbe andata se? chi può capire cosa passa per la testa di chi ha in mano tutto il potere su altre persone, che possono morire per un sì o per un no?
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C’è quel personaggio, corrispondente a una persona reale, nel film Schindler’s List, nelle scene in campo di concentramento, che un giorno per sentirsi onnipotente dà la morte e il giorno dopo, sempre per sentirsi onnipotente, concede la vita. E mi vengono in mente due terroriste palestinesi. La prima è quella che si è fatta esplodere nel ristorante di Haifa: si è seduta a un tavolo, ha ordinato, ha mangiato, è rimasta lì un’ora intera guardando tutti quelli che la circondavano e che fra poco, per sua mano, sarebbero morti. Poi si è alzata, è andata vicino a un bambino in carrozzina e lì si è fatta esplodere. Dell’altra non ricordo il nome. Aveva la sua cintura esplosiva intorno alla vita e stava per farsi esplodere quando il suo sguardo ha casualmente incrociato quello di un bambino in carrozzina. Il bambino le ha sorriso, e lei si è fermata. Poi ha continuato a combattere contro Israele, ma senza più tentare di uccidere.
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