VI PIACCIONO I FILM HORROR?

Questo è ancora più bello di tutti quelli che avete visto, perché è tutto reale, tutto autentico. E con una dose di delirio che neanche Dario Argento.

Consumare di meno e “tutto tornerà come prima” è un castello di carte che crolla

Avendo creato artificialmente una situazione di isteria e fobie di massa nella società, le élite iniziano a pubblicizzare grossolanamente la loro obsoleta “macchina dell’obbedienza” proponendola come una panacea (prima per il covid ed ora per la guerra). Ma come possiamo vedere, i costi dei giochi politici sono così enormi e gli effetti collaterali possono avere un effetto storico così lungo che nessuno è in grado di determinare nemmeno approssimativamente il prezzo che il “mondo civile” alla fine dovrà pagare per tutto questo.
Gli “elitemen “per il momento sono sicuri di essere loro stessi a dirigere il loro grande spettacolo – mentre la logica di questo disgustoso spettacolo li sta controllando sempre più. Il sonno della ragione, come sapete, fa nascere mostri. La pratica storica mostra che i mostri che emergono dall’oscurità sono generalmente molto affamati e completamente privi di sentimenti calorosi per chiunque, compresi i loro stessi creatori. 
Ora stiamo assistendo al lancio non sistematico e ridicolo da parte delle élite di un castello di carte che crolla, che sembrava loro una “nuova realtà” in costruzione.
29/06/2022, Deutsche Welle (DW) Il risparmio energetico è diventato un obiettivo nazionale in Germania, Francia e Giappone.
Cosa serve oggi per sostenere la crescita del PIL? Più risparmio energetico! Questa è la situazione paradossale in cui si sono trovati nel 2022 alcuni dei principali paesi industriali dell’Occidente. Il loro sviluppo è minacciato dall’eccessivo costo dell’energia e l’ulteriore riduzione e la cessazione ancora più completa delle forniture di gas russe potrebbero spingerli in una profonda crisi. Sullo sfondo di una tale minaccia in Germania, Francia e Giappone, sono iniziate campagne su larga scala per risparmiare energia…
Le compagnie energetiche TotalEnergies, EDF ed Engie chiedono ai francesi di risparmiare
A Berlino e Tokyo i governi hanno lanciato un appello alla popolazione e alle imprese per ridurre i consumi energetici, a Parigi lo hanno fatto i vertici delle tre principali compagnie energetiche del Paese, due delle quali sono in parte di proprietà dello Stato francese….
Una pausa nella citazione a questo punto, è appropriata. “Risparmio energetico per sostenere la crescita del Prodotto Interno Lordo” – questa tesi sembra essere una feroce assurdità. In realtà, questa non è una sciocchezza, ma una conseguenza del fatto che il PIL del XXI secolo non ha nulla a che fare con un prodotto realeIl PIL è diventato una cifra di culto che caratterizza la crescita della superficie delle bolle finanziarie gonfiate da emissioni monetarie a tassi di prestito di investimento < 0%. Tassi negativi significano una produttività oggettivamente negativa del sistema economico, che è supportata da un calo dei consumi reali. Un’economia così è capovolta.
Continuiamo a citare DW:
…”L’energia migliore è quella che non consumiamo”, si legge in una lettera aperta pubblicata il 26 giugno sul settimanale francese Journal du Dimanche. È stata firmato rispettivamente da Patrick Pouyanne, Jean-Bernard Levy e Catherine MacGregor, CEO di TotalEnergies, gigante dell’elettricità Électricité de France (EDF) e Engie, partner di lunga data di Gazprom.
Rivolgendosi a “ogni consumatore, ogni impresa”, i capitani delle grandi imprese francesi li esortano a “cambiare linea di condotta e limitare immediatamente il consumo di energia, elettricità, gas e prodotti petroliferi”.Il risparmio energetico è necessario per prepararsi al meglio al prossimo inverno e, prima di tutto, per ricostituire le riserve di gas naturale ( DW).
Questo non sarà raggiunto senza un’azione “urgente, congiunta e su larga scala” da parte di tutti i francesi, sottolineano gli autori dell’appello e avvertono che altrimenti l’aumento dei prezzi dell’energia diventerà una minaccia per la “nostra coesione sociale e politica”.
Lo stesso giorno, il 26 giugno, per la seconda volta questo mese, il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Giappone ha emesso un appello per risparmiare elettricità.
La situazione nell’industria elettrica giapponese è già criticacon alcune centrali nucleari ancora chiuse dopo l’incidente di Fukushima nel 2011 e una serie di centrali termiche obsolete chiuse per ridurre le emissioni nell’atmosfera di gas serra dannosi per il clima. Pertanto, già ad aprile, il governo giapponese ha avvertito di possibili problemi con l’approvvigionamento energetico nel prossimo inverno, se il Paese fosse stato coperto da un’ondata di freddo anomalo per il secondo anno consecutivo.
Decine di milioni di tedeschi e francesi seguiranno un percorso simile quest’estate e il prossimo inverno.
Il 23 giugno Robert Habek ha dovuto letteralmente dare l’allarme: a causa di un forte calo delle forniture di gas russo tramite Nord Stream, il suo ministero ha introdotto la seconda di tre fasi di un piano di emergenza in caso di emergenza nel settore del gas. Il 26 giugno la presidente del Bundestag Bärbel Bas ha riferito sul quotidiano Bild am Sonntag di aver incaricato il dipartimento economico del parlamento di presentare il piano di risparmio energetico al più alto organo legislativo del paese  al più tardi entro il 4 luglio. (DW)
37/07/2022 Scholz ha definito “esplosivo sociale” l’aumento dei prezzi in Germania. “Se improvvisamente la bolletta del riscaldamento aumenta di diverse centinaia di euro, allora questo sarà un importo che molti non saranno in grado di affrontare. Questo rappresenta un potenziale esplosivo sociale”, ha detto Scholz su ARD, sottolineando di essere molto preoccupato per l’aumento dei prezzi dell’energia. Per questo il cancelliere ha avviato un dialogo con gli esperti e la Bundesbank, durante il quale verranno discusse le misure per combattere l’inflazione. Tuttavia, al momento, non è stata presa alcuna decisione su ulteriori misure concrete per fornire assistenza. Il Cancelliere ha indicato solo precedenti misure di aiuto per 30 miliardi di euro. (DW)
In effetti, un tale risultato del governo delle élite era evidente 18 anni fa. Non poteva succedere niente di differente, è il non sorprendente esito di questa mentalità irrazionale: le elites amano il potere ma non amano l’occidente.
Patrizio Ricci, qui.

