CRIMINI UCRAINI, RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

25 ottobre alle ore 17:18

Donbass, missile esploso vicino alla pizzeria “Celentano” di Donetsk, vittime tra i civili.

Oggi sono stati colpiti diversi distretti della città, facendo registrare nuove vittime tra la popolazione civile (almeno un morto e nove feriti). Pochi minuti fa ho raggiunto la pizzeria “Celentano” di via Panfilova, dove un uomo ha perso la vita e diverse persone sono rimaste ferite.
Video su Telegram: https://t.me/vn_rangeloni/1230

31 ottobre alle ore 15:58

Donbass, nel pomeriggio il centro di Donetsk è stato colpito da diversi colpi di artiglieria. Diversi appartamenti di una palazzina sono stati distrutti dalle fiamme. Miracolosamente, in seguito ai primi aggiornamenti, non risultano vittime.
Video dai luoghi colpiti: https://t.me/vn_rangeloni/1247

1 novembre alle ore 15:00

Donetsk, come ogni giorno la mattinata comincia dal caffè e dalla ricerca di notizie riguardanti le novità sui campi di battaglia, nelle retrovie e nel mondo.
Nel bollettino di guerra mattutino figura ripetutamente Gorlovka dove ieri, a causa dei bombardamenti, è rimasto ucciso un ennesimo civile, mentre altri due, tra cui una ragazzina, sono rimasti feriti. Gorlovka è una città martire abituata a questa routine, tanto che tutto ciò fa poca notizia anche a Donetsk, alle prese con altrettanti problemi. Oggi l’artiglieria ucraina ha iniziato a colpire Gorlovka verso le 8:10 impiegando mortai e obici. Dopo due ore, alle 10:40, sempre in quella zona, sono esplosi 5 proiettili da 155mm, calibro NATO. Anche qui, nulla di nuovo.
Continuo a scorrere tra le notizie e, a proposito di calibri NATO, mi imbatto in un articolo (di un paio di giorni fa) sul nuovo lotto di armi diretto dall’Italia verso l’Ucraina.
Gli ucraini combattono con armi italiane da diverso tempo, eppure tanti hanno minimizzato questi aiuti affermando che si tratta di “ferrivecchi”, roba poco efficiente, simbolica, giusto per accontentare la NATO e Zelensky. Oggi, come rivelato da Repubblica, il nostro Paese ha provveduto a donare armi “hi-tech” e si può constatare come molti giornalisti e politici, nascondendo temporaneamente nel cassetto il proprio spirito (falso)pacifista, si spendono per elencare le qualità dei sistemi d’arma più potenti e brillanti al mondo con cui l’Italia sostiene la “resistenza” ucraina.
Con le nuove armi verranno spediti a Kiev anche diverse decine di obici semoventi M109 da 155mm, già in viaggio lungo le strade italiane. Le foto degli spostamenti di questi cannoni sono apparse anche su diversi quotidiani italiani tra cui Rep, che ha posto attenzione al tridente ucraino sulla fiancata dei mezzi, “che in realtà è lo stemma del reggimento Torino, ricordo della campagna nel Dnepr durante la seconda guerra mondiale”.
Tra il 1941 ed il 1942 il reggimento Torino prese parte al forzamento del Dnepr e alla conquista di Gorlovka (un anno dopo arrivò la disfatta: su circa 2300 artiglieri solo un centinaio tornarono in Patria).
Interessante il corso della storia che, dopo 81 anni, porta nuovamente l’artiglieria del Torino nelle steppe del Donbass. Nel frattempo, mentre qualcuno si ostina a continuare a dar lezioni sul concetto di “aggredito/aggressore”, sia a Gorlovka che non lontano da me i boati dei colpi di artiglieria continuano a imporsi nella quotidianità.
seguimi su Telegram: https://t.me/vn_rangeloni/1248

3 novembre alle ore 10:37

Donetsk, ancora sangue e bombe sui civili
Questa mattina i colpi dell’artiglieria ucraina sono caduti sulla via Universitetskaya, a pochi metri da un ospedale. È stata centrata una palazzina ma le schegge hanno colpito anche il viale antistante e le auto che transitavano. Tre passeggeri di un autobus sono rimasti feriti e prontamente trasportati in ospedale.

