L’ODISSEA DELLA AQUARIUS

Rimasta per otto giorni in balìa delle onde, otto lunghissimi, interminabili giorni, col suo tragico carico di vite umane sofferenti, affamate, incerte del proprio futuro. Poi, arrivata a Valenza, scarica il carico e in un giorno ritorna in Libia. Un giorno? Un giorno. E adesso voi, lo so, voi che siete maligni e perfidi e malvagi e tanto altro ancora che adesso non sto a scrivere se no ci faccio mattina, voi, dicevo, penserete male: perché ci ha messo così tanto? Avrà mica perso tempo apposta per creare l’emergenza? Per alzare la temperatura del dramma? Per dare tempo a qualche passeggero di crepare in modo da fare contento il signor Edoardo Albinati, di professione “buono”? NOOO!! Niente di tutto questo! Ve l’ho detto che siete cattivi e poi ancora cattivi e malpensanti! E adesso vi faccio sbugiardare di brutto dal signor David Puente, di professione sbufalatore, che abbiamo già avuto l’onore di incontrare.

«Perché la nave Aquarius ha impiegato diversi giorni ad arrivare a Valencia? Il motivo principale era maltempo, il quale ha imposto ad una nave con a bordo centinaia di vite di seguire una rotta più sicura costeggiato la Sardegna, la Corsica e la Francia meridionale. Il 14 giugno si parlava di “onde fino a 4 metri e vento a 35 nodi“.» [che meraviglia quel “centinaia di vite”, eh? Che umanità! Che poesia!]

Ecco perché, razza di delinquenti che non siete altro, che vedete il male perché avete il male negli occhi: c’era maltempo! C’erano le onde! Ha dovuto cambiare rotta! Tipo che devo andare da Rimini a Milano ma fra Modena e Parma l’autostrada è inagibile e anche la strada statale e anche tutte le strade intorno perché c’è nebbia, e allora vado su fino a Verona e poi da lì a Milano, e invece che 3 ore e 12 ci metto 25 ore e 36 (sì, lo so, Percorsi Michelin dice che ci dovrei mettere 5 ore e 02, ma Michelin è pagata da Salvini e dalle multinazionali e dai Poteri Forti e dalle Banche – e non fatemi dire chi c’è dietro alle banche). Dice, ma che onde erano? Onde teribbbili, ve l’ho già scritto là sopra, da tre a quattro metri, dice, e vento a 35 nodi, ossia un po’ meno di 65 chilometri all’ora, ossia mare forza 5. Questo per esempio è un mare forza 10, con onde alte 15 metri e oltre e vento oltre i 100 Km/h

L’imbarcazione tiene botta, nonostante le onde alte quattro volte tanto e il vento a velocità quasi doppia, e nonostante sembri, da quello che si può vedere, ben altra cosa che una rompighiaccio di 70 metri, ma se vi dico che il mare era impossibile vuol dire che era impossibile, e smettetela di tentare di contraddirmi, per la miseria! Che poi c’era anche la benemerita Medici Senza Frontiere, quella che generosamente cura gli ultimi della terra in ogni parte del mondo (come? In cambio chiedono sesso? Dai, non ci posso credere! Loro?! Proprio loro così per bene da avere sposato in toto la causa palestinese – MEDICI SENZA FRONTIERE – e dichiarato guerra a Israele?! No, non ci posso davvero credere. Poi comunque la ONG ha detto che ha bisogno di maggiori informazioni per avviare indagini: e io ingenua che credevo che le indagini servissero per raccogliere informazioni, vedete un po’ che torda che sono!) e anche loro dicono che c’era un mare spaventoso, e quindi smettetela di fare del complottismo da quattro soldi. Che poi per smentire le vostre subdole ipotesi basta dare un’occhiata al tragitto di ritorno della Aquarius:
ritorno Aquarius
da Valenza alla Libia è tutta discesa! Eccerto che ci mette molto meno che all’andata tutta in salita, razza di allocchi che non siete altro!

barbara

SU AQUARIUS E DINTORNI 4

(ultima, salvo imprevisti)

Inizio con qualche informazione su chi tira i fili e incassa i soldi del fenomeno migratorio, che trovate qui.

