NOI PER LUCOLI 2

Ovvero il racconto di Emanuela parte seconda, dove però si racconta il prima, cioè come è nato tutto questo.

Terremoto del 2009 io e Fabrizio siamo due generosi e ci siamo messi in moto per raccogliere fondi per il piccolo paese di Lucoli che è a 14km dall’Aquila, dove i borghi erano distrutti e dove avevano predisposto tre tendopoli, parliamo di circa 900 abitanti.
Io mi occupo di project management, scrivo progetti, strutturandoli per fasi di avanzamento lavori, obiettivi e finalità, ho cominciato a lavorare con il sindaco per orientare la solidarietà che arrivava da ogni dove.
Abbiamo trovato i fondi per un poliambulatorio e per un Civil Centre (donazione di tre milioni di Euro). Però qualcosa non funzionava, tutto troppo lento, i soldi si perdevano in rivoli non identificati.
Degli amici di Roma ci hanno presentato il KKL abbiamo cominciato a pensare ad un memoriale alberato. Il sindaco (in fine mandato) ci indicò un’area di 6 ettari, una collina meravigliosa, ottenemmo la delibera politica. Cominciammo a progettare l’opera e per tale motivo venne un architetto da Gerusalemme che ospitammo in Abruzzo. Il progetto era singolare: gli alberi avrebbero disegnato il profilo delle antiche mura della Città dell’Aquila, che fu fondata su quattro quartieri
QUARTI_pieni
e uno di questi, fu fondato proprio dalla comunità di Lucoli (il paese che ora tributava, con il memoriale, l’omaggio ai morti del terremoto). Gli alberi prescelti erano ornielli, aceri montani, maggiociondoli.
simulazione percorsi
Cambiò il sindaco e il nuovo, come accade nelle nostre realtà, non facilitò, ignorò e ci lasciò in balia di un Ufficio Tecnico insidioso e il risultato fu che ci chiesero circa 8mila Euro per la sdemanializzazione dell’area. Invece di essere aiutati visto che investivamo per la comunità.
Facemmo scrivere da un avvocato che rinunciavamo alla destinazione.
Mettemmo gli occhi su un bosco plurisecolare sempre nella zona, ma appartenente al clero, facemmo domanda, ma la politica del “o con noi o nulla” arrivò (si misero d’accordo i geometri dell’Istituto e del Comune) e ci chiesero 1000 Euro di fitto mensili per 3 ettari con querce di 300 anni. Declinammo, siamo una Onlus.
E così dopo un anno di lavoro e la maturata consapevolezza della melma imperante nelle amministrazioni locali, fummo accolti da un Parroco siciliano (anche lui non autoctono ed isolato), Abate di un’abbazia dell’anno mille, unico Signore anche del terreno circostante (per giurisdizione l’Abbazia è fuori anche dal controllo dell’Arcidiocesi dell’Aquila) ci diede 3mila metri.
terreno
Ma il progetto non poteva essere lo stesso: non più 309 alberi ma solo 70.
E così l’ordine degli agronomi di Roma predispose il progetto per i “frutti antichi”, un vivaista appassionato ricercatore di vecchie specie ci fornì le piante. Il costo del progetto, completamente autofinanziato, 13.000 Euro.
Questa immagine rappresenta il lay out attuale.
perimetro_area_giardino
Abbiamo comunque bonificato un terreno incolto, lo abbiamo spianato e recintato.
La popolazione locale non ha accettato questo monumento verde visto che a Lucoli non c’erano state vittime per il sisma, non lo capiscono, gli alberi e l’ambiente non sono un valore ce ne sono tanti…..
Nessuno è profeta in patria.
Gli alberi sono adottati, l’astronauta Paolo Nespoli ha adottato un pero.
nespoli
Molte le adozioni di stranieri: Lee Briccetti, ad esempio (Direttore della Poets House di New York) Leslie Korrick (professore dell’Università di Toronto), ogni albero ha la targa di riferimento di chi lo ha adottato.
sue cooper
Noi ci siamo trasformati in agricoltori, le piante ci tengono in catene, ma comunicano alle anime sensibili e ci chiedono di rinnovare in ogni momento della loro vita la custodia della memoria di quelle vite strappate dal terremoto orco. In un tempo contemporaneo centrato sui “flash” e sui “tweet” della vita questa nostra dedizione, continuata e ti assicuro sofferta, mi appare rivoluzionaria.
Abbiamo comunque un grande alleato: lo spirito di un antico eremita vissuto nel 1154 proprio nell’Abbazia circostante (per 25 anni, poi si ritirò nei boschi), San Franco è legato alle sorgenti e all’acqua, lui ci deve aver preso a benvolere….perché nel Giardino della Memoria non c’è acqua…..nessuno ci ha fatto un’utenza, ma le piante vegetano rigogliose! Nei momenti di grande caldo portiamo l’acqua con le cisterne.
Portiamo ogni tanto dei bimbi per fare attività didattica sul frutteto.
bambini
Se la vedi te ne rendi conto subito: Emanuela è un caterpillar. Dolcissima, ma caterpillar, se decide di partire parte, se decide di arrivare arriva, e niente la può fermare (che fortuna averla incontrata!)

