1. Anche per me niente sanremo, da circa 20 anni, anche se leggendo i giornali è impossibile non farsi un’idea della stupidità di due delle co- conduttrici, madame Vanesia e madame Povera me che sono nera!
    La tragedia è rappresentata dai 20enni che dovrebbero già avere gli strumenti culturali e sociali per giudicare il nulla, la fuffa che c’è dietro all’influencer in particolare e che invece ne seguono la vita e i consigli come non farebbero con genitori, insegnanti, educatori. Mala tempora currunt…

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      • Io la televisione ho smesso di guardarla quando sono andata a vivere per conto mio, 46 anni e mezzo fa. I giornali ho smesso di leggerli quando sono andata in pensione, un po’ più di10 anni fa, in parte perché dallo stipendio alla pensione ho perso oltre 700 euro e non me lo potevo più permettere, in parte perché di cose interessanti da leggere ne trovavo sempre meno. Restava la radio, che ascoltavo in sottofondo mentre preparavo e consumavo la cena, poi qualche anno fa una sera ho dimenticato di accenderla e da allora non l’ho accesa mai più.

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    • Ecco, i ventenni. Ho letto una lettera di un ragazzo di vent’anni che sosteneva che non è il caso di fare tante storie per Blanco che ha sfasciato tutto per la rabbia perché c’era un momento di malfunzionamento dell’audio in cuffia, perché ha solo vent’anni e a vent’anni capita di fare cazzate. E mi viene in mente una tizia – non so quanti anni avesse, ma non era comunque una ragazzina dato che aveva un figlio di 21 anni – con cui mi lamentavo di certi comportamenti sgradevoli e poco rispettosi di una persona di comune frequentazione, e quella mi risponde “Ma tu devi capire che è un bambino! Si tratta di immaturità!” Allibita replico: “Ma ha 25 anni!!” “Appunto, è un bambino.” Ecco, credo che questo possa spiegare parecchie cose: quelli della mia età a 11 anni hanno dovuto scegliere il tipo di scuola da frequentare (oppure di andare a lavorare e avere tutte le responsabilità che un lavoro comporta), ed erano tre scuole con caratteristiche così diverse che se ti accorgevi di avere sbagliato non potevi passare da una all’altra, dovevi proprio ricominciare dalla prima. Quelli della generazione precedente non di rado a vent’anni erano sposati da un pezzo e avevano dei figli e la responsabilità di mantenere una famiglia. Oggi vengono considerati bambini con diritto all’irresponsabilità, e ovviamente molti di loro considerano diritto acquisito quello di poter fare qualunque cazzata senza pagare pegno, e di conseguenza anche seguire il santone che propone il paradiso più a buon mercato.

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  2. Si è visto con i dibattiti sul ddl Zan, lei e il marito vanno forte in ambienti “protetti” dove non hanno contraddittorio e possono manipolare le reazioni del pubblico grazie a censure “selettive”. Basta vedere la reazione isterica di Fedez quando Renzi invitò la ferragni ad un dibattito, pubblico, sulla legge.
    Uno spettacolo veramente penoso.
    Come molti del mondo dello spettacolo sanno recitare bene la poesia e dare l’impressione di avere dei fan adoranti e di muovere milioni di persone (o di “bot”) però quando si va a “misurare” realmente l’impatto con i freddi numeri saltano fuori le verità scomode. Stranamente gli accorati appelli all’antifascismo lanciati immediatamente prima e dopo le elezioni si son dimenticati? Quanti voti sposta, quanto può spingere un marchio?
    La verità scomoda è che da diva di internet sta diventando bollita da isola dei famosi…

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    • Si è visto anche quando le è stato chiesto che cosa ne pensasse delle canzoni misogine di suo marito e lei ha risposto: ““Potere chiederlo a lui che è qui tutti i giorni. Io sono qua a rappresentare me stessa, non a rappresentare lui o la coppia“. Infatti le era stato chiesto che cosa ne pensa lei, non di rappresentare lui, ma evidentemente o non ha capito la domanda, o si stava penosamente arrampicando sugli specchi. E alla seconda conferenza stampa, avendo constatato che doveva rispondere a delle domande vere, non è andata.