Cioè, siccome molti di noi non sono in grado di spendere il doppio, dobbiamo scaldarci la metà, lavarci la metà, cucinare la metà, lavare stoviglie e biancheria la metà. E le fabbriche, naturalmente, dovranno produrre la metà e vendere la merce al doppio per starci dentro, unicamente a una fetta di popolazione in grado di pagare il doppio. E la plebe si fotta. Volete un altro po’ di horror, di altro tipo? Eccovelo.

Donetsk. Assassinata a 10 anni con le armi Nato

Una bambina di 10 anni nel Donbass fatta a pezzi dalle armi mandate dalla NATO all’Ucraina.
Ieri in uno dei tanti bombardamenti del governo ucraino, nel centro di Donezk è rimasta uccisa una bambina di 10 anni che era seduta alle 3 del pomeriggio sulla panchina fuori casa insieme alla mamma, la quale è rimasta viva per puro miracolo. Era l’unica figlia che aveva. Possiamo solo immaginare il dolore di questa donna, il corpo della bambina è stato letteralmente tagliato in due dai proiettili della NATO, altre parti del corpo sono volate intorno, sparse le gambe, lo stomaco .. è fatica pure scriverlo… 
Ieri i nazisti ucraini hanno sparato su Donezk 15 proiettili calibro 155 – Nato, che hanno ucciso altri due civili.
Oggi a Makeevka, rep. di Donezk, i nazisti ucraini hanno sparato di nuovo sui bambini, hanno centrato una piazzola per i giochi, dove giocavano dei ragazzini, due di loro sono morti, tre bambini sono rimasti pesantemente feriti, inoltre ci sono anche due donne ferite.
I paesi occidentali continuano a sponsorizzare il terrorismo ucraino, uccidendo la popolazione inerme del Donbass. Questo è il nazismo ucraino che la Russia vuole sconfiggere, ma invece di aiutarla, l’Occidente aiuta i nazisti. Il governo italiano quando ne prenderà atto e rinsavirà? Zelenskij è da condannare come criminale di guerra, non da glorificare come eroe!
Ieri in totale sono morte ammazzate dalle armi occidentali date a Kiev 6 persone nella Rep. di Donezk, 3 bambini, 3 adulti, 19 civili feriti. E Zelenskij ha così commentato:”finalmente si sente che ha cominciato a lavorare potentemente l’artiglieria occidentale, che abbiamo ricevuto dai partner occidentali. La sua precisione è davvero quella  che ci serve”!
MARINELLA MONDAINI, qui.

