DAVVERO INCONSAPEVOLE?

Dobbiamo proprio crederci?

Vincitore del Premio Campiello: quanto sono ancora radicati gli stereotipi antisemiti….

I premi letterari italiani di grande prestigio nazionale sono pochissimi e senza dubbio il Campiello è fra questi: nato sessant’anni fa per volontà degli industriali veneti, attribuito in cornice di gala a Venezia, ha laureato fra molti altri celebri scrittori anche Primo Levi (due volte) e Giorgio Bassani. Quest’anno il riconoscimento è andato a un’opera prima (il che non è frequente) di un ventisettenne, Bernardo Zannoni di Sarzana, intitolata in maniera piuttosto enigmatica I miei stupidi intenti.
Si tratta di una specie di fiaba ambientata in un mondo animale fin troppo umano, un po’ alla maniera di Disney: le tane di volpi, cinghiali, faine hanno camere, tavoli, finestre; gli animali parlano, perfino alcuni di loro leggono e scrivono, hanno sentimenti di odio e di amore, nostalgie, sogni, rivelazioni mistiche. Una scrittura molto scorrevole e precisa rende plausibili queste strane circostanze, senza farci cadere nella fantasy. Il protagonista è una faina, un maschio che si chiama Archy, il quale si azzoppa cadendo da un albero, non serve più per cacciare e allora viene venduto a una vecchia volpe, che di professione fa l’usuraia e  all’inizio lo maltratta molto ma poi lo educa nell’arte della lettura, gli insegna una sua bizzarra religione e gli muore fra le braccia. C’è un grande amore, ci sono lotte selvagge, c’è la composizione di un libro, la fame, il sangue, la famiglia. Alla fine Archy morirà ucciso da un suo stesso figlio abbandonato, ma in qualche modo contento per quel che ha imparato della vita.
Insomma uno strano romanzo di formazione, in cui i buoni sentimenti si mescolano a uno sguardo abbastanza lucido sulla durezza della natura. Senza dubbio un lavoro che si può leggere facilmente e che ha una sua originalità nella mescolanza di cultura umana e mondo animale.
Tutto bene, dunque? Purtroppo no, ci sono alcuni dettagli che stonano terribilmente. La volpe usuraia si chiama Salomon, il libro che essa legge è una Bibbia probabilmente ebraica, dato che si citano solo brani della Torà. In questo libro la volpe crede e lo studia continuamente, tanto da citare storie come la punizione dell’uomo che raccoglieva legna di sabato, o le dieci piaghe d’Egitto, o il fatto che “Dio ha quasi fatto uccidere Isacco da Abramo”. Fra l’altro la volpe dice di aver intrapreso la professione di strozzino “poco dopo aver scoperto Dio, grazie ai suoi insegnamenti”. Si cita anche il popolo ebraico, in maniera piuttosto ambigua: “Gli ebrei erano il suo popolo e li faceva combattere con altri che non lo conoscevano o lo ripudiavano”.
Insomma, questa volpe che fa l’usuraio e si chiama Salomon e ha un grande cane feroce che a sua volta si chiama Gioele, appare molto vicina all’immagine che degli ebrei hanno gli antisemiti. I miei stupidi intenti è un romanzo antisemita? Il caso è stato sollevato da Elisabetta Fiorito su Shalom , il magazine della Comunità ebraica di Roma. L’autore intervistato dal Giornale ha negato: “Sono profondamente colpito che la rivista Shalom abbia intuito riferimenti antisemiti nel mio romanzo. Davvero, mi addolora. Ho sempre provato fascino per l’ebraismo, per le sue storie dense di significati, i nomi più belli che esistano a questo mondo. Certo, nel libro ci sono riferimenti a loro, non ne ho potuto fare a meno, nemmeno ho voluto. […] Se qualcuno si è sentito offeso non era mia intenzione e mi dispiace molto”.
Si tratta però di una smentita che non cambia nulla, o forse peggiora il problema. Possiamo certamente credere che Zannoni non si senta antisemita e non voglia esserlo. Resta il fatto però che ha condito il suo romanzo con una dose di pregiudizi e di stereotipi che sono oggettivamente antisemiti: c’è un usuraio di nome Salomon, che magari ha qualche saggezza e bizzarria, ma non esita a fa ammazzare al suo Gioele chi non paga i suoi interessi da strozzo, c’è un’ispirazione assai violenta che gli viene dalla Torà e non, poniamo dai Veda o dal Corano, c’è un Dio presentato come violento e vendicativo: molto di quello che per secoli è stato descritto come la follia e il carattere criminale degli ebrei.
Che Zannoni non se ne sia reso conto e che nessuno dei giurati del Campiello abbia sollevato la questione, mostra quanto questi pregiudizi siano ancora diffusi, ottant’anni dopo la Shoah.
Ugo Volli, qui.

