JOE BIDEN DICHIARA GUERRA ALLE DONNE

(per la precisione: Joseph Robinette Biden. Tipo Platinette, praticamente)
come primo atto della sua presidenza.

Come Joe Biden vuole distruggere lo sport femminile

Le priorità dell’Amministrazione Biden-Harris e della Sinistra radicale: permettere agli uomini che si sentono donne di usare i bagni e gli spogliatoi delle donne e di gareggiare nelle competizioni femminili. Il tutto a danno della leale concorrenza tra le atlete.

Qualche ora dopo aver prestato giuramento, mercoledì, il Sleepy Joe Biden ha firmato anche un ordine esecutivo che conferisce ampi diritti agli uomini e alle donne che vogliono vivere come si sentissero appartenenti al sesso biologico loro opposto, incluso il permettere agli individui transgender di competere negli sport partecipando alle gare sportive nella categoria di genere in cui si identificano.

“Il primo giorno, Biden distrugge unilateralmente lo sport femminile

ha scritto su Twitter l’autrice Abigail Shrier.

“Qualsiasi istituto scolastico che riceve un finanziamento federale dovrà ammettere gli atleti di sesso maschile dal punto di vista biologico nelle squadre femminili, alle borse di studio femminili, ecc.”

“Un nuovo soffitto di vetro (a opprimere) è stato appena posizionato sulle donne

ha detto nel tweet.

“Ogni persona dovrebbe essere trattata con rispetto e dignità e dovrebbe essere in grado di vivere senza paura, non importa chi sia o chi ami”, ha scritto Biden nell’Executive Order, usando gli stessi punti di discussione usati durante l’amministrazione Obama.
L’ordine esecutivo renderà anche spazi come i servizi igienici e gli spogliatoi aperti a tutti gli individui, in base al sesso percepito (piuttosto che sul sesso biologico). [Sai che pacchia per i guardoni]
“I bambini dovranno essere in grado di imparare senza preoccuparsi se gli verrà negato loro l’accesso al bagno, agli spogliatoi o agli sport scolastici”, ha scritto Biden[No, non è che gli venga negato l’accesso e siano costretti a pisciarsi nelle mutande: vengono semplicemente indirizzati ai servizi dedicati a loro, tutto qui. Ma capisco che certi cervelli non possiedono un sufficiente numero di neuroni per arrivare a capire cose così complicate]
L’ordine esecutivo contempla anche delle disposizioni sul luogo di lavoro, assicurando che le persone non “vengano licenziate, demansionate o maltrattate a causa del sesso della persona con cui convivono a casa o perché il modo in cui si vestono non è conforme agli stereotipi basati sul sesso”.
L’ordine esecutivo cita anche gli statuti federali che Biden ritiene “sostengano” il suo provvedimento, incluso il Titolo IX, che in realtà dice il contrario, perché lo statuto proibisce alle scuole che ricevono finanziamenti federali la discriminazione nei confronti delle donne, anche nello sport.
L’ordinanza rivendica anche il Civil Rights Act del 1964 che impedisce la discriminazione basata sulla razza, il colore della pelle, la religione, il sesso e la nazionalità, e che si applica anche all’orientamento sessuale.
Biden cita il caso Bostock v. Clayton County della Corte Suprema degli Stati Uniti, in cui si decise che “un datore di lavoro che licenzia un individuo semplicemente per essere gay o transgender viola il Titolo VII del Civil Rights Act del 1964″. [E siccome non può essere licenziato acquisisce automaticamente il diritto di venirmi a guardare mentre faccio la doccia? Me la spieghi meglio, caro Giuseppi II, che non l’ho capita?]

“La politica della mia amministrazione è quella di prevenire e combattere la discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale e di far rispettare pienamente il Titolo VII e altre leggi che vietano la discriminazione sulla base dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale”, ha detto l’ordine. “È anche politica della mia amministrazione affrontare le forme di discriminazione che si sovrappongono”.

L’ordine esecutivo dovrebbe essere applicato a tutti i livelli del governo federale, e si chiede alle agenzie federali di farlo osservare.

Le motivazioni dei favorevoli

La campagna per i diritti umani, che da anni sollecita diritti “speciali” per le persone in base alle loro preferenze sessuali, ha elogiato l’ordine di Biden: [riconoscere diritti speciali a determinate categorie non è discriminatorio? E non è una violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani?]

“L’ordine esecutivo di Biden è l’ordine esecutivo più importante e di ampia portata riguardante l’orientamento sessuale e l’identità di genere mai emesso da un presidente degli Stati Uniti.”

ha affermato in una dichiarazione Alphonso David, Presidente della Campagna per i diritti umani.

