(sì lo so, è una donna, ma io la chiamo poeta lo stesso)
UNA MERDA È UNA MERDA È UNA MERDA
Prima organizza questa cosa qui e riesce anche a trovare gente che ci sta,

poi sentite cosa dice (in corsivo qualche commento mio)
L’organizzatrice del corteo No Green Pass di Novara: “Ma quale campo di concentramento, volevamo solo stare concentrati”
di Sarah Martinenghi
Giusy Pace, infermiera, rivendica l’idea del filo spinato: “Per noi ha il significato di protezione”
Giusy Pace, è stata sua l’idea di sfilare con pettorina a strisce e filo spinato?
“Assolutamente sì e la rivendico”
Come le è venuto in mente di accostare l’immagine di chi è contro il Green Pass ai deportati ebrei?
“È un fraintendimento. Non volevamo accostarci agli ebrei, ma in generale ai deportati.
Deportazioni in generale, ok, allora vediamo: deportazione a Babilonia da parte di Nabucodonosor degli ebrei, deportazione da parte dei romani degli ebrei, espulsione (una sorta di deportazione a metà, in quanto potevano andare dove volevano – ma sarebbe più corretto dire dove potevano – ma dovevano comunque andarsene. Non a caso in inglese espulsione si dice deportation) dall’Inghilterra degli ebrei, espulsione della Francia degli ebrei, espulsione dalla Spagna e dal sud Italia degli ebrei, deportazione da varie parti dell’impero russo degli ebrei, deportazione da quasi tutta l’Europa durante la seconda guerra mondiale degli ebrei. Chissà chi potranno mai essere dunque questi “deportati in generale”. A parte questo, oltre agli ebrei nei campi di concentramento e di sterminio nazisti, potrebbe indicare chi altro ha indossato quel genere di casacca a righe dietro un filo spinato?
Perché noi siamo la minoranza:
si noti l’articolo determinativo: “la”, l’unica. Non esistono handicappati, non esistono omosessuali, non esistono ebrei, non esistono germanofoni e francofoni, esistono solo loro.
ci definiscono terrapiattisti, no vax, fascisti..sono tutte storture. Ora anche gli ebrei: è pazzesco”
No ma veramente: mi travesto da deportato ebreo, mi circondo di filo spinato, e degli imbecilli si inventano che voglio paragonarmi ai deportati ebrei: più pazzesco di così si muore.
Scusi, cosa c’entra il campo di concentramento?
“Concentramento nel senso di
? Non hai appena escluso qualunque collegamento con l’idea di concentramento?
concentrazione: noi ci siamo concentrati in uno spazio, per manifestare il nostro dissenso.
Ahiahiahi che male alle orecchie questo rumore di unghie sullo specchio!
Non volevamo paragonarci ad Aushwitz, se avessi voluto scegliere un campo avrei scelto Dachau in cui c’erano i politici, tutte le minoranze”
Concretamente, dal punto di vista della messinscena, quale sarebbe la differenza fra Auschwitz e Dachau? Cioè, come vi sareste vestiti per mostrare che vi immedesimavate in Dachau? A parte questo, la signora sembra avere grosse lacune sulla storia di Dachau, e a parlare di cose che non si conoscono non ci si fa mai una bella figura.
E il filo spinato?
“È una protezione. Si mette per proteggere. Per noi aveva quel significato”
Ah sì, anche io e i miei amici quando ci troviamo per una pizza ci mettiamo sempre un bel filo spinato intorno, ci sentiamo molto più tranquilli. E anche i nazisti del resto circondavano i campi col filo spinato allo scopo preciso di proteggere gli ebrei da eventuali malintenzionati antisemiti. Anzi, per maggiore sicurezza il loro filo spinato era anche elettrificato per non rischiare che qualcuno entrasse a fare delle malegrazie ai loro amici ebrei. A parte questo, da che cosa esattamente dovevate proteggervi durante la vostra squallida sceneggiata?
Si rende conto che è un’offesa alla memoria?
“Ma questo è assurdo: non mi aspettavo tutte queste polemiche. Noi volevamo rappresentare un’appartenenza: se potessi mi farei una spilletta perché abbiamo l’esigenza tra di noi di riconoscerci e condividere.
Se potesse? Nel senso che la legge italiana vieta di farsi delle spillette? O che altro? I partigiani si mettevano un fazzoletto al collo per riconoscersi fra di loro e distinguersi dai civili non combattenti, e voi non siete riusciti a inventarvi altro che le casacche dei deportati ebrei nei campi di concentramento? E visto che lo scopo sarebbe quello di riconoscervi tra di voi, vi aspettavate che tutti i novax, dopo le stelle gialle,


