Morte Benedetto XVI: dalla sede impedita alla sede vacante. Papa Francesco non esiste
Il Santo Padre Benedetto XVI è tornato alla casa del Padre e sarà ricordato come uno dei più grandi pontefici della storia. Da ieri, la sede romana non è più impedita, ma è VACANTE, cioè in attesa di un nuovo papa.
Mentre il mainstream insiste compulsivamente nel cercare di farvi credere alla fola del papa dimissionario-abdicatario, oggi riepilogheremo sinteticamente perché papa Benedetto è rimasto l’unico papa esistente fino al 31 dicembre 2022. Di seguito vi riportiamo la Declaratio correttamente tradotta dal latino: potrete confrontare QUI le due versioni e trovare QUI l’approfondimento. Considerate che, giuridicamente, l’unica versione che conta è quella latina.
Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il munus petrino (1) . Sono ben consapevole che questo munus, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando (2). Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo (3), è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministerium a me affidato (4). Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministerium (5) di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, (6) la sede di Roma, la sede di San Pietro, (vacet) resterà vuota (7) e dichiaro che dovrà essere convocato il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice da parte di coloro ai quali compete (8).
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice (9). Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio (10).
1) Compare il munus petrino, l’investitura divina di pontefice, l’”essere papa”, come da ultima versione del Diritto canonico del 1983. L’esercizio del munus si chiama ministerium, ed equivale a “fare” il papa. Benedetto XVI sentiva di non avere le forze per esercitare il munus, per fare il papa. In effetti, era vittima di un ammutinamento: Vatileaks, nel 2012, dimostra che egli ormai non era più obbedito, tanto che il presidente dello IOR fu licenziato dal card. Bertone (del cui strapotere si lamentarono per iscritto 4 prelati) senza che lui ne sapesse nulla. Emerge anche il Mordkomplott evidenziato da Marco Lillo de Il Fatto Quotidiano: un progetto per uccidere papa Benedetto, confermato dal cardinale colombiano Dario Castrillòn nel 2015.
2) L’essenza spirituale del munus si compie non solo con atti pratici, ma anche spiritualmente, “nondimeno soffrendo e pregando”. Il can. 333.2 specifica che il papa “ha il diritto di determinare, secondo le necessità della Chiesa, il modo, sia personale sia collegiale, di esercitare tale munus”. Quindi Benedetto ha deciso di fare il papa in modo immateriale, solo soffrendo e pregando, rinunciando di fatto all’aspetto pratico tipico del ministerium.
3) Come leggete, qui papa Benedetto si riferisce proprio alle opere e alle parole: “governare la barca di Pietro” e “annunciare il Vangelo”, cose pratiche per le quali sente di non avere più la forza.
4) Lui sente di non poter amministrare bene, cioè completamente il ministerium anche con le opere e con le parole…
5) …così, dichiara di rinunciare al ministerium, cioè a “fare” il papa. Per l’abdicazione, il can. 332.2 richiede invece inderogabilmente la rinuncia al munus, all’essere papa. Come spiega la giurista Estefania Acosta, è vero che talvolta munus può essere sinonimo di ministerium, ma ministerium non può mai essere sinonimo di munus come “essere” papa, perché vuol dire sempre e solo “fare”, esercitare la carica. Benedetto ha rinunciato a fare il papa, non a esserlo.
6) Altro elemento colossale di invalidità per una impossibile rinuncia al papato: il differimento dell’entrata in vigore. Come spiega il canonista Francesco Patruno, confermato dal giurista Antonio Sànchez: “L’atto di rinuncia, come anche l’accettazione al papato, appartengono al novero dei cosiddetti atti giuridici puri, ovverosia a quella categoria di atti che non ammettono l’apposizione di un termine e/o di una condizione. Sono atti che esplicano i loro effetti immediatamente e non tollerano differimenti di sorta ad una certa ora futura o il verificarsi di eventi futuri ed incerti. Un cardinale che accetta l’elezione papale non può dire «Io accetto l’elezione, però questa avrà efficacia a partire da una certa data». Analogamente la rinuncia”. Peraltro, dopo le ore 20.00 del 28 febbraio, papa Benedetto non confermerà nulla né per iscritto né verbalmente questa rinuncia, come evidenziato dal teologo Carlo Maria Pace. Sarebbe impossibile, dato che il ministerium, legalmente, non può essere separato dal munus. Infatti tutto è rimasto sul piano puramente fattuale.
