LO SAI QUAL È LA COSA BRUTTA DELL’INVERNO?

La cosa brutta dell’inverno è che fa freddo. E perché è brutto il fatto che fa freddo? Perché gli automobilisti viaggiano coi finestrini rigorosamente chiusi. E perché è brutto il fatto che gli automobilisti viaggiano coi finestrino chiusi? Perché quando su una strada piena di pozzanghere grandi e profonde uno stramaledetto figlio di puttana ti passa a cinque centimetri di distanza a velocità folle inzaccherandoti dalla testa ai piedi (sì lo so, in realtà sarebbe da piedi alla testa, ma il modo di dire è dalla testa ai piedi e così lo lascio) e tu gli urli “Puttana to mare!” (in questo caso anche noi veneti lasciamo la doppia, perché senza la doppia sarebbe una normale interlocuzione e non l’espressione di un’incazzatura quasi omicida e non sono neanche tanto sicura che il quasi ci debba stare), lui non ti può sentire. E la frustrazione è alle stelle.

Poi sì, anche il fatto che grazie ai gretardi la bolletta bimestrale del gas per un normale appartamento ammonti a mille euro meno qualche spiccio e quella della luce a oltre centotrenta non è una cosa proprio bellissima.

Non è tanto entusiasmante neanche i fatto che siccome anche il covid, come tutte le influenze, in inverno peggiora, qualcuno se ne approfitti per sentirsi il Padrone dell’Universo e comportarsi come tale.

Vero tutto, ma il valore catartico di urlare a qualcuno “Puttana to mare” e riuscire a farsi sentire, credetemi, non ha paragoni, non ha prezzo, ed è più salutare di una bomba vitaminica.

Vabbè, facciamoci tirare un po’ su il morale con i bambini, con la luna, e con Beethoven. Anche se il ghiaccio è freddo.

barbara

Una risposta

  1. Conosco perfettamente la situazione.
    A volte uso il treno per tornare a casa, ed il chilometro scarso che separa la stazione dalla mia abitazione è generoso di buche e/o avvallamenti che quando piove creano dei simpatici laghetti artificiali. Non c’è scampo, se passa una macchina (a meno di accorgersene da molto prima ed arrampicarsi prontamente su reti, muretti, pali et similia) il doccione è assicurato. Qualcuno rallenta, mai abbastanza, ma i più sfrecciano alzando implacabili muri d’acqua. L’ imprecazione varia (legata al territorio), qui parte facilmente il “limortaccitua” seguito da “eddestofijodenamignotta”. Ma conosco bene anche la frustrazione del non riuscire a farsi sentire causa abitacolo sigillato.
    E’ per questo che ho preso l’abitudine, non appena sceso dal treno, di raccogliere un oggetto qualsiasi da terra (sasso, bottiglia, tanto è pieno di monnezza) e portarlo con me lungo li tragitto. All’ occorrenza, parte il lancio.

    Completamente off-topic, colgo l’occasione per chiedere un aiuto: credo che questo sia il posto giusto… qualcuno mi riesce a dare l’interpretazione di questa parola (ammesso che sia una parola) in ebraico ? Immagine qui: (link cliccabile in massima sicurezza, ho solo caricato l’immagine sul blog non potendola mettere nel commento)

    Grazie in anticipo…

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      • Eccomi, grazie!
        La cosa “strana” è che è a margine di ogni pagina di un atto giudiziario redatto da un avvocato ebreo. All’ inizio avevo pensato ad una specie di “codifica” interna dello studio, per quello era interessante capire che significato avesse…
        Ormai è pura curiosità, anche perchè la causa è finita, tutti sono soddisfatti e non ci si pensa più… 😉

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        • Ripensandoci ancora potrebbe voler dire “Baruch HaShem”, letteralmente “benedetto il Signore”, più letteralmente ancora “Benedetto il Nome”. Si dice per esempio, da parte degli ortodossi++, in situazioni del tipo: – Come stai? – Baruch HaShem sto bene, grazie. Avevo un’amica c he iniziata con questa formula qualunque lettera, qualunque ne fosse l’argomento, e qualunque tipo di comunicazione.

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        • Si, questa ultima interpretazione mi sembra decisamente adeguata. Anche perchè la stessa espressione era riportata anche sulla carta intestata dell’ avvocato, a margine.
          Quindi presumo non avesse un significato specifico legato alla causa: molto più probabilmente è un semplice segno di appartenenza (non che ci fosse bisogno di specificare, dato il nome dell’ avvocato che era abbastanza esplicito di per se’).
          D’ altra parte, se ci sono ancora oggi notai che scrivono “…dell’ anno del Signore 20xx”, un avvocato che include “Benedetto il Nome” nei suoi documenti mi sembra più che normale.
          Certo, giusto un maniaco come me poteva accorgersene e insistere per capire… 😀

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        • Confermo assolutamente la risposta di Barbara.
          Aggiungo che i religiosi mettono questa abbreviazione all’inizio di qualsiasi foglio. Alternativamente scrivono בס”ד – Con l’aiuto del Cielo. Moltissimi anni fa mi hanno spiegato che scrivendo ב”ה il foglio diventa praticamente sacro essendoci scritto il nome del Signore, quindi non si potrebbe poi stracciarlo e buttarlo in spazzatura, mentre con “בס”ד” si può .- pur essendo il significato analogo.
          Il significato di ב”ה è sia “Benedetto il Nome” che “Con l’aiuto del Nome” – ove “Nome” indica il Signore, essendo proibito pronunciarne il nome esplicito ed essendo anche proibito pronunciarne il nome usato nelle preghiere al di fuori di queste.
          In conclusione – non si tratta assolutamente di un significato specifico legato alla causa.

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        • E grazie anche a Mirella !
          Così il quadro è completo.
          Sono felice a questo punto di constatare come la mia abitudine di non stampare i documenti ricevuti per email abbia contribuito ad evitare di cestinare l’incestinabile. 😉
          A dire il vero, una copia di quell particolare atto l’avevo stampata, ma è rimasta al sicuro nel suo “faldone” dedicato dove probabilmente vivrà ancora a lungo (topi di archivio permettendo)…

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    • Tornando al post. Davanti al nostro cancello per molti anni c’è stato un affossamento della strada, che accumulava inevitabilmente acqua sia a ogni pioggia sia ogni volta che i vicini “innaffiavano” la strada per lavare la macchina. E dovendo sostare là qualche secondo ogni volta per aprire e chiudere il cancello lascio immaginare i risultati a ogni passaggio di macchina.
      Alla fine per fortuna hanno rifatto l’asfalto della strada (dopo avere scavato per cambiare i tubi)

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