Stiamo parlando di civili ucraini assassinati dall’esercito ucraino con le nostre armi. Naturalmente quelli buoni ne saranno fieri. Ma come diceva il buon Tramaglino, c’è giustizia finalmente! Ed ecco, il deposito di armi NATO nel porto di Odessa fatto secco dai russi: centinaia di milioni di dollari di armi mandati in fumo in un attimo, guardate che spettacolo!

Volete ancora un po’ di horror, molto meno sanguinolento (ma non per questo poco schifoso) stavolta? Eccovelo servito.

Valerio Zappi

I rappresentanti americani alla Festa nazionale francese del 14 luglio presso l’ambasciata francese negli USA.
Uno/a è l’ammiraglio transgender Rachel Levine attualmente sottosegretario alla Sanità dell’amministrazione Biden.
L’altro è Sam Brinton, attualmente sottosegretario nell’ufficio dell’Energia nucleare dell’amministrazione Biden.
Chissà come mai NESSUN media mainstream ha osato pubblicare questa foto. Eppure è gustosa: rende perfettamente l’idea di dove vogliono portarvi.
Ma se tu hai dubbi sei un dannato complottista.

Il fatto è che mentre parecchi travestiti hanno oggettivamente lineamenti abbastanza femminili, segno che se i cromosomi sono quello che sono, gli ormoni invece qualche bizzarria in senso femminile la dimostrano, questi due di femminile non hanno proprio niente di niente, sono due uomini fatti a forma di uomini (uno dei quali anche decisamente brutto, e se è brutto come uomo, figuriamoci come donna). E sono stati mandati come rappresentanti ufficiali della prima (per ora) superpotenza mondiale a una importantissima manifestazione internazionale. Avessero mandato due tenutarie di bordello avrebbero fatto migliore figura.

Ultima della serie, tutto sommato abbastanza in tema nella serie horror: qui in tutta la provincia ci sono tre “pazienti covid” in terapia intensiva: nessuno malato di covid. L’ultimo dei tre è stato portato dentro l’altra sera per emorragia cerebrale. Fatto come d’obbligo il tampone e risultato positivo, è stato ricoverato come paziente covid e aggiunto alle statistiche degli “allarmanti ricoveri in aumento” che presto costringeranno a imporre nuovamente delle restrizioni. Se non dovesse farcela, lo troveremo nei prossimi giorni fra i morti per covid.

E dopo tanto horror, raccontiamoci almeno una bella fiaba per addormentarci, come questa danzata al grande ballo di beneficenza degli ufficiali di Sebastopoli.

Di Sheherazade mi ero già occupata qui.

barbara

COMINCIA FINALMENTE A SVEGLIARSI ANCHE L’ONU?

Report ONU accusa la parte ucraina di usare scudi umani

E’ stato pubblicato un rapporto delle Nazioni Unite secondo cui l’Ucraina usa i civili come scudi. Questo è esattamente ciò che hanno detto gli abitanti di Mariupol. Non dovrebbe meravigliare nessuno.
Rilancio di seguito la notizia come riportata da Rai News che ha ‘diluito’ la gravità tra parte ucraina e russa. Mentre la responsabilità ucraina nell’usare i civili come scudi umani nel report ONU è chiara e non dovrebbe consentire funambolismi.
Ciò che è rilevante è che il modus operanti messo in atto in questo ospizio di Lugansk, è stata la prassi a Mariupol ed in molte altre occasioni, come raccontano i testimoni.

