(clic) Chissà se un giorno mai si riuscirà a cantarla anche sul Monte del Tempio.
barbara
(e non importa se non si capiscono le parole del ministro: l’emozione – ma anche prima, mentre canta – si percepisce tutta lo stesso)
barbara
Che è questo qui,
il judoka israeliano a cui la Turchia ha tentato in tutti i modi di impedire di partecipare al campionato di Abu Dhabi. Non ci è riuscita, e lui è andato, però da anonimo: sulla casacca niente stemma israeliano bensì quello della Federazione Internazionale di Judo, e quando ha vinto – perché ha vinto, sìssì, hahaha, e guardate con quanta grazia, con quanta eleganza
non è stata innalzata la bandiera israeliana, bensì quella della Federazione Internazionale di Judo, e non è stato suonato l’inno israeliano, bensì quello della Federazione Internazionale di Judo. Però se guardate la sua bocca, ci leggete le parole dell’inno nazionale israeliano, haTikvah.
E visto che non gliel’hanno suonato loro, glielo suono io, tiè.
PS: fra i commenti al video della premiazione con l’inno della Federazione, si trova anche questo: “What a Shame. We, the AfD, the new german party support you Tal. God bless Israel.”
barbara
AGGIORNAMENTO: leggere qui (imperativo categorico).
Che sarebbe questa tizia qui
È nata ad Abu Dhabi, ha 35 anni, è pilota di F-16 e ha fatto fuori un bordello di terroristi. Un’altra dozzina come lei, e la guerra è vinta.
barbara