Video su telegram: https://t.me/vn_rangeloni/1253

6 novembre alle ore 12:56

Mariupol, nuove case e nuove speranze
Un paio di giorni fa sono tornato nella città dei contrasti. A distanza dalla mia ultima visita di un mese e mezzo fa sono cambiate molte cose. I cantieri si sono moltiplicati, molte palazzine pericolanti e semi-distrutte non ci sono più, laddove c’erano ancora operai ed impalcature ora ci vivono centinaia di famiglie.
Nel cuore di uno dei quartieri più impressionanti a causa degli intensi combattimenti è spuntato un nuovo complesso residenziale e il 4 novembre le prime 15 famiglie hanno ricevuto le chiavi dei loro nuovi appartamenti. Si tratta di persone che erano rimaste senza un tetto sopra la testa. Questi nuovi appartamenti si aggiungono alle centinaia già consegnati. Il percorso per riportare la città ad una totale normalità è ancora lungo e difficile, ma la volontà non manca.
Per più notizie ed altri approfondimenti seguimi su telegram: https://t.me/vn_rangeloni

7 novembre alle ore 09:31

Donetsk, centro città nuovamente colpito dai razzi americani sparati dai sistemi HIMARS
Questa notte diversi razzi sparati dai militari ucraini hanno colpito e parzialmente distrutto il palazzo della Direzione della Ferroviaria di Donetsk, nel cuore della città.
https://t.me/vn_rangeloni/1263

9 novembre alle ore 19:49

Donetsk, negli ultimi mesi a causa dei bombardamenti ucraini sulla città numerosissimi autobus sono rimasti colpiti.
Altrettanto numerosi sono gli autisti ed i passeggeri che sono rimasti uccisi o feriti. Anche questa mattina sulla via Artyoma, non lontano dalla stazione ferroviaria, due colpi di artiglieria sono esplosi a poca distanza di un autobus. L’autista ha riportato gravi ferite.
Mi sono diretto al vicinissimo capolinea per raccogliere qualche opinione tra gli autisti, questi eroi silenziosi che ogni giorno rischiano la propria vita sul posto di lavoro, in una città dove non esistono strade sicure.
Video su YouTube:

https://t.me/vn_rangeloni/1268

10 novembre alle ore 15:15

Donetsk, il parco della Donbass Arena in questi giorni.
Non lontano dal centro, era considerato uno dei luoghi preferiti degli abitanti della città, dove passeggiare, fare una corsetta, portare i bambini a giocare. Ora è raro incontrare qualcuno da queste parti. Pochi mesi fa, oltre ad essere stato colpito da diversi bombardamenti, su questo parco sono state disseminate numerosissime mine antiuomo PFM-1 (contenute nei razzi ucraini sparati sulla città). L’area è stata bonificata, ma molti cartelli ricordano di fare attenzione, perché è possibile che non tutte siano state individuate e neutralizzate.
A partire da luglio (quando Kiev ha cominciato a impiegare massicciamente queste armi) nella sola Repubblica Popolare di Donetsk a causa di queste mine sono rimasti feriti più di 80 civili.
https://t.me/vn_rangeloni/1271

14 novembre alle ore 08:25

Kherson, l’esercito ucraino torna in città ed iniziano le repressioni
Anche qui i “liberatori” – come avvenuto negli altri luoghi dai quali si è ritirato l’esercito russo – hanno da subito dato il via alla caccia ai “collaborazionisti”.
https://t.me/vn_rangeloni/1275

Qui, con tutte le immagini.
Sì, ogni tanto usano le nostre armi anche contro l’esercito russo, ma soprattutto per assassinare gli ucraini del Donbass, siano stramaledetti tutti i nazisti discendenti dei nazisti che stanno continuando a fare quello che facevano i loro nonni e bisnonni. Poi suggerirei di leggere questo

