Oggi sono andata a fare l’ecografia. Nell’ovetto che mi si è installato all’incrocio delle clavicole non si è trovato niente; in compenso – come sempre: cerchi una cosa e ne trovi un’altra – un po’ più in là sono stati avvistati tre noduli, che probabilmente saranno quelli che mi erano stati trovati una dozzina d’anni fa e di cui non mi sono mai occupata, e il fatto che sia qui a raccontarvelo dopo tutto questo tempo dimostra che ho fatto benissimo a non occuparmene. Se poi non fossero quelli, allora vorrebbe dire che quelli sono scomparsi da soli, e allora ho fatto ancora meglio a non occuparmene. E io sarei propensa a continuare a non occuparmene, ma la dottoressa che ha fatto l’ecografia vuole farmi fare l’agoaspirato a quello che sta nella tiroide,
vale a dire che dopo tutto il male che mi ha fatto l’ecografia perché mi premeva sulla laringe, adesso me ne vogliono fare dell’altro ancora.
Poi, nel frattempo, mi sono venuti fuori una mezza dozzina di altri guai, ma questa è un’altra storia.
Giovedì ho avuto il piacere di passare sette ore al pronto soccorso. Perché nella notte tra mercoledì e giovedì, esattamente alle quattro, mi è uscito un bozzo nel collo, all’altezza della tiroide, delle dimensioni di un uovo. Alle tre mi ero lavata la faccia e messa la crema, ovviamente davanti allo specchio, e non c’era, e alle quattro c’era, visibile e palpabile. Vabbè. Cinque ore e mezza, prima di essere chiamata, poi la dottoressa mi ha palpato il bozzo con tanta intensità da spiaccicarmi le corde vocali e lasciarmi semiafona (tuttora ho la voce parecchio bassa e roca), poi mi ha fatto fare un prelievo di sangue (all’infermiera ho detto buona fortuna, lei ha chiesto perché, ho risposto non si preoccupi, lo capirà, e infatti ha capito: primo buco vena beccata ma sangue niente, secondo buco sulla solita vena grossa del polso, sangue trovato, solito ematoma anche) e due lastre al torace. Non avendo sentito niente con le dita all’interno dell’uovo, mi ha prescritto un’ecografia per vedere se c’è un nodulo. Tutto questo all’una e mezza di notte, perché ovviamente ho dovuto aspettare i risultati degli esami del sangue, e sono arrivata a casa alle due, digiuna e con l’orario della pastiglia per la pressione passato da ore. Ero talmente sfinita che prima delle cinque ero già a letto.
E stamattina sveglia per andare a prenotare l’ecografia. In realtà poi mi sono svegliata prima perché l’appartamento di sotto ha cambiato inquilino e lo stanno ristrutturando. C’è stata una mattina con quattro ore e mezza ininterrotte di trapano esattamente sotto la mia camera. Vabbè, sono andata a prenotare l’ecografia, poi in banca a sbrigare un po’ di cose, arrivata a casa alle due, un boccone di corsa e poi via di nuovo per l’appuntamento con l’ortopedica per la mia sciatica che forse non è neanche sciatica (“non ho buone notizie per lei”. Praticamente pare che abbia ossa e articolazioni che si stanno sfasciando da tutte le parti). Mi ha visitata con molta cura e mi ha prescritto un po’ di radiografie. Ha anche fatto una prova a fini diagnostici (un’infiltrazione di anestetico per verificare se il punto esatto su cui lavorare è quello che a lei sembra di avere individuato) che ha dato esito positivo, e quindi farò delle infiltrazioni che almeno mi calmeranno il dolore.
Poi sono venuta a casa poi sono andata a fare la spesa poi sono andata dalla dottoressa a portarle tutti i referti da archiviare e farmi prescrivere le radiografie eccetera, e sono arrivata a casa alle nove.
Un po’ di carica mi ci vorrebbe, ecco.