PROCEDE A RITMO SERRATO L’ANNIENTAMENTO DELL’INFANZIA

“A 10 anni i bambini non possono attraversare la strada soli, ma possono cambiare sesso”

Alcuni pediatri coraggiosi rivelano il più grande scandalo medico del nostro tempo. “Diciamo loro ‘mangia sano e non stare al tablet’, poi gli diamo bloccanti della pubertà come fossero caramelle”

Viviamo in un tempo e in una civiltà molto strane, indicibili persino, che con il loro passo leggero corrono verso una nuova barbarie.
Nelle stesse ore in cui il famosissimo Cambridge Dictionary aggiornava la sua definizione di “donna” per includere “chiunque si senta tale” (questa settimana J.K. Rowling dice che siamo arrivati a credere a un “gender dell’anima”, sorta di nuovo animismo), una maestra di ballo della prestigiosa università parigina Sciences Po, dove insegnava da otto anni, è stata messa alla porta per essersi rifiutata di abbandonare termini come “uomo-donna”.
Valérie Plazenet era stato chiesto di sostituirli con “leader-follower”, per superare le antiquate, cisgender e patriarcali distinzioni di genere. Tutto inizia all’apertura dell’anno accademico. Sciences Po ha deciso di non usare più i termini “uomo” e “donna”. “All’inizio pensavo che avessero messo le categorie in inglese in modo che fossero più comprensibili per gli studenti stranieri”. E contro la nuova nomenclatura, Valérie decide di dividere gli allievi secondo le vecchie categorie. Arrivano le lamentele degli studenti, che parlano di “osservazioni sessiste, degradanti, discriminatorie e razziste”. Valérie si rifiuta di sottomettersi a tali ingiunzioni. Spiega loro che la danza è “un’arte della complementarietà” e che la natura fisica e biologica è fatta perché gli uomini ballino i ruoli di uomini e le donne i ruoli delle donne. “Con grande rammarico, ma in accordo con il mio desiderio di preservare la mia arte, il mio insegnamento e la mia libertà di amare la disciplina, non sarò la vostra insegnante nella seconda metà del 2022”. Così, dopo otto anni di servizio a Sciences Po, la docente preferisce andare in pensione piuttosto che sottomettersi agli imperativi del gender.
Adesso The Free Press, il magazine digitale dell’ex giornalista del New York Times Bari Weiss inaugurato questa settimana, pubblica una inchiesta terrificante su come quegli imperativi stiano corrompendo la medicina.
L’American Academy of Pediatrics (AAP, il massimo organo americano deputato alla salute dei bambini) ha istituito un comitato su “Salute e benessere LGBT” per “i bambini con variazioni di genere”. Quattro dei sei membri del comitato – Jason Rafferty, Brittany Allen, Michelle Forcier e Ilana Sherer – lavorano in cliniche pediatriche che prescrivono bloccanti della pubertà a bambini di 10 anni. La decisione, che rappresenta la posizione ufficiale dell’AAP, è stata scritta da un singolo medico, Rafferty, e non è stata rivista da nessun altro all’interno dell’organizzazione. Un medico veterano dell’AAP dice a The Free Press: “L’AAP pensava che i trans fossero la prossima crociata per i diritti civili e si è lasciata ingannare”. La maggior parte dei paesi europei non incoraggia la transizione sociale o fisica fino a quando la disforia di genere di un bambino non persiste da un po’ di tempo, in parte perché la disforia scompare da sola nella maggior parte dei casi, in particolare una volta raggiunta la pubertà. Molti paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi, stanno ora riducendo o eliminando completamente l’uso di bloccanti della pubertà nei bambini (l’ospedale di Stoccolma Karolinska non prescriverà più ormoni bloccanti della pubertà ai minori di 16 anni, perché questi trattamenti potrebbero avere “conseguenze negative irreversibili” e il Karolinska parla di rischi di infertilità, cancro, trombosi, malattie cardiovascolari). È solo grazie allo psichiatra David Bell, presidente della British Psychoanalityc Society, che la Tavistock Clinic di Londra ha dovuto chiudere. Bell ha sollevato le preoccupazioni di molti medici della clinica per il modo in cui si trattavano bambine e bambini. “Non potevo andare avanti così”, ha detto Bell al Guardian. “Non potevo più vivere sapendo del trattamento che veniva riservato ai bambini”.
Ma anche in America la questione è talmente strategica che metà degli stati ha già messo al bando a diverso titolo i trattamenti per il cambio di sesso dei bambini. “L’American Academy of Pediatrics afferma che i bambini sotto i 10 anni non possono attraversare la strada da soli”, dice a The Free Press un pediatra, “ma possono cambiare sesso”. Sulla maggior parte dei problemi – dalla dieta all’ora trascorsa davanti allo schermo dei tablet all’esercizio fisico – i pediatri incoraggiano regole di sicurezza precise ai bambini. Ma i bloccanti della pubertà sono distribuiti con grande facilità e il capo della clinica di genere del Boston Children’s Hospital, Jeremi Carswell, dice che sono “elargiti come caramelle” nella sua clinica.
