BOCCA DI ROSA: ANALISI DEL TESTO

La chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore, metteva l’amore,
la chiamavano Bocca di Rosa
metteva l’amore sopra ogni cosa.
Ora, a parte che da quello che si può capire da tutto il testo non si direbbe che si tratti esattamente di amore, ci si chiede: se la chiamavano Bocca di Rosa ci sarà un motivo o no? E se il motivo è quello che sembra ragionevole pensare, il tutto avrà davvero qualcosa  a che fare con l’amore?

Appena scesa alla stazione
del paesino di Sant’Ilario
tutti si accorsero con uno sguardo
che non si trattava di un missionario.
È un modo un po’ edulcorato per dire che aveva un tale aspetto da baldraccona che bastava guardarla un quarto di secondo per inquadrarla?

C’è chi l’amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione,
Bocca di Rosa né l’uno né l’altro:
lei lo faceva per passione.
Sì vabbè ma, non per farci gli affari degli altri, per carità, ma lei, Bocca di Rosa, di che cosa viveva?

Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie
senza indagare se il concupito
ha il cuore libero oppure ha moglie.
No un momento: stiamo parlando di passione o di voglie da soddisfare? Perché non è che le due cose abbiano molto a che fare l’una con l’altra.

E fu così che da un giorno all’altro
Bocca di Rosa si tirò addosso
l’ira funesta delle cagnette
a cui aveva sottratto l’osso.
Quanto astio, quanto livore, quanto disprezzo nei confronti di queste mogli tradite, trascurate, ignorate da un branco di maiali infoiati! Sempre detto che i buoni di professione, innamorati di Caino – e Abele che si fotta pure – sono in assoluto la peggiore feccia della società. È di qualche conforto constatare che ha per lo meno la consapevolezza di essere, in quanto uomo, nient’altro che un volgare osso per cagnette fameliche.

Ma le comari d’un paesino
non brillano certo in iniziativa,
le contromisure fino al quel punto
si limitavano all’invettiva.
Embè, certo, si sa che le donne – pardon, comari – dei paesini non sono altro che delle povere imbecillotte, a differenza dei loro brillantissimi mariti e delle zoccole forestiere.

Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel Tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio.
Eh già, ne sa qualcosa il nobile autore, del dare consigli sentendosi come Gesù nel Tempio

Così una vecchia mai stata moglie,
senza mai figli, senza più voglie,
si prese la briga e di certo il gusto
di dare a tutte il consiglio giusto.
Giusto: se le donne sono meritevoli solo di disprezzo, le vecchie sono meritevoli di disprezzo al quadrato.

E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute:
“Il furto d’amore sarà punito,
disse, dall’ordine costituito”.

E quelle andarono dal commissario
e dissero senza parafrasare:
“Quella schifosa ha già troppi clienti
più di un consorzio alimentare”.
Clienti? Come clienti? Non si trattava di passione? Non si trattava di amore?

Ed arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi
e arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi e con le armi.
Spesso gli sbirri e i carabinieri
al proprio dovere vengono meno,
Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per proteggerci? Stiamo parlando di quei tizi che rischiano, e non di rado ci rimettono, la pelle per trovare e liberare i nababbi che si fanno rapire dall’anonima sequestri? Magari fossero venuti meno al proprio dovere quando nelle mani dell’anonima sequestri c’eri tu, pezzo di merda. E mi raccomando, non dimentichiamoci di chiamarli sbirri, pezzo di merda.

ma non quando sono in alta uniforme
e l’accompagnarono al primo treno.
Eccerto, è l’abito che fa il carabiniere, chi non lo sa?

Alla stazione c’erano tutti
dal commissario al sacrestano,
alla stazione c’erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano
a salutare chi per un poco
senza pretese, senza pretese
a salutare chi per un poco
portò l’amore nel paese.
A me veramente sembrava che avesse portato più che altro una gran paccata di corna

C’era un cartello giallo
con una scritta nera,
diceva “Addio Bocca di Rosa,
con te se ne parte la primavera”.
Giustamente: il giallo era il colore usato per segnalare la peste a bordo, e con tutti quei clienti – più di un consorzio alimentare – chissà cosa girava per il paese

Ma una notizia un po’ originale
non ha bisogno di alcun giornale,
come una freccia dall’arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
E alla stazione successiva
molta più gente di quando partiva:
chi manda un bacio, chi getta un fiore,
chi si prenota per due ore.
Appunto: è nei casini che vige la tariffa oraria. Cosa vi avevo detto?

Persino il parroco che non disprezza
fra un miserere e un’estrema unzione
il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
Vogliamo metterci d’accordo per favore? Erano alla stazione ad aspettarla o stavano facendo la processione?

E con la Vergine in prima fila
e Bocca di Rosa poco lontano
si porta a spasso per il paese
l’Amore Sacro e l’Amor Profano.
“Si porta a spasso”? Il parroco “si porta a spasso” la Vergine? E che razza di processione sarebbe?

E pensare che questo concentrato di cinismo, di perfidia, di odio, di disprezzo, di misoginia (e di antisemitismo duro e puro: qui non compare, ma nell’autobiografia sgorga e trabocca) c’è chi lo considera sublime poeta. Ma mi faccia il piacere!
Un fatto comunque è certo: se fosse vivo, con tutto il suo sviscerato amore per l’OLP – al tempo in cui dirottavano un aereo dietro l’altro e facevano strage di ebrei in giro per tutta l’Europa – e la sua infaticabile opera di denuncia della famigerata nonché potentissima lobby ebraica, sicuramente farebbe un tifo sfegatato per questi signori qui. (E che nessuno si azzardi a non cliccare).
barbara