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  3. Ho disciplinatamente letto il primo, quello di Selvaggia, ma il secondo per me era troppo, e lo premetto perché magari dice quello che sto per dire, e allora mi scuso.
    Per me la questione non è il contenuto, o la forma/contenuto dell’intervento di questa signora di nome Chiara. La questione è l’effetto sul pubblico. Non vorrei apparire elitario, ma quei 10 milioni che hanno assistito a tutte quelle ore di fregnacce, distribuite in molte serate, quei 10 milioni non hanno la mia stima. Però, se influenzati, possono a loro volta influenzare il futuro prossimo del Paese. Quindi è giusto preoccuparsi, ed è giusto reprimere.Con i soldi del contribuente non devono pagarsi discorsi propagandistici, indipendentemente dal loro orientamento. Non vale l’obiezione che la pochezza culturale di questa gente partorisce necessariamente spazzatura verbale: l’obiezione ha valore solo nell’ambito nel quale viene formulata, ossia fra coloro che tanto Sanremo non lo guardano. Invece, coloro che lo guardano, e probabilmente apprezzano, se lo devono pagare a parte. Forse il tutto si assomma a una conclusione più semplice: occorre privatizzare la RAI, ovvero abolire il canone.

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    • No, l’articolo non prende in considerazione questo aspetto, e concordo con quanto dici. Aggiungerei un’altra cosa: quelli che hanno guardato e apprezzato – e che possono influenzare il nostro futuro – se hanno apprezzato significa che evidentemente sono incapaci di riconoscere la falsità, la menzogna, non sono in grado di riconoscere una recitazione (pessima, per giunta) e distinguerla da una manifestazione di sentimenti, scambiano, come dice uno dei due articoli, non ricordo quale, la fragilità con la dichiarazione di fragilità. Ossia sono fortissimamente manipolabili. E questo fa paura.

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    • PS: non trovi che assomigli molto all’oca signorina che ogni volta che qualcuno le muove una critica – molto spesso motivata e argomentata – ci fa un post, a volte stizzito, a volte con la messa in scena del preteso divertimento per la stupidità di chi la critica, con i cicisbei che spiegano che è tutta invidia?

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        • Avevo già visto un po’ di cose in precedenza, quella del sublime l’ho vista adesso, era da un po’ che non ci andavo. Evidentemente ci si rispecchia parecchio. Con l’occasione ho avuto modo di constatare che anche lei, come un’altra nostra conoscenza, ha qualche problema con le negazioni multiple: “NON c’è semidio che NON si senta arrivato se NON ha un suo scudo o una corazza”.

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  4. In questo periodo non ho tempo di avere una vita social (intesa come aggiornare il mio blog, leggere e scrivere su quello di altri), inoltre non sono minimamente competente sul tema Ferragni.
    Quindi sarò stringato. Mi aggancio a un brevissimo estratto preso dal pezzo della Lucarelli, l’unico dei due che ho letto (e nel leggerlo mi sono accorto che ormai non sopporto più l’utilizzo tipicamente XP di “pure” al posto di “anche”!). Il brano è questo: “non è abbastanza modesta e consapevole da comprendere i suoi limiti e i margini di miglioramento”. Senza volerlo (e forse anche senza saperlo) la Lucarelli ha citato l’effetto Dunning-Kruger.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Dunning-Kruger

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  5. Letta la Lucarelli. Tutto giusto, se solo si ricordasse che la Ferragni l’ha messa lì la gente che fa i brunch con la Lucarelli medesima.

    Considerazione a margine, è chiaro che Selvaggia sia di altre estrazioni ma la fantastica coppia è solo l’archetipo dei grezzabestia della bassa padana, da Santhià a Treviso. Personaggi agresti ritrovatisi improvvisamente inurbati a loro insaputa.