Se non fosse una questione fondamentale di cultura e salute pubblica, sarebbe da riderne. Anche leggendo, dal Guardian, che le organizzazioni Lgbt che hanno rapporti con il governo dell’Inghilterra distribuiscono leganti per il seno alle bambine.
Il giornale israeliano Israel Hayom questa settimana parla con la dottoressa Miriam Grossman, psichiatra infantile e una delle poche in America che osa aprire bocca contro l’establishment medico: “Quello che sta accadendo negli ultimi anni è un’epidemia. Oggi, dall’età dell’asilo, i bambini imparano già che il loro corpo potrebbe non riflettere necessariamente il loro genere. I bambini dai cinque anni subiscono l’indottrinamento a scuola. Il risultato è un fenomeno sociale di ragazzi e ragazze che vogliono fare il cambiamento, a volte arrivano anche a farlo insieme come una tendenza di gruppo. Nel 2007 c’era un sola clinica in tutti gli Stati Uniti per minori. Oggi ce ne sono 300. E c’è una nuova lingua all’opera, che dieci anni fa non esisteva. Un giovane è venuto a trovarmi e ha detto che ha un nuovo amico e mi è proibito chiedere se quell’amico è un ragazzo o una ragazza. L’atto stesso di porre una domanda del genere è discriminazione. Vedi? Hanno indottrinato un’intera generazione. Quando i genitori scoprono che i loro figli hanno subito il lavaggio del cervello, è già troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Di conseguenza, dico a chiunque legga: per favore, tenete d’occhio i vostri figli”.
La scrittrice inglese J.K. Rowling, al centro di un linciaggio planetario perché da femminista rigetta l’ideologia gender, ha affermato che è in corso uno “scandalo medico”. “Da quando ho parlato della teoria dell’identità di genere ho ricevuto migliaia di email, più di quante ne abbia mai ricevute su un singolo argomento. Molte provengono da professionisti che lavorano nel campo della medicina, dell’istruzione e dell’assistenza sociale. Tutti sono preoccupati per gli effetti sui giovani vulnerabili. La triste verità è che se e quando scoppierà lo scandalo, nessuno che attualmente tifa per questo movimento sarà in grado di affermare in modo credibile ‘non avremmo potuto saperlo'”.
Sapevamo, sapevamo, ma abbiamo scelto di sacrificare questi bambini sull’altare di un’ideologia che non ha precedenti nella storia umana. Come spiega la giornalista francese Eugenie Bastie in una conferenza questa settimana all’Académie des sciences morales et politiques di Parigi, “negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Europa, uomini e donne vengono espulsi dalle università, vedono soppresse le loro lezioni e talvolta, è successo, bruciano anche i loro libri, perché hanno osato affermare che esistono solo due sessi e non puoi passare dall’uno all’altro come se stessi cambiando camicia. A Mosca, Pechino, Bamako o Delhi, nella parte non occidentale del mondo, la gente la pensa sicuramente in modo molto diverso. L’umanità ha sempre cercato di costruire a partire da questo dato biologico che è la differenza tra i sessi. Noi siamo la prima civiltà che vuole decostruirla”.
Per questo devono portare avanti questo macabro esperimento sui bambini? Per rifare l’uomo nuovo?
Basta sfogliare il libro di Paul B. Preciado, Dysphoria mundi. Preciado, che sette anni fa si chiamava ancora Beatriz, è uno dei più importanti filosofi contemporanei nel campo degli studi di genere (ovviamente è stato elogiato da un rottame ideologico del giornalismo italiano come L’Espresso). A leggerlo si soccombe a una sincope. Il libro si apre con l’incendio di Notre-Dame, una visione meravigliosa per Preciado, una metafora della nostra civiltà che desidera veder scomparire. “Questa cattedrale si potrebbe chiamare capitalismo, patriarcato, riproduzione nazionale, ordine economico… oggi brucia”. Tutte le barriere devono scomparire.” Interiore esteriore. Sano tossico. Uomo donna. Bianco nero. Nazionale straniero. Culturale naturale. Umano animale. Pubblico privato. Digitale analogico. Vivo morto”. Il trans è il futuro. “Migliaia di giovani stanno iniziando a disidentificarsi con questo regime di potere e conoscenza”. E chiede Preciado, molto seriamente: “Come sarà il mondo non binario?”.
Qualcuno sarà ansioso di scoprirlo. Io, no. E spero neanche i miei figli.
Giulio Meotti

