Sei trumpista? Allora non puoi lavorare! La Disney caccia Gina Carano da The Mandalorian
[io avrei detto trumpiano, ma non ha importanza]

La serie “The Mandalorian” perde la sua protagonista. L’ennesima intolleranza della Sinistra americana che doveva “unire il paese”.
Gina Carano, a vederla, sembra una di quelle persone che non ha problemi a dire le cose come stanno. E, in più, oltre ad avere le spalle larghe per andare avanti, ci mette tutta la sua sicurezza nel saper trovare un “Piano B” per fregare suoi avversari.
L’attrice, texana, esperta di arti marziali, già campionessa MMA (la Mixed Martial Art) e protagonista di film come Knock out – Resa dei conti e soprattutto per la sua partecipazione nella Serie TV The Mandalorian della saga di Star Wars in cui recita la parte dell’ex-soldatessa e mercenaria Carasynthia “Cara” Dune, è stata licenziata dalla produzione – Lucasfim e DisneyPlus – per un post sui social considerato “ripugnante e inaccettabile”.
La Carano ha infatti paragonato l’attuale clima politico che si respira negli Stati Uniti con quello della Germania nazista… e voi direte “e che c’è di nuovo? Sai quanti hanno paragonato l’America di Trump al nazismo”… ebbene No, perché stavolta a beccarsi il paragone con i seguaci del signor Adolf Hitler non sono stati quei “beoti” dei Repubblicani, bensì i Democratici, ed esattamente riferito al loro “modo di fare”, simile se non identico – secondo la Carano – a quello del Partito Nazional-Socialista che salì al potere in Germania negli anni Trenta:
“Gli ebrei venivano picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro stessi vicini… anche dai bambini”.
“La maggior parte delle persone oggi non si rende conto che, per arrivare al punto in cui i soldati nazisti hanno potuto facilmente deportare migliaia di ebrei, è che prima il Governo ha fatto in modo che i loro vicini li odiassero semplicemente perché erano ebrei“.
“In che modo questo è diverso dall’odiare qualcuno per le sue opinioni politiche?”
Il commento della Carano mette in effetti in evidenza quello che è il clima di tensione verso chi è Repubblicano, indossa il cappellino rosso di Trump e manifesta il suo essere pro-family e pro-life.
Per fare un esempio, qualche giorno prima, l’attrice Sophia Bush della serie Chicago P.D. ha definito tutti i 74 milioni di americani che hanno votato per Trump come dei “terroristi“. Ma la sua opinione è passata del tutto inosservata. Eh, lei può!
Su Twitter è diventato subito di tendenza l’hashtag #FireGinaCarano e la produzione si è subito messa in moto per licenziare l’attrice con un comunicato, non vedendo assolutamente l’ora di piegarsi alla paura delle possibili “rappresaglie” dai potenti mezzi di comunicazione, dagli sponsor ed in generale dell’ opinione pubblica liberal:
“Gina Carano non è attualmente impiegata alla Lucasfilm e non ci sono piani per lei in futuro.”
L’attrice era da qualche tempo nel mirino delle sentinelle politicamente corrette per il supporto verso l’ex presidente Donald Trump, per le considerazioni sui possibili brogli alle ultime elezioni presidenziali, per l’inutilità dell’obbligo di indossare le mascherine all’aperto (famoso un suo post su Instagram dove si vede una persona con diverse mascherine sul viso ed il commento “Nel frattempo in California”) e per l’accusa di “transfobia“.
Ma la nostra Gina non si è persa d’animo e ha subito fatto sapere, nel giro di 24 ore, ai suoi fans ed ai suoi detrattori, dell’esistenza un progetto cinematografico, sicuramente in cantiere da qualche tempo, con il sito di news conservatore “The Daily Wire” di cui fanno parte i commentatori politici Ben Shapiro (co-fondatore della testata) e Michael Knowles.
