NAUFRAGI NEL MEDITERRANEO

Questo è un romanzo. Tuttavia…

«Quanto hai pagato per la tua famiglia?». «Non molto». «Cioè?». «Tre milioni di franchi CFA, un po’ meno di cinquemila euro a passeggero». […]
«C’è chi paga molto di più, ma Babila, Keyvann e Safy sono solo braccialetti verdi».
Ruben Liberos sgranò gli occhi. Lo champagne stava cominciando a fargli girare la testa. Approfittando di una pausa di Noura, la chitarra di Whisley e il djembé di Darius avevano intrapreso una corsa folle.
«La rete degli scafisti utilizza braccialetti di plastica di tre colori diversi a seconda di quanto si paga per la traversata» spiegò Savorgnan. «Sono come quelli che bisogna portare negli hotel all inclusive, che non si possono scambiare né falsificare, che vanno tenuti al polso per tutta la durata del soggiorno e che poi vengono tagliati e buttati via. Braccialetto verde se paghi cinquemila euro, blu se ne paghi settemila e rosso se ne paghi diecimila».
Ruben posò goffamente sul bancone la coppa di champagne, che rotolò e cadde.
«Che senso ha pagare diecimila euro se l’obiettivo è comunque passare dall’altra parte del Mediterraneo?».
«A seconda del colore del braccialetto starai pigiato nella stiva o seduto sul ponte, attaccato alle macchine o piazzato accanto a un oblò, avrai o non avrai da bere, partirai o aspetterai se non c’è abbastanza posto sul battello o le condizioni meteo sono sfavorevoli. Sei sconvolto?».
Savorgnan fece una risatina, anche lui aveva bevuto troppo. «Anch’io lo ero da principio, poi ci ho riflettuto. Tutti i mezzi di trasporto del mondo funzionano così, no? Business class o classe turistica, parcheggiati come bestiame o trattati da califfi. Perché i clandestini non dovrebbero avere la stessa scelta?». […]

«Abbiamo un problema con il Kenitra. Doveva partire alle nove di sera da Saidia con trentacinque braccialetti rossi a bordo, ma il motore ha ceduto. Una brava bestia che da sette anni fa avanti e indietro sul Mediterraneo carica come un mulo».
«Dove sei?».
«Al porto di Saidia. Mi ha appena telefonato il pilota».
«Abbiamo un altro battello al molo?».
«No! E i braccialetti rossi sono incazzati neri. Per le prossime settimane è annunciata tempesta. Anche stasera, in realtà, non è che il mare sia molto bello».
«Devi farli pazientare, non abbiamo altre soluzioni».
«Faranno uno scandalo, Jourdain! Immaginati se parlano».
Jourdain se lo immaginava, anche se sapeva che non sarebbero mai riusciti a risalire fino a lui. Erano in pochi a prestare fede alle voci deliranti secondo cui il grande capo della Vogelzug aveva fatto fortuna con il traffico di migranti.
«Quand’è partita l’ultima barca?».
«Un’ora fa. L’Al Berkane, pieno come un uovo con centocinquanta clienti a bordo. Stiamo accelerando i tempi prima che arrivi la tempesta annunciata».
Jourdain sedette sul bordo di una fontana di fronte a una graziosa statua di Diana cacciatrice circondata da tre cerbiatte e rifletté sul problema.
«Sui centocinquanta passeggeri dell’Al Berkane quanti braccialetti verdi ci sono?».
«Direi una trentina». […]
«Okay. Chiama il pilota dell’Al Berkane, digli di mettere i trenta braccialetti verdi in una scialuppa, poi fare dietrofront e tornare a Saidia a prendere gli altri».
Jourdain sentì Max-Olivier esitante all’altro capo del filo.
«Con le onde che ci sono in mare aperto non reggeranno dieci minuti su una barchetta».
Jourdain alzò la voce. Diana guardava da un’altra parte, fissava la cima degli alberi accarezzando una cerbiatta.
«Hai altre proposte? Pensi che una volta al molo di Saidia riuscirai a far scendere i trenta migranti low cost senza dare scandalo e mettere in allarme la polizia marocchina? Meglio agire con discrezione in mezzo al mare. L’abbiamo già fatto mille volte. Il pilota si inventa una scusa qualsiasi, guasto al motore, pattuglia di doganieri, pericolo rissa, e libera trenta posti. Comunque, se non sono d’accordo e la cosa va troppo per le lunghe, ci penseranno i braccialetti blu e rossi a spingerli fuori bordo».
Max-Olivier sospirò. Jourdain insisté.
«Non obblighiamo nessuno a imbarcarsi, Max-O. Se non fornissimo noi l’imbarcazione tenterebbero la traversata col salvagente». […]
«I braccialetti verdi sono al corrente dei rischi» tenne comunque a precisare Jourdain. «Ognuno si assume i propri. Anche noi corriamo dei rischi. Se sono fortunati verranno recuperati da una pattuglia della guardia costiera, sennò servirà di lezione per gli altri. Tra migranti si parla. Capiranno che conviene spendere un po’ di più per la traversata». […]

Si rese conto che più nessuno stava parlando nella stanza. Alla radio, tra un risultato di calcio e le desolanti cifre della disoccupazione, lo speaker stava annunciando l’ennesimo dramma nel Mediterraneo.
Al largo delle isole Chafarinas, a pochi chilometri dalla costa del Marocco. Una scialuppa di fortuna sul mare in tempesta. Una richiesta di soccorso captata dai guardiacoste spagnoli. Troppo tardi. Una quindicina di corpi ripescati in acqua, altri dieci cadaveri arenati nel fango.

Michel Bussi, Il quaderno rosso, Edizioni e/o

Poi ogni tanto succede che una tragedia capita “casualmente” proprio nel momento in cui a voce sempre più alta si invoca lo stop agli interventi delle ONG: un gran mucchio di morti, foto della distesa di cadaveri, titoli roboanti, accento puntato sui bambini, articoli strappalacrime per suscitare sensi di colpa, i critici dei “salvataggi” zittiti, e l’affare che – come dichiarato dagli stessi trafficanti di carne umana – rende più della droga, riprende come prima (e del fatto che quando vengono imposti i blocchi cala fortemente il numero dei morti, non osa parlare più nessuno).
Ora un paio di considerazioni sul fatto di questi giorni.

Sisto Ceci

UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA ANZI……..VOLUTA E PROVOCATA

Non sono mai stato un complottista ma di fronte a così grandi tragedie occorre andare oltre l’humana pietas, il grande dolore per i morti, la solidarietà per i sopravvissuti proprio per impedire che si ripetano in futuro. Come avrebbe potuto un barcone in quelle condizioni attraversare con un solo pieno di carburante quasi la metà del Mediterraneo, chi li ha riforniti e dove? Perché i profughi non sono sbarcati in una della tante isole greche, compresa Creta, di fronte alle quali sono passati, perché hanno voluto a tutti i costi venire in Italia? Che cosa hanno raccontato loro gli scafisti su cosa avrebbero trovato in Italia? sembra avessero detto loro che una volta sbarcati in Italia sarebbero stati subito trasportati in pulmino in Germania, dove molti di loro hanno già parenti residenti, invece di accusare Piantedosi di disumanità, di indegnità, di dichiarazioni ignobili e chiederne le dimissioni, i compagnucci di merende, dovrebbero porsi certe domande e non strumentalizzare vergognosamente la morte di tanti poveracci.

Alcune domande…

Quella capitata in calabria è una tragedia e su questo non ci piove. Pero, sarà cattivo, ma l’umana compassione non deve significare il sospendere qualsiasi senso critico e fare, a mente fredda, qualche riflessione rigettando la “narrativa” che vuole quei poveracci in fuga dalla guerra e la tragedia colpa solo degli uomini bianchi egoisti…

Era partito 4 giorni fa da Izmir, in Turchia, il barcone naufragato davanti alle coste di Cutro, in Calabria.
L’imbarcazione è stata individuata per la prima volta nella serata di ieri da un aereo di Frontex in pattugliamento a circa 40 miglia dalle coste calabresi.
Immediatamente è partita la segnalazione ai soccorritori e sono usciti in mare una motovedetta e un pattugliatore della guardia di Finanza.
Le condizioni proibitive del mare non hanno consentito di raggiungere il barcone e i due mezzi sono dovuti rientrare per non mettere a repentaglio la sicurezza degli equipaggi.

Prima domanda da farsi: la Turchia è “uno stato canaglia” come la Libia che non rispetta le norme ONU sull’accoglienza dei profughi? Se sì, allora perché non lo si denuncia e si chiede all’ONU di prendere provvedimenti? Se no, allora possiamo togliere dai motivi per partire l’essere in uno stato canaglia che riduce in schiavitù.
Seconda domanda; guardate la cartina con il percorso.

Come mai in Grecia non si sono accorti del barcone? Se l’obiettivo era raggiungere uno stato civile che rispetta le norme sull’accoglienza dei profughi come mai non fermarsi in Grecia? Neanche la Grecia lo è? Come mai si denuncia con forza il comportamento, incolpevole, dell’Italia e non si parla di Grecia e Turchia?
Terza domanda: come capita talvolta nei casi di stupro, molti attaccano parlando di victim blaming chiunque metta in discussione la narrativa facendo domande sulla vicenda. Le stesse reazioni che, nei casi di stupro, causano le domande: “ma è stato prudente bere fino a non capire nulla?” oppure “ma cosa si aspettava di trovare ad un sex&coca party”? E anche qui non appena si chiede che guerre ci siano in pakistan scattano gli attacchi di diffamare i morti.
Quarta. Adesso molti son passati dalla virologia all’essere lupi di mare. Il problema del soccorso con mare agitato non è il navigare fino alla barca in difficoltà quanto il poter fare in sicurezza il trasbordo senza scontri fra le navi. Con il mare agitato è una manovra difficile già nel caso di navi non sovraccariche e condotte da persone capaci di manovrarle. Alcune tragedie del mare son capitate perché, all’arrivo dei soccorsi, le persone su una nave sovraccarica si erano spostate in massa sbilanciandola e facendola rovesciare. E stiamo parlando di una nave rovesciata davanti alla nave di soccorso.
Quinto. Se ci fossero state le ONG. Dove si sarebbero dovute mettere? davanti alle coste greche e poi fare mille distinguo per spiegare che i porti greci non son sicuri come quelli italiani? In mezzo allo Ionio al confine fra la zona SAR italiana e quella greca? In ogni caso anche se ci fossero state dubito sarebbero state capaci di intervenire e fare i trasbordi… (qui)

Oltre a non scappare da nessuna guerra, c’è che un sopravvissuto ha dichiarato di avere pagato 8000 euro: fuga dalla miseria? Da posti in cui si vive con 2 dollari al giorno? Con 8000 euro e il cellulare? Quella cifra rappresenta circa 4-5 mesi di stipendio medio; in Somalia, quando ci sono stata (oggi saranno sicuramente cambiate le cifre assolute, ma non le proporzioni) con un mese del mio stipendio viveva due anni una famiglia di otto persone, 8000 euro sono la cifra con cui una famiglia di otto persone vive 10 anni. O si apre un’officina meccanica con cui si dà lavoro a mezza dozzina di persone e si vive bene per sempre: vedete un po’ voi.
E resta ovviamente il fatto, difficilmente contestabile, che nessuna bagnarola di quella sorta potrebbe mai percorrere neanche un decimo di quel tragitto: in quale punto, come nel romanzo, è tata messa in mare?

