DONBASS, A CHE PUNTO SIAMO

Si continua a sparare e bombardare, come possiamo sentire; vi risparmio le ore di video disponibili con analoghe documentazioni, e passo invece a mostrarvi Mariupol, a due mesi dalla resa dei nazisti, tutta un fermento di vita e di ricostruzione – e stendiamo un velo pietoso sulla barzelletta dell’Italia che aveva anch’essa promesso di ricostruire, ma solo a condizione che l’area tornasse sotto sovranità ucraina, con buona pace del diritto di autodeterminazione, in particolare dei popoli massacrati.

Proseguo con un appello dei giovani di Donetsk

E con la commemorazione dei bambini vittime dei nazisti ucraini.

A Donetsk si celebra il ricordo dei bambini morti nella guerra del Donbass

Il 27 luglio a Donetsk si è tenuta per la prima volta la “Giornata del ricordo dei bambini vittime della guerra in Donbass”. Questa data verrà commemorata ogni anno.
La data non è occasionale, ricorda quando il 27 luglio del 2014 un improvviso bombardamento sulla città di Gorlovka dilaniò i corpi di una giovane mamma Cristina che teneva tra le braccia la figlioletta Kira mentre passeggiavano al parco. 
Le foto che allora circolarono (ancora visibili sul web), mostrano i due corpi scomposti nell’erba, anneriti e dilaniati da questa morte atroce. Iniziarono subito ad attribuire a Cristina la definizione di “Madonna di Gorlovka”: una “Pietà”, per il materno istinto nel difendere dalla morte la propria creatura con le braccia. Gli autori di questo mostruoso crimine rimangono impuniti.

prima
dopo

Nella giornata, davanti al monumento “Alleya Angelov”, il “Viale degli Angeli” situato nel parco centrale di Donetsk, sono stati posti giocattoli e fiori. Il monumento che consiste in una lastra di marmo dove sono incisi i nomi di tutte le piccole vittime è sempre circondato da fiori, peluche e piccoli giocattoli. 
Nella tarda mattinata il Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare di Donetsk Natalia Nikonorova, ha diretto una conferenza dedicata al ricordo di questi bambini, i relatori, numerosi, erano in presenza, ma anche in modalità on-line. I boati delle esplosioni che si udivano, seppur all’interno dell’edificio, non hanno intimidito i presenti e sono diventati il “sottofono” acustico di questo evento.
In serata nel parco centrale di Donetsk con un raggio laser proiettato su un palazzo adiacente è stata raffigurata la tragedia di questi bambini, sono stati mostrati tutti i loro nomi.. Veramente un momento toccante: ogni nome – una giovane vittima innocente stroncata.
Nel corso della giornata, a Gorlovka, era poi prevista l’installazione di un monumento metallico dedicato alla “Madonna di Gorlovka”. La scultura, opera di Viktor Mikhalev, un fabbro di Donetsk, è stata realizzata usando come materiale i frammenti metallici delle bombe, dei missili che cadono sulla città.
Purtroppo i combattimenti in corso nei pressi di Gorlovka hanno reso impossibile, per ragioni di sicurezza, l’installazione e l’inaugurazione del monumento.
Dal 2014, sotto le bombe ucraine hanno perso la vita 130 bambini e 512 sono rimasti feriti. Crimini impuniti che chiedono giustizia davanti agli uomini e davanti a Dio. Forse gli autori di questi crimini saranno processati, o forse no! In ogni caso, non potranno sottrarsi al giudizio di Dio. 
L’Occidente continua a non sentire, a non vedere e non ha il coraggio di parlare e denunciare questi crimini. 
Questa, senza dubbio, è una grande vergogna, ma la vergogna ancor più grande sta nel fatto che l’Occidente continua a rifornire di armi il regime di Kiev, armi con le quali l’esercito ucraino colpisce il territorio del Donbass e commette questi crimini.
Ogni giorno sulla città di Donetsk in maniera assolutamente indiscriminata cadono le bombe, nessuno sa prevedere né dove, né quando.. Ma, nonostante queste condizioni di terrore e di pericolo costante la vita scorre e assume una sorta di “normalità”.
Non si contano i boati che si sentono più o meno distanti.. Nei giardinetti tra i palazzi i bambini si ritrovano e giocano normalmente e nemmeno pare ci facciano più caso.. Egor cinque anni (mentre ero ospite della sua famiglia) ogni volta che sente il boato di un’esplosione sorride e dice, “dalekò” (“è lontano”) come per tranquillizzare tutti i presenti. Questa è la normalità di Donetsk!
Ma qual è il senso di questi bombardamenti indiscriminati? Di fatto vengono solo colpite persone e infrastrutture civili!
Di cosa possono essere colpevoli i bambini del Donbass agli occhi di Kiev? Un bambino non rappresenta mai una minaccia e nemmeno un obbiettivo militare!
Perché a questi bambini viene negato il diritto ad un’infanzia normale, il diritto alla felicità, il diritto ad avere un futuro, semplicemente il diritto di vivere? 
L’Occidente sempre pronto a denunciare la violazione di qualsiasi diritto per tutti, semplicemente, davanti a questi crimini si gira dall’altra parte.
Il silenzio dell’Occidente diventa complice e uccide una volta di più questi bambini: la prima dalle bombe ucraine, la seconda dai media mainstream che non parlandone, ne insabbiano la morte, quindi la memoria.
Siamo davanti alla perdita dei più basilari principi morali. C’è realmente da chiedersi quali elementi di degrado e di perversione abbiano mai potuto portare così in basso l’Occidente che, al contrario, ama pomposamente definirsi la culla dei diritti, della democrazia, della libertà! 
Nonostante tutto Donetsk è sempre in piedi e va avanti. In questi otto anni di guerra la popolazione del Donbass si è temprata a ogni sofferenza, a ogni sacrificio ed è determinata a raggiungere il proprio obiettivo: vivere in pace, costruire la propria vita e il proprio futuro sulla propria terra. 
Eliseo Bertolasi, qui.

