Per esempio la prima volta in cui mi trovo ad apprezzare incondizionatamente Vittorio Sgarbi.

barbara
Per esempio la prima volta in cui mi trovo ad apprezzare incondizionatamente Vittorio Sgarbi.
barbara
e svela il vero motivo della sua immonda legge:
Chi ha figli piccoli tremi, che se la legge passa non avrà più modo di proteggerli.
Quanto al tizio imbrattato che vorrebbe improvvisarsi politico, ignorando evidentemente che per fare il politico – anche un qualsiasi politico di merda, non solo un Cavour o un Churchill – bisogna sapere delle cose, bisogna informarsi, bisogna studiare, e avere qualche dote naturale, altrimenti si fanno delle figure di merda, quanto a quel tizio dicevo, vi inviterei a leggere questo e questo.
barbara
Perché, come spiega un signore qui nei commenti, tutta la cultura italiana è di sinistra, a destra non ci sono altro che populismo e difesa della roba, a sinistra c’è la Cultura, oltre alla visione del futuro. Ecco, questo che segue è un luminoso esempio della luminosa Cultura della luminosa sinistra: e come potrebbe non esserlo, una cosa illuminata dal Sol dell’Avvenir?
[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste
[Verse 1: Fedez]
Duecento troie si presentano
Ma dopo due minuti i nomi me li dimentico
Non sanno mai in che letto si addormentano
E non è certo colpa della gente che frequentano
‘Sti genitori si lamentano
La mandi in giro vestita da troia poi piangi se la violentano
Ma i genitori certe cose non le sentono
Sono troie e se non lo sono poi lo diventano
Io non parlo con ‘ste babbe
Il tuo tipo le prende, più di un cellulare con cinque tacche
Che quando andava al minibasket
La mia gente lo aspettava fuori per fargli le scarpe
[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste
[Verse 2: Fedez]
Non perdo tempo con gli stronzi
Ficcati un dito in culo e poi leccalo come i Fonzies
Io torno a casa fatto con gli occhi gonfi
E tu con la bandana sembri il tigrotto dei Frosties
Un pazzo, non sa di esser pazzo mai
Infatti a te piace il cazzo, anche se ancora non lo sai
Rompete il cazzo a me per le sfide di freestyle
Poi sul palco hai la faccio fluo come uno Starlight
Vuoi fare il gangstar rap? ma sembri Terminator
Tu ti tatui il ferro, io mi tatuo il Liquidator
Yes, man! l’ho tatuato per davvero
Però sei tu il babbo di minchia, pisciaturo poco serio
[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste
[Verse 3: Bat]
Vi riconosco cazzo, ormai c’ho occhio
Talmente troia che passeresti la tua giornata in ginocchio
Tante parole, tanto non ci fotti, giri con dei fattoni
E non ti accorgi che non siete in Trainspotting
Nei club ti atteggi da peggiore
Ma la mattina dopo su Facebook, frasi da Premio Nobel
Ti raidi tutte quante le serate
Bamba scopate in macchina e ti pigli male se chiama tuo padre
Io c’ho il potere, I’ve Got The Power
Dopo lo spe* di un bucato resta solo la Golden Shower
Ma tu sei viziosa e fai la zarra
Preferisco scoparmi il muro
Perchè? Almeno il muro non parla
Non ti celare sei già stata smascherata
Continua a succhiare, è la tua professione innata
E dopo coi tacchi devi restare sollevata
Non ho fatto il tuo nome nemmeno in questa puntata
[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste
E chi meglio di questo raffinatissimo intellettuale può essere chiamato a rappresentare la cultura progressista e a sostenerne gli ideali e i progetti, come la benemerita legge Zan? E dunque mi raccomando, sbrigatevi ad approvare e rendere operativa la Zan, che se no il Federico piange e mi va in depressione. Così, una volta approvata la legge, la gente si guarderà bene dall’insultare un frocio (o dal dire che i bambini nascono da un uomo e una donna), così come tutti si guardano bene dal commettere furti, omicidi, stupri, incesti, truffe, ricatti, estorsioni, rapine, rapimenti, traffico di droga, aderire alla mafia, compiere atti di pedofilia, dal momento che per ognuno di questi atti c’è una legge che li dichiara reati e li sanziona penalmente, e finalmente nessuno insulterà più nessuno, capito pezzi di troie che girate vestite da troie facendo ballonzolare le tette? (No, non l’ho ascoltata, naturalmente, sai se no la mia povera ulcera?)
