IO NON HO MICA TANTO CAPITO, PERÒ

Voglio dire, è vero che quelli scesi in piazza per buttare fuori Mubarak erano quelli (presumibilmente) buoni, che chiedevano la fine della corruzione e una maggiore libertà (non parliamo, ovviamente, di democrazia, perché non possiamo usare le nostre scale di valori per misurare realtà totalmente diverse) e che poi, non appena è stato chiaro che avevano vinto loro, hanno fatto irruzione gli islamici che stavano lì in agguato come serpi, si sono impadroniti della piazza, ne hanno cacciato quelli che fino a quel momento avevano combattuto e li hanno depredati della vittoria. Tutto vero. Però. Però poi ci sono state le elezioni. C’è stata una campagna elettorale più o meno regolare, durante la quale è stato detto, nel modo più chiaro, che l’obiettivo degli islamici e del loro candidato Morsi era questo:

E il 70% ha votato per loro. E Morsi, diventato presidente, si è dato da fare fin dal primo giorno per mettere in atto ciò che era stato mandato a fare, ciò che il 70% dei votanti lo aveva legittimato a fare, ciò che gli era stato esplicitamente, dalla stragrande maggioranza degli egiziani, chiesto di fare. E adesso vanno in piazza per mandarlo via perché la sharia non gli piace? Ma questa gente lo sa, almeno, che cosa vuole? Hanno deciso che cosa vogliono fare da grandi? O stanno registrando una puntata di Paperissima? (Spero che qualcuno non mi venga a raccontare, come attenuante, la storiella del voto di protesta: chi sceglie il voto di protesta, che il votato si chiami Grillo, Morsi o Hitler, è sempre e solo un grandissimo, gigantesco, mastodontico, stratosferico coglione).

barbara

AGGIORNAMENTO: gli islamici, nel frattempo, si dedicano al loro sport preferito: il lancio dal tetto degli avversari (già ammirato qualche tempo fa in quel di Gaza):

ATTENZIONE: I POSSESSORI DI STOMACI DELICATI SI ASTENGANO DAL CLICCARE.

IO COMUNQUE ADESSO DIMAGRISCO

Garantito. Perché siamo in piena campagna elettorale, e almeno una trentina di volte al giorno alla radio arriva lei
michaela-biancofiore-e-silvio-berlusconi
con il suo spot. E la sua voce è, se possibile, ancora più sgradevole della faccia. E il suo modo di parlare è, se possibile, ancora più sgradevole della voce.  E insomma, ogni volta che parte lo spot io mi ritrovo a fare degli atleticissimi balzi per fiondarmi sulla radio e spegnerla prima che sia arrivata alla terza parola. Il che al momento, in preda a un nuovo micidiale attacco di mal di schiena, non è la cosa più semplice del mondo, ma d’altra parte è in gioco lo stato della mia ulcera, e quindi devo fare di necessità virtù. E di conseguenza prevedo che a fine campagna elettorale almeno venti trenta grammi li avrò persi di sicuro.

barbara