Proseguo con questo strepitoso video, che dimostra che forse qualcosa, in ambito giornalistico, sta cominciando a muoversi

e concludo con quest’altro video di tre anni fa con protagonista Gianluca Buonanno, prova vivente, anzi, ex vivente, dato che se n’è andato appena cinquantenne due anni fa, che è proprio vero che sono sempre i migliori che se ne vanno (mentre io sono ormai la prova vivente che è proprio vero che i peggiori restano, e qualcuno dovrà prima o poi farsene una ragione).

barbara

AGGIORNAMENTO: qui. (Posso farmi una grassa risata?)

NOTA: Per quanto riguarda il primo video mi si segnala, con annessa documentazione, che il montaggio non è del tutto rispettoso dell’esatta sequenza dei fatti.

SU AQUARIUS E DINTORNI 3

Questa terza puntata sarà dedicata alle barzellette e trovate amene. Comincio con questa inestimabile perla:

Pare che la Spagna abbia deciso di far approdare la nave Aquarius in un suo porto. Una lezione da adulti al governo Salvini-Di Maio. Magari tra i 120 minori presenti a bordo, o tra i bimbi ancora nel grembo di una delle donne incinte, c’è un futuro grande medico, o un ingegnere o un talento del calcio o dell’atletica. E magari darà lustro alla Spagna, non all’Italia.

È il paragrafo di apertura di questo delirante delirio che non vi posso riassumere perché a leggerlo non ce l’ho fatta; se siete curiosi fatelo voi. Difficile dire se sia più stupido o comico o patetico o demenziale. Sembra comunque fermamente convinto, il signor estensore, che una volta accolti i “migranti”, la Spagna sia poi destinata a tenerseli per sempre, il che, se dovesse succedere, convincerà ancor più i governanti spagnoli della bontà e ragionevolezza della loro politica di tenere i porti chiusi e sparare alle imbarcazioni in arrivo, come tanto spesso hanno fatto in passato. Per chi sostiene che fermare la marea che ci sta invadendo è impossibile, vale la riposta data da “Judith” in un commento al post precedente: “Qui in Australia quando intercettavano i barconi gli mandavano un pacco di alimenti e li rimandavano indietro, così han smesso di arrivare, quando hanno capito che avrebbero fatto un viaggio a vuoto.” Soluzione estremamente semplice, economica, e assolutamente incruenta.

Proseguo con un paio di cose di qualche giorno fa rubate al solito toscanaccio

Se lo scopo dell’ “Aquarius” è quello di salvare vite

perché:

– è stato offerto il trasbordo per le donne incinta* e i bambini e ha rifiutato.
– sono stati offerti viveri e rifornimenti e ha rifiutato.
– è stato offerto di sbarcare a in Spagna e ha rifiutato.

?

Domande difficilissime, vero? Eh, lo so.

(*mi intriga un sacco questa abitudine recentemente invalsa di usare il termine “incinta” come invariabile, come se fosse un avverbio, quando non lo si trova addirittura separato: “in cinta”. Boh)

E ancora:

Per Salvini 7 win:

1) Ha dimostrato alla UE che si poteva dire di no;
2) La Spagna ha riaperto i porti;
3) Le ONG consumeranno più carburante;
4) Salvini guadagna voti;
5) M5S perde voti;
6) Sanchez perde voti;
7) i negrieri hanno ricevuto un segnale forte e chiaro;

Segue tutta una serie di commenti e critiche alla scelta di Salvini, che viene chiusa da questa replica:

Fenomeno, non vedo una che sia una contestazione ai 7 punti che ho elencato.
Sei scemo o lo fai apposta?

Infatti non ce ne sono perché di sensato, nel merito, non c’è niente da poter obiettare. E per concludere, una piccola considerazione.

Aquarius in difficoltà, costretta a cambiare rotta: il viaggio dei migranti verso Valencia è un’odissea

soldan56:

Onde di tre metri e vento a 35 nodi: a bordo vomitano da ore. La nave umanitaria cerca acque più tranquille, ma non arriverà prima di sabato sera o domenica a destinazione, dopo il no dell’Italia allo sbarco. I volontari: “Si sta giocando con le vite di 629 persone”. Salvini: “Prendono a bordo centinaia di persone, saranno attrezzati per il maltempo. Altrimenti, problemi loro”

Ieri morivano di sete e fame; oggi il problema è che vomitino…
Scusate il cinismo, ma scatta in automatico quando mi sento preso per il culo. (qui)

Anche a me, sinceramente.