Desidero infine, prima di chiudere, fare miei due accorati appelli (uno dei quali mi riguarda personalmente) dell’amico Enrico Richetti
ed è una vera vergogna che nessuno ancora abbia pensato a occuparsene.
barbara
Quello che scriveva canzoni in cui prendeva per il culo Tiziano Ferro in quanto checca. Poi, cambiata l’aria, sale sul palco per denunciare la tremenda emergenza omofobia, che documenta citando quante? Cinque? Sei? Otto? persone che hanno detto cose terribili sui froci. Otto (forse) su sessanta milioni di italiani. Ah no, ma quelli erano tutti della Lega, quindi ricalcoliamo: otto (forse) su oltre nove milioni votanti Lega. Per questo bisogna assolutamente che il ddl Zan passi. Il tutto preceduto dall’accorata denuncia del tentativo di censura da parte di RAI 3 (RAI 3 che censura cose di sinistra?! In realtà gli era stato suggerito di lasciar perdere i nomi, nient’altro che questo), che poi però ha dovuto rinunciare a frenarlo, perché quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, e duri come noi la mamma non ne fa più, garantito. E dunque prima berlina per quella checca persa di Tiziano Ferro che ha incassato un sacco di würstel e va in giro a chiedere “me lo ficchi?”, poi lotta dura senza paura all’orrenda omofobia ora e sempre così sia che tragedia signora mia.
La diagnosi mi sembra chiara come il sole: il signor Federico è un volgare piccolo prostituto a buon mercato. Il giorno che l’aria dovesse cambiare un’altra volta e tornasse al potere qualcuno che li manda di nuovo in gas, ci potete giurare che il signor Federico sarà il primo a precipitarsi a denunciare quel vicino che guardi signor commissario, non è che io sappia qualcosa di preciso ma con quell’amico l’ho visto in un atteggiamento davvero troppo intimo per credere che sia proprio solo un amico, io guardi se posso permettermi al posto suo indagherei. Tipo l’infame repubblichino Dario Fo che partecipava ai rastrellamenti di ebrei e partigiani, poi comunistissimo e infine a novant’anni a fare campagna politica per Casa Pound.
Sed satis de hoc. Preghiamo va’, che è meglio.
E poi magari andiamo anche a leggere questo, che chiarisce diversi punti importanti.
barbara
Volete controllare la sincerità di chi si atteggia a difensore di donne, minoranze, omosessuali, immigrati? Guardate come trattano donne, minoranze, omosessuali, o immigrati che si rifiutano di obbedirgli.
In genere, la risposta è il tentativo di annichilazione totale e completa.
Nel 2016 ci veniva chiesto di salivare all’idea della prima donna candidata alla presidenza–come se il mondo non avesse mai visto donne con potere ben più ampio su intere nazioni. Era sessismo non votare la Clinton. Andate però a vedere come lo stesso partito aveva trattato otto anni prima Sarah Palin, candidata alla vice presidenza per gli avversari. Andate a vedere le sbavate di odio contro Kellyanne Conway, colpevole di essere la prima donna direttrice di campagna presidenziale a far vincere le presidenziali al suo cliente (perché il suo cliente era Trump).
Obama andava obbligatoriamente votato, altrimenti si era razzisti. Ma andate a vedere come ridicolizzavano il nero Ben Carson, tra i papabili Repubblicani, primario nella scuola di medicina più prestigiosa degli USA.