Rai News ha riportato:
Un rapporto Onu accusa l’Ucraina: “Anche Kiev responsabile dei morti all’ospizio di Lugansk”
Pochi giorni prima dell’attacco dell’11 marzo, i soldati ucraini presero posizione all’interno della casa di cura, rendendo l’edificio un bersaglio.

Un rapporto Onu accusa l’Ucraina: “Anche Kiev responsabile dei morti all’ospizio di Lugansk” Ansa/UKRINFORM

Anche le forze armate ucraine hanno una responsabilità importante, forse uguale a quella russa, in quanto accadde, circa due settimane dopo l’inizio dell’invasione di Mosca, in una casa di cura nella regione di Lugansk, dove morirono decine di persone. È quanto ha stabilito un rapporto dell’Onu, secondo l’agenzia Associated Press. Nell’ospizio c’erano soprattutto anziani e disabili, che rimasero intrappolati all’interno, senza luce elettrica e acqua, quando i ribelli filorussi assalirono la struttura, vicino al villaggio di Stara Krasnyanka.
L’assalto provocò un incendio che intrappolò all’interno quanti erano allettati. Secondo le Nazioni Unite, almeno 22 dei 71 pazienti riuscirono a trarsi in salvo, “ma il numero esatto delle persone uccise rimane sconosciuto”. Subito dopo l’attacco, Kiev accusò Mosca di aver causato la morte di oltre 50 persone. Ora le Nazioni Unite correggono la versione, sostenendo che pochi giorni prima dell’attacco dell’11 marzo, i soldati ucraini presero posizione all’interno della casa di cura, rendendo l’edificio un bersaglio. Il rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite non arriva a sostenere che le parti abbiano commesso crimini di guerra, ma osserva che la battaglia nella casa di cura è un esempio di come possano essere usate le persone come “scudi umani” nelle aree di guerra.
fine citazione

Il report di RAI News è sbilanciato a favore della parte Ucraina. Pur evidenziando che l’esercito ucraino ha utilizzato gli anziani come scudi umani, afferma che questa responsabilità è condivisa tra le parti.
Ovviamente, se l’esercito ucraino non si fosse coscientemente installato all’interno della casa per anziani, questi ultimi non avrebbero corso alcun rischio.
E’ solo il primo riconoscimento da parte dell’ONU , ma le testimonianze video dei civili sono tantissime che riferiscono lo stesso contesto. E’ pratica comune delle forze ucraine utilizzare gli edifici residenziali facendosi scudo dei civili.
Questo avviene sopratutto in quella parte di territorio ucraino che corrisponde al Donbass, in fondo in molti casi si tratta di quegli stessi edifici che le forze stesse ucraine bombardavano. Mentre, in altri casi, si tratta di popolazioni non amichevoli con le forze governative di Kiev. Anche perché in genere è plausibile che  una bella fetta della popolazione fedele al governo ucraino, si è spostata ad ovest. Di conseguenza , il report ONU dimostra che anche nella conduzione delle ostilità l’esercito ucraino non si fa scrupolo di fare terra bruciata. Si tratta in fondo di territorio che sta perdendo e che quindi non vuole lasciare al nemico intatto. Se poi aggiungiamo che la popolazione non è stata amichevole, allora il quadro che emerge è abbastanza chiaro. Ovviamente, il nome più appropriato in questo caso sono rappresaglia e sterminio.
Quindi dire ‘è colpa di entrambi’ rivela una certa partigianeria, in questo caso inopportuna, perché non si sta parlando di chi sia l’aggressore o altro (evidentemente l’invasione del territorio ucraino, è russa), stiamo parlando invece del metodo di condurre la guerra e della preservazione dei civili e delle aree residenziali.
Al di là degli approfondimenti e delle analisi, comunque la notizia degli anziani deceduti in questa vicenda bellica è desolante. Dovrebbe bastare a indurre le parti a trovare una soluzione equa che tenga conto della realtà e delle rispettive responsabilità- Che non avvenga indica inequivocabilmente che coloro che che buttano benzina sul fuoco sono solo a parole interessati alla popolazione civile, quando – come vediamo – non conta nel raggiungimento dei target prefissati.
Patrizio Ricci, VPNews, 14 Luglio 2022, qui.