E ora, dopo tanta ilarità, qualcosa di serio, di drammaticamente serio: diamo uno sguardo (pietoso, simpatetico, misericordioso) a questi poveri migranti, che fuggono dalla guerra, che fuggono dalla miseria, che fuggono dalla fame, terrorizzati, laceri e macilenti che nessuno, nessuno che non abbia un registratore di cassa al posto del cuore, potrebbe osare respingere.

(NOTA: inserendo la url del video mi dice che questo non è disponibile, però io lo vedo su FB da Fulvio Del Deo alla data dell’11 giugno, quindi per vederlo cercatelo lì.
(continua)

barbara

SU AQUARIUS E DINTORNI 2

Oggi comincio con l’angolo della bontà: i buoni di professione, i moralmente superiori, quelli sempre dalla parte giusta, antifascisti, antirazzisti, antidiscriminatori, antifrontiere (magari anche antivax, che non stona mai e si porta bene su tutto): insomma, i sinistri. Di cui abbiamo tutti sentito un esemplare campione, che vi voglio riproporre:

C’è una sola cosa, fra quelle dette dal signor Albinati, che non credo neanche morta, e sono sicura di non avere bisogno di dire quale. Ho sempre sostenuto che alle due infinità di Einstein ne va aggiunta una terza: la perfidia dei buoni di professione, e ogni volta che incontro un rappresentante della categoria, la mia convinzione viene ulteriormente rafforzata: sono perfidi, cinici, maligni, malvagi, di una crudeltà sconfinata, anime nere marce putrefatte. Dante ha sbagliato a fermarsi alla quarta zona del nono cerchio: al di sotto di quella c’è una quinta zona, o un decimo cerchio, che li aspetta tutti. Poi magari andate a leggervi queste considerazioni, dal tono decisamente più pacato del mio, del solito mitico Giovanni. Del quale vi propongo anche quest’altro post di qualche giorno fa, pieno, come sempre, di ragionevoli riflessioni.

AQUARIUS

Non so come andrà a finire il braccio di ferro sulla “Aquarius”. Se Salvini fosse costretto cedere molti, fra un saltello di gioia e l’altro, direbbero: “visto? Una cosa sono le promesse elettorali, altra cosa affrontare concretamente i problemi”.

Prima lavorano per rendere in problemi insolubili, poi si fanno forti di questa presunta insolubilità. Per anni hanno lavorato per trasformare l’Italia in una sorta di terra di nessuno, nel campo profughi d’Europa, e ora fanno i saggi. Ogni commento è superfluo.

Ciò detto val la pena di fare alcune telegrafiche considerazioni, per punti.

1) L’Italia non sta violando alcun trattato, alcuna legge internazionale. Non sta scritto da nessuna parte che quelli italiani siano gli unici porti sicuri cui debbano attraccare le varie navi piene di migranti. Nessuna convenzione prevede che navi battenti bandiere tedesca o spagnola debbano attraversare mezzo mediterraneo per approdare sempre e solo in porti italiani, lasciandosi alle spalle altri porti di altri paesi. E’ addirittura successo, in passato, che i migranti si siano rifiutati di sbarcare in porti non italiani costringendo il comandante della nave che li trasportava a far rotta verso l’Italia. Questo sarebbe diritto?

2) Le navi delle ONG non effettuano, nella maggioranza dei casi, alcun salvataggio in mare. Non soccorrono dei naufraghi. Fanno servizio taxi per migranti. Si recano a pochi chilometri dalle coste libiche e lì accolgono i migranti, spesso mettendosi d’accordo con gli scafisti. Lo hanno detto alcuni serissimi magistrati, non dei pericolosi populisti.

3) La gran maggioranza delle persone trasportate nelle navi delle ONG non sono profughi. I profughi rischiano grosso per abbandonare i paesi da cui fuggono. I passeggeri delle navi ONG partono alla luce del sole, indisturbati. I paesi da cui i veri profughi fuggono molto spesso rivogliono indietro i fuggitivi, ne reclamano il rimpatrio. Quelli da cui salpano i migranti invece non vogliono che torni indietro nessuno. Li lasciano partire indisturbati poi dicono: “teneteveli”.