“Oggi, milioni di americani possono tirare un sospiro di sollievo sapendo che il loro presidente e il loro governo credono che la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e l’identità di genere non sia solo intollerabile ma illegale. Attuando pienamente la storica sentenza della Corte Suprema di Bostock, il governo federale applicherà la legge federale per proteggere le persone LGBTQ dalla discriminazione in materia di occupazione, assistenza sanitaria, alloggio, istruzione e altri settori chiave della vita.”

“Sebbene l’attuazione dettagliata nel complesso del governo federale richiederà del tempo, questo ordine esecutivo inizierà a cambiare immediatamente le vite dei milioni di persone LGBTQ che cercano di essere trattati allo stesso modo secondo la legge.”

“La lista completa degli ordini esecutivi del primo giorno segna un gradito passaggio dalla politica della xenofobia e della discriminazione a un’amministrazione che abbraccia il nostro mondo, la sua gente ei suoi sognatori. Non vediamo l’ora di continuare a impegnarci con la Casa Bianca, il Dipartimento di Giustizia e le altre agenzie per garantire che la sentenza Bostock sia adeguatamente implementato in tutto il governo federale.” [Quindi mandare un piselloforo a pisciare nel cesso dei pisellofori è una discriminazione e una violazione dei diritti umani? Molto interessante indeed]

Le motivazioni dei contrari

Tony Perkins, presidente del Family Research Council, sostiene invece che Biden minaccia le persone credenti e che si scontra con i fatti.

“Con un tratto di penna, il presidente Joe Biden ha ribaltato la legislazione sui diritti civili di 50 anni fa, svuotando le protezioni per le persone che hanno una fede.”

La tutela della libertà religiosa e di coscienza, infatti, è un altro “problema”.

Ad esempio, in base alla nuova direttiva di Biden, ai medici professionisti potrebbe essere richiesto di eseguire procedure per il cambio di sesso in violazione del loro credo religioso. Le aziende e le altre organizzazioni che hanno una base di fede religiosa potrebbero essere costrette a offrire piani di assistenza sanitaria che coprano anche il “cambio di genere”.

“Il presidente Biden sta attuando unilateralmente un radicale cambiamento di politica che di routine non è riuscito a ottenere tramite l’approvazione del Congresso, l’organismo incaricato dalla Costituzione di approvare le leggi.”

“Purtroppo, l’amministrazione Biden sta pianificando di andare molto oltre nel suo assalto alla realtà biologica e dovrebbe ordinare alle scuole di abolire gli sport femminili e costringere ragazzi e ragazze a usare le stesse docce e spogliatoi, e forse stare anche nella stessa cuccetta insieme nei viaggi scolastici. Il partito che afferma di essere il partito della scienza sta portando avanti politiche che negano la realtà.”

Biden ha quindi affermato di voler garantire la parità di trattamento ai sensi della legge ordinando alle agenzie federali di eliminare la discriminazione nelle linee guida e nelle politiche, mentre le voci critiche hanno previsto che il risultato finale sarà l’effettiva eliminazione dei bagni, degli spogliatoi, e dell’atletica femminile.

“Sfortunatamente, l’amministrazione Biden non ha perso tempo, chiedendo subito delle politiche che privassero le donne di tutele legali, negando alle atlete una concorrenza leale nello sport, ignorando le esigenze di salute uniche delle donne e costringendo le ragazze vulnerabili a condividere spazi intimi con degli uomini che si identificano come donne.”

ha detto Christiana Holcomb, consulente legale di Alliance Defending Freedom.

Un sondaggio del novembre 2019 di Rasmussen Reports ha rilevato che solo il 29% è favorevole a consentire ai maschi che si identificano come donne di competere nello sport contro le femmine, mentre il 51% si è opposto.

Le implicazioni per l’atletica hanno attirato l’attenzione nazionale l’anno scorso, dopo che l’ADF ha intentato una causa per conto di tre atlete di atletica leggera delle scuole superiori del Connecticut che hanno affermato di essere state private della leale concorrenza, degli onori e delle opportunità di ottenere le borse di studio da due corridori transgender, che avevano vinto 15 titoli statali.

“Questa non è uguaglianza e non è progresso”.

ha continuato la Holcomb.

“L’appello del presidente Biden all’unità è nulla se cerca di tenere in ostaggio coloro che ricevono i fondi federali se non fanno un danno enorme ai diritti, alle opportunità e alla dignità delle donne e delle ragazze”.

L’amministrazione Trump si era schierata con le atlete del Connecticut, sostenendo che la politica statale avesse violato il Titolo IX, discriminando le ragazze e le donne.

Terry Schilling, presidente dell’American Principles Project, ha sottolineato che il suo gruppo ha cercato di pubblicare un annuncio sulle minacce dei Democratici agli sport femminili, ma che l’annuncio è stato bannato da Facebook a settembre per “contesto mancante”.