Il libro comunque è bellissimo: oltre alla faccenda del traffico delle immigrazioni clandestine, c’è la bellissima mulatta che adesca un tale, lo porta in uno di quegli alberghi privi di personale in cui funziona tutto con cellulare e carta di credito, gli prospetta una bella botta di sesso “forte”, lo lega, gli fa un prelievo di sangue e poi gli taglia le vene e se ne va. E a quel primo ne seguono altri, con le stesse modalità. Chi sono questi uomini? Con quale criterio li sceglie? Il segreto sta nel famoso quaderno rosso. E poi ci sono i colpi di scena (Dubai? Come Dubai? Ma se due ore fa era a Marsiglia, l’hanno vista tutti!), e la fuga a Beirut a piedi nudi sull’asfalto rovente in slip reggiseno e sahariana aperta, e la meravigliosa scena della punizione del trafficante, e la Madre, coi suoi segreti e i suoi misteri, la grande, straordinaria, sontuosa Madre che incarna tutta la Maternità del mondo intero. Guai a voi se non lo leggete.

barbara

SALVINI ERA IL MALE ASSOLUTO

Ma poi per fortuna il suo posto è stato preso da una signora per bene, e adesso finalmente viviamo nel migliore dei mondi possibili.

Scandalo Lamorgese: “Poteva capitare ovunque”, la ministra Pilato se ne lava le mani

Ne ha accoltellati cinque, tra cui un bambino alla gola, siccome pretendeva di viaggiare senza biglietto. Era pericoloso, segnalato dalle polizie di tutta Europa, ce l’avevamo noi, arrivato da qualche mese in fama di rifugiato somalo. Balordo, fatto, con addosso coltelli e forbici. L’hanno messo dentro e ovviamente ha cominciato a dar di matto, a dire che sente le voci e l’avvocato ha chiesto l’immancabile perizia psichiatrica. Troveranno un modo per definirlo disturbato, spaventato, vittima del capitalismo globalista, del razzismo sovranista, lo manderanno da qualche prete manager, in breve sarà ancora libero.
È solo l’ennesimo di una serie infinita, ormai questi “martiri” del mondo hanno capito due cose: la prima è che l’Italia li mantiene, la seconda è che non li punisce, anzi più delinquono e più li esaltano. Qualunquista dirlo? No, è l’unica realtà dei fatti e si ripete ogni giorno: mentre il somalo cercava la sua strage, su un treno uno del Mali prendeva a testate il controllore che gli chiedeva il biglietto, poi si scagliava contro i passeggeri. Abbiamo un ministro di polizia che prima esprime rammarico, vicinanza alla famiglia, poi con una scrollata di spalle: “Cose che succedono, poteva capitare ovunque”. Ma è capitato qui, e lei ne ha la responsabilità oggettiva.
Chi è questa Lamorgese che non sa arginare nessuna invasione, si tratti di clandestini o di parassiti da rave party? È una che, da prefetto a Milano, ha lasciato ridurre la metropoli a una Babele invivibile e in premio l’hanno fatta ministro, secondo le logiche degli equilibri politici, delle lottizzazioni in nome della democrazia. Dice di lei il presidente Draghi: è un ottimo ministro, fa il meglio del meglio, la proteggo io. I risultati si vedono, non solo o non tanto sul piano operativo, amministrativo, quanto su quello umano: poteva succedere in ogni luogo, in ogni momento, a chiunque. Così la ministra Pilato se ne lava le mani, con fastidio al limite del disprezzo. Ma se il bambino pugnalato alla gola fosse morto, cosa mai direbbe? Che è colpa di chi l’ha preceduta? Del liberismo? Del Covid? O di non farla tanto lunga, che son cose che capitano?
La Verità sta portando avanti una campagna per farla dimettere, meritoria, doverosa campagna perché Lamorgese semplicemente non è in grado di fare il ministro, men che meno di polizia (e la situazione di Milano dimostra che nemmeno il prefetto): sono i risultati a condannarla, è la situazione fuori controllo, sono i crimini regolari, quotidiani, è il suo disinteresse esibito come da un’aliena, una che considera suo mestiere mandare le guardie a mazzolare gli insofferenti al lasciapassare, ma lasciar correre tutto il resto.
La sua copertura ai diecimila del rave nel Viterbese è stata scandalosa, la sua latitanza sui clandestini vergognosa, il suo disprezzo per le conseguenze, per le vittime parla da solo. Eppure nessuno la tocca. I media la sostengono, il premier la blinda, il capo dello Stato, così solerte quando al Viminale c’era Salvini, non fiata, il Pd ovviamente ringhia contro chiunque ne sindachi l’operato. Una così dovrebbe tutelarci dalla risorgenza del terrorismo islamista di matrice afghana? Che i nostri Servizi ci proteggano, ma dovesse succedere il peggio, sarà anche per l’inconsistenza di un prefetto fallimentare, messo nel posto sbagliato e lasciato ad onta della sua inettitudine. Sarà responsabilità condivisa, e non perdonabile.
Max Del Papa,15 Set 2021, qui.

Già, Speranza lo protegge Draghi, Lamorgese la protegge Draghi, Di Maio lo protegge Draghi, la Costituzione la protegge Mattarella e noi ci becchiamo questo

con l’aggiunta dell’impunità garantita per chi delinque, non importa quanto grave sia il crimine. Ma l’importante è avere tolto il telecomando all’orco Salvini, mangiatore di bambini e affossator di clandestini, per omnia saecula saeculorum. Se poi ci scappa il ferito o anche il morto pazienza, sono cose che capitano. E poi mica sono parenti suoi.

barbara

TALE PADRE TALE FIGLIA

Cecilia Strada 

Aaaallora. Avevo pensato di dare una serie di risposte collettive, informative ed educative, a tutte le bufale su mio padre, Gino Strada, che mi sono state segnalate nelle ultime settimane (dalla vaccata della residenza in Svizzera alla bufala sui soldati italiani a Mosul, passando ovviamente per gli anni ’70, katanga, Ramelli e diffamazioni varie che hanno già perso in un tribunale, ripeto che hanno già perso in un tribunale).

Poi ho pensato che no, non ho il dovere di educare chi calunnia. Io sono responsabile di quello che faccio e dico. Gli altri devono fare lo stesso, anche quando inciampano in una bufala e anziché controllare – come faccio io prima di parlare – la fanno propria diffondendola. Io non ho il dovere di educare gli altri, e chi calunnia è l’unico responsabile delle proprie parole.

Questa settimana ho troppo da fare, ma settimana prossima prometto che trovo due ore per parlare con l’avvocata e arrivo, ragazzi, arrivo da tutti. Se avete condiviso bufale senza pensarci, vi consiglio di trovare anche voi due ore per la vostra avvocata, perché ho un sacco di voglia di finanziare un po’ di soccorsi in mare con i vostri soldi.

E anche questo, in realtà, sarà educativo: insegnerà a un po’ di persone come si sta al mondo, che esistono le leggi, e che non si può diffamare a caso. Poi magari potete rivolgervi – per aiutarvi a pagare il risarcimento – a quelli che vi hanno riempito di bufale. Dubito vi aiuteranno, ma potete provare. Buooona serata!

Gente lurida, di padre (e madre) in figlia, che vuole i nostri soldi per foraggiare i trafficanti di esseri umani, svuotando l’Africa delle sue risorse umane e scaraventandole sulle nostre coste, per metterle al servizio della criminalità organizzata o a raccogliere pomodori dall’alba al tramonto per una manciata di euro al giorno, perché lei è una filantropa, sta scritto su Wikipedia. Poi un paio di mesi fa ha anche rivelato pubblicamente di essere bisessuale – perché far sapere con chi si scopa è essenziale per fare il mestiere del filantropo – e quindi adesso vale doppio, se la critichi, adesso che è finocchia, oltre che filantropofobo negrofobo negrierofobo e clandestinofobo sei anche finocchiofobo. Forse tra l’altro è il caso di segnalare a Israele la lurida lettera scritta dalla defunta sposa e madre e suggerirgli di trovarsi un buon avvocato che faccia sputare un bel po’ di soldini per la diffamazione e calunnia ivi condotte, in modo da poter meglio combattere contro i terroristi rimessi, dal  signor Strada, in condizione di tornare ad ammazzare infedeli, a partire dagli ebrei. Ricordando, per inciso, che se la signorina Strada ci denuncia accusandoci di avere mentito su suo padre, è lei a dover dimostrare che noi mentiamo e che suo padre non era un terrorista, non viceversa: se siamo ancora in uno stato di diritto, è l’accusa che deve essere provata, non la difesa.
E stendiamo un velo pietoso sul suo stile di scrittura da bimbaminkia, che sarebbe penoso a quindici anni, figuriamoci a quarantatré suonati.

barbara

DAI CHE CE LA FACCIAMO!

Lui l’aveva detto subito, fin dal primo giorno, tutti insieme ce la faremo: noi, popolo italiano, accettiamo di trasformarci tutti in zebedei e loro riusciranno a instaurare la dittatura.