In un post su Instagram ha voluto ringraziare chi le è stata al suo fianco:
Vorrei ringraziarvi tutti dal più profondo del cuore per l’amore che ho ricevuto nelle ultime 24 ore. Non sarei qui senza il vostro sostegno. Grazie a @realdailywire @officialbenshapiro per aver aiutato a realizzare uno dei miei sogni: sviluppare e produrre il mio film. Ho gridato e la mia preghiera è stata esaudita. Sto inviando un messaggio diretto di speranza a tutti coloro che vivono nella paura di essere cancellati dalla mafia totalitaria. Ho appena iniziato a usare la mia voce che ora è più libera che mai, e spero che ispiri altri a fare lo stesso. Non possono cancellarci se non glielo permettiamo. Restate uniti. Io sono con voi.
La stessa Carano sarà sviluppatrice, produttrice e protagonista del film che sarà in esclusiva per i membri del Daily Wire, il quale offre uno sconto del 25% per quelli nuovi con un codice promozionale “GINA”.
Per ora dobbiamo attendere, in quanto i dettagli sono tenuti riservati. Daily Wire sta cercando da tempo di rafforzare il settore per l’intrattenimento, proponendosi come alternativa alla liberal Hollywood, come ha spiegato Ben Shapiro:
“Non potremmo essere più entusiasti di lavorare con Gina Carano, un incredibile talento scaricato da Disney e Lucasfilm per aver offeso la Sinistra autoritaria di Hollywood. Ecco perché esiste il Daily Wire, per fornire un’alternativa non solo ai consumatori, ma ai creatori che rifiutano di piegarsi alla mafia”.
“Siamo ansiosi di portare il talento di Gina agli americani che la amano, e siamo altrettanto ansiosi di mostrare ad Hollywood che se vogliono continuare a cancellare quelli che la pensano diversamente, ci stanno solo aiutando a costruire lo X-Wing per distruggere la loro Morte Nera”
in riferimento ovviamente all’arma di distruzione di massa dell’Impero Galattico nella saga di Star Wars.
Anche il Senatore del Texas, Ted Cruz, ha preso le sue difese, da buon repubblicano texano, con una dichiarazione molto efficace:
“La texana Gina Carano ha rotto le barriere nell’universo di Star Wars: non una principessa, non una vittima, non una Jedi emotivamente torturata. Ha interpretato una donna che spaccava i culi e che le ragazze ammiravano. E’ stata determinante nel rendere Star Wars di nuovo divertente. Naturalmente la Disney l’ha cancellata…”
Diritto di esistere, non di boicottare
Come detto, molti si sono schierati dalla parte dell’attrice e l’hastag #CancelDisneyPlus è subito diventato tra i top su Twitter nel giro di mezza giornata. Ma, come scrive il corrispondente del Daily Wire, Ian Haworth, in un suo articolo intitolato “Invece di boicottare Disney, i conservatori dovrebbero rivendicare il loro diritto a esistere“:
“E’ importante – nel breve termine – per i conservatori impegnarsi in questo spazio e competere con i media di Sinistra. È fantastico, per esempio, vedere The Daily Wire che si impegna nell’industria dell’intrattenimento e fornisce al pubblico la possibilità di esplorare argomenti controversi, ritenuti “offensivi” dalla Sinistra”.
“Mentre queste piattaforme alternative dovrebbero essere parte di una più ampia spinta a favore delle pari opportunità e di esistere nello spazio dell’intrattenimento. Parte di questo, è vero, comporta la competizione con la Sinistra sotto forma di media “conservatori”. La necessaria controparte che dobbiamo abbracciare, però, è quella di chiedere anche un posto al tavolo dei media “mainstream” se vogliamo vincere la battaglia nel lungo termine per il nostro diritto a coesistere ideologicamente”.
“Accettare semplicemente la premessa della Sinistra che i conservatori non meritano di essere coinvolti nei “loro” media e costruire le nostre alternative isolate non farà che favorire la segregazione politica a cui stiamo assistendo. Dobbiamo competere per espandere la gamma delle scelte dei contenuti per il pubblico e riportare il pensiero conservatore nel “mainstream”, non per accettare l’opinione della Sinistra ma occupare gli spazi che ci appartengono“.
“L’obbiettivo è quello di unire il paese sui principi fondamentali americani e può essere raggiunto solo lavorando e combattendo per il nostro diritto ad un posto nel tavolo“.