7) Elemento fondamentale: il verbo vacet in latino, letteralmente significa che la sede resterà “vuota, sgombra, libera”. E’ stato tradotto come “sede vacante” ma in modo del tutto erroneo, per i motivi giuridici di cui sopra, visto che la rinuncia fattuale al ministerium non produce abdicazione. Per questo motivo, papa Benedetto alle 17.00 del 28 febbraio prende l’elicottero e vola a Castel Gandolfo in modo che per le 20.00 la sede di Roma resti fisicamente “vuota, sgombra, libera”.
8) In questa altra frase oggettiva, papa Benedetto avverte che il prossimo Sommo Pontefice, (alla sua morte), dovrà essere eletto “da coloro a cui compete”. Cioè, o dai veri cardinali nominati da lui e da Giovanni Paolo II (e non quelli nominati da eventuali usurpatori) oppure, nel caso non si riesca a recuperare la sede, dal popolo di Roma, come nei primi secoli del Cristianesimo. In questo caso, la vera Chiesa di Cristo dovrà uscire dalla Sinagoga e rifondarsi ripartendo da zero.
9) Da questo momento papa Benedetto smette di fare il papa, perché impedito nel farlo e affida la Chiesa a Gesù Cristo. Al contempo, prega Maria affinché assista … i Padri Cardinali! (e non il popolo di Roma) nell’elezione del nuovo papa. Cioè, fra le due opzioni di “coloro a cui compete”, Benedetto prega Maria affinché la sede fisica possa essere riconquistata e che quindi possa avere luogo un vero conclave con veri cardinali.
10) Come leggete, lui avrebbe continuato a fare il papa solo con la preghiera.
Questa Declaratio, dichiarazione, che appunto non si chiama Renuntiatio, come previsto dalla Universi Dominici Gregis, è un geniale sistema antiusurpazione. I nemici di Benedetto, i cardinali massoni-modernisti della Mafia di San Gallo che sponsorizzavano Bergoglio, si sono accontentati di questa pseudo-rinuncia e ci si sono strozzati. Infatti, in italiano e in altre lingue volgari sia munus che ministerium vengono tradotti con la parola “ministero” (ministry, minstére, ministerio, etc).
Ma c’è una enorme distinzione: se il papa rinuncia al ministero-munus, ha abdicato e la sede è vacante. Se il papa perde il ministero-ministerium, la sede non è vacante, ma impedita e lui RESTA PAPA.
Così, il 1° marzo 2013 il cardinale decano ha convocato un nuovo conclave, con veri cardinali, ma illegittimo, perché a papa non morto né abdicatario. Da quel preciso momento la sede romana è totalmente impedita.
E questo cosa comporta? Lo spiega il can. 335: “Mentre la Sede romana è vacante o totalmente impedita, non si modifichi nulla nel governo della Chiesa universale”.
Dal 2013 siamo entrati nel “Pontificato d’eccezione”, dove in sede totalmente impedita è sospesa ogni attività giuridica. Bergoglio viene abusivamente eletto antipapa e non ha l’assistenza dello Spirito Santo (e si vede). Nulla di quanto fatto dall’antipapa Francesco in questi nove anni è legittimo. Bergoglio e i suoi sono scismati dalla Chiesa cattolica. Questa è la purificazione finale della Chiesa voluta dal Santo Padre Benedetto XVI.
Era l’unica cosa che potesse fare: se, per reagire all’ammutinamento, Benedetto avesse cominciato a scomunicare a destra e a manca si sarebbe solo fatto odiare ancora di più, consolidando quella sua immagine di “arcigno teologo germanico” cucitagli addosso dal mainstream. Se avesse continuato a subire passivamente sarebbe stato fatto fuori e alla sua morte ci sarebbe stato un conclave legittimo.
In questo modo, invece, egli ha messo alla prova, “indotto in tentazione” (nel vero senso del Padre Nostro) i cardinali a lui infedeli: ha fatto appena “un passo di lato” di fronte ai lupi e quelli sono finiti nella trappola da soli. In nove anni, i lupi hanno dimostrato cosa sono e cosa vogliono. Come diceva Ticonio, teologo amatissimo da Ratzinger, la Chiesa di Cristo si sarebbe dovuta ritirare per far venire alla luce la “chiesa del diavolo” QUI .