    Il secondo articolo è uno splendido esempio del perché i giornalisti devono temere i chat bot pomposamente chiamati “Intelligenza Artificiale”.

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  6. Se ti dico che mi chiedo chi sia questa Ferragni di cui da tanto parlano perchè non ho voglia di cercare chi sia, mi credi?
    Quando abbiamo visto la foto che hai messo dei due insieme, la mia fidanzata (è qui con me) ha detto che sono affascinanti come un macaco e un langur. Ha lasciato però a me la scelta di associare quale dei due a quale delle due scimmie… (sto ancora ridendo).

    Ciaociao

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  7. ROTFLissimo!
    No, decisamente macachi e langur sono più eleganti e aggraziati.
    Se stanotte la mia fidanzata mi sente ridere nel sonno (o io sento ridere lei), sappiamo perchè.
    ‘notte

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  8. Mai vista o sentita la Ferragni in questi anni. Solo sentita dire, al più (la storia dell’acqua e poi, quando vado dal tabaccaio, vedo le sue gomme da masticare). Poi sabato, con uno slancio che forse era dovuto a qualche aperitivo di troppo, io e l’A.S. ci siamo visti la prima metà del festival (come ho già scritto volevamo fare gli alternativi a noi stessi). A parte i brividi di orrore generale che non dirò qui, ho visto la famosa C.F. all’opera. Prima di tutto non so perché dicano che è bella. Mah. Inoltre non so perché la abbiano messa a co-presentare, legnosa peggio del mio tavolino da fumo in salotto. E poi l’ho sentita presentare un cantante (o una cantante, non ricordo) così: E adesso è il momento di XXX, CHE ECCO (con gesto in direzione del cantante). Che ecco? e vabbè. Quindi no, non capisco cosa abbia questa donna (ormai non è certo una ragazza). Ma non capisco molte cose, ormai, come le canzoni di Rosa Chemical o i vestiti dello stesso (che avrei giurato fosse una donna, ma anche qui: non capisco. Eppure amavo Sid Vicius… credo di iniziare a scavalcare dall’altro lato, quello dei vecchi).
    Pensavo alla Ferragni giusto stamani, volevo scrivere qualcosa anche io, ma poi la Lucarelli ha già detto tutto, e bene (che è vero, è una stronza, ma ha cervello, che può piacere oppure no, ma ce l’ha). Sono rimasta scioccata da quell’ora di Sanremo. Dicono che sia lo specchio della nostra società. E il punto è questo: mica mi piace tanto…

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    • Potresti fare una prova: domani mattina al primo caffè che servi ti presenti al cliente e dici: “Il suo caffè, che ecco”, per vedere l’effetto che fa sulla gente normale (o almeno non troppissimo anormale). E la cosa della bellezza, sì, la faccia è una maschera di plastica, il corpo è un manichino di plastica, le gambe due stecchini privi di personalità, sarei curiosa di sapere dai maschi presenti su questo schermo (qualcuno anche parecchio, o almeno sufficientemente, giovane) se c’è qualcuno di loro a cui la vista di questa roba svegli un po’ gli ormoni. E l’unica cosa che sa fare è vendersi (cazzi suoi) e vendere i figli (no cazzi suoi), per cui giustamente ti chiedi quale sia l’arcano motivo per cui l’hanno messa lì.
      Specchio della società comunque direi di no: quello puoi dirlo per cose fatte dalla “gente”, non per cose fabbricate e messe a punto da una regia che ha come unico criterio il suscitare clamore e far parlare di sé, con gente più o meno nuda, con travestiti, con uno che sfascia tutto, con individui di sesso indefinito eccetera. Come società non siamo messi benissimo, ma neanche proprio male a quel livello.

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  9. una coppia di cerebrolesi che ha sfruttato alla grande l’imbecillità dilagante vendendo prodotti a prezzi folli e diventando idoli di altrettanto malati mentali…. direi che la colpa non è loro… sed etiam di chi li idolatra.

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