“Abbiamo avvertito, durante le elezioni, che Biden e i Democratici erano una minaccia per i diritti conquistati a fatica delle donne, in particolare delle atlete” 

“Questi avvertimenti sono stati etichettati come ‘bugie’ e ‘disinformazione’ da molti giornalisti e censurati dai social media. Ma ora Biden con il suo comportamento ci ha dato ragione, e nientemeno che nel suo primo giorno in carica.”

Ryan Anderson, ricercatore senior della Heritage Foundation, ed Emilie Kao, direttrice del DeVos Center for Religion & Civil Society, hanno affermato che “non ci vuole una sfera di cristallo per capire come i funzionari dell’amministrazione Biden interpreteranno ed applicheranno queste politiche”.

“Gli uomini che si identificano come donne dovranno essere ammessi negli spazi riservati alle donne, i ragazzi che si identificano come ragazze dovranno essere autorizzati a competere nelle competizioni atletiche femminili, i piani sanitari dovranno pagare per le procedure sulla transizione di genere, e medici ed ospedali dovranno eseguirle, [e] le agenzie di adozione non potranno cercare solo mamme e papà sposati per prendersi cura dei bambini bisognosi.” (qui)

Breitbart.comWashingtonTimes.com

Ma a lui che gliene frega? A lui interessano le bambine, mica le donne.
Poi, volendo, ci sarebbe qualcuno che osserva che

e anche che

E se qualcuno dice di non gradire, c’è chi provvede a correggere la rotta

In tema di confronti, poi

che ha meritato questo intelligente commento

Stefano Burbi

Nella guerra ormai dichiarata fra un mondo ideale, folle e strampalato, ed un mondo realistico basato su valori ed esigenze naturali, si è capito che il primo può prevalere sul secondo solo se si uccide la bellezza, se la si sfregia e la si nega.
Non potendo uguagliare la perfezione della Gioconda, l’imbrattatore può solo nascondere il dipinto di Leonardo, deturparlo, derubricarlo a frutto di un concetto d’arte desueto per far passare per capolavori le sue modeste opere.
C’è un gruppo che è pronto a tutto per manipolare le coscienze, mettendo contro il figlio ed il padre, il maschio e la femmina, l’imprenditore ed il dipendente, il sano ed il malato, dividendo il mondo in buoni e cattivi (i “deprecabili” di clintoniana memoria).
E per rendere più distanti i “cattivi” e più asettico l’atto della cancellazione e dello sfregio del nemico, si cerca di disumanizzarlo, di renderlo indegno, di attribuirgli vizi e difetti imperdonabili. Ed ecco che Friedman, dopo avere offeso pesantemente ed ingiustificatamente la signora Melania Trump, icona di stile e di educazione, giustifica il suo volgare attacco affermando che, in fondo, la ex (purtroppo) First Lady non è una vittima, perché “razzista come il marito”, accusa, ovviamente, che non sta né in cielo né in terra.
Tutto ciò non è solo sessismo, è oltre, ed è molto peggio: si calpesta la dignità di una donna che dovrebbe, a detta loro, stare con quell’uomo solo per interesse, perché gli si nega la capacità di essere amato e di amare; in realtà si colpisce la femmina per svilire il maschio e cancellarlo nella sua identità.
Friedman e sodali pseudo democratici altro non sono che il Pietro Cannata o il Lazslo Toth di turno: loro colpirono la Pietà di Michelangelo, questi, invece, colpiscono la bellezza femminile (dove la parola “bellezza” trascende l’aspetto meramente fisico). Melania è stata un grandissima First lady non solo per la sua avvenenza e la sua grazia, del tutto oggettive, ma soprattutto per la creazione di programmi contro il bullismo e per la protezione dei minori e degli ultimi.
I sedicenti progressisti, questo lo ignorano bellamente perché Melania mette a nudo la loro viltà nel condurre una bieca campagna di denigrazione del nemico.
Per screditare la bellezza, si enunciano dei nuovi canoni che promuovono la sua negazione: sta avvenendo in tutti i campi.
In fondo basta cambiare nome alle cose per manipolare i pensieri.
P.S. Nella foto: lodi sperticate a Michelle Obama e critiche severe a Melania Trump sulla scelta dell’abbigliamento. Stravolgimento dei valori e negazione della realtà tipica di certa parte politica. Ma non infierite, vi prego, sulla signora alla sinistra della foto: scadremmo al loro livello. Non è in ballo il paragone fra le due ex First Ladies, è in ballo il doppiopesismo e la volontà di stravolgere le cose e strumentalizzare tutto.

barbara