Andate anche a vedere gli attacchi a Dolce e Gabbana, omosessuali felicemente e pubblicamente dichiarati da più di trent’anni, per aver detto una cosa non proprio pazza: “noi abbiamo avuto non due padri ma un padre ed una madre e pensiamo che ogni bimbo abbia lo stesso diritto”. Od il boicottaggio contro di loro, per aver proposto di creare l’abito per l’inaugurazione a Melania Trump.
Anzi, andate a vedere gli insulti contro Melania Trump (moglie russa comperata per posta–che poi è Slovena, neanche Russa–bambola stordita, eccetera), o quelli per via del suo accento estero, da parte di chi considererebbe razzista il minimo commento anche benigno sull’accento di qualsiasi altro immigrato, non parliamo di immigrata.
Andate a vedere cos’ha detto Biden qualche settimana fa ad un nero che vota Trump: “se non voti per me allora non sei nero”. Chi è nero, cioè chi è “vittima” che va “amata”, lo decidono loro. Alcuni lo sono, altri vanno odiati.
Andate a vedere i vari epiteti razzisti (Zio Tom, negro domestico) riservati a Thomas Sowell– raffinato intellettuale nero, professore formatosi in scuole prestigiose–da parte dei professionisti dell’antirazzismo, che lui smaschera come “quelli che si fanno le congratulazioni da soli”. Scrisse tra l’altro: “Il razzismo non è morto, ma è in sala rianimazione: a tenerlo in vita ci pensano politici imbroglioni e gente che li segue perché prova un senso di superiorità nel dare del razzista agli altri”. E la lista dei neri disobbedienti trattati similmente sarebbe molto lunga.
Andate a vedere gli insulti verso i vari leghisti neri, o nordafricani.
Poi, se ancora pensate che a questa gente freghi qualcosa di neri, donne, minoranze, omosessuali, od immigrati, non andate a vedere più niente. Ma andate a farvi vedere.
Ho appena saputo della Maersk Etienne, la nave mercantile che ha prestato soccorso a 27 migranti davanti alle coste libiche e che da oltre tre settimane attende un porto “sicuro”.
Con oggi sono 24 giorni, un’attesa in mare senza precedenti per la sua lunghezza.
E se la memoria non mi inganna per molto meno si mobilitarono all’unisono il giornale unico globale, i blogger, gli influencer, i guru copiatori, la magistratura, le tv, il Parlamento, Capalbio, il Papa, la Presidenza della Repubblica, la UE, l’Onu e tutto il circo che conosciamo.
Erano tempi, nemmeno tanto lontani, di capitane coraggiose, di scioperi della fame, di chef, sportivi, politici e di attori marinai.
Erano i tempi in cui più che salvare vite la priorità era quella di abbattere il nemico.
Ecco, dopo 24 giorni il silenzio sulla Maersk Etienne è la certificazione della loro ipocrisia.
Questi pezzi sono di un paio di settimane fa: non c’erano ancora stati gli insulti alla candidata leghista negra
perché se sei negra ma non voti nel modo giusto te lo scordi che your life matters. E non c’era stata l’aggressione a Salvini col solito corollario di commenti
perché se non sei dalla parte giusta col piffero che la commissione contro l’odio, Liliana Segre in testa, emergono dal letargo. E quindi niente, il problema in Italia è il fascismo che avanza a marce serrate, come quello degli assassini di Willy Monteiro.
O no?
barbara
La prima lezione ci viene da Napoli: se vedete qualche criminale senza mascherina, non limitatevi a redarguirlo severamente: pestarlo dovete, di santa ragione, e fare una bella rissa tutti ben attorcigliati
La seconda ci viene dalla Giordania: vi siete ammalati, vi hanno fatto il test, siete risultati positivi e adesso dovete andare all’ospedale: mi raccomando, fatelo nel modo giusto.