Adesso attenzione: la Chiesa, dal punto di vista spirituale è salva, ma da quello materiale è tutto da decidere. Il prossimo conclave dovrà essere composto solo da cardinali pre-2013, altrimenti verrà fuori un altro antipapa e la Chiesa canonica visibile sarà finita per sempre.
Andrea Cionci, qui.
Quindi, riepilogando, a causa della sua incapacità di amministrare materialmente il ministerium, si sarebbe dovuto nominare un tutore, un luogotenente, un delegato, un facente funzione, un amministratore, insomma uno che svolgesse, per conto del papa, la parte materiale della funzione di papa che lui non era più in grado di svolgere, NON eleggere un nuovo papa. Il quale è pertanto abusivo, in poche parole un antipapa, come più di qualcuno ha detto fin dall’inizio: un antipapa al servizio dell’Anticristo. E credo che la cosa si possa intendere anche in modo laico, valida per credenti ma non meno per non credenti. Io per esempio non ho alcuna difficoltà a ravvisare l’equivalente laico di un Anticristo in Soros, o in Zuckerberg, o in Dorsey, o in Greta (non a caso paragonata a Cristo dall’arcivescovo di Berlino Heiner Koch, non a caso nominato arcivescovo da Francesco; da altri paragonata ai profeti della Bibbia, definita successore di Cristo e inserita nei corsi di religione): attivi, tutti costoro, spiriti del Male, propugnatori del Male, costruttori del Male. D’altra parte già in tempi non sospetti è stato detto che l’Anticristo «personaggio affascinante che riuscirà a influenzare e a condizionare un po’ tutti […] sarà un convinto spiritualista, un ammirevole filantropo, un pacifista impegnato e solerte, un vegetariano osservante, un animalista determinato e attivo.» Con l’avvento dell’antipapa direi che i Tempi sono maturi, e ciò che sta avvenendo intorno a noi lo sta dimostrando.
barbara
Una balla clamorosa tirata fuori da uno spagnolo, una colombiana e un americano, su cui questo pseudo-canonista ha voluto far quattrini.
Basta una domanda: se Ratzinger ha ancora adesso tanti fedeli e sostenitori, come mai il medesimo, invece di abdicare, non li avrebbe chiamati a difenderlo da chi lo stava cercando di far fuori?
Qualcuno ha perfino cercato di coinvolgere… Trump: si dice che avesse pronta una lettera diplomatica per far restaurare B4x4 ma non si dice nè in che termini l’avrebbe richiesto nè perchè avrebbe dovuto aspettare la rielezione per emetterla, visto che il “problema” sarebbe stato presente da ben prima che lui addirittura diventasse presidente! La maggiore potenza del mondo di cosa avrebbe avuto paura?
Probabile che semplicemente sia tutto una fola campata sul nulla.
Perfino moltissimi ultracattolici non sedevacantisti hanno riconosciuto che l’abdicazione (mi hanno spiegato che questo sarebbe il termine esatto) è sempre stata completamente valida.
Stendo un velo pietoso sulla questione dei due katechon (2Te 2:6-7), in uno dei quali (“colui che”, 2Te 2:7) taluni vedevano Ratzinger e nell’altro (“ciò che”, 2Te 2:6) Trump!
E visto che stiamo sforando nel ridicolo, Amen & Awomen (ihihih)
(stasera ho, con due soci, una manutenzione programmata, a domani mattina…)
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Una abdicazione è perfettamente valida se uno abdica. Cosa che lui NON ha fatto, come dicono chiarissimamente le sue parole; e, sinceramente, non sono molto sicura che un non cattolico sia molto titolato a impartire lezioni di diritto canonico a un canonista cattolico. Su tutta la prima parte, scusa ma non ho assolutamente capito di che cosa tu stia parlando.
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Sbagliato!
Cionci non è un canonista:
Ha circa le stesse qualifiche della moglie del mio socio, laureata in materie letterarie.
Non dichiarano di essere canonisti nemmeno gli altri citati (Sanchez e Acosta), spesso viene citato anche un “americano” forse inesistente, non se n’è saputo mai il nome.
