Non doveva invadere l’Ucraina il 16? Adesso è il 18 già da quasi sei ore: dove diavolo si è cacciato? Cosa diavolo sta aspettando? Perché se il Grande Statista ha detto che invade il 16, saprà pure il fatto suo, no? Mica abbiamo a che fare con un pincopallino qualsiasi, cosa credete. E quindi caro Vladimir, veda di darsi una mossa, che qua si sarebbe un po’ stufi di stare ad aspettare i suoi porci comodi. O non sarà per caso che era lì lì pronto a partire all’attacco e poi l’ha fermato Giggino nostro?
Ah occhei, sembra che non ti sia andata proprio benissimo, povero Giggino; comunque tranquillo, che ci sono buonissime notizie per te:
Dal 10 marzo tornano pop corn e bibite allo stadio e al cinema
barbara
Ulteriore dimostrazione che la guerra la vuole solo Biden. Per lui sarebbe una guerra europea, con devastazioni lontane dalle cucine dove si cucinano le applepie. Poi arrivano gli USA che ricostruiscono tutto. Probabilmente quando un sottotenente subdelegato del pentagono gli ha ricordato che la Russia possiede missili intercontinentali, un servizio di intelligence che a Langley se lo sognano e che di fatto confina con gli USA via Alaska, il presidente stava schiacciando il suo pisolino quotidiano. Quello di 23 ore e mezza.
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Che Biden alla presidenza avrebbe significato guerra è purtroppo sempre stata una tragica certezza. Mi viene da pensare a un pastore scemo che si diverte a gridare al lupo al lupo, e alla decima volta il lupo dice bene, adesso posso andare a ingozzarmi di pecore, perché stavolta non gli crederà più nessuno e non arriverà più nessuno. E della strage di pecore sarà ovviamente sarà responsabile il lupo, che però non ne avrebbe mai avuto l’opportunità se quel coglione di pastore non avesse stufato gli alti pastori a forza di gridare al lupo a vanvera.
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