4 NOVEMBRE 1956, LA CADUTA DI BUDAPEST

Riprendo dall’amico

Fulvio Del Deo

Nem felejtek, non dimentico.
“Parla Imre Nagy, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica popolare di Ungheria. Nelle prime ore del mattino, truppe sovietiche hanno attaccato la nostra capitale con la palese intenzione di rovesciare il democratico e legittimo governo ungherese. I nostri soldati stanno combattendo. Il Governo è al suo posto. Informo di questi fatti il nostro popolo e l’opinione pubblica mondiale”.
L’Unità, quotidiano del Pci, definì “teppisti, spregevoli provocatori e fascisti”.
Togliatti: “si sta con la propria parte anche quando questa sbaglia” e in seguito aveva dato voto favorevole alla condanna a morte di Nagy.
Giorgio Napolitano: “l’intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo”.

Soprattutto non dimenticare, non dimenticare mai le infinite stragi comuniste, gli infiniti stermini comunisti, la miseria, la desolazione, la fame – fino al cannibalismo – in più di un’occasione deliberatamente provocata, i popoli oppressi, il terrore, il controllo totale, che da sempre caratterizzano tutti i regimi comunisti. Non dimenticare che il nazismo è durato 12 anni, il comunismo, dopo oltre un secolo, è ancora vivo e virulento in varie parti del mondo.

barbara

ISRAELE NOVE (10)

Laassùùù nellee montaagneeee (3)

Il monte Hermon, al confine fra Israele, Siria e Libano,
monte Hermon
coi suoi 2814 metri, è il più alto di Israele. Lungo la strada per arrivarci si incontra questa fortezza
Hermon 1
Hermon 2
Hermon 3
(sì, questa volta sono storte le foto, perché le ho prese al volo dall’autobus cercando di beccare l’attimo dello spazio fra un gruppo di alberi e l’altro – e non sempre riuscendoci), che ha la particolarità di essere l’unica costruita dai musulmani e non dai crociati. Alla cima si arriva poi con la seggiovia,
Hermon 4-c1
di cui ho già parlato (e una volta arrivati c’è chi passa il tempo a raccattare da terra decine di bossoli – perché in quest’area si effettuano le esercitazioni militari). Da lassù si possono ammirare postazioni militari, sparse in tutta l’area e che è vietatissimo fotografare,
Hermon 5
e panorami mozzafiato,
Hermon 6-c2
anche con vista sull’orsacchiotto che ci ha accompagnati per tutto il viaggio.
Hermon 7-c3
E questo è un osservatorio e centro ricerche.
Hermon 8-c4

Scendendo verso sud si incontra il monte Bental,
Bental map 1
Bental map 2
sul quale i caschi blu dell’Onu fanno finta di guadagnarsi il pane posando di tanto in tanto una mano distratta sul cannocchiale puntato verso il Libano, chiacchierando e frequentando, soprattutto nella stagione fredda, il vicino bar.
Bental 1
Anche da qui si gode una magnifica vista sulle superbe coltivazioni più a valle,
Bental 2
Bental 3
Bental 4
e, anche qui, strepitosi panorami.
Bental 5
Bental 6
Queste sono sculture costruite con pezzi dei missili che arrivano dal Libano;
Bental 7-c1
Bental 8-c2
questa hanno detto che sono io in cattedra, e quindi non potevo fare a meno di farmi immortalare al suo fianco.
Bental 9
Quello che si vede lì dietro è il bar, dall’interessante nome che si può leggere sulla mappa, in cui non solo tocca fare file chilometriche per poter godere di una sana pisciata, ma addirittura, quando sono andata io, in una delle due toilette toccava fare alla cieca perché non c’era luce (e voglio vedere gli uomini!). E poi, scendendo, si incontrano questi giocattolini
Bental 10
Bental 11
Bental 12-c3
con cui si farebbe molto volentieri a meno di giocare, ma abbassare la guardia, da queste parti, è un lusso che non ci si può permettere, e le difese devono essere sempre pronte.

barbara

DEDICATO A JAN PALACH

Che quest’anno compirebbe sessantacinque anni, e invece da decenni non c’è più. (E indirizzato a quelli che la disperazione e l’occupazione e la violenza quotidiana e la mancanza di prospettive e di futuro, insomma, bisogna capirli quei poveracci che non trovano altra via d’uscita che morire uccidendo).
E con un pensiero riconoscente alla sua Patria che è riuscita a resistere alla follia e ai ricatti e a conservare la dignità.

(E chi ha la mia età ancora lo risente, quel fuoco, nella carne)

barbara