La terza ci viene da Codacons: se volete fare qualcosa di utile dovete dare soldi a loro, più ne date e meglio è.
Nel frattempo da Bergamo un tale signor Giorgio Gori, quello molto più preoccupato di combattere i pregiudizi che il virus, ci spiega che per salvare l’Italia bisogna fare venire almeno 200.000 extracomunitari.
E infine bisogna fare i tamponi a tutti quelli che ne hanno bisogno… ah no, che stupida, quelli li stanno già facendo, vero signor Borrelli? Vero dottor Villani? Vero signor Miozzo?
Non è il momento di dire bugie
Durante la conferenza stampa di mercoledì, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha detto:
I tamponi – così come prevede l’OMS, poi mi correggerà se sbaglio il professor Villani – sono effettuati solo quando ci sono sintomi. Sintomi evidenti, difficoltà respiratorie. Quindi sotto questo profilo possono esserci anche delle persone lievemente sintomatiche che non fanno i tamponi. Questo è quello che penso, giusto professore?
Il professore Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, ha quindi risposto:
Confermo. A coloro che hanno realmente bisogno del tampone, il tampone viene eseguito. Quindi se non viene eseguito evidentemente non c’è l’indicazione a farlo.
Questa cosa non è vera. Ma proprio clamorosamente. Decine di migliaia di persone in Italia – e probabilmente di più – lo sanno bene perché è capitato a loro, o a una persona a loro vicina. Ed è doloroso ascoltare una bugia di queste proporzioni da persone di questa responsabilità in un contesto così delicato.
Una volta per tutte: le raccomandazioni del ministero, diffuse con una circolare del 27 febbraio e poi con una del 9 marzo, dicono che devono essere sottoposte a tampone le persone con infezione respiratoria acuta, cioè «insorgenza improvvisa di almeno uno tra i seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria». È chiaramente specificato che il tampone è raccomandato in presenza di questi sintomi indipendentemente dal ricovero ospedaliero («che richieda il ricovero o meno», dice la circolare). Le raccomandazioni dell’OMS, poi, sono «fate i test, fate i test, fate i test». Siamo stati sgridati per questo: ampliare il numero di test è considerato cruciale per contenere l’epidemia e prendere le migliori decisioni sul percorso di uscita da questa crisi.
Eppure in Italia ci sono sicuramente moltissime persone che pur ricadendo nelle categorie indicate dal ministero e dall’OMS – pur trovandosi in situazioni in cui esisteva eccome «l’indicazione a farlo», per usare le parole del professor Villani – non sono state sottoposte al tampone.
Lo dimostrano le testimonianze drammatiche che tutti i mezzi di informazione, tra cui il Post, raccolgono da giorni da decine di medici di base, medici ospedalieri, infermieri e anestesisti in Lombardia; lo dimostrano le migliaia di persone morte in casa o nelle case di riposo con sintomi gravi compatibili con la COVID-19 e mai sottoposte al tampone, nonostante le ripetute richieste rivolte alle autorità sanitarie; lo dimostrano le esperienze di tantissime persone – disponibili ovunque, dai giornali ai social network fino probabilmente al vostro condominio, se vivete in Lombardia – che pur manifestando sintomi importanti e a volte anche convivendo con una persona risultata positiva al coronavirus, non sono mai riuscite a farsi testare. Qui non si parla della questione del tampone alle persone asintomatiche o lievemente sintomatiche: si parla di persone con sintomi acuti – migliaia di queste sono addirittura morte – che non sono mai state testate.