La cosa strana, all’interno di tutto questo, è che vedo in giro una miriade di articoli e articolesse con studi – non importa se documentati o no, ragionevoli o no, fondati o no – sui soldi che girano intorno a “BigPharma” o altro del genere, ma non mi sembra di averne visti sul giro di soldi che gravita su questa gigantesca macchina di programmata e sistematica distruzione dei nostri bambini.

barbara

PICCOLA FANTASIA BASTARDA

Avete presente la sindrome dell’arto fantasma? È quel fenomeno per cui un arto amputato prude o fa male, e non si può alleviare il disturbo grattando o massaggiando l’arto, perché l’arto non c’è.
Ecco, io mi immagino quello che si è fatto castrare per cambiare sesso e a un certo punto comincia a tirargli l’uccello, e non c’è modo di scaricarlo perché l’uccello non c’è.

Vabbè, per rialzare il tono adesso vi porto all’opera

barbara

GENDER? NO, GRAZIE

La tragica storia di David Reimer, il bambino cresciuto come una bambina

Una storia vera, un esperimento finito male: il sesso biologico non è qualcosa che si possa manipolare a piacimento fin dalla giovane età

Recentemente ha fatto discutere il caso di Keira Bell, ventitreenne pentita di aver cambiato sesso a 16 anni. La ragazza ha deciso di fare causa alla clinica Tavistock and Portman NHS perché – a suo giudizio – le autorità mediche avrebbero accettato con troppa leggerezza di realizzare il suo desiderio di cambiare di sesso.
Questo caso tragico dovrebbe far riflettere e aprire un serio dibattito sul tema del cambio di sesso precoce. Il sesso biologico non è un semplice “accidente”, qualcosa che si può cambiare a piacimento, come una parte dell’ideologia arcobaleno si ostina a propagandare.
Per rispondere all’ideologia occorre parlare di storie vere. Una di quelle che vale la pena conoscere è la storia di David Reimer, raccontata da John Colapinto nel libro “Bruce, Brenda e David. Il ragazzo che fu cresciuto come una ragazza” (San Paolo, 2014).

I gemelli Reimer

Il 22 agosto 1965 nacquero a Winnipeg (Canada) due gemelli monozigoti: Bruce e Brian Reimer, figli di Ron e Janet. Dopo il compimento del loro settimo mese, la madre si accorse che i due provavano dolore quando urinavano, notò che i prepuzi sembravano stringersi rendendo difficoltosa l’espulsione dell’urina. Il pediatra spiegò che avevano un problema chiamato fimosi, facilmente risolvibile con la circoncisione.
I genitori portarono i gemelli in ospedale per l’intervento, il primo fu Bruce, ma a causa di un errore l’operazione andò male e il pene del bambino venne letteralmente carbonizzato. Dopo l’incidente i medici decisero di non operare il fratello Brain. Ron e Janet fecero visitare Bruce da diversi specialisti, tutti arrivavano alle stesse conclusioni: il recupero del pene come organo funzionale era fuori questione, potevano solo ricostruire un semplice condotto urinario.
Il dolore dei genitori crebbe con la guarigione spontanea del fratello Brian. Dieci mesi dopo l’incidente, nel febbraio del 1967, Ron e Janet videro in televisione lo psicologo John Money, il quale parlava dei miracoli della trasformazione di genere in corso al Johns Hopkins Hospital di Baltimora.
Ad attirare ulteriormente la loro attenzione fu l’arrivo in trasmissione della signora Diane Baransky, nato uomo col nome di Richard. Ron e Janet non credevano ai loro occhi, quella che a tutti gli effetti era una donna, quattro anni prima era un uomo. Il messaggio di Money era semplice: il sesso con il quale una persona nasce non ha importanza, si può scegliere di cambiarlo. Janet decise di contattare Money.