Aggiungo qualche riflessione raccolta in giro.

Stefano Zangrillo

Mentre la politica dei “restiamo umani” augura “Buon Vento” alla SeaWatch 4 che ha iniziato la sua redditizia attività d’impresa, i clandestini sbarcati in Italia dall’inizio del 2020 ad oggi sono 17.264, nel 2019 ne abbiamo accolti 11.471 e nel 2018 ne sono arrivati 23.370. Tutto questo nonostante il Covid, lo stato di emergenza e l’anima de li mortacci loro. Tutti questi si vanno ad aggiungere ai 600mila arrivati con i Governi targati PD. Tutti questi campano sulle spalle di chi lavora, paga le tasse e ne vogliono ancora di più, sempre di più. Fino a quando non ci sarà la rivolta sociale non saranno contenti, già ora hanno messo Comuni italiani e cittadini uno contro gli altri perché nessuno vuole i clandestini, perché solo con l’indignazione popolare alle stelle potranno finalmente governare con pieni poteri senza elezioni, senza DPCM perché quello sarà il vero “stato di emergenza” e non questa buffonata! Mi raccomando sempre la mascherina, le ore 18.00 sono passate, siete italiani dovete rispettare le regole e mi raccomando per voi non “buon vento” ma “buone tasse” se non avete pagato ieri, badate che oggi avete già un giorno di mora da saldare, a voi non viene a salvarvi la ONG ma vi arriva l’agenzia delle entrate.

Stefano Zangrillo

Appena sbarcati altri 250 clandestini, in un anno di Governo stanno per mettere il record dei 20mila sbarchi. Comuni siciliani nel caos, allertate città di tutta Italia per accogliere, navi quarantena piene ne serviranno altre, aumentano i positivi tra i clandestini, aumentano le fughe. State tranquilli, i soldi ci sono, giusto ieri partite IVA e artigiani hanno pagato le tasse. State tranquilli godetevi le vacanze, in barca, in costa smeralda, il PD e il M5S lavorano per voi, mi raccomando alle 18…la mascherina.

Stefano Zangrillo

Bibbiano insabbiato, Ponte Morandi nessun condannato, Zingaretti non indagato, figlio di Grillo non pervenuto, Rachete assolta, famiglia Boschi pure, denunce contro Conte e soci verso archiviazione. Salvini a processo. Avanti tutta Istituzioni democratiche, state dando il meglio di voi!

E concludo con quest’ultima riflessione

barbara

BOTTA E RISPOSTA


Mauro Munari 

Ciao “fratello” razzista
Vuoi sapere perché i migranti non vogliono essere riportati in Libia?
Ok
Ti risponderò con delle domande
Ti è mai capitato di violentare tua madre perché qualcuno ha il fucile puntato contro di te e contro di lei?
Ti è mai capitato di violentare tua sorella e di vedere nascere tuo figlio dalla pancia di tua sorella?
Sai quanti figli di scafisti abbiamo in Europa?
Cioè sai quante donne hanno partorito al loro arrivo dei bambini non voluti?
Sai cosa significa mangiare un pezzo di pane in 24 ore e vedere un pezzo di formaggino come fosse oro?
Ti è mai capitato di fare i tuoi bisogni dentro un secchio e davanti agli occhi di centinaia di persone?
Ti è mai capitato di avere le mestruazioni e non poterti lavare per settimane o mesi?
Ti è mai capitato di essere messo all’asta e venduto come uno schiavo nel 2020?
Ti è mai capitato di nutrire tuo figlio con the zuccherato e spacciarlo per latte?
Ti è mai capitato di essere picchiato a sangue perché chiedi l’intervento di un medico?
Ti è mai capitato d’essere fucilato per colpa di uno sguardo di troppo?
Ti è mai capitato di svegliarti con le urine versate in faccia?
Ti è capitato che qualcuno ti aprisse il corpo con un coltello e mettesse subito dopo del sale per sentire maggiormente le tue urla?
Per tutti questi motivi…caro razzista…ti posso classificare tra i criminali che hanno accettato un secondo Holocausto
-Nawal Soufi-

E figuriamoci se poteva mancare il mantra dell’olocausto. A questa ammucchiata di idiozie risponde da par suo Giovanni Bernardini.

Giovanni Bernardini 

RISPOSTA AD UNA DEMAGOGA

Val la pena di fare un piccolo sforzo e leggere questa “lettera aperta” ad un “fratello razzista”. L’autrice sostiene in sostanza che la Libia è un enorme mattatoio dove è in corso un nuovo (ennesimo) genocidio. Pertanto, logica conclusione, dobbiamo aprire le porte ai “profughi” ed accoglierli tutti, senza se e senza ma.
Vediamo di capirci qualcosa.
Procedo per punti al fine di essere sintetico.
1) In gran maggioranza coloro che arrivano dalla Libia NON sono libici. In Libia ci sono entrati. Non mi risulta che molti ebrei entrassero nella Germania nazista, neppure a scopo di transito.
2) La Libia è nella commissione ONU per i diritti umani, la stessa che condanna un giorno sì e l’altro pure Israele per i suoi (molto) presunti “crimini”, fra gli applausi di chi sostiene che dobbiamo accogliere tutti coloro che dalla Libia “fuggono”.
3) Nel mondo esistono miliardi di persone che soffrono angherie di vario tipo e la fame. Che fare? Si devono trasferire tutte in Europa, meglio, in Italia? È serio, è realistico spopolare enormi aree del mondo ed affollarne altre sino all’inverosimile? Una politica simile risolve i problemi dei paesi poveri? O non ha come conseguenza la rovina sia dei paesi poveri che di quelli relativamente ricchi? Basta fare la domanda per avere la risposta.
4) Anche se sono leciti i dubbi dò per scontato tutto ciò che la lettera descrive. In Africa ci sono regimi immondi che commettono crimini orribili, è vero. Ma non sarebbe bene combatterli, questi regimi? La fuga di massa contribuisce forse alla fine delle tirannie corrotte?
5) Anche la più corrotta delle tirannie ha bisogno di un certo consenso di massa per non collassare. In Libia è in corso una guerra civile. Le parti in lotta non godono di alcun sostegno di massa? Non direi. I vari governi africani tirannici e corrotti non godono di alcun sostegno popolare? È ridicolo il solo pensarlo. Si pone allora la domanda: CHI arriva qui da noi? Le vittime o i sostenitori di certi governi? O non arrivano più semplicemente giovanotti che sperano in una vita migliore qui da noi?
6) La stragrande maggioranza di chi sbarca in Italia è costituita da musulmani. Nell’Islam, lo sanno tutti, sono reati da punire anche con la morte l’adulterio, l’omosessualità, la apostasia, la bestemmia. CHI sbarca in Italia proveniente dalla Libia? Adultere che fuggono dalla lapidazione? Gay, apostati, bestemmiatori, liberi pensatori che cercano di salvarsi dal capestro? O non arrivano invece persone che ritengono “normale” lapidare o frustare una adultera, impiccare un gay, decapitare un apostata o un libero pensatore? Di nuovo, basta fare la domanda per avere la risposta.
7) Qualcuno si ricorda di Asia Bibi? Una cristiana pakistana condannata A MORTE per aver “bestemmiato”. In realtà non aveva bestemmiato, fu assolta, dopo 10 ANNI di carcere. Mezzo Pakistan si riversò sulle strade chiedendo la sua impiccagione. Moltissimi musulmani risiedenti in Gran Bretagna chiesero che alla poveretta NON venisse concesso asilo politico. Val la pena di ripetere la domanda: CHI, oltre ai giovanottoni in cerca di una vita migliore, arriva, in maggioranza, da noi? I perseguitati o i persecutori? Risponda la demagoga che ha compilato la “lettera aperta al fratello razzista”.
Tanto basta.

Riporto una seconda risposta.

Milena Todesco 

Caro immigrato che prendi il barcone ed entri a casa mia senza chiedere il permesso, ho sentito una sfracca di volte certi ‘ben pensanti’ paragonare la tua situazione a quell’ATROCITA’ che il mio Popolo ha vissuto in passato. Li ho sentiti darmi in continuazione della fascista/nazista – solo perché non voglio essere invasa.
Lascia che spieghi a loro e te perché certi paragoni mi hanno rotto le palle e perché NON ACCETTO di essere chiamata ‘fascista’.
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Al tempo in cui c’erano Hitler e Mussolini, la mia gente non veniva da lontano, come te, e non cercava in alcun modo di soppiantare le tradizioni cristiane dell’Europa, con le nostre. Eravamo normali cittadini tedeschi, italiani, polacchi, francesi, spagnoli con una religione diversa dalla maggioranza, ma sempre rispettosi della Patria. Operosi. Grandi lavoratori.
Siamo stati traditi spesso dal vicino di casa cristiano, quello che ci salutava ogni mattina, con un sorriso.
Ci hanno tolto ogni libertà, del lavoro, del diritto allo studio, del pensiero politico. Ci hanno impedito di spostarci, hanno controllato chi frequentavamo. E tutto questo solo perché esistevamo.
Poi ci hanno presi, con la forza dalle nostre case, mandati in carcere da innocenti, stipati come acciughe su carri bestiame, privati di ogni dignità umana e perfino del nome. ERAVAMO NUMERI. E poi uccisi, nei modi peggiori, che non ti voglio dire, caro immigrato con l’i-phone nuovo. Ci odiavano perché eravamo nati.
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Io non ti odio perché hai un colore di pelle diverso dal mio.
Non ti odio perché chiami D-o con un altro nome.
Non ti odio perché sei nato.
Non voglio strapparti la dignità, la libertà di movimento, né il nome.
Se venissi in pace, saresti mio fratello.
Ma visto che vieni a portare caos, distruzione, illegalità, violenza, misoginia, terrore, maleducazione… Userei ogni mezzo per cacciarti da casa mia.
Ti prego, caro immigrato, di non osare paragonarti mai più agli ebrei… NO!
Shalom e addio. L’Italia è casa mia, non è il tuo porcile.

E due parole le voglio dire anch’io, tra le righe.