Non è la prima volta che gli italiani sono costretti ad ascoltare questa bugia. La regione Lombardia continua a sostenere di aver «rigorosamente seguito i protocolli che sono stati dettati dall’Istituto Superiore di Sanità», quando in realtà è più facile ottenere una radiografia ai polmoni – che permette ai medici di riconoscere i sintomi della COVID-19 e arrangiarsi di conseguenza – che un tampone. Addirittura in molti casi non si riescono a fare nemmeno i tamponi di controllo, quelli necessari per accertare la guarigione dei pazienti, che intanto aspettano per giorni di tornare alle loro vite. Il molto annunciato aumento del numero di tamponi effettuati in Lombardia ancora non si è visto. Non è solo una questione di correttezza, sia chiaro: le carenze della Lombardia sui test compromettono il contenimento dell’epidemia, e le modalità e i percorsi con cui potremo uscire da questa situazione e tornare alle nostre vite.
Anche il direttore della Protezione Civile, Agostino Miozzo, durante la conferenza stampa di mercoledì della settimana scorsa ha detto che «si fanno i tamponi che il Sistema Sanitario Nazionale ritiene necessario fare sulla base delle indicazioni che ci sono suggerite dalle organizzazioni internazionali». Non è vero.
In Lombardia non si fanno i tamponi che il sistema sanitario ritiene necessario fare, ma quelli che il sistema sanitario riesce a fare, a prescindere dai protocolli: e quindi molti meno di quelli che sarebbe necessario fare se si volessero seguire le indicazioni nazionali e internazionali. In altre regioni si sono visti approcci diversi e grandi miglioramenti su questo fronte: in Lombardia no. Poco dopo Miozzo ha aggiunto, parlando dei tamponi, che «c’è una policy di ricerca dei pazienti soprattutto sintomatici o dei loro contatti stretti». Non è vero neanche questo. Al contrario, la stampa in questi giorni ha ottenuto decine di testimonianze di familiari e conviventi di persone affette da COVID-19 che pur manifestando i sintomi della malattia non sono mai state testate, e a cui le autorità sanitarie hanno dato la sola istruzione di restare a casa come tutti.
Sempre durante la conferenza stampa di ieri, Borrelli ha detto anche un’altra cosa purtroppo non vera:
A me non è arrivata alcuna segnalazione di persone che non sono riuscite a entrare in terapia intensiva. Almeno per quello che è dato constatare a me, e non credo che sia arrivata all’opinione pubblica questo tipo di informazione. […] Con il lavoro dei medici, dei rianimatori, si soccorre – credo, a mio giudizio – tutti coloro i quali ne hanno bisogno.
Sono stati purtroppo proprio i medici e i rianimatori i primi a raccontare dolorosamente che in Lombardia per settimane non ci sono stati posti per tutti in terapia intensiva, e forse solo negli ultimi giorni le cose stanno cominciando a migliorare. Di nuovo, in Lombardia ci sono addirittura migliaia di persone – migliaia di persone – che sono morte in casa: che avrebbero avuto bisogno eccome di soccorsi, eppure non è stato possibile soccorrere. Residenze per anziani che si sono svuotate in pochi giorni e in cui le ambulanze non sono mai arrivate. Pazienti che non è stato possibile curare finché le loro condizioni non si sono deteriorate in modo irreparabile. Non uno o due: tanti. Il comprensibile desiderio di rassicurare la popolazione non può trasformarsi in una licenza a dire cose che non sono vere, peraltro da pulpiti così importanti e ufficiali.
Verrà il momento di discutere di cosa sia andato storto in Lombardia, che è stata travolta dall’epidemia con una forza maggiore che in qualsiasi altro posto d’Italia e forse del mondo. Così come verrà il momento di capire come mai a oltre un mese dall’inizio dell’epidemia non siamo ancora in grado di avere dei dati che permettano di misurare con una qualche affidabilità il numero di persone contagiate e il numero di persone morte. Può darsi che non si potesse fare più di così. Possiamo accettare che, pur avendo tutti le migliori intenzioni, in una situazione così straordinaria questo sia il massimo che fosse possibile fare. Ma allora sarebbe rispettoso e onesto dire questo, e non una bugia.