4) E’ triste assistere alle sofferenze di persone in mare da molti giorni. Ma non si può continuare a cedere ai ricatti morali. Il problema non sono i passeggeri della “Aquarius”. Quei passeggeri sono stati preceduti, e potrebbero essere seguiti, da decine, centinaia di miglia di altri. I finti buoni sminuzzano i problemi, li riducono ad una serie di casi isolati e lacrimevoli. Invece bisogna vedere il problema nella sua interezza e complessità, per cercare una buona volta, se non di risolverlo, almeno di renderlo meno acuto.

5) Nessuno stato può delegare a delle organizzazioni private (tali sono le ONG) la gestione di un problema assolutamente fondamentale come quello del controllo dei flussi migratori. Sarebbe come affidare la difesa ad eserciti privati o la giustizia a tribunali privati.

6) In queste ore l’Italia non sta tenendo alcun comportamento particolare. Sta facendo esattamente ciò che fanno praticamente TUTTI gli stati del MONDO. Qualcuno crede sul serio che la “Acquarius” potrebbe approdare in un porto giapponese o statunitense, o australiano? O in un qualsiasi porto europeo non italiano? Perché il signor Macron, tanto bravo nel lodare l’impegno dell’Italia sui migranti, non la fa approdare a Marsiglia?

7) L’Europa non esiste, non ha uno straccio di politica comune su un problema assolutamente fondamentale come quello del rapporto con le migrazioni. La cosa non sorprende nessuno, penso.

8) Al di la di tutti i discorsi e le polemiche una cosa dovrebbe essere chiara: non siamo di fronte ad una serie di emergenze. Quello che è in corso da anni è un autentico trasferimento di popolazioni, una migrazione nel senso storico del termine. Un fenomeno che se non bloccato o controllato seriamente ed in maniera coordinata è destinato a cambiare, e di certo non in meglio, dalle fondamenta la natura sociale, politica, economica, culturale del nostro continente.

E ora, aspettiamo l’evolversi degli eventi…

E concludo (per oggi) con un altro eccellente video del nostro giovane geniaccio Luca Donadel

(continua)

barbara

SU AQUARIUS E DINTORNI 1

Cominciamo coi numeri

Quelli veri. Perché di balle io mi sono rotta.