barbara

 

NOI PER LUCOLI 1

Ovvero il racconto di Emanuela parte prima. Che in realtà sarebbe quella finale, ma la metto per prima così si sa di che cosa stiamo parlando.

Il giardino della memoria dell’Abbazia di San Giovanni Battista a Lucoli: un monumento vivo realizzato dopo il terremoto del 2009 insieme al Keren Kayemeth LeIsrael di Gerusalemme

Oggi è un posto che dà pace e la pace è il presupposto per arrivare alla consapevolezza, a capire meglio ciò che abbiamo intorno e ciò che abbiamo dentro di noi.
Le persone che hanno fondato NoixLucoli hanno pensato ad una collezione viva per ricordare quelli che vivi rimarranno nel nostro pensiero, parlo di quei 309 del terremoto d’Abruzzo del 2009. Abbiamo pensato che era delicato e perché no ecologico onorare la vita con vita ed ecco il perché della costituzione di questo giardino-frutteto di antiche varietà. Anche il KKL Italia ha voluto partecipare, volendo fare un omaggio alla Città dell’Aquila che, durante la seconda guerra mondiale, aveva salvato molte persone di religione ebraica nascondendole.
E’ stato un lavoro estenuante durato due anni ci siamo persi tra burocrazia, paludamenti amministrativi e nostra inesperienza (facciamo altro nella vita cittadina).
Il progetto ha visto compimento con una ricca collezione di piante appartenenti alla categoria dei “frutti antichi” ricercate e selezionate nei poderi abbandonati dell’Appennino Abruzzese.
elenco piante 1
elenco piante2
C’era un tempo, non lontanissimo, in cui le varietà locali di frutta erano una risposta adattativa alle condizioni del luogo. Una varietà era idonea a “quel” sito e non ad altro. C’era un tempo in cui nell’orto erano presenti varietà diverse di specie diverse che, in successione, assicuravano frutta per un lungo periodo dell’anno e quando finiva la fruttificazione erano materia prima di marmellate e conserve.
Poi arrivò un tempo, detto globalizzazione-con-allegata-grande-distribuzione, in cui la frutta doveva andar bene per tutti: Nord-Sud-Est-Ovest. La caratteristica fondamentale della frutta da produrre era fondata sull’aspetto (bellezza, colore e pezzatura) e la conservabilità nel trasporto e nelle camere frigorifere. Non più indispensabile risultava quell’insieme di qualità che descrive il “frutto buono”.
Questi sentimentalismi non erano e non sono previsti nella globalizzazione perché il fondamento è che oggi poche varietà (peraltro fortemente imparentate dal punto di vista genetico) debbono valere per tutti, per tutto, ovunque, in modo tale di uniformare tecniche di allevamento e di conservazione prima della vendita. Vuoi che una mela che non sa di niente divenga più saporita? Gli metti uno sciroppo, un top-dressing, un cioccolato liquido.
Questo gruppo di amici che volevano ricordare il terremoto con un’opera della natura avevano una consapevolezza diversa: volevano ritrovare la variabilità genetica del territorio abruzzese ed il suo “paesaggio gustativo e olfattivo annidato nella memoria”.
Siamo convinti e sottolineiamo che davanti a qualsiasi minaccia la vita avrà qualche chance solo se ci saranno persone o comunità che riusciranno a convivere col cambiamento, a sopravvivere ed a trasmettere quei geni che hanno consentito l’adattamento. La diversità della vita, ovvero la biodiversità, è un’assicurazione per tutti noi, è una enorme cassaforte APERTA e ALL’APERTO pronta a offrire quel che serve per affrontare eventuali avversità.

Emanuela Mariani
Lucoli 1
Lucoli 2
Lucoli 3
Lucoli 4
Lucoli 5
Lucoli 6
Lucoli 7
Lucoli 8
Poi leggerete il resto alla prossima puntata, e si chiariranno anche tutti i dettagli.

barbara