Profilo di John Money

All’epoca John Money era l’indiscussa autorità mondiale in tema di ripercussioni psicologiche dei genitali ambigui, ed era noto per la fondazione della pioneristica clinica per la chirurgia transessuale del John Hopkins. Conoscere la sua vita, ci aiuta a comprendere il personaggio.
L’infanzia di Money venne segnata dal rapporto burrascoso col padre, uomo violento che lo frustò all’età di quattro anni per aver rotto una finestra. Da quel momento, scrive lo stesso John, si consolidò in lui un rifiuto della “brutalità della virilità”. Il padre morì quattro anni dopo. Crebbe con la madre e le zie nubili.
In casa si parlava male degli uomini, al punto che Money soffriva “la colpa di essere maschio”, e più tardi arrivò ad affermare “mi chiedevo se il mondo non sarebbe stato un luogo migliore per le donne se non solo gli animali da allevamento, ma anche i maschi umani fossero stati castrati alla nascita”. [Certo che questo va forte in logica]
In piena rivoluzione sessuale Money promuoveva il matrimonio aperto, il nudismo e altre forme di cultura sessualmente disinibita, ad esempio scrisse che “il gruppo bisessuale può essere altrettanto soddisfacente a livello personale che una relazione di coppia”.
Money affermava pubblicamente che il tabù della pedofilia sarebbe scomparso in futuro. Nel 1987 scrisse una prefazione “piena di ammirazione” al testo “I ragazzi e i loro contatti con gli uomini”, scritto dal professore olandese Theo Sandfort, scrive Money “per coloro che nasceranno e riceveranno la loro istruzione dopo il 2000, noi rappresentiamo la loro storia ed essi saranno sconcertati dalla nostra presuntuosa e moralistica ignoranza dei principi dello sviluppo sessuale ed erotico nell’infanzia”.
Money sosteneva la teoria secondo cui alla nascita vi era una “neutralità psicosessuale” e che il sesso poteva essere cambiato a piacimento. Scrive Colapinto:
“Money proponeva una visione secondo la quale gli esseri umani sviluppano una percezione di sé come maschio o come femmina a seconda che siano vestiti di azzurro o di rosa, che sia dato loro un nome maschile o femminile, che vengano fatti loro indossare pantaloni o abitini, che si diano loro armi o Barbie per giocare”.
Per Money i bambini – dal punto di vista psicosessuale – sono tabulae rasae. Lo psicologo godeva di notevole autorità, riceveva finanziamenti pubblici per le sue ricerche.

