QUANDO LA REALTÀ SUPERA LA FANTASIA

Sì lo so, è tremendamente banale, ma non ci sono altre espressioni adeguate.

REALTÀ VS FANTASIA 1

Covid a Napoli, scuole chiuse per maltempo e si ferma anche la didattica a distanza: genitori in rivolta

L’ordinanza del sindaco Luigi de Magistris per l’allerta meteo con la chiusura delle scuole, prorogata anche a oggi, ha scatenato attriti tra genitori e dirigenti scolastici. Sotto accusa le scuole Bracco, Quarati, Maiuri, Cuoco-Schipa, E. A. Mario che non hanno erogato Didattica a distanza per le prime classi della primaria che erano in presenza, ma anche per tutte le altre di ogni ordine e grado come segnalato dai genitori degli alunni dell’istituto comprensivo Madonna Assunta che hanno definito la decisione «ingiustificata». Si sono quindi rivolti al consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli il quale ha inviato una nota per capire «perché il maltempo impedisce la didattica a distanza». A rispondere in merito sono tutte le organizzazioni sindacali che attraverso un comunicato unitario chiariscono che la Dad è prevista «esclusivamente per l’emergenza Covid e non per allerta meteo» e a non essere conformi alle leggi vigenti sono le scuole che invece hanno erogato tale servizio «avvalendosi del volontarismo dei docenti, che da contratto di lavoro non avrebbero dovuto. Come federazione stiamo valutando con i nostri legali di adire alle vie legali, nel caso si siano verificati eventuali abusi» precisa Graziano Forlani di Gilda Unams. (qui)

Randellate sulle gengive, pannocchia gigante abbrustolita e rovente nel culo, aghi sotto le unghie dei piedi, serie di frustate sulle natiche (rigorosamente nude) con nerbo di bue… Per me possono andare bene tutte, anche in combinazione, ma se avete idee migliori sono disponibile a prenderle in considerazione.

REALTÀ VS FANTASIA 2

Giovanni Bernardini

PAZZI

Non lo credevo possibile, eppure riescono ancora a stupirmi.
Per Natale, santo Stefano e capodanno divieto di spostarsi da un comune all’altro. Peccato che in Italia ci siano comuni con oltre un milione di abitanti ed altri con meno di mille.
Sono vietati gli spostamenti fra regioni. E’ vietato sciare ma nelle località di montagna sarà consentito aprire alberghi e ristoranti. Per cosa? Per ammirarli vuoti? Per aumentare le spese fisse in assenza di ricavi?
Lo abbiamo detto e ripetuto in tanti. Questo è un governo di incompetenti malati di ideologia ed incollati alle poltrone. Ma le cose stanno anche peggio. Questi sono PAZZI, pazzi da legare.
Sono incapaci del più elementare ragionamento logico. Non vedono cose che qualsiasi comune mortale vede benissimo. Vivono in un mondo tutto loro. Un mondo allucinato fatto di DPCM, “ristori”, covid come “occasione” per la “riconversione verde dell’economia”, la “parità di genere” e stronzate di questo tipo.
Stanno letteralmente distruggendo il paese, hanno già trasformato la costituzione in un rotolo di carta igienica.
Altro che “dialogo costruttivo fra governo e opposizioni”!
Questi vanno fermati, prima che la loro furia nichilista ci porti in fondo al baratro.

Alberto Godena

Maledetti!!!

– I ristoratori potevano risollevarsi con i pranzi di Natale ed hanno imposto il divieto di spostamento tra un comune l’altro.
– Gli alberghi potevano riempirsi con l’ultimo dell’anno, hanno imposto il cenone in camera decretando in pratica la chiusura delle strutture.
– Il settore croceristico poteva recuperare un anno disastroso ed hanno vietato le crociere.
– Impianti di risalita e alberghi in montagna sono condannati al fallimento.
– Vogliono mettere in una quarantena solo punitiva (perché indipendente da un eventuale tampone negativo) chi torna dall’estero.

Questa gente andrà processata ed auspicabilmente condannata all’ergastolo solo perché purtroppo da noi non esiste la sedia elettrica.