Va ricordato – e visto che non lo ricorda l’Onu lo ricordo io, che in base alle Convenzioni di Ginevra e dell’Aja sono protetti scuole, ospedali, luoghi di culto e monumenti storici, strutture civili e altri impianti che non sono usati a sostegno di attività militari. Ma ci sono delle eccezioni: una scuola, per esempio, diventa un obiettivo militare legittimo se vi sono acquartierati dei soldati. L’immunità dagli attacchi può essere persa se le persone o gli oggetti vengono usati per commettere atti che danneggiano una delle parti in conflitto.
Per il diritto internazionale umanitario, le parti in conflitto devono tenere le loro postazioni militari più lontano possibile dalle concentrazioni di civili. Anche l’uso di civili come scudi umani è considerato come crimine di guerra. L’articolo 51 del primo protocollo aggiuntivo del 1977 alle Convenzioni di Ginevra del 1949 dispone che “la presenza o gli spostamenti di popolazioni civili o di singoli individui non deve essere sfruttata per rendere immuni da operazioni militari certi punti e certe zone del territorio allo scopo di evitare che vengano attaccati obiettivi militari, o di proteggere, favorire o impedire operazioni militari.” Quindi nel caso in questione la Russia ha colpito un obiettivo militare legittimo e l’Ucraina ha commesso un crimine di guerra , e altro non resta da dire.
Stesso discorso per il bombardamento di Vinnitsa.

Il Ministero della Difesa della Federazione Russa sull’attacco missilistico alla casa degli ufficiali a Vinnitsa

Il 14 luglio, le forze aerospaziali russe hanno colpito obiettivi a Vinnitsa e nella regione con missili a lungo raggio ad alta precisione. Secondo le informazioni disponibili, gli obiettivi dell’attacco erano strutture militari adiacenti alla Camera degli ufficiali di Vinnitsa, dove è stata effettuata la formazione delle unità di difesa territoriale ucraina. Un altro obiettivo era un’unità militare nella città di Gaisin nella regione di Vinnitsa, dove le forze ucraine stavano ammassando ed erano immagazzinate attrezzature militari, compresi veicoli corazzati e artiglieria forniti dall’estero.
Questo è quanto rende noto il Ministero della Difesa della Federazione Russa sull’attacco missilistico alla casa degli ufficiali a Vinnitsa:
«Il 13 luglio, missili ad alta precisione Calibr hanno colpito la casa di guarnigione degli ufficiali a Vinnitsa dove in quel momento si stava svolgendo una riunione del comando dell’aeronautica ucraina con i rappresentanti dei fornitori di armi stranieri.
Durante l’incontro, si è discusso del trasferimento all’esercito ucraino del nuovo lotto di aerei, armi di distruzione e organizzazione della riparazione della flotta aerea ucraina. A seguito dell’attacco, i partecipanti alla riunione sono stati eliminati».
LA REDAZIONE DE L’ANTIDIPLOMATICO, qui.

Ma i nostri mass media allineati e appecoronati hanno scelto, nonostante tutti gli analoghi precedenti, di credere ciecamente alla versione ucraina.
Intanto l’esercito ucraino continua a martellare, come sta facendo da oltre otto anni, i civili del Donbass.

Attacco ucraino al centro di Donetsk provoca diverse vittime civili

Le forze armate ucraine hanno effettuato un attacco di artiglieria contro il centro della città di Donetsk, causando diverse vittime, ha riferito la Difesa territoriale della Repubblica Popolare di Donetsk.
Secondo le informazioni disponibili, 2 persone sono state uccise e 3 risultano ferite.
Il leader della Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha dichiarato sul suo canale Telegram che l’offensiva è stata condotta contro una stazione degli autobus della città.
Pushilin ha citato Ruslan Yakubov, capo della rappresentanza della Repubblica presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento del regime di cessate il fuoco, secondo cui l’attacco è stato effettuato con un obice M777 da 155 mm.
Il leader della Repubblica ha sottolineato che “non ci sono strutture militari nelle vicinanze”, definendo l’evento un nuovo attacco “deliberato” ai cittadini civili della RPD.
Le truppe del regime di Kiev, imbottite di armi dai paesi del blocco occidentale, bombardano regolarmente Donetsk e gli insediamenti vicini. 
Usano principalmente artiglieria calibro NATO da 155 mm. A causa degli attacchi, i civili continuano a morire. 
LA REDAZIONE DE L’ANTIDIPLOMATICO, qui.

