Islam 854 – resto del mondo 1
E per restare in tema di Ramadan, vi porto a vedere quello di Gaza (niente propaganda sionista: questa è la televisione turca).
barbara
Islam 854 – resto del mondo 1
E per restare in tema di Ramadan, vi porto a vedere quello di Gaza (niente propaganda sionista: questa è la televisione turca).
barbara
Trattandosi di un tour eno-gastronomico, abbiamo gustato le specialità delle varie popolazioni e culture che convivono in Israele: armeni, drusi, circassi, arabi, beduini. E tanto erano squisite, per non dire paradisiache, le specialità, che di foto, in queste occasioni, ne sono state scattate ben poche, perché era davvero impossibile distrarsi dal piacere regalato da tutti quei sapori e colori e profumi a tutti i nostri cinque sensi. Solo per la visita al villaggio beduino ho trovato un po’ di foto da farmi girare e dunque, di tutte le nostre strepitose visite e altrettanto strepitose mangiate, dovrete accontentarvi dei soli beduini.
Questa è la tenda sotto la quale siamo stati accolti, seduti sui cuscini tutto intorno,
e questo è il braciere sul quale è stato tostato il caffè con cui darci il benvenuto
(che poi magari non sarà stato proprio quello, ma è stata carina lo stesso la dimostrazione), mentre il signore beduino
ci spiegava che l’ospite va sempre accolto; poi se si comporta bene gli si offrono tre tazzine con un sorso di caffè ciascuna, e questo significa che è gradito e può rimanere, mentre se si comporta male, gliene viene offerta una sola, piena, e questo significa che non è gradito. E ci ha spiegato come funziona la società beduina, la famiglia eccetera. In realtà è emerso che questo, a differenza di quest’altro – non era un vero villaggio beduino, bensì una cosa per turisti. Tanto è vero che ci ha raccontato di avere tre mogli, da buon musulmano, dai 23 ai 46 anni, e le figlie a casa, ma poi a tu per tu con qualcuno del gruppo ha rivelato di averne una sola, mentre la figlia studia all’università ebraica. Il cibo in compenso era proprio cibo beduino, supersquisitissimerrimissimo, oltre che scandalosamente abbondante. Qui si vedono gli ultimi rimasugli.
Quanto a me, se ci sono foto a tavola, impossibile riprendermi con la faccia verso l’obiettivo perché sono sempre intensamente intenta a mangiare.
In fondo a destra si vedono i due musicisti che hanno delicatamente accompagnato la nostra cena.
barbara
barbara
per la terribile crisi umanitaria che attanaglia la misera, miserevole e miseranda Striscia di Gaza
Ricordando anche questo e dando un’occhiatina a questo
GAZA AFFAMEE
E per concludere:
(Poi, se ti avanzano cinque minuti e ti interessa l’informazione, vai a leggere anche qui)
barbara
E ancora camminare, per vedere le meraviglie del parco archeologico
e arrampicarmi, per vedere le altre meraviglie lassù
e percorrere strade assolate per vedere il mare, ancora il mare, l’eterno mare dall’alto.
E ho lavorato (sì, anche questo!)
(sono orrenda, lo so, quindi risparmiatevi pure la fatica di dirlo)
E ho riso molto, a qualche volta perfino sorriso, e a volte pianto, di commozione, di emozione, e incontrato visi amici,
e mangiato un sacco di cose buone e parlato e ascoltato e visitato coloratissimi mercati e viaggiato e poi ancora (oh sì, ancora!) notti di musica,
un immortale Luigi Tenco, un imprescindibile Battisti, un ineludibile tocco di Dik dik, l’immancabile cazzeggino che fa tanto bene alla salute…
E poi l’ultima sera, e i canti organizzati per me che me ne andavo, conclusi naturalmente (naturalmente!) con il solito inno, e la bimba più bella del mondo con le manine a conca piene di gelsomini come dono d’addio, e poi baci e abbracci, mi raccomando, ritorna, sì sì, ritorno, altroché se ritorno…
(E la volta che la caviglia mi faceva così male che anche col bastone non riuscivo a camminare, e mi sono aggrappata al braccio di lei e poi lei è scivolata su una pozza di fango e siamo rimaste aggrappate tutte e due al mio bastone, in bilico, fra tutte e due, su una zampa e mezza… e la volta che non trovavo più la stanghetta degli occhiali e poi mi è stata trovata infilata nell’orecchio… e il Poeta dell’Ortigia che ogni tanto mi arrivava con una nuova poesia, ogni volta più erotica, a me dedicata… e l’abbraccio all’aeroporto col groppo in gola… Ma tanto ci torno, il volo è già prenotato, ormai non manca più molto)
barbara