Ciao “fratello” razzista – Ciao cara. Spero che non ti offenderai se non ti chiamo sorella.
Vuoi sapere perché i migranti – clandestini ragazza, si chiamano clandestini – non vogliono essere riportati in Libia?
Ok
Ti risponderò con delle domande
Ti è mai capitato di violentare tua madre perché qualcuno ha il fucile puntato contro di te e contro di lei? Uno che è pronto a violentare sua madre per essere lasciato vivere un po’ più a lungo dovrebbe suscitare la mia solidarietà?
Ti è mai capitato di violentare tua sorella e di vedere nascere tuo figlio dalla pancia di tua sorella?
Sai quanti figli di scafisti abbiamo in Europa? – Cioè stai dicendo che le donne che arrivano sono tutte sorelle degli scafisti?
Cioè sai quante donne hanno partorito al loro arrivo dei bambini non voluti? – Nove mesi per attraversare il Mediterraneo?! Ellamiseria!
Sai cosa significa mangiare un pezzo di pane in 24 ore e vedere un pezzo di formaggino come fosse oro? – Ho controllato: una scatola di Bel Paese Galbani da otto formaggini costa 1,49€, cioè un formaggino 18 centesimi, un pezzo di formaggino, facciamo un terzo di formaggino, diciamo 6 centesimi: e uno che ha speso migliaia di euro per pagare la traversata vede come oro una roba da 6 centesimi?
Ti è mai capitato di fare i tuoi bisogni dentro un secchio e davanti agli occhi di centinaia di persone?
Ti è mai capitato di avere le mestruazioni e non poterti lavare per settimane o mesi? – In effetti no, non ho mai avuto mestruazioni durate settimane o addirittura mesi.
Ti è mai capitato di essere messo all’asta e venduto come uno schiavo nel 2020? – No: non vivo in una popolazione musulmana, io!
Ti è mai capitato di nutrire tuo figlio con the zuccherato e spacciarlo per latte? – Nel senso che raccontano al figlio che quello è latte e il figlio – neonato, suppongo, visto che viene nutrito col latte – crede che sia latte. O che altro?
Ti è mai capitato di essere picchiato a sangue perché chiedi l’intervento di un medico? – Qualche caso concreto?
Ti è mai capitato d’essere fucilato per colpa di uno sguardo di troppo? – Sinceramente non credo che ci siano in circolazione molte persone in grado di raccontare di essere state fucilate. Tu lo sei stata?
Ti è mai capitato di svegliarti con le urine versate in faccia?
Ti è capitato che qualcuno ti aprisse il corpo con un coltello e mettesse subito dopo del sale per sentire maggiormente le tue urla? – Scusa cara, ma se in Libia fanno tutte queste cose orrende, mi spieghi perché diavolo ci vanno?
Per tutti questi motivi…caro razzista…ti posso classificare tra i criminali che hanno accettato un secondo Holocausto – Cioè, quelli scelgono di andare in Libia, in Libia gli fanno tutto sto po po di roba, e i criminali saremmo noi?! Ma tu hai il baco nel cervello ragazza mia. Curati, che sei messa male ma proprio male forte.

Poi c’è giustamente anche chi commenta che

Quella del tozzo di pane e del formaggino è epica: quando arrivano in Italia succede questo. Qui ci metto solo questa immagine, giusto per gradire,

ma se cliccate ne trovate anche delle altre. Poi direi che ci sta bene anche questa osservazione,

e sono anch’io convinta che

barbara

I CONTAGI E LE BALLE

#Crisanti: “a Padova decine e decine di malati in terapia intensiva”.
Fact checkng: sono 6 in tutto il #Veneto [dall’altro ieri scesi a 5]

#Lopalco: “5 ventenni gravi in #Puglia”
Fact checking: 1 ottantenne pluripatologico a Bari.

E vediamo, sulla favola del signor palchetto, questi due significativi spezzoni di notiziari:

e il preciso rendiconto che segue.

Giorgio Bianchi

Rilancio questa segnalazione di Davide Viterbo con video annesso (vedi allegato), in quanto la ritengo paradigmatica della situazione paradossale che stiamo vivendo.

“Ciao Giorgio scusami ti disturbo con questa ulteriore contraddizione evidente della narrazione.
Tg3 regionale Puglia delle 19:30 del 15/08 e tg3nazionale delle 23:30 del 15/08.
per il primo i cinque giovani ricoverati in Puglia stanno bene per il secondo sono in condizioni gravissime.
grazie per il lavoro che fai. Un caro saluto”
La notizia è riportata su molti quotidiani e un po’ ovunque le condizioni dei giovani sono indicate essere “gravi”, “severe”, “critiche”.

Il Corriere del Mezzoggiorno che le indica come “severe” si affretta ad aggiungere che
“Il dato conferma che anche la giovane età non mette al sicuro da sintomi importanti”

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/italia/1243123/covid-puglia-5-giovani-condizioni-severe.html

Tuttavia il punto veramente sconvolgente riguardo a questa notizia non è tanto il fatto che tutti i giornali calchino la mano sulle condizioni di salute dei cinque giovani per lasciar intendere che il virus sia pericoloso anche per loro, cosa che effettivamente non è, quanto piuttosto che i suddetti organi di (dis)informazione, TUTTI, omettano di dire che dei cinque giovani, quattro fossero immigrati appena trasferiti dalla Sicilia in Puglia.

Dalla rassegna stampa di Porro di ieri (minuto 3:37)

https://www.youtube.com/watch?v=5t9R_786Dl0

Il perché di questa clamorosa omissione ce lo spiega benissimo un articolo de Il Giornale:

Polizia e migranti in fuga: “L’ordine è di non fermarli”
non fermarli
I migranti, in sostanza, secondo quanto risulta da alcune ordinanze delle varie questure, debbono essere trattati «con umanità» qualora fuggano dai centri e debbono essere «invitati a rientrare». Insomma, tu malato di Covid o meno, tenti la fuga e io poliziotto non posso fermarti perché non ho chiare regole di ingaggio, ma anzi devo «invitarti a rientrare». Clandestini trattati coi guanti bianchi, in sostanza. «Perché la verità che nessuno dice – spiega un agente – è che siccome dal Viminale non sono arrivate regole chiare da seguire e siccome siamo in numero di molto inferiore rispetto agli ospiti dei centri, dalle questure i nostri superiori ci dicono chiaramente di lasciarli andare se dovessimo trovarci in difficoltà. Altrimenti potrebbe accadere come a Vicenza, dove un nostro collega ora si troverà punito per aver fatto il suo lavoro».

Ad Agrigento ci sono 400 aggregati provenienti dai reparti mobili di tutta Italia e con loro 6 funzionari. Ieri a Villa Sikania, una delle strutture, c’erano 231 ospiti con solo 20 poliziotti a far da guardia. A Casa dei gabbiani 60 persone sempre con 20 agenti e alla Mano di Francesco una settantina di migranti con poche divise. Gente allo stremo, che non può fare neanche bene il suo lavoro perché «in caso di rissa – prosegue uno di loro – prima di entrare perdiamo tempo a indossare tute e dispositivi di protezione». La paura di ammalarsi? «C’è e non solo di Covid – racconta un poliziotto – ma nessuno fa niente e noi stiamo mesi lontani da casa per questa stratosferica presa in giro che mette a rischio le nostre vite con immigrati che alla fine fanno ciò che vogliono, mantenuti da quegli stessi italiani che ora rischiano di essere infettati».

https://www.ilgiornale.it/news/politica/polizia-e-migranti-fuga-lordine-non-fermarli-1883598.html?fbclid=IwAR2tvpMDjtG5kEAv0Dj5_CWK00JRVtBzbDRsAEjZiW_gzU8b1e9rP53bTIM

Tornando alla questione iniziale dobbiamo constatare con amarezza che l’informazione pubblica si sta sempre di più allineando alle truppe cammellate di Cairo, quelle che ogni giorno ci tartassano per mezzo del Corriere delle tenebre, Kikko il Terribile e i loro sodali della cricca del Fatto.
Ieri il Corriere del tenebre titolava in prima pagina, ripeto in PRIMA PAGINA:
“Su i contagi, ma si balla”
nell’occhiello sotto il titolone rincarava la dose:
“impennata nuovi MALATI 574”
Infine nel sommario arriva la verità che confuta la fake news riportata appena una riga sopra:
“impennata nuovi CONTAGI 574”.

Sempre Porro nella sua rassegna stampa di ieri lo riassume benissimo:

https://www.youtube.com/watch?v=5t9R_786Dl0 (minuti iniziali)

Mi sembra evidente che l’operazione subdola e scriteriata che si sta portando avanti, direi anche con un certo successo, è quella di equiparare i cosiddetti “casi”, “positivi”, “contagiati” o come dir si voglia, ai “malati”.

Qualche altra utile spiegazione sui “casi”

Eugenio Capozzi (via Maria Teresa Leone)

L’incremento dei casi di Covid diagnosticati in Italia e in altri paesi europei nelle ultime settimane è determinato in massima parte da screening e tracciamenti sistematici effettuati su immigrati e viaggiatori di ritorno dall’estero, che portano alla luce residui di infezioni già esaurite da tempo e/o del tutto asintomatiche.