Lo studio del diritto canonico è obbligatorio a Giurisprudenza anche per i non cattolici e fra i miei confratelli di laureati in Giurisprudenza ce ne sono alcuni. I veri canonisti (quando non sono preti), ossia giuristi e avvocati di diritto canonico, sono pochissimi, circa 2500 in tutto il mondo di cui 250 in Italia; fino al 1983 dovevano essere pure tutti maschi.
Nessun vero canonista ha mai appoggiato la tesi della sede impedita. Anzi, questi sostengono che l’abdicazione a uno dei due incarichi implichi inscindibilmente quella all’altro.
Quello che ha reso attenti noi protestanti alla questione Ratzinger e al suo atteggiamento è stata l’ipotesi che Ratzinger volesse proclamare il dogma di “Maria corredentrice”, davanti il quale si era bloccato perfino Pacelli: avrebbe scavato un baratro fra noi e loro, guadgnandosi la fama di papa non “medievale”, quella se l’è beccata, ma “da controriforma”. Perchè? Perchè uno dei nostri sola è Solus Christus: niente intercessori, niente feticismi da far impallidire un induista.
Sulla questione di un ipotetico appoggio da parte di Trump a Ratzinger basta dire che Trump stesso non ne ha mai parlato, neppure quando è entrato in conflitto con Bergoglio. Se fra Trump e Ratzinger poteva esserci identità di vedute su certi argomenti come omosessualità, pena di morte e guerra offensiva, si fermava lì.
Adesso vado dal mio socio e amico a Nova Gorica, torno stasera (probabilmente trascinato per le orecchie dalla mia fidanzata…).
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Girala come ti pare, ma se sostieni che abbia abdicato uno che non ha mai affermato di voler abdicare e di avere abdicato, stai semplicemente giocando con la tua fantasia. Quanto a Trump, è la prima volta che sento fare il suo nome in relazione a Ratzinger quindi ripeto: non ho la più pallida idea di che cosa tu stia parlando.
Occhio che la fidanzata non si stufi di doverti tirare per le orecchie.
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Allora, anzitutto cerca nella seconda lettera ai tessaloncesi, capitolo 2, versetti 6 e 7. La trovi in tutte le versioni al sito laparola.net Io uso la “nuova riveduta” Cerca con la sigla 2Te 2:6-7
Si parla al versetto 6 di un “ciò che trattiene”, un “qualcosa” che trattiene, sottinteso l’Anticristo, forse una forza. Al versetto dopo si parla invece di un “colui che trattiene”, una persona. L’originale greco usa al primo il neutro e al secondo il maschile.
Se molti ultracattolici vedevano in Ratzinger “colui che trattiene”, negli USA, taluni di questi ultracattolici, non tanti in verità, vedevano nel “ciò che trattiene” uno strumento del primo e lo hanno identificato nientemeno che con Trump! Sì, alcuni evangelicals vedevano in Trump addirittura il “colui” direttamente, ma qui è una commistione di fanatismo e nazionalismo. Non pare che Trump sia andato oltre il sentirsi lusingato da simili [assurde] affermazioni.
Il protestantesimo “classico” (luterani, riformati, metodisti e parte dei battisti) non dà molto peso a quei versetti, nessuno può dire se Paolo parlasse di qualcosa che stesse avvenendo allora o se sia un testo profetico.
Sì, ho chiesto pareri a due Pastori, nel dubbio non solo a uno.
La mia fidanzata non ha dovuto trascinarmi via: la moglie del mio amico e socio reclamava da parte sua alcuni doveri coniugali (non solo quelli cui si adempie sotto le lenzuola) e siamo tornati a casa nostra. Anche perchè domani torniamo da loro…
Ad ogni modo “la bisbetica” (semmai fosse stata davvero tale, non mi ha mai dato questa impressione) sembra completamente domata!
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Ah ecco: Trump c’entra con Benedetto perché lo ha detto san Paolo e ultracattolici ed evangelici hanno capito che si trattava di lui. Adesso è tutto chiaro.
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ma quando nostrosignore disse a sanpietro “vado a roma a farmi crocifiggere un’altra volta” (sottintendendo “al posto tuo” – e questo lo capisce persino un mangiapreti) stava avocando a sé solo il ministerium ma non il munus?