Diamo un po’ di numeri (veri) sull’immigrazione, l’unico tema di cui può e vuole parlare il governo al momento, visto che se si mette a discutere di deficit, pensioni e bilancio, in mezz’ora arrivano la Troika, Mazinga e pure l’Ebola a sterminarci.
Partiamo da una certezza: le sparate di Salvini sono le stesse da dieci anni. Ma se dieci anni fa servivano solo a raccattare consensi ed erano perlopiù slegate dalla realtà, oggi le cose sono cambiate, e parecchio. E l’enorme problema della sinistra, quello che le ha fatto perdere rovinosamente le elezioni, è che ripete in modo automatico le risposte di dieci (e venti) anni fa, ignorando che nel frattempo c’è stata la più grande recessione delle nostre vite  – ci scusiamo con coloro che erano vivi e si sono presi pure quella del ’29 – e la più grande ondata migratoria DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE (Fonte: Alto Commissariato per i Rifugiati).
Dunque: Salvini dice le stesse cose, la sinistra risponde le stesse cose. Con la differenza che uno dei due, nel corso di dieci anni, è passato dalla parte del torto, ma non lo capisce, finge di non capire, non si vuole aggiornare, è terrorizzato dal sembrare uno schifoso razzista, teme che dando ragione a Salvini le pareti del casale in Umbria cominceranno a sanguinare e arriverà qualcuno a strappargli toppe dai gomiti della giacca di tweed.
E infatti i profili Facebook e Twitter delle persone più colte, progressiste e pigre d’Italia in questi giorni sono stati tappezzati da uno schemino molto semplice: quanto ”accogliamo” noi rispetto agli altri paesi europei, secondo l’Alto Commissariato per i Rifugiati (ancora lui)? Ebbene, si legge che l’Italia ha un numero di rifugiati rispetto alla popolazione totale (2,4 su 1000) molto più basso rispetto a Francia (4,6) e Germania (8,1), per non parlare della Svezia (23,4) e della piccola e vituperata Malta (18,3). Stiamo parlando di un’infografica, che trovate qui accanto, tratta dal settimanale Internazionale, cosa che rende la citazione ancora più chic.
diagramma-immigrazione
Qual è il problema della fotina tanto semplice e carina? È un modo rapido per dire ai nostri contatti “Ehi, io non mi faccio fregare dai leghisti!”, ma è pure un modo truffaldino di rispondere alle sparate di Salvini. Perché i rifugiati sono coloro che HANNO GIÀ OTTENUTO la cosiddetta ”protezione internazionale”, e non il totale degli immigrati giunti in Italia.
I rifugiati sono una parte minoritaria dei richiedenti asilo, visto che sempre l’Alto Commissariato ci fa sapere che meno del 40% delle domande ricevono una risposta positiva. Perciò parlare di 150mila rifugiati (il 2,4 per mille della popolazione) non esaurisce affatto il problema.
Andiamo avanti. Leggendo ”Vita” – periodico del Terzo Settore, delle Acli e delle Coop, non esattamente La Gazzetta di Marine Le Pen – i richiedenti asilo sono passati da 12mila nel 2010 a 84mila nel 2015 e poi 123mila nel 2016, il record storico. Applicando le medie dell’Alto Commissariato (circa il 40% delle richieste viene accettato), solo negli anni 2015-16 ci sono state 124mila persone che hanno visto la loro domanda RESPINTA e, pertanto, avrebbero dovuto lasciare immediatamente l’Italia e tornare a casa propria.
Ovviamente ciò non è avvenuto, e queste persone si sono trasformate in veri e propri FANTASMI che abitano le nostre città e non solo, facilmente sfruttati dalla criminalità e senza più nulla da perdere. Inutile parlare dei profughi in Svezia: l’Italia è il Paese di primo ”arrivo” e chi sbarca dal Mediterraneo può chiedere solo a noi il riconoscimento dello status di rifugiato. Se non ottiene qualche forma di protezione, muoversi per l’Europa senza documenti diventa difficilissimo e rischioso, e abbiamo già assistito all’atteggiamento dei nostri vicini austriaci e francesi, che nei momenti più caldi della crisi si sono limitati a chiudere le frontiere, smollando a noi la patatona bollente.
In Svezia, secondo la locale Agenzia per i Migranti, gli immigrati irregolari sono circa 50mila, e persino il governo di Stoccolma ha cambiato orientamento dopo brutti episodi di terrorismo e cronaca nera, attivando operazioni di ricerca, identificazione ed espulsione di chi non rispetta i requisiti per restare nel Paese.
Adesso arriviamo al punto: quanti sono in Italia gli immigrati irregolari, che tecnicamente stanno compiendo un crimine? Già, perché ci duole ricordare ai fan di Roberto Fico portatori di kefiah che il M5s non intende affatto abolire il “reato di ingresso e soggiorno illegale degli stranieri” (l. 94/2009), anzi, quando due parlamentari pentastellati proposero di cancellarlo, Beppe Grillo specificò che si trattava di una posizione ”del tutto personale”.
Beh, è difficile da credere, ma il numero arriva dall’ultima fonte che vi sareste immaginati: Laura Boldrini, già Presidente della Camera, già portavoce (oh yes) dell’Alto Commissariato per i Rifugiati. Ieri, per attaccare Salvini, gli ha fornito un’arma preziosissima. ”In Italia ci sono 600mila immigrati irregolari, che Salvini non riuscirà a espellere come promesso in campagna elettorale”.
