TRE ANNI FA

queste cinque persone
Fogel-Family
smettevano di esistere (e la vita dei sopravvissuti veniva distrutta). Tre anni fa questi cinque ebrei venivano macellati per il fatto di essere ebrei. Tre anni fa queste cinque vite venivano annientate in onore di una divinità di morte che predica l’odio e richiede sacrifici umani per guadagnare il paradiso.
Non dimentichiamoli.

barbara

ITAMAR UN ANNO FA

Un anno fa andava in scena la mattanza di Itamar: un padre, una madre, tre bambini di undici anni, quattro anni, tre mesi assassinati a sangue freddo nella loro casa, nel loro letto; alcuni sgozzati, altri accoltellati al cuore. Erano arrivati lì dopo essere stati evacuati da Gush Katif, nella striscia di Gaza, per consegnarla judenrein all’autorità palestinese e avere in cambio la pace. In cambio sono arrivati terrorismo, morte e distruzione, migliaia di missili e questa carneficina. Festeggiata, come di consueto, per le strade del vicino villaggio palestinese con distribuzione di dolci. I carnefici, nei “Territori palestinesi”, trattati da eroi. La carneficina, nei nostri mass media, praticamente ignorata. E a Itamar una ragazzina di dodici anni a fare i conti con lo sterminio della propria famiglia.

Udi Fogel
Ruth Fogel
Yoav Fogel
Elad Fogel
Hadas Fogel

Ci sono tragedie con le quali, con il tempo, si impara a convivere. Ci sono ferite che, con il tempo, si rimarginano e fanno male solo quando cambia il tempo. E altre no. Questa è una di quelle che no. Ricordiamoli. Ricordiamo questi nostri fratelli sterminati da una furia identica a quella che settant’anni fa ha provocato la Shoah. Ricordiamoli rileggendo i pezzi uno, due e tre dedicati loro l’anno scorso. Rivediamo l’intervista a Tamar, che rientrando ha scoperto il massacro.

E concediamoci ancora un momento per una piccola riflessione. E soprattutto – vi comando queste parole – non dimentichiamo, non dimentichiamo mai.

barbara