…c’è qualche canonista in sala?
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Dunque. C’è una leggenda secondo cui Pietro sarebbe stato a Roma, cosa di cui non esiste alcuna prova (un po’ di ossa che qualcuno ha sostenuto essere le sue, come prova non sembra un granché). C’è una leggenda secondo cui poi Pietro sarebbe scappato per paura delle persecuzioni. C’è una leggenda secondo cui Gesù gli sarebbe apparso e lui gli avrebbe chiesto dove stava andando e Gesù gli avrebbe risposto eccetera eccetera. E sulla base di questo tu proponi una questione di diritto canonico? Mah.
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ex falso quodlibet. se vale per ratzinger e i suoi (e per suoi intendo tutti, estimatori e detrattori) non vedo perché invece io solo non ci posso giocare.
(oh quelli hanno fatto una lunga guerra sul filioque – magari una risposta ce l’hanno pure su questo quesito)
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Mi aiuti a fare mente locale sul filioque che al momento mi sfugge?
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…e comunque, come disse il grande teologo e canonista f. gump: “papa è chi il papa fa”.
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Certo. E rigore è quando arbitro fischia.
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filioque. ci hanno fatto un po’ di guerriglia di religione, a quei tempi. con purghe e tutto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Filioque
oggi dobbiamo accontentarci di munus et ministerium.
(didascalica di san ricco&spietato padre e dottore della chiesa per coloro che tirano a fidarsi: so’ du’ frociate)
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Ah quello. In effetti non avevo mai fatto caso a quel procede (però, non ti facevo così ferrato – recentemente, da un giornalista professionista, ho trovato uno spettacolare “afferrato” – su questioni teologiche). Che poi, dico, non gli bastava aver tirato fuori che sì, è uno però sono anche tre e d’altra parte sono tre però è uno lo stesso, poi viene fuori anche la bella storia che sì, sono tutti e tre la stessa cosa, anzi sono uno solo, però c’è un primo da cui procede un secondo e poi un terzo che procede dagli altri due, vabbè. Le purghe comunque erano cominciate prima, non ricordo se nel terzo o quarto secolo, quando qualcuno ha avuto la geniale idea di proclamare la divinità di Cristo, tra le vivaci proteste di buona parte dei vescovi che trovavano grottesca, oltre che un tantino blasfema, l’idea di una donna che si porta Dio nella pancia per nove mesi e poi lo partorisce tra merda e sangue. Al che i dissidenti sono stati democraticamente buttati fuori a calci in culo e la divinità solennemente proclamata.
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Sembri la moglie del nostro socio (la “bisbetica domata” che a me non era mai sembrata bisbetica): lei è atea dichiarata e all’invito (di solito fatto ai 15 agosto e agli 8 dicembre) degli ultimi tre papi alle donne di prendere esempio dalla Madonna, se ne esce con
Risposta disponibile in italiano, sloveno, tedesco…
Sulla comica questione della “presenza” di Ratzinger e Trump nella seconda lettera ai tessalonicesi, prova e googlare “trump katechon” o “ratzinger katechon” o “benedetto XVI katechon”, senza virgolette (tranne “benedetto XVI”, al caso) e vedrai cosa salta fuori…
Sì, deliberatamente ho parlato di “presenza”, come la questione della “presenza reale”… sappiamo di cosa e dove.
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Spero che riuscirai a sopravvivere alla delusione, ma ad andare in cerca di presenze di Trump non ci penso proprio.
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StraROTFL
Non c’è bisogno di cercare, altri l’hanno già fatto con comici risultati!
(giusto per far capire agli altri la questione della “presenza”, sembra la discussione su quella “presenza reale” nel pane eucaristico, che noi “riformati” escludiamo).
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e arbitro è il signor bergoglio di buenosaires (o circa); piaccia o no al bel georg e ai canonisti di libero.
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Il signor Bergoglio è arbitro come il signor Biden è presidente. Io comunque sottoporrei la questione allo Spirito Santo.
Georg ha i suoi anni, e si vede, ma da giovane era proprio figo sul serio.
PS: come mai hai deciso di uscire dalla clausura?
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mai stato in clausura. solo, sempre più raramente ho voglia di deporre qualcuna delle mie cazzate. ma proprio ieri, e proprio qui… tiè.
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