RIFLESSIONI SPARSE SU QUEL BUSONE DI HIGGS

Mi riferisco a quella cosa che Higgs aveva chiamato “quella stramaledettissima particella” perché, in base ai propri calcoli, era sicuro che dovesse esistere ma non riusciva a trovarla, ma il suo editore ha preferito ribattezzarla “particella di Dio” perché sul mercato rendeva meglio. Vale a dire che siamo fieramente atei, ossia matematicamente sicuri che Dio non esiste, ma se a sbatterlo su una bancarella del mercato ce ne viene in tasca qualcosa, ok, ingaggiamo pure anche il padreterno, e così sia – altro che i mercanti nel Tempio!
Vabbè, il busone di Higgs, dicevo. Adesso lo hanno trovato e immediatamente si è scatenata la caciara: ma allora Dio esiste o non esiste? E io, scusate, questa non l’ho proprio capita. Cioè, voglio dire, sei credente, ossia sei sicuro che Dio esiste? Ok, Dio esiste. Adesso hanno scoperto il busone di Higgs, sì? E allora? Ti cambia qualcosa? Una roba che non la vedi a occhio nudo e non la vedi con la lente e non la vedi col microscopio è in grado di far traballare la tua fede nell’esistenza di Dio? E allora, lascia che te lo dica, sei un credentino da barzelletta, e la tua fede nell’esistenza di Dio non vale mezza lira. Tu invece sei ateo, ossia sei sicuro che Dio non esiste? Ok, Dio non esiste. Adesso hanno scoperto il busone di Higgs, sì? E allora? Ti cambia qualcosa? Una roba che non la vedi a occhio nudo e non la vedi con la lente e non la vedi col microscopio è in grado di confermare la tua fede nell’inesistenza di Dio? Tanto ne eri sicuro che avevi bisogno di una conferma? E allora lascia che te lo dica, sei un ateino da barzelletta, e la tua fede nell’inesistenza di Dio non vale mezza lira. A me invece resta da capire per quale strano motivo se esiste quel busone di Higgs non possa esistere Dio, e viceversa. Mah, misteri della fede, che a noi comuni mortali non è dato penetrare.


barbara