Fa l’esempio del social conservatore Parler, alternativa conservatrice a Twitter, cancellato senza pietà ed in tempi record dagli store Apple e Google:
“Come abbiamo visto il mese scorso, tali risposte “fai da te” sono sia inefficaci – come dimostrato da Parler – che ideologicamente sciocche“.
Per Ian Haworth si rischia l’auto-segregazione in questo modo, con il rischio di ottenere come risultato due società separate.
Il solito doppio standard: “Due Pesi e Due Misure”
Una donna, per giunta conservatrice e che dice quello che pensa non può trovare spazio nella narrazione ideologica progressista e del “pensiero unico”. A parti invertite si sarebbe parlato di “sessismo“.
E’ il caso Pedro Pascal, l’attore cileno divenuto famoso per le parti in Game of Thrones della HBO e in Narcos di Netflix, co-protagonista nella stessa serie The Mandalorian in cui ha lavorato Gina Carano.
Tempo fa, sempre su Twitter, paragonava l’Amministrazione Trump – anche lui – alla Germania nazista, mettendo a confronto le foto dei prigionieri nei campi di concentramento nel 1944 con quelle dei figli dei migranti clandestini rinchiusi nelle recinzioni dei centri al confine, usando l’hashtag #ThisIsAmerica – Eh, lui può!
Ignorava però che proprio quelle strutture esistevano anche all’epoca dall’amministrazione Obama-Biden! Il fatto che poi abbia osannato sua sorella transgender Lux per il suo coming out lo ha fatto entrare definitivamente nell’Olimpo di “quelli che contano”. A breve sarà protagonista dell’adattamento cinematografico del video game The Last Of Us.
Ma mentre associare la Germania nazista con l’Amministrazione Trump è considerato “giusto” – anche se è una stupidaggine pazzesca – guai però a fare lo stesso verso un’amministrazione democratica! Le donne con idee conservatrici, come i maschi bianchi e neri conservatori, semplicemente non contano.
Ma come dice Gina “non possono cancellarci se non glielo permettiamo!”
Marco Loriga, qui.
Ecco quindi il risultato di decenni di intenso – e quattro anni di intensissimo – lavoro dei progressisti: una società nettamente spaccata in due, spaccatura che arriva al punto di avere – dato che non tutti sono disposti a sottomettersi al regime del terrore – agenzie di informazione “progressiste” e agenzie di informazione conservatrici, social “progressisti” e social conservatori, case di produzione “progressiste” e case di produzione conservatrici, perché i primi non riconoscono il diritto alla libertà di opinione, parola e stampa.
Nel frattempo nell’organo ufficiale di quel branco di dementi, oltre che analfabeti funzionali, dell’UCEI possiamo leggere perle di questo genere:
Demenza digitale. L’attrice Gina Carano, tra i protagonisti della serie The Mandalorlan, è stata licenziata da LucasFilm per un post sui social, definito ripugnante dalla casa di produzione, in cui ha paragonato chi vota in Usa per il partito repubblicano agli ebrei perseguitati dal nazisti.
E per leggere le frasi “Gli ebrei venivano picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro stessi vicini… anche dai bambini”.
“La maggior parte delle persone oggi non si rende conto che, per arrivare al punto in cui i soldati nazisti hanno potuto facilmente deportare migliaia di ebrei, è che prima il Governo ha fatto in modo che i loro vicini li odiassero semplicemente perché erano ebrei“ seguite dall’osservazione che i democratici stanno usando la stessa tecnica di far sì che la gente arrivi a odiare chiunque la pensi diversamente, e vederci un paragone fra i repubblicani e gli ebrei, bisogna essere tanto analfabeti, tanto ritardati e tanto tanto pieni di bachi ideologici nel cervello. E di conseguenza non vedere quello che è sotto gli occhi di tutti: prima l’istigazione all’odio, poi la cancellazione pura e semplice

Quanto all’ultimo soggetto dell’immagine, non vorrà per caso fare concorrenza

alla signora Lewinsky? A proposito della quale io mi sono sempre chiesta: ma voi vi sareste fidati?

barbara