PRIMA TREMATE E POI STRILLATE

16 NOVEMBRE 2022

Tremate tremate ecc. ecc. Ieri, dopo nove mesi della guerra crudele seguita all’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio, sono successe le seguenti cose. 1. La Russia ha lanciato il più massiccio attacco missilistico del conflitto, sparando un centinaio di missili su decine di obiettivi (in larga parte infrastrutture energetiche) in quasi tutte le regioni dell’Ucraina, da Khar’kiv a Kiev a L’viv  2. Nel tentativo di intercettare i missili, la contraerea ucraina ha ottenuto qualche buon risultato ma anche pesanti effetti collaterali: a Kiev, un missile russo danneggiato dai colpi si è abbattuto su un condominio, facendo morti; un altro missile ucraino, invece, è caduto in territorio polacco uccidendo due civili [ma che sia stato un incidente non ci credo neanche morta. E non solo io] 3. Essendo la Polonia un Paese Nato, e prima che la realtà dei fatti saltasse fuori, mentre tutti davano per scontato che si fosse trattato di un errore o di un atto deliberato di Mosca (tutte le prime pagine dei giornali inglesi, tutte, nessuna esclusa, oggi riportano questa tesi), il mondo ha vissuto ore di panico: i meccanismi della Nato sono entrati in azione, le guarnigioni sono state messe in stato di allerta, l’allargamento del conflitto Russia-Ucraina a una vera guerra mondiale è sembrato ormai prossimo.   4. Tutto questo è finito, la tensione è calata. Ma la guerra prosegue feroce come prima.
Tremate, tremate. Dopo una giornata così, una persona di normale buon senso che cosa si aspetterebbe dalla politica? Come minimo, la presa d’atto che non si può andare avanti così. Che il rischio di un disastro ancora più ampio è grandissimo e imprevedibile. Perché le guerre si sa come cominciano ma non come finiscono. E i missili si sa da dove partono ma non sempre dove arrivano. Le conseguenze del conflitto sono ormai drammatiche, anche se cerchiamo di mettere la testa sotto la sabbia. Per la Russia, che è ormai diventata il secondo Paese al mondo, dopo la Corea del Nord, per dipendenza dalle relazioni economiche con la Cina. Per l’Europa, ridotta a pietire gas liquido presso gli Stati Uniti che intanto ce lo fanno pagare quattro volte il prezzo del loro mercato interno. Per l’Ucraina che, come ha detto il generale Mark Milley (capo degli stati maggiori riuniti delle forze armate Usa), ha tra 15 e 30 milioni di profughi e rifugiati, danni strutturali enormi e ha perso, tra morti e feriti, almeno 100 mila uomini. In più, come l’attacco missilistico ha dimostrato, la Russia non ha intenzione di cedere e ha ancora molti strumenti per prolungare la guerra e far del male all’Ucraina.
E invece? In Italia,  ci sono politici che ancora si fanno beffe della necessità di immaginare una proposta per fermare il conflitto. Che propugnano la guerra come unico strumento, e parlano di una vittoria che, come il generale Milley ha spiegato dopo che lo avevano già spiegato molti “pacifisti”, è impossibile per l’Ucraina come per la Russia. Che sottovalutano la torsione cui è sottoposto il continente Europa, tra un’Europa dell’Ovest sempre più succube degli Usa e una Russia che va alla deriva verso un Oriente solo fintamente accogliente. Stiamo vivendo un dramma epocale e questi giocano ai soldatini. E sono gli stessi che un giorno sì e uno no sottolineano il “pericolo Russia”, un Paese a loro dire capace di affamare l’Africa con il blocco dei prodotti agricoli, opprimere i popoli più diversi con la dittatura e la guerra, minacciare l’Europa con il ricatto energetico e il mondo con l’incubo di un conflitto nucleare. Tremano, ma appena hanno finito di tremare strillano che bisogna impugnare le armi. Come ieri: per una notte hanno tremato all’idea che si potesse scatenare una guerra tra Russia e Nato per interposta Polonia, poi hanno ricominciato a fare i gradassi.
L’unica cosa chiara, invece, è che l’Occidente e la Cina dovrebbero mettere tutto il loro peso non scommettendo su una vittoria che per chiunque, nella migliore delle ipotesi, sarebbe una vittoria di Pirro ma puntando a un cessate il fuoco. Per poi cominciare a discutere di un’ipotesi di pace, ben sapendo che si dovrà comunque partire da questa base: Crimea, Dinetsk e Lugansk alla Russia, tutto il resto all’Ucraina. Partire da lì per finire chissà dove, ma intanto smettendo di sparare.
Lettera da Mosca, qui.

