Davvero, non dovete chiederlo, perché sono domande che non possono avere risposta. Non chiedetegli perché proprio Sarajevo, e non un altro inferno. Non chiedetegli perché quella bambina, e non un’altra delle piccole sopravvissute. Non chiedetegli perché, da un momento all’altro, gli scatti la follia di volerla adottare e portare via di lì, combattendo con tutte le proprie forze contro la burocrazia, contro la ragionevolezza, contro la logica, contro gli ostacoli che sembrano essersi coalizzati per rendere impossibile la sua impresa. E non chiedetevi neanche perché tutto, improvvisamente, cominci a girare per il verso giusto, compreso il casuale incontro con quella grandissima – perfettamente riconoscibile benché mimetizzata – donna che, pur comparendo così poco, tanta parte ha avuto nella nostra storia, e che con raffinata sapienza riesce a sistemare, col sorriso sulle labbra, le situazioni più disperate. No, non c’è assolutamente niente che dobbiate o possiate chiedere; l’unica cosa che dovete fare è leggerlo: non ve ne pentirete.
Franco Di Mare, Non chiedere perché, BUR
barbara