Bruce diventa Brenda

I genitori di Bruce parlarono con Money. Per lo psicologo cambiare il sesso del bimbo era l’unica soluzione. Spiegò che dopo l’operazione avrebbe avuto una vagina perfettamente funzionale “idonea per avere rapporti sessuali e per il piacere sessuale, incluso l’orgasmo”. Non avrebbe potuto avere figli, ma sarebbe cresciuto psicologicamente come una donna.
Ciò che Money non disse ai genitori di Bruce era che si trattava di una procedura puramente sperimentale, fino a quel momento le operazioni di “riassegnazione sessuale” erano state eseguite solo su bambini ermafroditi, Bruce sarebbe stato il primo a subire l’operazione avendo genitali e sistema nervoso normali. Money assicurò l’efficacia della procedura.
Ron e Janet si convinsero, iniziarono a lasciar crescere i capelli del bambino e a chiamarlo Brenda. Il 3 luglio 1967 Bruce fu sottoposto a castrazione chirurgica. Money impose ai genitori di non svelare mai la verità a Brenda, non doveva sapere di essere nato maschio.
Ron e Janet la trattavano come una bambina, dai vestiti ai giocattoli, tuttavia, fin dall’inizio Bruce-Brenda rifiutava i vestitini, orinava in piedi, non voleva farsi truccare dalla madre, preferiva giocare con i maschietti con macchinine e armi giocattolo; anche se fisicamente sembrava una bambina, quando parlava, si muoveva, camminava o gesticolava, la femminilità svaniva. Il dissidio tra corpo femminile e mente maschile portò Brenda ad avere difficoltà a socializzare con i suoi coetanei, veniva continuamente presa in giro.
Quando Janet comunicava le inclinazioni maschili di Bruce-Brenda a Money, lo psicologo rispondeva che si trattava di un semplice “comportamento da maschiaccio”. La madre trovava confortante questa spiegazione e cercava di autoconvincersi che tutto sarebbe andato per il meglio.
Money riportò il caso dei gemelli Reimer in un libro “Uomo, donna, ragazzo, ragazza” (1972) e in conferenze in cui descriveva l’esperimento come un grande trionfo. Due gemelli nati maschi, di cui uno cresciuto con successo – cosa non vera – come una femmina, confermava la sua tesi secondo cui i fattori primari che guidano la differenziazione psicosessuale sono l’apprendimento e l’ambiente, non la biologia. La tesi di Money venne ripresa da manuali di sociologia e utilizzata dal movimento femminista per contestare la base biologica delle differenze sessuali. Convinzioni che si basavano su di una menzogna.
Ogni anno Money interrogava i gemelli per controllare gli sviluppi. Fin da quando i fratelli Reimer avevano sei anni, lo psicologo poneva domande sessualmente esplicite, mostrava immagini di adulti nudi e chiedeva ai gemelli di spogliarsi, di ispezionare i genitali l’uno dell’altro e di simulare i movimenti dell’accoppiamento mentre Money li fotografava. Era convinto che i giochi sessuali aiutassero a formare una identità sessuale.
Inoltre, consigliò ai genitori di avere rapporti sessuali davanti i figli. Janet si rifiutò categoricamente, tuttavia iniziò a girare nuda in casa per essere vista da Brenda. Lo scopo era quello di convincerla a sottoporsi all’operazione chirurgica per sistemare la sua vagina. Nonostante ciò, la ragazza continuava a rifiutare l’operazione. Non voleva essere una femmina.
I genitori, quando Brenda aveva sette anni, capirono che l’esperimento stava fallendo, ma non potevano tornare indietro. Continuavano a seguire i consigli dello psicologo. A dodici anni dovevano convincerla ad assumere gli estrogeni, ormoni femminili che avrebbero simulato gli effetti della pubertà femminile. Anche su questo, Brenda non voleva saperne di assumere farmaci e farsi crescere il seno, “non voglio indossare un reggiseno”, disse al padre la prima volta che parlò degli estrogeni.
Money mise in testa a Brenda che se non avesse preso i farmaci i suoi arti sarebbero cresciuti in modo sproporzionato. Dopo un po’ venne convinta a prendere i farmaci. Oltre alla crescita del seno, cambiò la voce che invece di diventare femminile, era sempre più simile a quella del fratello Brian. All’epoca nemmeno i medici sapevano spiegare il perché.

