GEOGRAFIA CHE PASSIONE!

Commenti sotto un video YT (sicuramente comprensibili anche a chi non se la cava bene con l’inglese):

That’s in Budapest, used to live there too for a while. Beautiful city.
Romania right?
No Bulgaria.
It’s Hungary…
No, Slovakia. Get a map.
Hungary it is
it’s in Hungary, my country’s capital. And the video was recorded next to the Parlament in the Kosuth Lajos tér.
oh ok
Budapest in Slovakia… You need to get a map..
No no and no. I´ve been to europe twice and I bet my arse and my mothers eyesight that it´s Slovakia.

Eddai, è stato ben due volte in Europa, non vorrai mica saperne più di lui solo perché sei ungherese?! (Giuro, quando ho visto questo scambio ho deciso di copiarlo e farne un post solo perché l’ho trovato divertente. È stato solo nello scrivere questa postilla che mi sono resa conto che sembrava stessi di nuovo parlando della Signorina…)
Il video comunque è questo, brevissimo e tutto da godere.

barbara

4 NOVEMBRE 1956, LA CADUTA DI BUDAPEST

Riprendo dall’amico

Fulvio Del Deo

Nem felejtek, non dimentico.
“Parla Imre Nagy, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica popolare di Ungheria. Nelle prime ore del mattino, truppe sovietiche hanno attaccato la nostra capitale con la palese intenzione di rovesciare il democratico e legittimo governo ungherese. I nostri soldati stanno combattendo. Il Governo è al suo posto. Informo di questi fatti il nostro popolo e l’opinione pubblica mondiale”.
L’Unità, quotidiano del Pci, definì “teppisti, spregevoli provocatori e fascisti”.
Togliatti: “si sta con la propria parte anche quando questa sbaglia” e in seguito aveva dato voto favorevole alla condanna a morte di Nagy.
Giorgio Napolitano: “l’intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo”.

Soprattutto non dimenticare, non dimenticare mai le infinite stragi comuniste, gli infiniti stermini comunisti, la miseria, la desolazione, la fame – fino al cannibalismo – in più di un’occasione deliberatamente provocata, i popoli oppressi, il terrore, il controllo totale, che da sempre caratterizzano tutti i regimi comunisti. Non dimenticare che il nazismo è durato 12 anni, il comunismo, dopo oltre un secolo, è ancora vivo e virulento in varie parti del mondo.

barbara

RACCONTALO AI TUOI FIGLI

Le scene mostrate nella prima parte del video ricordano le fucilazioni degli ebrei ungheresi avvenute fra il 1943 e il 1944 sulla riva del Danubio a Pest da parte delle croci frecciate (i nazisti ungheresi), i quali erano soliti incatenare tre prigionieri l’uno all’altro sulla riva del fiume e sparare poi a quello in centro in modo che questi, cadendo in acqua, trascinasse con sé anche gli altri.
Nel 2005, ad opera dello scultore Pauer Gyula, nacque sulla banchina di Pest questo monumento,
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semplice e sconvolgente allo stesso tempo.
Anche l’ultima parte del video, purtroppo, è maledettamente reale.

barbara