E poi volendo ci sarebbe anche questa cosetta qui:

ESECUZIONI – Faran Haq, portavoce del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, commentando il video dell’esecuzione di soldati russi disarmati da parte di soldati ucraini ha detto che “l’ONU esorta a indagare sulle denunce di violazioni dei diritti umani e ad assicurare i responsabili alla giustizia”. (Qui)

E meno male che qualcuno finalmente comincia ad accorgersene.

E visto che stiamo parlando di tragedie, sboicottiamo con una bella tragedia artistica

barbara

  1. Uh, finalmente. Ne avevo i cosiddetti pieni di quei comunicati trionfalistici che danno gli U. come degli angeli invincibili. Lasciamo perdere cosa dice il socio che ha la moglie del Donbass…
    Quando durante la guerra del Kosovo gli USA hanno fatto saltare le sottostazioni elettriche serbe con le “bombe alla grafite” loro erano nel giusto solo perchè americani, allora? Loro si è i Russi no?
    Fu con la guerra del Kosovo che la NATO è diventata alleanza offensiva.
    Ah, anche esecuzioni sommarie. Ma come? L’U… non ha abolito del tutto la pena di morte e ad averla solo sospesa è la Russia? Magari poi non sono solo soldati russi, ma questo si saprà dopo (e magari salteranno fuori anche vendette personali, come gran parte delle foibe).
    Gli U… stanno ancora grattando il sederino alla cicala. E poi si lamentano se frinisce. Ancora.

    Qualche bella fisba russa (sono di Celiabinsk) da parte della mia fidanzata per risollevar lo spirito:

    PS: il nostro socio “che capisce le macchine”, anche se i suoi timori di azioni dello stato italiano contro di lui sono esagerati, il 24/11 si sposa con la sua fidanzata slovena e si stabilisce a Nova Gorica (a circa quattro chilometri dalla sede della nostra ditta, comunque, e a trecento metri dal socio sloveno). Io devo fargli da testimone. Me lo ha chiesto ieri sera sul lavoro.

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      • Occhio, ho detto “esagerati”, non “infondati”, ho visto le documentazioni perchè aveva voluto capirci qualcosa il presidente della nostra Sas e gli ha messo a disposizione il suo (e della ditta) avvocato. Problemi gli sono stati davvero fatti, anche se pare che adesso non possano più ripetersi, sono cambiate alcune leggi. Specie è sparita quella (accampata pretestuosamente non solo nei confronti del nostro socio) che vincolava ferrovie e militari.
        Ma non è riuscito a capire solo le macchine: la sua ormai moglie aveva una fama, fra amici e colleghi, di “bisbetica indomabile” e “zitella di ferro”, sapevo che aveva fatto scappare sei maschietti, il primo quando aveva 16 anni, ora ne ha 56; adesso si prende il nostro socio come marito. Forse perchè lei ha un carattere forte e lui decisamente meno. Quelli di prima forse erano forti quanto lei con le ovvie incompresioni, frizioni e inevitabili liti.
        Sorridi pure, ma lui solo uno dei fermodellisti che so essersi trovato una moglie di carattere deciso. Se possa esserci una relazione non so, ma ne ho conosciuti parecchi. Tanto io quanto il presidente della Sas abbiamo conosciuto il nostro socio prima proprio come modellista ferroviario, poi l’abbiamo apprezzato come elettricista e come tale fatto socio.
        Io per la mia vista modelli ferroviari non ne faccio più, il presidente e il nostro socio hanno invece preso da poco una stampante 3D per farsene ancora.

        Piccola nota: anche la moglie del nostro socio, pur semplicemente slovena, è filo-russa. Lei in Russia c’è stata più volte, conosce passabilmente il russo ma purtroppo in luna di miele non possono andarci.
        Mi ha sorpreso dove hanno deciso allora di andare: in Israele. Sì. Ma partono da Vienna. Spero che basti loro usare l’inglese, l’ebraico non lo conoscono. Sai se c’è qualche posto solitamente poco visitato dove valga la pena andare?