E qui (non per stomaci delicati) un video di Vittorio Rangeloni.

E intanto il mondo intero continua a essere praticamente nelle mani di uno che arrivato in Israele scende dall’aereo e chiede con aria smarrita “What am I doing now?” e non riesce ad arrivare al centro del tappeto rosso largo un metro nonostante il cospicuo aiuto fornitogli

e continua a precipitare sempre più velocemente verso il baratro.

Ad un passo della catastrofe, la UE continua a ripetersi ‘vogliamo darla vinta a Putin?’.

Secondo quanto riferito dai media, l’Ungheria ha dichiarato lo stato di emergenza nel settore energetico. A quanto pare, questo scenario si estenderà ad altri paesi europei. In generale, non ci sono altri che presto saranno nelle stesse condizioni.
Lo stato di emergenza comporta l’introduzione di una distribuzione razionata delle risorse energetiche, la creazione di limiti di consumo e l’assegnazione di destinatari prioritari. Bene, i blackout continui sono un classico in questa situazione.
Ora tocca alla propaganda, che cercherà di trarre beneVincenzoficio alla manipolazione ed alla minimizzazione dei rischi. Questo gioco in fondo non è particolarmente necessario e faticoso. Il cittadino europeo deve ricevere un’indicazione chiara e precisa di chi è responsabile dei suoi guai. Uno sfondo ideale per accelerare le transizioni energetiche, che in precedenza avrebbero richiesto molti sforzi, approvazioni tramite i parlamenti, dibattiti pubblici problematici. Ora sarà incommensurabilmente più facile.
A proposito, questa notizia che apparentemente sembrerebbe buona per l’Ucraina, in realtà non lo è: ora che l’Europa avrà tutto il diritto di confiscare i beni russi congelati a suo favore come risarcimento del danno economico causato, la domanda è cosa rimarrà dell’Ucraina visto che Putin in persona ha detto che il rischio atomica è sempre più vicino.
Ma intanto per i “falchi” europei anche questa è una buona notizia, visto che loro rispondono con il solito ora hanno n argomento: vuoi arrenderti a Putin?
Questa corrisponde all’apice dell’idiozia, ma è ripreso da un mucchio di persone che pensano di essere ‘angioletti buoni’.
Ma non lo sono ed a questo punto lo scenario prospettato dal prof Vincenzo Costa è realistico:

(…) la logica evoluzione del conflitto non può che seguire tre stadi:
1) a breve una carneficina tra russi e ucraini, con molti soldati occidentali dislocati li come “mercenari”;
2) un ingresso nel conflitto della NATO, perché se le parole hanno un senso gli ucraini per quanto supportati non possono vincere la guerra e ad ogni aumento di aggressività Ucraina corrisponderà un incremento della risposta russa, per cui se si vuole vincere la guerra la NATO deve intervenire in prima persona e non per interposta persona usando gli ucraini;
3) il passaggio a una guerra nucleare, dapprima con l’uso di atomiche tattiche che farebbero dell’Ucraina una terra fumante e poi, se non sì rinsavisce, con atomiche di ben altra portata. 
Per arrestare tutto questo sarebbe necessario un grande movimento per la pace, che chieda e imponga sicurezza per tutti, un nuovo ordine globale, multipolare e decentrato. 
Purtroppo di questo movimento non vi è traccia, tranne le parole di Papa Francesco, che ha detto una cosa chiara: questa guerra è una guerra tra potenti,  che decidono della vita di milioni di uomini e forse del pianeta e di tutti noi, per cui a fermarla devono essere i popoli, e anche la disobbedienza  è giustificata.
Ma anche la sua voce non arriva, distorta dai media, che alzano o abbassano il volume e amplificano ciò che interessa al potere e ai potenti. 
Lentamente forse si andrà nell’ordine delle tre possibilità prima enunciate. L’inverno può essere freddo ma anche molto caldo, e l’estensione della guerra è ormai nell’interesse di troppi attori.
Tenete conto che anche nel caso di una guerra nucleare nessun dei potenti morirebbe. 
Come gli oligarchi ucraini si sono spostati in Inghilterra e in UE, salvando le loro lussuose auto, allo stesso modo gli oligarchi occidentali hanno la possibilità di trasferirsi in Africa, America del Sud e in altri posti in cui un’eventuale guerra nucleare non avrebbe effetti diretti (li avrebbe ovviamente, ma non quelli che avremmo noi). 
E ovviamente neanche Putin e i suoi oligarchi pagherebbero le conseguenze di un conflitto devastante.
A essere in pericolo sono i popoli.
Proprio per questo non è la politica a poter fermare questa follia, non è la stampa degli Agnelli che con la guerra fa affari d’oro. 
Sono solo i popoli a poterlo fare. 
Per adesso sembra siano però occupati anche loro a fare altro, tra apericena, vacanze e saldi imperdibili nei negozi. (Vincenzo Costa)
Patrizio Ricci, VPNews, 13 Luglio 2022, qui.