Nessun autore mette a caso i nomi dei propri personaggi: a chi potrebbe venire l’idea si mettere in scena un milanese fiero della propria milanesità da sette generazioni e chiamarlo Gennaro Gargiulo? Così come non sono mai messi a caso certi dettagli: se il mio personaggio è una suora di clausura, tranne il caso che sia una versione aggiornata della monaca di Monza, difficilmente la troveremo intenta alla lettura di Cinquanta sfumature di grigio. È dunque credibile che un Salomon che legge – anzi, studia – la Bibbia e fa l’usuraio sia piovuto nel romanzo per puro caso? È plausibile il suo cadere dal pero noncredevononpensavononvolevo? Davvero non saprei dire se sia peggio il libro o quelle ridicole scuse.
E poi c’è quest’altra.

La “storiella” raccontata da Lorenza Rosso al termine del suo intervento per la giornata europea della cultura ebraica continua a suscitare polemica. La presidente della Comunità ebraica, Petraroli: “Stupita dal basso livello culturale: scriverò al sindaco”.

GENOVA– La barzelletta   che nessuno si aspettava è piombata nel mezzo della mattAnnamaria Coluccia,inata nella sinagoga genovese, durante una delle iniziative organizzate ieri anche nel capoluogo ligure per la Giornata europea della cultura ebraica.

«Una volta un mio amico ebreo mi ha raccontato questa storia: “Sai perché gli ebrei hanno un naso grande? Perché l’aria è gratis”. Ecco, direi che questo accomuna ancora di più questa città a questa comunità». A raccontarla è stata l’assessore comunale ai Servizi sociali Lorenza Rosso, delegata dal sindaco Marco Bucci a rappresentare l’amministrazione cittadina al convegno.

L’assessore si difende: “E’ una battuta razzista? Forse non me ne rendo conto”

di Annamaria Coluccia

GENOVA – Assicura di non aver avuto alcun intento offensivo nei confronti della loro comunità ebraica, e si scusa se le sue parole sono state interpretate diversamente. Ma Lorenza Rosso, l’assessore nell’occhio del ciclone, è anche stupita dalle polemiche provocate dalle sue parole.

– La sua barzelletta ha suscitato sconcerto nella comunità ebraica e sta sollevando molte polemiche.
«Ma non è stato e non voleva essere affatto un affronto. Me l’aveva raccontata un amico, ebreo, che non c’è più, e io volevo mettere in evidenza un atteggiamento che accomuna ebrei e genovesi. Come poteva avere un significato negativo? Allora ho fatto uno sgarro anche a tutti i genovesi?».

– Però c’è chi vi ha letto uno sfondo razzista, antisemita.
«Ma è possibile interpretarla così? Perché magari io non me ne rendo conto».

– Ma non pensa che fosse una barzelletta quanto meno inopportuna in quella giornata e in quel contesto?
«Mi scuso moltissimo se ho offeso qualcuno. Non è proprio il mio essere quello di offendere le culture, e religioni, le libertà in generale. Tutto il discorso che ho fatto credo lo abbia dimostrato, probabilmente sono stata fraintesa. Ho raccontato quella barzelletta in un’ottica di comunanza in una giornata importante. Ho evidenziato che la comunità ebraica ha anche una funzione sociale in città, più di così… Come poteva essere travisata la barzelletta? Non lo capisco. Se lo è stata me ne scuso e se occorre presenterò scuse formali».