Ohibò, 600mila ci risulta essere l’1% della popolazione, qualcuno direbbe il 10 per mille. Una percentuale che si avvicina molto a quei paesi bravi e virtuosi citati dalla fotina di Internazionale, una percentuale che addirittura supera in scioltezza nazioni di dimensioni e demografia simili come Francia (che ha tra i 2 e i 400mila irregolari stimati su una popolazione di 67 milioni) e Germania, dove le stime sono molto confuse dal milione di siriani entrato nell’arco di pochissimo tempo.
Per continuare a giocherellare coi numeri, avendo la Svezia 10 milioni di abitanti, i suoi 50mila immigrati irregolari sono solo lo 0,5% del totale, o il 5 per mille. Per quelli che amano le fotine piene di proporzioni, esattamente metà dell’Italia.
Che poi, MAGARI l’Italia avesse più profughi! I richiedenti asilo e protezione internazionale che Angela Merkel ha fatto entrare a braccia aperte nel 2015 venivano quasi tutti dalla Siria, e si trattava di persone con un livello di istruzione e professionalità altissimo rispetto alla media dei migranti africani. Accogliendo più siriani avremmo fatto un gesto umanitario e insieme accolto più medici, ingegneri, operai e artigiani specializzati.
Invece da queste parti, sempre citando ”Vita” e la fondazione ISMU, “Nel 2016 si conferma il primato della Nigeria come primo Paese di nazionalità dei richiedenti asilo, pari a 27mila, un quinto del totale e in continua crescita (+48% rispetto al 2015). Seguono Pakistan (11% del totale), Gambia (7,2%) e Senegal (6,2%). Solo al quinto posto l’Eritrea con 7.483 richiedenti asilo nel 2016, a fronte – seppur i dati non siano del tutto comparabili – degli oltre 20mila sbarcati”.
Ah, la Nigeria. Continuiamo a dare i numeri: attualmente ha 190 milioni di abitanti, una media di figli per donna pari a 5,6 e si prevede (tutti dati ONU!) che raddoppierà la sua popolazione da qui al 2050, diventando il terzo Stato più popoloso al mondo. Secondo ”Open Migration” (di nuovo, non stiamo parlando dell’Eco di Borghezio, ma del megafono ufficiale della fondazione di Soros), solo il 5% dei nigeriani che fa domanda in Europa riceve lo status di rifugiato e circa il 25% ottiene qualche forma di protezione internazionale.
Il che vuol dire un’altra montagna di fantasmi, e le cose difficilmente cambieranno. Secondo ”Open Migration” i nigeriani vanno considerati ”in guerra” perché negli ultimi 18 anni circa 50mila persone sono morte per cause legate all’attività terroristica di Boko Haram. Potremmo scomodare le statistiche di altri paesi, tipo quelle del Messico dove in 9 anni sono morte 80mila persone per la guerra dei cartelli del narcotraffico, o potremmo ricordare che Boko Haram nel frattempo è stata praticamente sconfitta. In realtà basta soffermarsi su un macroscopico dettaglio: la Nigeria NON È UNO STATO FALLITO.
L’immaginario della sinistra italiana è fermo alle crisi umanitarie degli anni ’80 e ’90, quando guerre e carestie hanno letteralmente devastato paesi come Somalia, Eritrea, Ruanda, Sudan. Alcuni di questi luoghi restano in condizioni tremende, ed è giustissimo concedere a chi ne ha il diritto la protezione delle democrazie europee.
Ma la Nigeria non è la Somalia: il suo pil pro capite è passato dai 171 dollari del 1994 ai 3.200 del 2014. Ha le più grandi riserve di petrolio di tutta l’Africa, di cui è l’ottavo esportatore al mondo. Ok, è piena di corrotti e ha un governo che funziona male, ma alzi la mano chi non pensa la stessa cosa dell’Italia.
C’è il concreto problema della tratta delle donne, portate in Europa a prostituirsi sotto minaccia di morte, ed è necessario colpire gli sfruttatori e aiutare queste ragazze a integrarsi o, se lo desiderano, a tornare a casa. Ma è lampante che nessuno in Europa può permettersi di considerare automaticamente rifugiato chi arriva dalla Nigeria. E in effetti, come ammette sempre ”Open Migration”, nessuno (o quasi) lo fa. Non lo fa la Francia, la Germania e manco l’idilliaca Svezia.
Per concludere, che si fa? Continuiamo a sorbirci i monologhi di Saviano che in tv, sul web, con le dirette Facebook e pure al citofono ci dice che non abbiamo capito niente, che l’immigrazione è un falso problema, anzi una risorsa sempre e comunque?
Oppure ammettiamo che l’immigrazione c’è da quando esiste l’umanità e ha arricchito la nostra storia, che noi italiani siamo stati emigrati e pure maltrattati, e però questo non toglie che quando il numero di immigrati schizza oltre ogni proporzione nell’arco di un decennio, ciò ha delle conseguenze concretissime e niente affatto solo ”percepite” sulla popolazione locale, magari già impoverita da una lunga recessione?
Sicuramente, se la sinistra di lotta e non più di governo continua a rispondere con numeri incompleti e auto-assolutori a problemi veri, altro che il 51%: Lega e M5S al prossimo giro prenderanno l’80% e su Internazionale ci saranno solo le ricette di Elisa Isoardi. (qui, continua)

In ogni caso…
porti
barbara