In mezzo a questo sfracello, almeno una nota positiva: la Lituania, a quanto pare, è stata convinta a rinunciare ai suoi deliri da superpotenza che può permettersi di dettare le condizioni al mondo intero.

[…]
L’Unione europea ha finalmente convinto la riluttante Lituania a lasciar passare i treni tra l’enclave e la Russia.
Un uno – due in controtendenza rispetto alle dichiarazioni bellicose che si intrecciano sulla guerra. Cenni di distensione che sembrano allinearsi con gli scenari di taluni analisti che parlano di un cambiamento di clima sul conflitto.
Non siamo alla fine della guerra, né, sembra, all’inizio della sua fine. Ma sicuramente siamo alla fine del suo inizio. L’Occidente, cioè, ha ormai riconosciuto che tutte le sue previsioni di una vittoria a breve termine sulla Russia, prodotta da una valorosa resistenza militare ucraina (leggi Nato) e dall’effetto devastante delle sanzioni, sono state incenerite dalla realtà.
Una realtà che ha posto anche drammatiche criticità all’altra prospettiva, stavolta a lungo termine: quella di una guerra che avrebbe logorato il paese di Putin. Anche qui la realtà dice che questa guerra sta logorando più l’Europa e tanta altra parte di mondo che la Russia.
Finite queste illusorie geostrategie, l’Occidente deve rivedere i suoi piani. Resta, certo, anche se meno assertiva, la prospettiva di logorare la Russia (né può decadere prima dell’Endgame). Ma accanto a questa iniziano a essere prese in considerazione anche ipotesi di tutt’altro segno, cioè come uscire indenni da questa trappola per topi nella quale i neocon e i leader della Nato hanno cacciato il mondo.
Se solo si pensa che il fiume di armi diretto in Ucraina doveva servire, come ripetevano e ripetono tutti gli strateghi – televisivi e non -, a portare Kiev al tavolo del negoziato da una posizione di forza, si può notare come tale prospettiva stia logorandosi anch’essa, perché la posizione dell’Ucraina si sta indebolendo ogni giorno che passa.
Si tratta, quindi, di chiudere il conflitto senza consegnare la vittoria a Putin, cosa che col passar del tempo diventa sempre più difficile.
Né le dichiarazioni dei leader ucraini sulla prossima creazione di un esercito di un milione di uomini muta la questione. È un’iperbole propagandistica, dal momento che gli eserciti non si creano dal nulla, né si possono trasformare magicamente, e in pochi giorni, dei civili in truppe d’assalto. Roba da macelleria, carne da cannone.
C’è solo da attendere, purtroppo, che l’America esca dal tunnel, anche se non si vede come. Un semplice cessate il fuoco può offrire appigli al riguardo, perché può essere rivenduto come un momentaneo stallo, così come avvenne per la guerra coreana, con uno stallo poi diventato ultradecennale. Ma anche tale soluzione presenta criticità per Washington, da superare in qualche modo.
Però va anche registrato che l’alternativa folle propria dell’opzione apocalisse, da realizzarsi tramite escalation (sul punto rimandiamo a una nota di Responsible Stratecraft), pure propugnata con fervore dai neocon e dai loro compagni di merende, al momento sembra aver perso mordente. Bene. (Qui)

Va detto, comunque, che quei poveri russi sono veramente sfigati:

perché in effetti

Certo è, in ogni caso, che per salvarci, ormai, serve proprio qualcuno capace di fare le acrobazie.

barbara