Tra l’altro il nostro illustre governo evidentemente ignora che lo sci è uno sport individuale che si pratica all’aperto e scafandrati in un modo che non ha molto da invidiare al personale ospedaliero dei reparti covid, che i biglietti per gli impianti di risalita sono quasi ovunque acquistabili online (e dove non lo sono non dovrebbe volerci moltissimo per organizzarsi in tal senso) e per la risalita ci sono le cabine famigliari.

E ignora altresì che ci sono figli con genitori anziani separati da poche centinaia di metri ma in comuni diversi, e quanto ai dialoghi costruttivi…

DPCM Natale, il vicepresidente Carloni esprime il totale disappunto della Regione Marche

“Esprimo il totale disappunto della Regione Marche per questo modo di procedere del Governo senza alcun confronto. Le chiusure anche a Natale penalizzano i cittadini e creno forti disparità”. Queste le parole del vicepresidente Mirco Carloni a margine della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è svolta giovedì mattina.

“Abbiamo ricevuto mercoledì notte – ha proseguito Carloni – la bozza del DPCM che non tiene conto delle nostre posizioni, nemmeno quelle concordate in conferenza delle Regioni. Abbiamo espresso un giudizio negativo e la nostra contrarietà rispetto alle decisioni del Governo, che anche a Natale costringe i cittadini a non spostarsi tra Comuni. Queste posizioni creano forti disparità tra i cittadini, non tengono affatto conto che in Italia e in particolare in regioni come le Marche, esistono centinaia di piccole realtà, tanti piccoli Comuni e con una popolazione spesso anziana che rischia di restare sola e isolata anche durante le festività natalizie. Verrà impedito ai familiari e ai congiunti di trascorrere insieme anche il giorno di Natale e quello di Santo Stefano, si pensi ad esempio a famiglie che vivono a pochi chilometri di distanza ma in Comuni diversi, a chi non vede da tempo genitori anziani, a chi ha vissuto settimane in isolamento, a chi vive in realtà molto piccole. Decisioni che avranno una ricaduta sociale soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione. Riceviamo i sentimenti negativi rispetto a queste scelte. Questo modo di fare crea un danno enorme al nostro territorio, dove la penalizzazione sulla mobilità intercomunale incide fortemente anche dal punto di vista economico.
Siamo entrati in zona arancione ingiustamente – incalza Carloni – senza alcun preavviso e senza alcuna concertazione con le autorità centrali, nonostante dati che già cominciavano a stabilizzarsi e a scendere, come dimostra il calo dell’indice Rt delle ultime settimane. Sono state danneggiate le nostre attività economiche che hanno risentito di una stretta calata dall’altro. C’è una totale mancanza di dialogo. Il confronto è soltanto formale, non c’è nulla di sostanziale.
Quando un Governatore – ha concluso il vicepresidente – o addirittura tutta la Conferenza fanno delle proposte congiunte, ragionevoli e calate sui territori, e puntualmente queste proposte cadono nel vuoto, di fronte a questo modo di procedere ci pare evidente che il nostro parere, il parere delle Regioni che rappresentano i cittadini, non interessi a nessuno”.

dalla Regione Marche
www.regione.marche.it

A “quelli”, per la verità, non interessa il parere di nessuno, neppure quello del CTS, se contrasta con quello che il conte Dracula ha deciso per i sudditi.

REALTÀ VS FANTASIA 3

Giorgia Meloni 

Lo scorso 17 ottobre gli scienziati del CTS mettevano nero su bianco che i protocolli di sicurezza imposti ai ristoranti erano efficaci, quindi non c’era alcun bisogno di chiuderli. È stato il Governo a scegliere di inasprire le misure, dando un’altra pesantissima mazzata ad un settore fondamentale dell’economia italiana. Conte e i suoi sodali dimostrano ancora una volta di voler scaricare la propria incapacità di gestione dell’epidemia sulle imprese e sulle partite iva, compromettendo l’intera economia italiana.
Come abbiamo detto fin dall’inizio, se i protocolli di sicurezza imposti a tutte le categorie sono efficaci le attività devono riaprire tutte subito, se non lo sono Conte deve chiedere scusa e risarcire le imprese che hanno investito i loro soldi per adeguarsi alle norme anti Covid.

E per quanto riguarda il blocco degli spostamenti, mi sa che deve essere andata così

Concludo con un’altra botta di realtà che neanche con la più sfrenata fantasia si sarebbe potuta, in questi duemila anni, immaginare

barbara