In pratica con questi monitoraggi mirati emerge una piccola parte di quella famosa massa sommersa dell’iceberg Covid di cui in Italia parlava il report Istat/Css nelle settimane scorse: quegli “entrati in contatto col virus” che sarebbero stati almeno 6 volte gli ufficialmente contagiati.
Ciò è dimostrato ampiamente dal fatto che sia in Italia che altrove la nuova crescita dei positivi diagnosticati coincide con il crollo della mortalità e della letalità del virus (nelle figure sotto, i dati di Regno Unito e Francia, fonte Worldometer).
Fr casi
Fr morti
GB casi
GB morti
In Italia, come risulta dalle tabelle giornaliere del ministero della sanità, all’aumento dei positivi corrisponde una stabilità o addirittura un calo di ricoverati in ospedale e in terapia intensiva (ci sarebbe peraltro da chiedersi quanti dei ricoverati attualmente abbiano davvero sintomi: vengono sospetti specialmente in regioni dove essi appaiono chiaramente sovradimensionati, come nel Lazio).
Quindi montare l’ennesima campagna terroristica su queste cifre, additare gli ennesimi untori (stavolta i turisti e i giovani che, orrore, vanno a ballare) e minacciare le ennesime chiusure – come sta facendo immancabilmente il governo italiano con i soliti scienziati intellettualmente autistici e media servili al seguito – non è soltanto politicamente criminale per una società già in ginocchio per le controproducenti restrizioni passate, ma è totalmente sconclusionato dal punto di vista scientifico.
Ovviamente anche adesso, come quando si allentarono le misure di lockdown, parte il coro dei professoroni e dei ministri menagramo: vedrete tra quindici giorni che succede! Avremo i reparti di terapia intensiva al collasso! Tutta colpa di quelli che non mettono la mascherina! Tutta colpa di quelli che si ostinano a vivere e non vogliono essere delle larve… [ve li ricordate i 153.000 ricoverati in terapia intensiva previsti per giugno a causa della cessazione della reclusione e degli sconsiderati che ne avrebbero approfittato?]
Le altre volte sappiamo come è andata. Ora facciamo i debiti scongiuri. Ma se è questo quello che temete, cari signori, allora, visto che DUE TERZI dei morti per Covid hanno beccato il contagio in ospedali, cliniche e Rsa, la cosa principale che dovreste fare sarebbe tenere queste strutture al sicuro dalle infezioni (che già senza Covid ammazzano in Italia decine di migliaia di persone all’anno, dato scandaloso … ) e smetterla di rompere le scatole a discoteche, turisti, movide, gente che si bacia e abbraccia. E che non ci si sogni per carità di tenere ancora chiuse scuole, università, eventi pubblici, cinema, teatri e simili. Sarebbe un naufragio totale per il nostro futuro. Se poi proprio si vuole proteggere il più possibile le categorie a rischio, allora si faccia una bella campagna informativa in cui si RACCOMANDA, oltre alle ovvie misure di igiene, ai giovani che hanno contatti sociali di stare lontani da nonni o genitori con patologie croniche e immunodepressi, di non sbaciucchiarli se li si va a trovare o di indossare in quel caso la famosa mascherina. Per il resto, per favore, basta con le psicosi pilotate, che vi conservano un altro po’ la poltrona ma uccidono una società intera.
In conclusione, i dati di queste ultime settimane, e la parziale emersione dell’iceberg di cui sopra, dimostrano sempre più quanto avesse ragione nella sostanza sir Patrick Valance, il consulente scientifico del governo britannico che a marzo scorso sosteneva come la politica meno peggiore fosse quella di lasciar circolare moderatamente il virus, proteggendo strettamente solo le fasce più a rischio, per arrivare alla immunità di gregge, raggiungibile se il 60% della popolazione fosse entrato in contatto con esso. O riesci a bloccare l’infezione sul nascere – come hanno fatto in Corea del Sud, a Taiwan, in Giappone – o è inevitabile che essa circoli, e si può solo con pragmatismo prendere misure che appiattiscano la curva, a meno di non avere un vaccino pronto ed efficace a portata di mano.
Ora che il virus mostra una carica virale così bassa misure di forte restrizione delle attività sociali ed economiche, oltre ad avere gli effetti collaterali disastrosi che sappiamo, sono anche del tutto inutili alla lotta al virus. Molto meglio sarebbe invece approfittarne per lasciarlo correre moderatamente nella popolazione under 50-60, in modo da aumentare considerevolmente e stabilmente il tasso di immunizzazione della società, e andare verso una risoluzione vera del problema.
Certo, ci vorrebbero classi politiche coraggiose, decise o (vedi Italia) non in malafede. Difficile. Ma l’alternativa è molto peggio: un’emergenza indefinita, società trasformate in prigioni piene di disadattati sociopatici, lacerazioni sociali senza precedenti, democrazie al collasso.

E infatti…

Piergiorgio Molinari

Solamente un coglione o un comunista – chiedo venia per il pleonasmo – può credere che l’obbligo di mascherina dalle ore 18 alle 6 possa avere una qualche valenza sanitaria. Il provvedimento da poco emanato dai criminali al potere ha piuttosto tre funzioni:
la prima, ovvia, di far bullescamente capire che comandano loro;
la seconda, di preparare i sudditi con questo coprifuoco mascherato (o meglio, mascherinato) al futuro regime di vero coprifuoco – la scelta degli orari non è casuale – e di controllo totale;
la terza e più interessante, capire fin dove possono spingersi con provvedimenti assurdi e polizieschi. Perché è evidente che se neppure adesso si manifesta una ribellione diffusa a questa dilagante follia orwelliana, allora è la fine della libertà per come l’abbiamo teorizzata e conosciuta nel mondo occidentale.
(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)

E sembra che i savonarola della movida abbiano qualche difficoltà a capire che se per i ragazzi bar, ristoranti, discoteche e affini possono anche (molto anche) essere considerati uno sfizio, per proprietari e gestori di bar, ristoranti e discoteche, questo è pane quotidiano. La nostra superesperta in gaffe e cazzate varie miste ha suggerito che cambino mestiere, ma temo non sia facilissimo: tutti i settori di marciapiede disponibili se li sono già spartiti, e provare a inserirvisi è parecchio pericoloso, e altri mestieri, con attività che chiudono a rotta di collo e perdita percentuale del PIL a due cifre, non ne vedo all’orizzonte.

Proseguo con due considerazioni che condivido.

AGOSTO DUEMILAVENTI

Riceviamo e pubblichiamo da Paolo Becchi:

Che strana sensazione, sottile, quasi da “velo impalpabile” in questo mese di agosto duemilaventi. Spaesamento o forse solo un  senso pervasivo di smarrimento e di incertezza. Eppure il caldo e l’afa di questi giorni non sono niente di nuovo. È tutto normale. Ma non vi sembra singolare che nessuno si lamenti di questo, del caldo da “bollino rosso” intendo? Si continuano a contare i morti da Covid-19 e i contagiati, d’accordo, ma non si dà neppure notizia di coloro che stanno avendo dei malori per le alte temperature.
Nessun messaggio viene rivolto agli anziani, invitandoli a  non uscire di casa nelle ore più calde o in previsione dell’anticiclone africano. Non si poteva uscire di casa per il virus cinese, ma il caldo africano è un toccasana. A  differenza degli anni passati quest’anno il caldo non è un problema sanitario e viene anzi sopportato bene da tutta la popolazione.
Lo si ritiene benefico perché il virus non sopravvive ai raggi del sole e dunque ben venga anche la calura estiva. Questo è vero, però è strano che solo in questo mese di agosto duemilaventi non esista l’emergenza del caldo eccessivo, della siccità, dei danni all’agricoltura, degli incendi boschivi, dei colpi di calore. Insomma, di quello che succede normalmente tutte le estati in Italia.
No, oggi l’unica emergenza è quella epidemiologica. Ciò che conta è la vita del virus, quello nostro e quello degli altri. Sì perché se da noi è ancora sotto controllo siamo accerchiati dal nemico. Nemico? Forse ”oscuro oggetto del desiderio”, sì perché ormai si è creata una relazione tormentata di odio e amore tra noi e lui e in fondo, per quanto assurdo possa sembrare, non ne possiamo quasi più fare a meno. Sono mesi che non parliamo d’altro dalla mattina alla sera, senza pausa. Mascherina e guai a toccarsi, ma che dico a sfiorarsi, ma che dico a guardarsi. Potresti infettare il tuo prossimo anche con uno sguardo.
Che tristezza questo agosto duemilaventi. Non ci sono neppure le tradizionali feste parrocchiali nei paesi, e anche le grande città senza i turisti che le animano sembrano delle nature morte. Alla radio non si sentono neppure le solite effimere canzonette estive che rallegravano anche le spiagge di giorno e le discoteche di notte. Solo i giovani stimolati dagli ormoni brillanti continuano scatenati a ballare.
Ma come, ballano senza mascherina e strusciandosi un po’? E no e no, non si può. Per questo sono già stati annunciati dal governo nuovi dpcm che regoleranno danze e movida. Che irresponsabili questi giovani che non hanno paura di morire e vogliono vivere. La cultura del governo della morte  non ha ancora fatto effetto su di loro. Bisogna al più presto intervenire. Qualche psicoanalista ha già dato la sua disponibilità per sedute gratuite.
E intanto  siamo a ferragosto duemilaventi. Sia che abbiate deciso, nonostante tutto, di partire, sia che abbiate deciso di non farlo, non dimenticate il preservativo antiCovid, la mascherina. Si può di nuovo anche arrivare a Genova. C’è il ponte, ma “il coraggio di vivere, quello, ancora non c’è”. Non è un mese spensierato, sereno come dovrebbe essere almeno un mese all’anno, siamo angosciati, afflitti da pensieri cupi. Ecco, questo non è normale. Il mese di agosto, per tradizione, in Italia è il mese “sacro” delle ferie e delle vacanze.
Tutto si ferma, si stacca dal lavoro, persino il tuo panificio e il verduraio di fiducia staccano, e la sosta è vissuta come la felicità tanto attesa da mesi. C’è finalmente il tempo per divertirsi, riposarsi, svagarsi, annoiarsi, innamorarsi e cazzeggiare. Tempo libero per stare più in famiglia e con gli amici in allegria di fronte ad una grigliata e ad un bicchiere di vino, tempo libero anche per cercare “un centro di gravità permanente”, partendo dalla lettura di un buon libro.
Tutto si ferma, si stacca dal lavoro, e già ma questo è l’anno in cui siamo già stati fermi abbastanza, chiusi in casa, a lavorare “da remoto” e con l’autocertificazione per uscire in casi eccezionali.
Ne abbiamo passate tante in questi mesi di clausura, ci sarebbe bisogno ora di un po’ di ottimismo, di buon umore, di gioia di vivere, invece restiamo dominati dalle “passioni tristi” che ci portano a rinchiuderci in noi stessi e a vivere il rapporto col prossimo come una minaccia, l’altro come il potenziale infetto, con l’attesa quotidiana del bollettino dei morti che – per fortuna – non ci sono, ma che ci saranno di sicuro tra poche settimane e del numero dei contagiati – peraltro in larga parte sani – che ogni giorno sembra essere invece fuori controllo.
E così invece di vivere “gelassen”, sereni e tranquilli, abbandonandosi al flusso dei ricordi e godendo delle giornate di sole che il buon Dio ci sta regalando, ci arrovelliamo con quello che, stando agli esperti di ‘sto cazzo, succederà tra poche settimane.

