BEMIDBAR 3

Il monte Hiriya – Parco Sharon

Il Parco Ariel Sharon – della cui costruzione il lavoro sul monte Hiriya rappresenta il primo passo – a rigor di termini, non dovrebbe rientrare nel capitolo “deserto”, essendo praticamente alle porte di Tel Aviv,
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ma ci rientra in pieno in senso morale, dato che fino a pochi anni fa, prima di diventare quello che è, era una discarica: una montagna alta 60 metri su una superficie di 450.000 m² per un totale di 16 milioni di metri cubi, con un incremento quotidiano di 3000 tonnellate di rifiuti domestici. Con tutto ciò che una discarica, soprattutto di quelle dimensioni, porta con sé: tanfo insopportabile, pantegane, esalazioni di gas, incendi, esplosioni.
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Solo nel 2001 è stato deciso di procedere alla bonifica, con una serie di opere tuttora in corso, e dallo scorso maggio l’area è stata aperta al pubblico, che ora può ammirare panorami come questi.
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Tutto ciò che è stato costruito nel parco, è stato fatto con materiali reperiti nella discarica;
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discarica che è tuttora in funzione, solo che oggi tutto il materiale che vi affluisce, viene riciclato.

Non manca il chiosco dei gelati, in stile far west.
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L’ultimo arrivato, completato una settimana prima del nostro arrivo, è il parcheggio per i disabili (lui è l’addetto alla nostra protezione, e al pronto soccorso),
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ma praticamente non passa giorno che non venga messo in cantiere o completato qualcosa di nuovo.
Poi, se vi capita un colpo di fortuna, può accadervi di vedere un’aquila volteggiare,
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o un’eclissi parziale di Barbara.
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E adesso, visto che non avete niente da fare, andate a leggere anche questo.

barbara

E NON FINISCE MAI

India, violentata e uccisa a sei anni.
Rabbia in piazza, scontri con la polizia

NEW DELHI – Un altro caso di violenza sessuale e omicidio, stavolta su una bambina di 6 anni, scuote l’India. Il corpo della bambina, stuprata e strangolata, è stato poi gettato in una discarica di Aligarh, nello Stato di Uttar Pradesh, scatenando l’ira della popolazione locale che ha lanciato pietre contro la polizia e bloccato il traffico per ore.
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La famiglia aveva avvisato la polizia della scomparsa della bambina. Dopo ore di ricerche il corpo è stato ritrovato nella discarica. Secondo quanto denunciano i genitori, è stata violentata prima di essere uccisa, ma la conferma ufficiale arriverà soltanto dall’autopsia i cui risultati saranno resi noti nei prossimi giorni.
Negli scontri con la polizia sono state ferite almeno sette persone. Le autorità indiane hanno anche sospeso due poliziotti che hanno preso a bastonate alcune donne presenti alla manifestazione di protesta che è durata diverse ore e che ha anche bloccato la principale strada per New Delhi.
Lo scioccante omicidio ha sollevato la rabbia dei residenti del quartiere dove viveva la bambina che hanno marciato sul locale commissariato e preso a sassate dei veicoli della polizia. Le immagini diffuse dalle televisioni hanno mostrato la brutale repressione della polizia dell’Uttar Pradesh che con lunghi bastoni di bambù ha picchiato diverse donne anche quando erano ormai a terra.
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In seguito alle scene shock, il governo locale ha chiesto l’apertura di una inchiesta per accertare le responsabilità.
(18 aprile 2013, qui)

Alla pena di morte sono e resto contraria, sempre e senza eccezione. Però un bel linciaggio fatto bene… (E quella polizia che invece di preoccuparsi di cercare l’assassino si dedica alla brutale repressione delle donne che protestano e chiedono sicurezza e protezione?)

barbara