E mi auguro che quando questo cataclisma sarà finito, chi deve pagare paghi fino in fondo, senza sconti e senza pietosi buonismi.
barbara
Comincio con un po’ di figure, che quelle si capiscono meglio. Cominciamo con queste:
e proseguiamo con queste:
Dice, “non dobbiamo fare polemiche” e “le polemiche sono sterili” e “non è questo il momento” eccetera. Vedete un po’ voi. Qualcuno invoca per questa gentaglia la pena di morte, o almeno la galera; io sono molto più mite: visto che per colpa loro gli ospedali e in particolare le rianimazioni sono al collasso e molti che ne avrebbero bisogno non possono essere accolti, mi accontento di condannarli ad accudire a domicilio quelle persone per le quali nelle rianimazioni non c’è più posto. Questi due allegri compagni di merenda invece
li manderei a pulire le stanze e i corridoi degli ospedali. Poi c’è la raffinata intellettuale, quella del fascistometro e di altre ineffabili amenità
che manderei a occuparsi della rimozione del materiale ospedaliero infetto. E questa?
Visto che è un’espertissima virologa, molto più di Burioni, potrebbe fare le pulizie nei laboratori di ricerca e in quelli in cui si analizzano i tamponi. Tutti rigorosamente a mani nude e viso scoperto, beninteso, perché mascherine occhiali e guanti servono alla gente per bene: loro, in ogni caso, sicuramente non avranno obiezioni, dato che non c’è il minimo rischio. E per finire in gloria, guardate qua che spettacolo!
E ora guardiamo questa immagine, che sicuramente molti di voi avranno già visto:
carina, vero? Di che cosa si tratta ve lo spiega questo signore:
Febbraio 2020, immagini dal satellite che avevo pubblicato e che hanno fatto sparire alla chetichella, nemmeno un alert.
La fotografia evidenzia gli alti livelli di anidride solforosa all’epicentro dell’epidemia ora pandemia, per gli scienziati sarebbe la prova di cremazioni di massa.
In effetti le mappe satellitari in Febbraio avevano mostrato livelli allarmanti di SO2 intorno a Wuhan.
Inoltre, c’erano alti livelli di anidride solforosa nella città di Chongqing, anch’essa in quarantena.
I morti in tutta la Cina sarebbero poco più di 3000, report multipli parlano di numeri decisamente diversi e più credibili, basta guardare al nostro Paese.
Gli scienziati affermano che l’anidride solforosa viene prodotta quando i corpi vengono cremati e anche quando i rifiuti sanitari vengono inceneriti.
Ora l’informazione la levano, magari no, mi importa che chi legge rifletta usando la propria testa.
China lied, people died.
Già. Ci viene ammannita la rassicurante favoletta del Principe Partito Comunista cinese che fiero sul suo cavallo bianco uccide il drago-covid19 e libera la principessa Wuhan e con lei tutta la Cina e il mondo intero, e ci sono anche un sacco di imbecilli che se la bevono, che ci raccontano che “abbiamo superato la Cina per numero di contagiati e di morti”, che “col sistema cinese il contagio è stato fermato” e altre simili barzellette. Va naturalmente precisato che il numero reale di morti in Italia è parecchio lontano da quello ufficiale, perché ci sono gli ospiti delle case di riposo che stanno morendo come mosche e non rientrano in nessun conteggio, ci sono i vecchi che muoiono a casa perché – inutile raccontarci storie – se di posti negli ospedali non ce ne sono più, nessuno li può tirare fuori dal cilindro, e anche loro non rientrano in alcun conteggio. Stabilito questo, qualunque calcolo comparato è totalmente privo di fondamento. E la cronaca attuale dimostra che gli occultamenti non si sono limitati ai primi due mesi, ma continuano tuttora. Lo dimostra l’immagine lì sopra e lo dimostra la storia di Li Zehua.