Giancristiano Desiderio 

L’ho detto fin da febbraio (si dovrà pur tirar via un diario alla fine di questa brutta storia): non ho paura del virus, ho paura del governo. Autoritario senza autorevolezza, supponente senza sapienza, non garantisce ciò che deve e si rivale sui cittadini colpevolizzandoli i quali, a loro volta (una parte non irrilevante, almeno) sono disposti al turpe scambio tra Parigi e la messa, a barattare la libertà per la sicurezza, perdendo libertà, sicurezza e dignità. Il combinato disposto ideale di quell’individualismo statalista che è la radice dei nostri mali.

Concludo con questa spettacolare genialata della fiorellina nostra, che da quando non può più fare la portavoce delle cazzate di giulietto chiesa, causa defungimento del suddetto, è costretta a inventarle in proprio. Guardate che spettacolo!
elefanti
Sarà il caso che glielo diciamo che la gravidanza degli elefanti dura 22 mesi, che 22 mesi fa non c’era l’epidemia e che la gente viaggiava liberamente in lungo e in largo? Ma magari è anche inutile provare a dirglielo: chissà se sarà capace di contare fino a un numero così stratosferico come il 22.

barbara

AGGIORNAMENTO


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SPIGOLATURE RACCATTATE QUA E LÀ

Enrico Richetti

TACI, IL VIRUS TI ASCOLTA!

Dopo la disfatta di Caporetto bisognava mantenere il segreto su come e dove sarebbe stata preparato la controffensiva. Lo avessero saputo gli austroungarici, non avremmo vinto la guerra.
Durante i terribili mesi della disfatta del Covid il comitato tecnico scientifico ha redatto verbali su come difendersi dal virus. Li ha secretati per impedire che il virus, che sa leggere, scrivere e far di conto, venute a sapere le misure, ci sconfiggesse anticipando le nostre difese.
E’ bellissimo avere come Capo del Governo l’uomo più intelligente del mondo. Novello Churchill, novello Armando Diaz.

Quel capo del governo che ha nutrito gli entusiasmi bagnati di un sacco di gallinelle, soprattutto quando ha magistralmente “asfaltato Salvini e la Meloni”, perché si sa che compito essenziale di un governo è asfaltare l’opposizione, e allora ricordiamo:
favore delle tenebre
Che a me fa venire in mente questa cosa qui

Negate, negate sempre, negate anche l’evidenza. Però prima infilatevi almeno gli slip. (Francesca Mazzantin, qui)

Ecco, il signor conte si è proprio dimenticato di infilarsi gli slip, e si è fatto sorprendere a negare l’evidenza coi pendagli al vento. E direi che ha ragione anche quest’altro signore qui:
stato di emergenza
Enrico Richetti

Abbiamo un ottimo capo del Governo e un’ottima ministra della pubblica istruzione. Hanno intuito quello che all’estero non hanno capito ancora.
Se gli alunni si siederanno, magari alternati, su banchi tradizionali, anche monoposto, saranno facile preda del virus. Se invece i banchi avranno le rotelle (che mancano a parecchi personaggi altolocati) gli studenti, vedendo il virus avvicinarsi, potranno scivolare in tutte le direzioni, e il virus, lanciatosi per infettare lo studente, sbatterà la testa contro il muro, morendo sul colpo.
Avere il capo del Governo più intelligente del mondo dà molti vantaggi….!

Giulio Galetti

SE NON ARRIVA SANGUE AL CERVELLO…

Roma, 29 lug. (askanews) – “Se non arrivano tutti i banchi richiesti… vorrà dire che l’offerta non ha raggiunto i livelli qualitativi e quantitativi rispetto alla nostra domanda”

SEARCH & REPLACE

“banchi” con “mascherine”

E se l’uva non vuole saperne di maturare, è evidente che la colpa è unicamente dell’uva.

Fabio Rampelli

LAMORGESE SCARICA CLANDESTINI NEL LAZIO E ZINGARETTI NON BATTE CIGLIO. PULLMAN ELUDONO TEST SOTTO NASO RAGGI. È EMERGENZA NELL’EMERGENZA

Oltre agli sbarchi incontrollati sulle coste italiane, con i Cara e gli hotspot in sofferenza, partono anche i trasferimenti dei clandestini da una regione all’altra.
Il ministro dell’Interno Lamorgese scarica 334 migranti dalla Sicilia alla Regione Lazio, di cui 15 positivi al Covid mentre 9 risulterebbero addirittura irreperibili. Il governatore Zingaretti non batte ciglio e accoglie, in un territorio dove la situazione potrebbe non reggere per stessa ammissione dell’assessore alla Sanità: ‘così il meccanismo non può funzionare, si rischia di sovraccaricare il sistema sanitario già sotto pressione da mesi’.
Il Lazio è già contaminato da focolai d’importazione estera, in particolare dal Bangladesh e dall’Est Europa. Una situazione che non sembra proprio sottocontrollo, come dimostra il mistero dei pullman spariti che sotto il naso della sindaca Raggi sfuggono al controllo dei test sierologici sulla Tiburtina per chi arriva a Roma. Ed il sospetto – come riportato oggi sulla stampa – è che molti viaggiatori si facciano lasciare altrove dagli autisti per eludere i tamponi. Siamo all’emergenza nell’emergenza, e il Governo Conte spalanca le porte all’immigrazione irregolare.

E tuttavia, nonostante l’intenso impegno a riempire l’Italia di clandestini positivi, distribuendoli accuratamente per tutta la penisola, lasciando loro la libertà di allontanarsi incontrollatamente dalle zone di quarantena, allo scopo evidente di scatenare la promessa seconda ondata, in previsione della quale è stato prorogato il regime di dittatura e dello stato di polizia, pare che la natura abbia deciso di frustrare i loro progetti
covid-clandestini
E chissà dunque che cosa si inventeranno ancora per provocare una nuova epidemia che permetta loro di tenersi ben salda la poltrona sotto il sedere.

Mutarella

Chiamiamolo Mutarella, Sergio Mutarella. Unico paese europeo, coi tassi attuali più bassi di ricoverati e deceduti per il virus, l’Italia subisce dal governo in carica un provvedimento che non ha precedenti nella nostra storia repubblicana, nemmeno al tempo più acuto del terrorismo: il prolungamento dello Stato d’emergenza. Non pochi costituzionalisti si espongono a dire che è una violazione della Costituzione, un abuso, un’inutile restrizione. Non c’è alcuna ragione sanitaria, confermano i medici e i virologi non allineati al potere politico-sanitario. In caso precipiti la situazione, si proclama lo stato d’emergenza. Ma tanti tacciono.
Su tutti, tace lui, il Garante della Repubblica, il Custode della Costituzione, il Capo dello Stato Mattarella. I suoi silenzi sono la vera polizza di sopravvivenza per il governo cialtronesco del nostro Paese. Quella polizza lui la firmò quando disse, minacciando non solo grillini e sinistre ma anche berlusconiani e renziani, che se fate cadere Conte non c’è che il voto. Paura, il voto. Allora, la paura del voto si combatte con la paura del virus.
Il Parlamento ha così votato con l’emergenza l’autoconservazione del posto per molti di loro; l’annunciato soccorso dei berlusconiani si configura nella stessa specie. Poi c’è l’inefficacia dell’opposizione, l’assenteismo sospetto alla Camera.
Ma la cosa più grave è il silenzio della Massima Carica prima che Conte portasse al voto sull’emergenza; il silenzio della Corte Costituzionale, e magari dell’Europa e le sue corti. Mattarella e la presidente della Corte Suprema Cartabia tacciono; sono le Zittelle, e non nel senso del romanzo di Tommaso Landolfi.
Ma tutti stanno zitti se non dice nulla lui, il Presidente, che è anche un giurista. E il Presidente lascia che un improvvisato premier, dal curriculum taroccato, mai eletto in parlamento e in altra assemblea elettiva, mai annoverato tra i tecnici e le risorse della Repubblica, che ha guidato due governi opposti, che porta a profitto individuale una tragedia nazionale, che governa a colpi di decreti, vanterie e conferenze stampa one-man-show, possa impunemente ridurre in cattività un Paese, mettere sotto tutela la Democrazia e la Libertà, violare i diritti (altro che Orban) e firmarsi una proroga allo sfratto da Palazzo Chigi. Perché altra ragione non c’è all’emergenza, che tende a farsi stato d’eccezione, anticamera delle dittature. E se viene proclamato quando non c’è virulenza epidemica, figuriamoci cosa accadrà quando ci sarà davvero qualche avvisaglia. Non dite che lui magari dispone di informazioni a noi ignote; perché quei dati allarmanti non li hanno nemmeno Merkel e Macron, se non hanno proclamato lo stato d’emergenza, figuriamoci se ce li ha solo lui.
La sua è una dittatura temperata dalla cialtroneria, finalizzata a conservarsi il posto più che a stravolgere il paese. Ma è una dittatura strisciante, come si dice dei vermi e delle forme implicite.
Il silenzio di Mattarella è davvero assordante. È il silenzio sull’indecente gazzarra della magistratura e del Csm; il silenzio sullo scempio scolastico, unico paese in Europa a chiudere per primi e a non aprire ancora le scuola; il silenzio sugli sbarchi di clandestini, e di infetti, con cui saltano tutti i rigori invece pretesi per gli italiani. È il silenzio sul Parlamento esautorato a lungo, e a lungo oltraggiato, silenzio sulle esternazioni debordanti del premier o davanti a decreti che gridano vendetta davanti a Dio e alla Costituzione, alla logica e alla grammatica. Lui si palesa solo per premiare scrittori negazionisti delle foibe, per celebrare quasi ogni giorno la Shoah e magari qualche strage su cui si può imbastire la solita lettura.
Qualcuno dice: ma lui è sobrio e taciturno, è siculo, non esterna, fa le cose nell’ombra, al riparo dalla ribalta. Vorrei crederci, me lo auguro, ma quando poi vedi che nulla cambia e nulla succede, quando vedi che Conte annuncia di voler prolungare l’emergenza e nessuno lo ferma, lui va in Parlamento e chiede il voto, allora hai l’impressione che la moral suasion di Mattarella, le sue pressioni sotterranee o sottocutanee siano inefficaci o addirittura inesistenti.
Ci stiamo avvicinando alla sua scadenza al Quirinale e ci auguriamo che non gli rinnovino il mandato; ma quando si sentono i nomi alternativi, le manovre in corso, e il vuoto spinto del centro-destra sui nomi e le strategie, capisci che accadrà quel che accade ormai da decenni: sarà eletto un Presidente voluto dalla sinistra, non super partes; non un PdR ma un Pd, o paraggi. Diciamo un Pd filo-grillino, magari frutto di un patto obliquo con Berlusconi.
Negli ultimi cinquant’anni è andata così: gli unici due presidenti che non obbedivano al coro guidato dalla sinistra, vale a dire Giovanni Leone e Francesco Cossiga, sono stati massacrati con un linciaggio mediatico-politico-giudiziario. Tutti gli altri, compreso il Presidente bigotto che veniva dalla Dc più conservatrice, Oscar Luigi Scalfaro, sono stati dalla parte opposta e non per la sola messaggeria istituzionale: hanno operato e manovrato in quella direzione, pilotando la nostra democrazia e i verdetti elettorali. Sandro Pertini fu più vicino ai comunisti che agli stessi socialisti da cui proveniva; Ciampi, almeno, fu corretto e infatti con lui un governo di centro-destra non fu rovesciato per ben cinque anni. Poi venne il gran manovratore Giorgio Napolitano e il gran silenziatore Mattarella. Il Quirinale è appannaggio della sinistra & C. Ed essendo la prima carica dello Stato, diventa il parametro per tutte le cariche decisive e l’arbitro di tutte le operazioni politiche e trame istituzionali. Infatti sono anni che il Pd perde le elezioni ma poi vince il governo, da un decennio c’è sempre un ribaltone e dopo un giro ce lo ritroviamo lì, al potere. Nel momento più difficile della nostra repubblica, al Quirinale hanno tolto il sonoro, ed è comparso Mutarella.