– Ma lei si è accorta delle reazioni che aveva suscitato?
«No, assolutamente, nessuno mi ha detto niente. Prima di andarmene sono andata salutare il rabbino, e non mi ha detto nulla».

– Le opposizioni in Comune chiedono le sue dimissioni da assessore.
«Se dovrò dare le dimissioni, le darò. Tutti pensano che io sia attaccata alla poltrona, ma non è affatto così».

(Il Secolo XIX, 19 settembre 2022)

Resta da capire se è tonta a livelli inverosimili o se sta tentando di salvarsi in corner recitando la parte della tonta: per “accomunare” ebrei e genovesi non trova di meglio che tirare fuori uno dei peggiori stereotipi antisemiti, ci aggiunge il nasone come caratteristica fisica attribuita agli ebrei dalla peggiore propaganda antisemita

Qui

(che oltretutto nessuno, che io sappia, ha mai attribuito ai genovesi), e parla di “interpretazione”? Parla di “fraintendimento”? Si vanta addirittura di avere “evidenziato che la comunità ebraica ha anche una funzione sociale in città” (“più di così…”)? Ma che razza di gente abbiamo nelle istituzioni?

barbara

  1. L’Italia ha un regime post-democratico che è fra i più entusiasti sostenitori del regime nazista di Kiev, che finge di non essere nazista portando come prova la (falsa) ebraicità dei suoi sponsor e del suo presidente. E in Italia c’è una comunità ebraica i cui rappresentanti ufficiali si sono allineati al regime, nascondendo come polvere sotto al tappeto le voci di dissenso presenti numerose al suo interno.
    L’antisemitismo è stato ormai sdoganato: è libero di fare propaganda di sé, fingendo candidamente di non essere antisemitismo. Ormai non usa più spaccarsi per anti-sionismo. Anzi, i peggiori antisemiti si dicono pure “amici di Israele”.

    "Mi piace"

    • Anzi, i peggiori antisemiti si dicono pure “amici di Israele”.

      Ce ne sono diversi. Dicono che ormai gli Ebrei hanno alle spalle uno stato (di soli tirano in ballo anche le armi atomiche), se non stanno bene in quello d’origine possono andare in quello. Quindi niente di strano che accettino e sostengano Israele ma non possano vedere Ebrei in casa propria.
      Non sono uno psicologo, non chiedetemi cosa porti a pensare così.

      "Mi piace"

      • Ne ho sentito una, accesa sostenitrice di Israele, fare questo discorso: “Gli ebrei che vivono in Italia si devono decidere: o smettono di essere ebrei e diventano italiani, o se ne vanno in Israele”. Quindi il ragionamento è chiaro: dobbiamo difendere a tutti i costi Israele perché se quello sparisce non abbiamo più modo di liberarci di quella feccia. E quando le ho fatto presente che gli ebrei italiani SONO italiani, mi ha risposto seccamente “Sbagli”. Non “non sono d’accordo”, no: sbagli.

        "Mi piace"

        • Abitandp nel ghetto di Roma, assicuro che sono molti gli ebrei che fanno proselitismo per l’immigrazione in Israele delle giovani generazioni. Per non parlare dei casi di fallimento commerciale (si, anche agli imprenditori ebrei capita…) la comunità offre le risorse per ripianare i debiti, ma in cambio l’imprenditore e la sua famiglia devono trasferirsi in Israele. Alcuni accettano, altri no.

          "Mi piace"

        • Mi sono informata: pare che – come immaginavo – nessuno abbia mai sentito questa storia. In particolare la faccenda della Comunità che ripiana i debiti, soprattutto considerando che la comunità di Roma è da sempre in difficoltà finanziaria.