E voi, assassini, continuate a mandare armi per continuare a uccidere innocenti, e vi vantate nei parlamenti e sui social delle vostre mani grondanti di sangue – che possa ricadere tutto su di voi, maledetti.

barbara

  1. Forse ha qualche rughetta in più (ha 38 anni), di bambini ne ha due (oddio, bambini, hanno 10 anni il maschietto e 12 la femminuccia), ma la moglie russa, se la si definisce “U…” potrebbe partrire lo sberlone, di un mio socio le somiglia. Una bella donna, il mio socio mi ha detto, ai nostri complimenti per l’aspetto quando l’aveva presentata a me e alla mia fidanzata,

    dovreste vederla in costume da bagno

    Aveva presentato anche i bambini.
    Proverò a chiedere al mio socio se la signora sia disposta a fare da smonta-propaganda. Se non lo fa già in modo più riservato.

    Da quando l’ha conosciuta, la mia fidanzata, più che immaginarsela in costume da bagno se la immagina in costume da danza Tribal Fusion su un palcoscenico.
    Circa così:

    Col che contribuiamo alla celebrazione di bellezza, agilità e professionalità russe.

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  2. Intanto il comico che fa piangere ha annunciato di aver scatenato un attacco per riconquistare Kerson. Di mercenari occidentali i russi ne hanno catturati diversi (penso che i fortunati siano quelli catturati dall’esercito regolare russo), ormai anche i filo-U non hanno più pudori a usare il termine che meritano.

    Purtroppo la signora è troppo incasinata: fa la sviluppatrice software (era il suo lavoro anche una volta) la mattina, la mamma il pomeriggio, la sarta di sera. Con due figli da tirar su, clienti che potrebbero suonare la Marcia Radetzky, una situazione generale che se non è al disastro è prossima, il mio amico deve accettare che la propria compagna debba impegnarsi tanto (solo compagna? solo moglie? Per me, il mio socio la considera una sorta di “dea personale”).

    La mia fidanzata ha trovato questo:

    spera che quella povera donna oggi stia danzando così. Fidandosi di Google, il titolo è consono: Danza d’amore! Danza di vita! Danza dell’eternità! I punti esclamativi sono nel titolo originale. Conviene guardarlo a schermo intero.

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  3. Ieri sera il TG1 ha dato spazio alla fidanzata di un nazista ucraino forse ucciso nel bombardamento della prigione in cui il tizio e i suoi simili erano rinchiusi. Niente di strano: una volta individuato il sito, la CIA si è sbarazzata di scomodi testimoni della presenza di militari NATO nel teatro bellico.
    La pennivendola del TG1 non si è neanche resa conto di quello che ha detto. Il Romeo nazista aveva perso perso un braccio “nella guerra del Dombass nel 2017”.
    Quale guerra nel 2017? Non è stata la crudele Russia ad iniziare il conflitto nel 2022?
    P.S. La “fidanzata” era tale da un mesetto prima dell’assedio all’acciaieria. Qualcuno -non io- potrebbe pensare che si tratti di un’aspirante influencer che ha sfruttato una sveltina per farsi pubblicità.

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    • Perfino gli USA hanno ammesso che a colpirlo sono stati gli ucraini, precisando però che è stato per errore. Coi loro missili di altissima precisione, con un margine di errore massimo di nove metri! Il fatto è che ormai è noto che quelli avevano cominciato a parlare e rivelare tutti i crimini commessi sia prima che adesso, e bisognava fermarli.

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  4. Intanto il comico che fa piangere ha ordinato agli ucraini del Donbass di andarsene. Sta per scatenare le sue bestie o prende atto che quell’area è Russia?

    Intanto la mia fidanzata invia un po’ di bellezza russa danzante:

    (io continuo a immaginarmi la mia fidanzata danzare così, secondo me ci riuscirebbe ancora, anche a “sessanta e…”)

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