Li Zehua aveva tutto per starsene tranquillo quando è scoppiata la pandemia a Wuhan. Dopo essersi laureato in una delle migliori università cinesi, Li ha iniziato a lavorare per la più importante stazione televisiva statale, la CCTV. Li era una stella nascente. Se fosse rimasto entro i confini tracciati dal regime, Li avrebbe potuto vivere una vita comoda e ricca. Solo che si è domandato cosa era andato storto nella pandemia. E ha raggiunto Wuhan. Li ha iniziato a pubblicare video. Ha intervistato residenti, operai e impiegati delle pompe funebri. Il 26 febbraio, quando stava tornando dall’Istituto di Virologia di Wuhan, Li ha pubblicato un breve video mentre veniva seguito da un veicolo della pubblica sicurezza. “Mi stanno inseguendo. . . . Sono sicuro che vogliono tenermi in isolamento. Aiutatemi per favore!”. Ha paura di fare la fine del dottor Li Weinlang. Li Zehua è tornato nel suo appartamento e si è messo in streaming per lasciare un messaggio. Appena sente bussare alla porta dice in video: “Oggi molti giovani cinesi probabilmente non hanno idea di cosa sia successo nel nostro passato e pensano che la storia che hanno ora sia quella che meritano”. Dopo queste ultime parole, Li apre la porta. La telecamera viene bruscamente spenta e il livestream si ferma. Nessuno ha avuto più notizie di Li da quel giorno. Questa è la Cina. (qui)
E sempre a proposito della Cina e delle sue balle e delle sue catastrofi, credo che in questo pezzo che ho trovato possiamo avere, se non le cifre reali, che nessuno saprà mai, almeno delle cifre realistiche.
Ripubblico, così come l’ho ricevuta, questa riflessione che reputo interessante (nonostante l’uso a sproposito del termine “olocausto” che io avrei evitato).
“LE VERE CIFRE DI WUHAN
Fonte: dati pubblici sulla telefonia.
In Cina sono stati disattivati 14.500.000 account di telefonia mobile da inizio gennaio.
14.500.000.
Tenete a mente questo numero.
Ora cercate di seguirmi: in Cina il numero di telefono è collegato al tuo conto in banca (sto semplificando) ed a molti servizi di utilità nazionale.
E proprio per questo NON è facile cambiarlo.
Perché ci paghi il fruttivendolo, ma puoi attivare anche servizi di previdenza ed altro ancora.
Ora… è legale in cina che una persona abbia più di un account telefonico.
E, IMPORTANTE, per questi servizi si paga una fee mensile: una cosa attorno ai 5 dollari a mese.
SE NON PAGHI TI CANCELLANO L’ACCOUNT TELEFONICO.
Riuscite ad immaginare il MOTIVO per cui dall’inizio di GENNAIO sono stati cancellati in Cina 14.500.000 account telefonici?
O non ti serve.
Oppure non hai pagato perché SEI MORTO.
Un calcolo approssimativo [ossia calcolando tre account a testa, ndb], quindi porta ad una cifra: 4.800.000 che non hanno potuto pagare perché DEFUNTI.
Se si prende (è un calcolo grossolano) la provincia di Hubei, che ammonta 56.000.000 di persone e si suppone che siano tutte infettate la letalità è: dell’8,5%.
Corrisponde?
Molto verosimile. Sono cifre da olocausto.
Altro che 3000 morti e spicci per 80.000 contagiati.
Qui si parla di milioni di cadaveri da smaltire.
Ora viene il peggio.
Taiwan le cifre reali le conosceva.
Tanto è vero che ha preso subito le precauzioni giuste: i numeri parlano chiaro: 2 morti e solo 153 contagiati fino ad oggi, nonostante il traffico con la terraferma cinese sia costante.
E sapeva anche un’altra cosa: che il COVID19 si propagava da persona a persona già da dicembre.
E lo ha comunicato all’OMS.
Il quale non ha detto UN CAZZO per settimane, avallando il governo di Pechino.