          "Mi piace"

  2. Il romanzo non lo ho letto. A casa ho i libri di favole della prole, se proprio voglio leggermi storie di animali parlanti.
    Mi chiedo: se l’autore avesse attribuito alla volpe Solomon la professione di falegname, invece che quella di usuraio, la storia sarebbe cambiata in modo significativo?
    Se il cane Gioele avesse fatto la guardia alla bottega scacciando i ladri, invece di aggredire i debitori, la storia sarebbe cambiata in modo significativo?
    Stando alle parole dello scrittore, proprio no. Allora perchè cadere nei più retrivi pregiudizi antisemiti?
    Quanto all’assessore femmina, la toppa è peggiore del buco. L’affermazione “volevo mettere in evidenza un atteggiamento che accomuna ebrei e genovesi”, dimostra che ella considera gli ebrei genovesi un corpo estraneo alla popolazione della città. Il concetto mi sembra ribadito dall’altra frase:”Ho evidenziato che la comunità ebraica ha anche una funzione sociale in città”. La “comunità ebraica” viene vista come qualcosa di esterno rispetto agli altri genovesi, Da qui alla creazione di ghetti passa poco.

    "Mi piace"

    • Oppure: se lo strozzino si fosse chiamato Francesco, se il libro da cui trarre insegnamento fosse stato Il principe di Machiavelli, se il cane che aggredisce i debitori si fosse chiamato Black, o Rocky, o, volendogli dare un nome da umano, Nino, la storia sarebbe cambiata? No, se l’intento fosse stato quello di raccontare una favola con la morale e non un racconto antisemita.
      Per quanto riguarda invece l’oca giuliva, il suo atteggiamento sostanzialmente è: ho una grandissima stima per l’ebreo, anzi, lo considero il migliore amico dell’uomo.

      "Mi piace"

      • Io ragiono così. Un venticinquenne può benissimo essere un grande scrittore, e non avrò la pedanteria di citare esempi illustri. Tuttavia, questa ipotesi si scontra con l’evidenza che il nostro amico ha vinto il Campiello, premio mai assegnato ad alfabetizzati. A questo punto, di chef stiamo parlando? Del solito buzzurro antisemita.

        "Mi piace"

        • Che ignorante che sono, io di Murgia conoscevo quella barese…
          Ihihihihih
          Almeno ridiamo un po: stasera ho, con solo un altro socio, un intervento manutentivo per cambiare delle lampade (LED al posto di fluorescenti, consumo 1:3) in un complesso di uffici. Speriamo che dopo arrivi in azienda il bonifico e non lo spartito della Marcia Radetzky.

          "Mi piace"

        • BF, è la terza volta che mi sistemano il condizionatore dell’auto, e nel giro di una settimana si ripianta (dopo avermi fatto strapagare la prima volta i pezzi di ricambio e la manodopera).
          Se passi da queste parti…

          "Mi piace"

        • Gli hai fatto intanto mangiare la fattura?
          Tre riparazioni e tre guasti fanno pensare che non abbiano trovato la vera causa.
          Io non sono condizionatorista, solo due nostri soci lo sono (occorre un’apposita abilitazione), e non lavoriamo nell’automotive, posso solo dare qualche indicazione generica.
          Cosa succede all’ordigno? Si blocca il compressore? Non partono le ventole? Non raffredda?
          La macchina della mia fidanzata aveva un problema di perdita al compressore (era uno di quelli trascinati con una cinghia), lo hanno sostituito con uno ad azionamento elettrico, a tenuta ermetica come quelli da frigo. Diverso il caso se ci fosse una perdita nel circuito refrigerante, potrebbe essere necessario sostituire tutto l’apparato, e allora per il portafoglio sono dolori.

          "Mi piace"

  3. Scusa, ma con Hedy Lamarr, née Kiesler, sfondi una porta aperta.
    Non solo il primo nudo sul grande schermo, che poi forse non è stato neppure il primissimo ma il primo “di largo consumo”, ma anche e soprattutto, sempre nel film Ecstasy, il primo orgasmo femminile mostrato al cinema (con collana di perle che si sparpaglia sul pavimento).
    Per questo, io preferisco ricordarla così:

    "Mi piace"

    • Una parte di questo spezzone era in uno dei due video che avevo messo nel post linkato e che adesso non sono più visibili. E’ un fatto che come trovi i video e i link tu non ti batte nessuno (spero che sarai altrettanto bravo a trovare me quando mi perderò. Io riesco sempre a perdermi, non oso immaginare i disastri in cui mi sarei trovata se non avessi sempre trovato un’anima buona che mi recuperava e mi rimetteva sulla strada giusta).

      "Mi piace"

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...