MV, La Verità 31 luglio 2020, qui.

Già, il figlio di Bernardo.
figlio di Bernardo
Vi regalo ancora Jonathan Isaac,
Jonathan Isaac
cristiano, nonostante nome e cognome ebraici, nero come tutti gli altri, sicuramente non meno antirazzista degli altri, ma con una dignità che gli altri, che si prestano alla consueta e ormai di moda pagliacciata (ma con un consistente ammortizzatore per terra, non sia mai che si facciano la bua ai ginocchietti) neanche si sognano.

E infine un avviso per chi ha bambini che vanno a scuola: preparatevi:
gender scuola
(ma voi, da uno con questa faccia, comprereste un’auto usata?)

barbara

A UNO POI PIACEREBBE CAPIRE

In spiaggia: bambini che giocano tutti ammucchiati.
Nei parchi giochi: bambini che giocano tutti ammucchiati.
Nei cortili dei condomini: bambini che giocano tutti ammucchiati.
Nei giardini delle case private: bambini che giocano tutti ammucchiati.
Poi inizia la scuola: alt! Fermi tutti! I bambini devono stare lontani! Pericolo di morte!
E allora che cosa si fa? Si provvede, logico. Con la competenza e la sagacia che in ogni momento ha mostrato il nostro ineffabile governo [Treccani: Ineffàbile – che non si può esprimere o manifestare con parole. E in effetti davvero non si può] E come provvede? Con questo gingillo
monobanco
con tanto di moscone compreso nel prezzo. Ma ora ascoltiamo i dettagli.

La Marianna

SILENZIO, PARLA ARCURI

Domenico Arcuri, il Super Commissario alla qualunque, il cui compenso rimane un segreto di Stato, ha combinato un nuovo disastro. Dopo aver garantito nel pieno dell’emergenza che le mascherine fossero introvabili ma a prezzo di Stato. Dopo aver ordinato cinque milioni di tamponi dimenticandosi di ordinare anche i reagenti. Dopo aver garantito il clamoroso flop della mitica app Immuni, che il 90% degli italiani si rifiuta di scaricare.
Dopo questi travolgenti successi – da lui stesso commentati il 4 giugno con un umile “Siamo stati straordinari, tutti dovrebbero riconoscerlo” – Giuseppi gli ha consegnato una nuova missione spaziale: garantire la riapertura delle scuole il 14 settembre, rispettando il mandato imperativo della nuova burocrazia sanitaria dell’onnipotente Comitato tecnico-scientifico. Le scuole si potranno riaprire solo garantendo almeno un metro di distanza fra le “rime buccali” degli alunni.
D’intesa con l’altro genio che fa il ministro dell’Istruzione, il duo Arcuri-Azzolina ha partorito la soluzione: occorrono subito tre milioni di nuovi banchi. [E i vecchi? Acquistiamo/affittiamo, sempre a spese del contribuente, chilometri quadrati di capannoni per stivarceli dentro?] E così, alle ore 19:05:23 del 20 giugno, Capitan Arcuri ha indetto una “Gara in procedura aperta semplificata e di massima urgenza” per l’acquisto di 1,5 milioni di banchi monoposto tradizionali e 1,5 milioni di sedute [che se non sbaglio, in uno dei suoi significati, dovrebbe essere sinonimo di WC] attrezzate di tipo innovativo [la parola “innovativo” è una di quelle che mi fanno correre la mano alla pistola] con sei ruote. [E chiunque si sia trovato a dover usare quella roba sa quanto siano scomode: un libro e un quaderno insieme non ci stanno, apri il quaderno e ti casca il libro, raccogli il libro e scivola giù la penna che non ha nessun punto fermo in cui stare…]
La scadenza per la presentazione delle offerte è fissata per il 30 luglio. La sottoscrizione dei contratti avverrà entro il 7 agosto e le imprese che si aggiudicheranno la gara dovranno garantire l’imballaggio, il trasporto, la consegna e il montaggio dei prodotti entro il 31 agosto 2020.
Letto il bando e i suoi cinque allegati, le aziende italiane del settore hanno fatto sapere che non sta né in cielo né in terra e “andrà sicuramente deserto”, perché “in pratica significa che dal 7 al 31 agosto, cioè in 23 giorni compresi tutti i festivi, dovrebbe essere concentrata la produzione di 5 anni”.
“Non è il momento di fare polemiche”, ha replicato ancora una volta, come un disco rotto, Capitan Arcuri, quello che a fine aprile aveva attaccato i “liberisti che emettono sentenze quotidiane da un divano con un cocktail in mano”.
E ora che hanno intenzione di fare l’Asina Azzolina, il bullo di Stato Arcuri e il suo mandante Giuseppi? Il 14 settembre terranno ancora le scuole chiuse e gli studenti a casa per settimane in attesa dei banchi monoposto spaziali con sei ruote? O a casa, con tutte le polemiche del caso, non è forse ora che ci vadano finalmente loro, con le loro “rime buccali” e i loro bandi demenziali, finendo di infliggere danni al paese?

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E probabilmente andrà a finire così.
banchi
D’altra parte però è anche vero che, se in questo momento in virus non c’è perché già almeno un mese fa era sostanzialmente sparito, non è affatto escluso che per settembre starà di nuovo infuriando alla grande, perché il nostro governo è un governo di parola (e il capo del governo, parola di Antonio, è un uomo d’onore): aveva promesso che in autunno l’epidemia sarebbe tornata, e ora si sta dando indefessamente da fare affinché ciò avvenga.