adottassero anche le casacche dei deportati ebrei nei campi di concentramento nazisti?
Quale offesa? Noi abbiamo mandato messaggi di amore, non di odio.
Questa mi sa che richiede qualche spiegazione perché io non ci arrivo mica, sarà che sono un po’ tarda, o che con l’età mi sto rincoglionendo, va’ a sapere.
Dovevate essere lì per capire. C’era condivisione.
Con chi?
Abbiamo concluso facendo l'”Om”
Sicura di sapere che cos’è l’«om», che cosa significa, che cosa rappresenta?
Nella locandina della manifestazione c’è persino il richiamo a “questo negozio è ariano”…
“Noi accostiamo il Green Pass alla tessera del pane del 1925. Stiamo vivendo un periodo storico molto pericoloso. Il passo dal 1925 al 1933 è veloce.
Tessera del pane: 1925, Italia. 1933: ascesa al potere del nazismo, Germania. “Questo negozio è ariano”: 1938, Italia (leggi razziali). Dire che il passo è veloce (?) fra la tessera del pane in Italia e l’ascesa al potere del nazismo in Germania e collegare tutto questo coi cartelli “Questo negozio è ariano” in Italia cinque anni dopo è una bella prova di conoscenza storica, lucidità mentale, idee chiare e rigore scientifico.
Questo è solo il preludio.
Cioè arriveremo al nazismo alle deportazioni e alle casacche a righe? Ma non ha appena detto che non c’entra niente?
Ma vi sembra normale che sia necessaria una tessera per andare a lavorare? Che non siamo più liberi di accompagnare i nostri figli dentro la scuola?”
Tra le tante critiche c’è quella di non conoscere la Storia, Cosa risponde?
“Rispondo che mio padre ha combattuto il fascismo, si è battuto per i nostri valori.
Ah già, come il famoso “non sono antisemita ho un sacco di amici ebrei” e “la mia famiglia ha salvato un sacco di ebrei” (come quello che in uno scambio di mail mi ha raccontato di avere tenuto nascosto in casa un ebreo, “condividendo con lui il poco pane e lo scarso olio” dal primo gennaio del ’40 fino al 31 dicembre del ’45. Quando gli ho fatto presente che per tutto il ’40, tutto il ’41, tutto il ’42 e due terzi del ’43 avevamo gli ebrei tedeschi e austriaci che scappavano in Italia per salvarsi, e che dalla fine di aprile del ’45 in poi nessun ebreo in Europa aveva bisogno di nascondersi, si è incazzato come una belva e ha cominciato a dare in escandescenze). A parte questo, non ha risposto alla domanda.
Mi accusano di essere ignorante, ma non è così. Come è scritto nel manifesto: solo chi non capisce i legami con il passato, non si preoccupa di essere tesserato”
E continua a menare il can per l’aia e a non rispondere alla domanda.
Lei è anche contro il vaccino?
“No, sono infermiera, vaccinata. Sono per la libertà di scelta. Ma sono contro il Green Pass, mi batto per la difesa della costituzione. Difendo i diritti e la libertà di scelta. E sono anche contro i tamponi fatti in questo modo: il naso delle persone non è stato creato per essere violato ogni 48 ore”
Vero. Il mio infatti è stato violato una volta, prima di un intervento chirurgico, quando ancora non erano arrivati i vaccini. Poi mi sono vaccinata e il mio naso non è mai più stato toccato.
Alla luce delle polemiche che si sono scatenate, lo rifarebbe?
“Si rifarei tutto. Io per guardare al futuro guardo al passato: sono abituata così.
Non direi che abbia molti motivi per vantarsi delle sue abitudini.
Questo era un invito a ragionare e fare altrettanto.
Cioè dobbiamo ragionare e poi sfilare anche noi con le casacche a righe dei deportati ebrei e col filo spinato?
Ritengo che ora i tempi siano maturi: dobbiamo svegliarci. Siamo l’unico paese con il Green Pass
falso: il green pass è in vigore in Svizzera, Francia, Grecia, Germania, Israele, in altri stati non so se si chiami green pass, ma è obbligatorio dimostrare di essere vaccinati o avere un tampone negativo, in altri ancora il green pass è stato appena tolto grazie alla migliorata situazione sanitaria. O la signora parla a vanvera senza prendersi la briga di informarsi, o mente consapevolmente, in malafede.
e per questo tutta l’Europa ci guarda con preoccupazione:
ne abbiamo di fantasia, eh? Io comunque guardo con molta preoccupazione una come lei.
dobbiamo resistere e non possiamo soccombere”. (qui)
E a proposito di pace amore e om, guardatela in questi uno e due spezzoni (non si possono riprodurre i filmati, o almeno io non ne sono capace): guardate l’aggressività, la violenza, la maleducazione, l’arroganza. E il rifiuto – o incapacità – di rispondere a qualunque domanda. E soprattutto le assurdità che dice! “Io non mi sono mai contagiata”. E cosa ne sai? Tu non ti sarai mai ammalata, ma da persona che lavora in ambito sanitario non conosci la differenza fra malattia e contagio? Io non ho avuto la varicella ma al test degli anticorpi sono risultata positiva: evidentemente sono stata contagiata, ma non essendomi ammalata non l’ho mai saputo. E ancora: “Non ho mai contagiato nessuno”, e di nuovo: cosa ne sai? Se sono stata contagiata in maniera abbastanza consistente da sviluppare una dose di anticorpi sufficiente a farmi considerare positiva, è perché evidentemente qualcuno mi ha contagiata. Qualcuno che ovviamente non lo ha mai saputo. Ma c’è qualcuno di voi che sarebbe disposto a lasciarsi curare da una così?
Poi, giusto per avere un’idea:

barbara