Ora la domanda:
se i calcoli e le deduzioni sono esatte e i governi mondiali avessero saputo della reale dimensione dell’epidemia cinese e che era trasmissibile da umano ad umano, avrebbero sottovalutato la minaccia?
Io non credo.
CHIUNQUE sia grato ai Cinesi è solo un idiota affetto da sindrome di Stoccolma.”
Del resto lo sappiamo da sempre che i morti causati dalle proprie politiche, la Cina è abituata a contarli a milioni e a decine di milioni.
E a proposito dell’ultima frase: sono arrivati con la grancassa gli “aiuti” cinesi (il materiale in realtà è stato pagato fino all’ultima mascherina; i medici non so), e tutti a profondersi in sperticati ringraziamenti; sono arrivati con la grancassa gli aiuti cubani, e tutti a profondersi in sperticati ringraziamenti; sono arrivati gli aiuti americani senza grancassa e tutti a dire aha, cinesi e cubani corrono ad aiutarci e il biondone invece cosa aspetta?
Aggiungo ancora una cosa: non ne posso più del “morto per” e “morto con”. Se un ottantenne obeso iperteso e diabetico cade, batte la testa e ci resta secco, nel certificato di morte scrivono “causa della morte: trauma cranico”, non obesità ipertensione diabete. Se un ottantenne obeso iperteso e diabetico fa un infarto, nel certificato di morte scrivono “causa della morte: infarto”, non obesità ipertensione diabete. Perché diavolo lo stesso ottantenne obeso iperteso e diabetico che si becca il covid19 deve improvvisamente diventare morto “con” il covid19, precisando che era vecchio e con patologie pregresse? Perché è più rassicurante? Perché così i giovani si sentano legittimati ad andarsi ad ammassare nei pub a bere alla faccia del coronavirus? Credo che tutti noi conosciamo qualche settantenne diabetico o iperteso che prende i farmaci adatti e guida, viaggia, si occupa dei nipoti quando la figlia o la nuora ha qualche impegno extra, magari fa anche volontariato, e se non arriva il virus malefico fra dieci, quindici, magari venti anni è ancora qui. E se il virus malefico arriva, lui muore per il virus. PER PER PER PER PER.
Concludo questa prima parte con una bellissima notizia:
Agenzia Vista) – Milano, 21 Marzo 2020 – La nuova terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele costruita in tempo record, solo 8 giorni, per l’emergenza Coronavirus è ufficialmente pronta. Da lunedì 23 marzo accoglierà i malati gravi Covid19. La costruzione, realizzata nei campi sportivi dell’UniSR, è stata interamente finanziata con le donazioni ricevute e con la raccolta fondi lanciata dai Ferragnez su gofundme.com. Grazie ancora a Fedez e Chiara Ferragni e ai 200mila donatori che in Italia e all’estero hanno offerto il loro contributo. Grazie anche a chi ha lavorato senza sosta per trasformare una speranza in realtà. Entro le prossime settimane sarà pronto anche l‘ampliamento della struttura che metterà a disposizione ulteriori posti letto per le terapie intensive. / Fonte Facebook IRCCS Ospedale San Raffaele
Eh sì: ospedale privato, iniziativa privata, fondi privati, e un intero nuovo padiglione sorge come per incanto in otto giorni. Alla faccia di chi invoca più stato e più Europa
E con un appello:
In questo momento di emergenza stiamo organizzando una raccolta fondi rapida per l’acquisto di 1000 mascherine per l’ospedale di Lodi. Il gruppo sionistico piemontese ci sostiene e mette a disposizione iban e conto corrente per la gestione dei fondi che arriveranno. Qualunque donazione, anche minima, è importante. Per favore, è urgente.
conto intestato:
Gruppo Sionistico Piemontese
IBAN IT39Q08382 01000000130114627 causale: fondi mascherine di LODI.
Quando si effettua la donazione per favore inviare mail di conferma a:
segreamar@gmail.com
In tal modo la vostra donazione sarà subito utilizzata.
barbara