Minacciano gli italiani, ma il virus lo portano i clandestini

di Max Del Papa

Eh, no. Non è “per quattro disperati su un barcone”. Chi ragiona così, o rimuove la realtà o la sua intelligenza. E passi il cittadino comune, mediamente frastornato, disinformato da una propaganda criminale, ma quando lo ripetono certi apprendisti giornalisti, la faccenda si fa preoccupante. Manco le basi der mestiere. Basterebbe ascoltare la sinistrissima Rainews 24, che peraltro non nasconde il compiacimento: “A Lampedusa 800 sbarchi in 48 ore”. Fanno 400 clandestini al giorno, “se andiamo avanti così”, come cantava Celentano, diventano dodicimila al mese eccetera. Basterebbe consultare lo specchietto del Dipartimento della Pubblica sicurezza sulle nazionalità dichiarate al momento dello sbarco per il 2020, aggiornato al 22 luglio: Tunisia 3686, Bangladesh 1786, Costa d’Avorio 799, eccetera, totale: 10463. Con una avvertenza in calce: nessuno può dire se chi dice di essere sia davvero chi dice di essere, quasi tutti buttano in mare i documenti all’atto di essere “salvati”.
Ed è difficile, se non impossibile, stabilire anche quanti siano effettivamente positivi, le voci, le illazioni, si scatenano come uscite dal vaso di Pandora: i tamponi sono farlocchi, i tamponi non funzionano, i dati sono addomesticati, i contagiati sono il doppio dei dichiarati eccetera. Diciamo, per stima prudenziale, uno su due: davvero è questione di “quattro disperati su un barcone”: e così i focolai, piccoli ma veri, scoppiettano allegramente: in Sicilia; in Puglia, a Taranto; in Umbria; forse nelle Marche, hotel House e dintorni (qui censire i presunti positivi diventa roba manicomiale); eccetera, con buona pace del De Luca che, al colmo del delirio, vuole chiudere negozi e botteghe dove non ci si strangola con le mascherine, o come quell’altro bel tipo dell’assessore laziale alla Sanità, si fa per dire, che sogna disperati mascherati a 35 all’ombra, anche all’aperto, soprattutto all’aperto. C’è del sadismo di potere, in tutto questo.
Gli italiani non hanno futuro? Dategli le mascherine, che stanno buoni e non rompono i coglioni. Intanto la ministra Luciana Lamorgese ipotizza un travaso dalla Libia all’Italia, saranno pure contagiati ma sono tanto buoni. Ma è vero o no che il masaniello Conte si è ridotto a pietire euroelemosine “in nome dei morti di Covid”? Ed è vero o no che, off the record, queste cose non si dicono, non si scrivono, gli è stato risposto “sì, ma tu devi prorogare il terrorismo sanitario e imbarcare quanti più clandestini possibili”? Le due cose vanno di pari passo e dietro l’emergenza ci sono troppe ragioni, private come eterodirette: Conte ha bisogno di durare, questo lo hanno capito tutti, l’Unione Europea pure ha bisogno di durare e soprattutto di incamerare e il disegno, a farla breve, è sempre quello: frantumare la fascia mediterranea, ridurla un lander o una colonia pechinese. Briciole che già ci appartengono da ripagare care e da impiegare in controriforme che finiranno di accoppare il cavallo agonizzante: più tasse, più spesa ma più tagli sociali, rigore contabile, mani legate.
L’ultima trovata distopica della purtroppo ministra Azzolina sta nei banchi con le rotelle, utili come la App immuni: costano sui 300 euro cadauno, gli studenti in Italia sono circa 7 milioni, la mangiatoia è colossale, questi attrezzi verranno prodotti dalla Cina e veicolati attraverso l’Unione con tanto di bollino di regolarità; che altro resta da dire? L’Italia è il paese in cui fioriscono non i limoni, come voleva Goethe, ma i paradossi: più sale la psicosi e più si assorbono positivi, ma il paradosso è solo fittizio, c’è del metodo in questa follia. Ha detto Alberto Zangrillo, giustamente, aizzato da quel trascurabile provocatore di Parenzo, il piddino ridens: “Io sono mesi che dico le cose che vedo, che so e quello che so è che il Covid oggi non è più pericoloso; se il paese non riparte, a ottobre Conte dovrà chiedere non 80 miliardi ma 800”. E che problema c’è? Chi promette non spianta casa, si dice nelle Marche. Al che i raffinati, quelli che avevano ragione ad avere torto, passati dallo sputare sulle mascherine al totemizzarle, dall’abbracciare cinesi all’abbracciare bangladesi, replicano in modo raffinato: ah ma quello è il medico di Berlusconi. No, è che Berlusconi, avendo fatto i soldi, può permettersi un luminare e a quello si affida, non a certi virologi che non assolderebbe manco per Colpo Grosso.
Dal Bangladesh sbarcano, è sempre l’assessore sanitario laziale ad ammetterlo, 240 Bangladesh positivi alla volta ma si pretende di stritolare commerci, attività turistiche, psiche: avete rotto i coglioni. Sono riusciti a mettere noi contro di noi, hanno frugato nelle paure ancestrali finendo per concentrarle tutte nel virus cinese, da esorcizzare con uno scampolo di stoffa da parati, di carta da culo; c’è gente che, se le fai notare che l’informazione teppista chiama “morta di Covid” una che è spirata per leucemia, ti toglie il saluto, ti cancella dai social. Siamo 4 gatti, davvero, a mantenere la barra della logica e dell’onestà intellettuale, 4 gatti dell’informazione contro un sistema sciagurato che mente, che sforma, distorce per complicità con le logiche camorristiche, massoniche irriferibili.
Saremmo tenuti a distinguere tra pericolo cattivo, quello indigeno, degli italiani da movida o da spiaggia, e contagio buono, dei clandestini che scappano, non si capisce da cosa. Hanno perfino inventato lo stigma del “negazionismo”, come già per il fantomatico riscaldamento globale: se non credi che a ottobre moriremo tutti sei un nazista, uno che rifiuta il Covid. Sono cose che, a lungo andare, neanche tanto lungo, si pagano. Poi entri in un qualsiasi supermercato, vedi la commessa che stramazza sotto la mascherina e le chiedi: ma come fai a resistere? “Non me ne parli, li odio tutti, non serve a niente, ma bisogna farlo”. Bisogna? In nome di che? È sbottato Zangrillo, e veniva voglia di gettargli le braccia al collo: “Sono stanco, comincio ad averne le palle piene”. Sapesse noi, professore.

Max Del Papa, 23 luglio 2020, qui.

E l’allarme per la spada di Damocle che pende sulla nostra testa arriva anche dall’alto

E poi andate qui a vedere lo sfacelo di Roma – guardate anche il video – provocato dai clandestini che il governo ci porta a casa e scarica poi sulle nostre spalle. E infine godetevi questa chicca, che fino a tre quarti sono stata convinta che fosse una clamorosa presa per il culo e invece no, è una roba serissima. Praticamente uno stato trasformato in una scenetta di Lercio.

barbara

SIAMO SOTTO ATTACCO

La nostra civiltà è sotto attacco, da parte dell’islam

Giulio Meotti

Notre Dame, Saint Denis, Rennes, Saint Sulpice a Parigi, Nancy, Pontoise e ora Nantes, la città dei Duchi… Benvenuti in un anno di roghi alle cattedrali e basiliche di Francia e restando solo alle più importanti. Le immagini che vediamo contorcersi riflesse come fantasmi negli incendi che hanno colpito un patrimonio millenario – il più importante d’Europa dopo quello italiano – si uniscono a mostrarci la decivilizzazione in corso.
incendi chiese
Ci vuole cuore, testa, amore per la storia, coraggio intellettuale, apertura a un fede anche quando non è vissuta appieno, senso del tragico, per capire che ci troviamo di fronte a un passaggio storico, forse di consegne. Ho ripensato ad Agostino, che quando seppe del sacco di Roma disse di aver visto le stelle cadere in mare.

Perché le chiese, al di là del patrimonio artistico, sono la nostra civiltà. Credenti, non credenti, atei convinti, se pensiamo che non mentire, non rubare, non uccidere abbiano un valore assoluto e non siano attenzioni dovute a chi appartiene alla nostra religione/razza/cultura con autorizzazione a sbizzarrirci a piacimento con le altre, lo dobbiamo alla civiltà giudaico-cristiana. Che loro, gli islamici, stanno annientando. E a chi pretende di venirmi a raccontare che “non c’è un unico islam” rispondo: quando “gli altri islam” saranno insorti contro i tagliagole e li abbiano estromessi dalla società civile, ne riparleremo. Fino a quel momento io mi rifiuto di chiudere gli occhi di fronte alla realtà, quella delle infinite chiese bruciate e quella di storie come questa. E, ciliegina sulla torta, mettiamoci anche la signora Hidalgo, sindaco di Parigi, da sempre nemica acerrima del cristianesimo e baciatafanario  dell’islam, che ha deciso che il 15 agosto resta sempre festa “di precetto”, e non si lavora, ma non più in onore della Madonna Assunta, bensì dei gatti.

La nostra salute è sotto attacco, da parte del governo (e della magistratura)

Che sta importando a rotta di collo clandestini positivi al coronavirus, che poi se ne vanno per conto proprio e scorrazzano per la penisola in lungo e in largo, che ha istituito, a quanto pare, un salvacondotto (cliccare sull’immagine per ingrandire),
salvacondotto covid
e con un ministro dell’interno che addirittura se ne va in Libia per concordare (a nome di chi? Su mandato di chi?) che ci portiamo a casa tutti coloro che si trovano nei centri di detenzione libici. Per prevenire gli ingressi illegali, dice, e quindi li dichiariamo legali ad honorem e di illegali non ce ne sono più. E per combattere le reti di trafficanti. Sostituendoci a loro. Poi quando ne saranno arrivati in numero sufficiente per scatenare una nuova ondata di epidemia, il governo potrà tornare a rinchiuderci in gattabuia e annullare le elezioni previste per settembre.

Le nostre forze dell’ordine sono sotto attacco, da parte del governo
Gianni Tonelli
La nostra economia è sotto attacco, da parte del governo
Castelli
Ed è pure recidiva. Quasi quasi le sciolgo all’urna un cantico che forse non morrà:

Con questa faccia da cretina
sono soltanto una gallina
come a voi chiaro apparirà.

So dire solo puttanate
e una montagna di cazzate
perché il cervello non l’ho più.

Sono imbecille e scema assai
di sproloquiar non smetto mai
perché io altro non so far.

E la mia anima si sa
dritta all’inferno finirà
è sicurissimo oramai.

La nostra libertà di pensiero, di parola e di culto è sotto attacco, da parte delle autorità istituzionali
contro famiglia
La nostra cultura è sotto attacco, da parte dei “progressisti”

musicisti
Ma che nessuno ceda alla tentazione di dire che non ci resta che piangere. Perché c’è ancora una cosa che ci resta: COMBATTERE!

barbara

COME DICE LA MIA AMICA LAURA

“Dio non sbaglia mai. Ma con le mosche e con alcune persone ci è andato molto vicino”.

Per esempio quando ha visto l’uomo in azione

ha pensato bene di mettergli vicino la donna, ed era sicuramente una buona idea. Solo che poi deve essersi un po’ distratto e gli è scappata fuori questa signora qui
Piera aiello
che, esattamente con quel sorrisetto furbo e ammiccante, spiega che gli ebrei deportati e gassati ad Auschwitz sono stati molto più fortunati di lei.

E poi gli è scappata fuori anche quest’altra signora qui
lamorgese
(e pensare che c’è ancora qualcuno che non ci crede che discendiamo dalle scimmie), che ci sta riempiendo casa di clandestini, molti dei quali infetti, per i quali non valgono le leggi a cui dobbiamo sottostare noi, e che
costi
ci costano un capitale – quello che per noi non c’è, ma per loro sì. E spero che nessuno mi venga a raccontare che questi qua
clandestini
sono partiti (dove sono i viveri? Dove l’acqua? Dove il carburante di riserva? Con quale motore per un carico di almeno una decina di tonnellate?) pensando di dover attraversare il Mediterraneo. E, come dice il generale Tricarico:
L. Tricarico
E ancora si deve essere distratto con la signora che sta facendo fuoco e fiamme per il fagiolo razzista e quella che vuole stuprare le statue e scoparsi tutt*. Le trovate entrambe qui (“A Ocasio di cane” merita almeno 184 minuti di applausi). La seconda, di cui non dice il nome, è Claudia Ska.

E infine una menzione ad honorem – lei la merita a prescindere – a questa signora qui
Cirinnà
che pare che stia masticando merda.

E poi – ma guarda tu cosa mi ritrovo a dover dire –  sembra avere ritrovato la concentrazione con questo e con quest’altro.

barbara