Brenda diventa David

Brenda continuava a rifiutare l’operazione di chirurgia vaginale e non dava alcun segno di femminilità. Viveva male nel suo corpo e questo creava disagi in famiglia. Nel 1980, quando Brenda aveva quindici anni, il padre le disse la verità. Brenda esternò subito la sua voglia di tornare al suo sesso biologico originale. Decise anche il suo nuovo nome maschile, David come “il ragazzo che affrontò un gigante alto due metri e mezzo. Mi ricordava il coraggio”.
Iniziò a fare iniezioni di testosterone, si sottopose a mastectomia bilaterale (asportazione chirurgica delle mammelle). La famiglia Reimer interruppe i rapporti con Money, quest’ultimo smise ben presto di parlare del caso Brenda e successivamente giustificò il fallimento dell’esperimento con la religiosità di Ron e Janet, un’altra menzogna dal momento che nei rapporti di Money emergono sempre giudizi positivi sulla gestione della transizione da parte dei genitori.
In preda alla rabbia, David comprò una pistola per uccidere il medico che gli aveva carbonizzato il pene. Quando si trovò davanti l’uomo che gli aveva rovinato la vita, il medico iniziò a piangere e David rinunciò alla sua vendetta.
Il 2 luglio 1981, un mese prima di compiere sedici anni, David si sottopose ad un intervento chirurgico per la creazione di un pene rudimentale. Venne ricoverato diciotto volte in un anno e negli anni successivi venne ricoverato con regolarità. David per i due anni successivi trascorreva gran parte del suo tempo nascosto nello scantinato. Quando riuscì regolarmente allo scoperto, i due gemelli inventarono una storia: Brenda era morta in un incidente aereo, David era il cugino di Brian, i suoi continui ricoveri servivano a curare le ferite riportate in un incidente in moto.
I problemi non erano finiti, a diciotto anni si ritrovava con un pene che non aveva l’aspetto di uno vero e non poteva avere un’erezione. Quando iniziò ad uscire con una ragazza, per non andare oltre i baci, beveva tanto e utilizzava sempre la scusa “sono stanco, sto per svenire”. Una volta si ubriacò per davvero e svenne, al suo risveglio trovò la ragazza con una strana espressione, capì che aveva guardato tra le sue gambe. Gli raccontò dell’incidente. Nel giro di qualche giorno, lo sapevano tutti.
Tornò il vecchio incubo, al suo passaggio seguivano risatine, borbottii, prese in giro. Decise di togliersi la vita con una dose massiccia di antidepressivi presi dalla madre. Quando i genitori lo trovarono disteso sul letto, Janet pensò di lasciarlo morire perché la sua era una vita segnata dalla sofferenza, ma subito ci ripensò e insieme al marito, portarono David in ospedale.
Una settimana dopo provò di nuovo a suicidarsi ingerendo gli antidepressivi per poi dirigersi in bagno e affogarsi nella vasca da bagno. I medicinali fecero subito effetto e svenne sul divano. Questa volta fu il fratello Brian a salvarlo. Dopo i tentativi di suicidio si ritirò per un anno in un bungalow nei boschi.
Poco prima del suo ventiduesimo compleanno subì un’operazione che migliorò la sensibilità del pene, ma ci vollero altri due anni per permettergli di avere rapporti sessuali. David soffriva perché non avrebbe potuto avere dei figli. Due mesi più tardi conobbe Jane, una venticinquenne madre di tre figli avuti da tre uomini diversi. I due andarono subito d’accordo. Il 22 settembre 1990, due anni dopo essersi incontrati per la prima volta, si sposarono.
Quando la storia di David Reimer divenne pubblica – nel 1997 – emersero altri casi simili. La teoria di Money non funzionava nemmeno per i bambini intersessuali (nati con entrambi i sessi scarsamente sviluppati), molti di questi avevano subito operazioni chirurgiche per assegnare loro un sesso, ma in età adulta non si riconoscevano con il sesso che gli avevano conferito, o si riconoscevano come intersessuali. Anch’essi avevano avuto un’infanzia difficile.

Il triste epilogo

Il 5 maggio 2004, John Colapinto ricevette una chiamata da Ron Reimer, “David si è tolto la vita. Si è sparato nella sua auto”. I fattori che lo portarono al suicidio erano diversi. Nel 2002 era morto improvvisamente Brian, il fratello di David, caduto in una spirale di depressione e alcolismo, morì per una combinazione tossica di antidepressivi e alcool.
David aveva perso il lavoro, anche se la sua situazione economica non era ancora disastrosa, aveva i proventi del libro e un accordo cinematografico. Senza un lavoro restava in casa e ripensava al passato, i vecchi demoni non lo avevano mai abbandonato. Fu vittima di una truffa che gli costò 65 mila dollari.
La moglie Jane era la sua unica ancora. La donna diventava sempre più indipendente dopo aver trovato lavoro, il marito aveva paura di perderla. Il 4 maggio litigarono, David prese un vecchio fucile in garage, segò la canna, raggiunse un parcheggio e pose fine per sempre alle sue sofferenze.
Umberto Camillo Iacoviello, qui.

Mi raccomando, cominciate dall’asilo a insegnare che quello che abbiamo nelle mutande non conta, non ha niente a che fare con noi, la biologia non esiste. E boicottate con tutti i mezzi possibili quel dittatore fascista di Orban che vieta che ciò venga fatto nel suo stato.

barbara