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        • Stiamo parlando fin dall’inizio del governo attuale, non di trent’anni fa, e i suoi timori sono da manicomio.
          Una donna che per andare d’accordo ha bisogno di un uomo dal carattere debole, o comunque meno forte del suo, ha sicuramente notevoli problemi caratteriali.
          Posti che valga la pena di vedere e che siano poco visitati? No, mi dispiace: in sedici viaggi non ne ho visti: tutto ciò che merita visitato viene visitato. Quanto alle lingue, in genere gli ortodossi di Gerusalemme spesso parlano solo l’ebraico, per il resto l’inglese lo parlano quasi tutti e, come già detto da myollnir, ci sono molti russi e non è difficile incontrarne.

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        • Ti faccio una piccola richiesta nel post sul tuo viaggio (se puoi fare una piccola scaletta: hanno deciso un po’ in fretta e non hanno un programma preciso).
          Almeno pare che non ci siano grossi problemi con le lingue: inglese lo conoscono entrambi e lei può usare anche il russo.

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  2. E mettiamoci anche che gli ucraini hanno ripreso a bombardare l’area della centrale di Zaporizha… L’assassinio (e le torture) dei prigionieri di guerra è un crimine di guerra abominevole, ma ovviamente nella informazione a senso unico non esiste. Allo stato attuale gli ucraini dovrebbero accontentarsi di tenere la parte a ovest del Dniepro, se non vogliono andare (e magari portarci) al disastro completo. Ma devono liberarsi di Zelenskji, e mi sa che questo possono farlo solo gli americani.

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    • Hanno deriso i Russi quando questi hanno detto che gli U. stavano per usare la “bomba sporca”, ma non hanno capito che non si tratterebbe solo di una bomba al tritolo con dentro polveri radioattive, i Russi volevano dire proprio che la “bomba sporca” degli U. sarebbe ottenuta colpendo la centrale.
      I cosiddetti mi… mettono la centrifuga quando sento che non si sa chi stia bombardando la centrale. Sembra ci prendano per cretini: se i Russi sono dentro la centrale, mi pare ovvio che non possono essere i Russi stessi a bombardarsi da soli!

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    • Sarebbe molto meglio se lo facessero gli ucraini – non una cosa da bestie tipo Piazzale Loreto, beninteso – ma non so se ce ne siano abbastanza di non nazisti da rendersi conto lucidamente della situazione e provvedere. Quanto agli americani, hanno sempre abbandonato i loro fantocci una volta diventati scomodi, o semplicemente inutili. Dato che questo, a differenza di quelli di Korea e Vietnam, non fa danni solo in loco ma sta mettendo a repentaglio la stabilità dell’intero pianeta, spero caldamente che tengano fede alle loro inveterate abitudini.

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      • Qualcosa potrebbe cambiare, visti alcuni recenti sviluppi in USA: primo la nuova maggioranza del Congresso, che è quello che autorizza le spese, ha già detto che non firmerà più assegni in bianco all’Ucraina; secondo, ed è veramente una bomba che sta scoppiando sotto i piedi dei DEM, c’è appena stato un grosso fallimento (sono letteralmente scomparsi nel nulla miliardi di dollari) di FTX, una società di criptovalute, e viene fuori che aveva messo in piedi un complicato sistema di riciclaggio di fondi per il Partito Democratico attraverso l’Ucraina; e terzo, c’è sempre il problema Hunter Biden – Joe Biden – Burisma che sarà finalmente oggetto di inchiesta parlamentare. Insomma, l’Ucraina sta scottando parecchio.

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  3. Tutto vero, ma sul campo, piano piano, stanno vincendo gli Ucraini, per tutte le ragioni di cui si è già detto. Come i nazisti nel ’41, certo, ma non credo che Putin abbia 4 anni di tempo per rimediare, né ha il pelo sullo stomaco ed il potere dittatoriale di Stalin.

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  4. Oh, finalmente e timidamente si comincia a tirare fuori sospetti di crimini di guerra degli U… contro i Russi.
    Si cita la località di Makiivka.
    Non so se il link funzia, gira questo:

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