E TORNIAMO ALLE COSE SERIE

Cioè alla nostra guerra contro la Russia con cannoni nostri e carne da cannone ucraina. Il post è scandalosamente lungo, ma d’altra parte non si può fare informazione con quattro frasette tipo “Non vedo l’ora di ballare sul cadavere di Putin” come fa la controparte. Quindi armatevi di pazienza e cominciate a leggere.

Un grafico rivelatore sui fondi dei contribuenti statunitensi inviati all’Ucraina nel 2022

A quanto ammonta l’aiuto finanziario degli Stati Uniti al regime di Kiev che agisce come operatore sul campo nella guerra mossa alla Russia?
Quanti sono i dollari dei contribuenti statunitensi che finiscono all’Ucraina, come evidenzia Zero Hedge?
Il grafico sottostante illustra in un video di due minuti l’ammontare totale degli aiuti statunitensi promossi o proposti per l’Ucraina nel 2022, a dieci mesi dall’avvio da parte della Russia di un’operazione militare speciale per smilitarizzare e denazificare il regime di Kiev. 

(Mi raccomando: guardatelo fino alla fine)

Nel video, che negli ultimi giorni è stato ampiamente condiviso, ogni punto rappresenta 100.000 dollari dei contribuenti statunitensi ed è suddiviso in base al tipo di sostegno, con gli aiuti militari (in rosso) che rappresentano di gran lunga la spesa più consistente, specifica Zero Hedge. 
Ancora lo scorso venerdì l’amministrazione Biden ha reso noti altri 275 milioni di dollari in armi ed equipaggiamenti di difesa per l’Ucraina, tra cui in particolare altri sistemi missilistici antiaerei, che verranno forniti tramite l’autorità presidenziale di drawdown, il che significa che il Pentagono preleverà armi dalle proprie scorte per soddisfare il pacchetto.
Per comprendere alcune delle cifre sopra riportate, è importante ricordare che il modo in cui la Casa Bianca annuncia quasi di routine i pacchetti di aiuti può creare confusione. Questi annunci hanno più che altro lo scopo di descrivere come l’amministrazione intende utilizzare il denaro già stanziato dal Congresso. 
Come si vede nel grafico seguente, c’è anche la distinzione chiave tra ciò che è stato proposto e ciò che è già stato promulgato.
I miliardi aggiuntivi “proposti” nel grafico precedente sono stati approvati con la recente approvazione del National Defense Authorization Act per l’anno fiscale 2023.
Prima dell’approvazione del NDAA, “il Congresso ha già approvato 65,9 miliardi di dollari per l’assistenza all’Ucraina attraverso tre distinti pacchetti di finanziamenti supplementari dall’invasione della Russia a febbraio”, secondo Defense News.
“Se il Congresso finanziasse la quarta richiesta, l’importo totale degli aiuti all’Ucraina approvati dai legislatori raggiungerebbe i 104 miliardi di dollari in meno di un anno”. 
Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una telefonata di domenica, ha “ringraziato” il presidente Joe Biden per “l’assistenza finanziaria e di difesa senza precedenti che gli Stati Uniti forniscono all’Ucraina”, secondo quanto si apprende. Ma nonostante i miliardi inviati e le decine di altri miliardi promessi, ha chiesto di più e ha “sottolineato l’importanza” soprattutto di rafforzare le difese aeree dell’Ucraina. La Casa Bianca starebbe attualmente valutando l’invio di sistemi di difesa antiaerea Patriot, come annunciato ieri dalla CNN, che se approvati segnerebbero una significativa escalation con la Russia.
I repubblicani sono sul piede di guerra e lo scorso novembre hanno polemicamente chiesto alla Casa Bianca se l’Ucraina fosse diventata il “51° Stato degli USA”. 
A tal proposito hanno infatti presentato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti una risoluzione per realizzare un audit sui mastodontici fondi che il Congresso ha assegnato all’Ucraina. 
La repubblicana Marjorie Taylor Greene aveva affermato: “Dobbiamo controllare ogni dollaro dei contribuenti statunitensi inviato in Ucraina. Gli americani meritano di sapere perché l’ amministrazione Biden e il Congresso sono così interessati a finanziare la sicurezza dei confini dell’Ucraina e non quella del loro Paese”, per poi aggiungere che “il popolo statunitense merita di sapere dove vanno i soldi delle loro tasse guadagnate duramente per una nazione straniera che non è membro della NATO”. 
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il senatore del Kentucky Rand Paul, il quale ritiene che gli Stati Uniti non dovrebbero spendere miliardi per l’assistenza militare all’Ucraina. In un articolo apparso su The Federalist, il senatore ha osservato che l’economia USA non è nelle migliori condizioni e l’assistenza militare e finanziaria al regime di Kiev colpirà ancora più duramente i contribuenti. 
La Redazione de l’AntiDiplomatico, qui, con le immagini dei grafici.Fine modulo

Ma non facciamoci prendere dal complesso di inferiorità: ci siamo anche noi!

Armi italiane in Ucraina. Il “segreto di stato” aggirato dall’annuncio dell’ambasciatore francese a Kiev

Il governo italiano ha posto il segreto di stato sulle nuove armi che verranno inviate in Ucraina. Per fortuna l’ambasciatore francese a Kiev Etienne de Ponsin non è tenuto a rispettare il segreto di stato italiano e ha dichiarato ieri che uno dei due sistemi antiaerei SAMP-T in arrivo in Ucraina sarà inviato dall’Italia.
Il sistema antiaereo SAMP-T è un sofisticatissimo sistema missilistico dal costo (cadauno) di circa 800 milioni di euro (circa 3 ospedali, di primissimo livello) prodotto dalla francese MBDA e dall’italiana Thales Leonardo. Anche gli USA si apprestano ad inviare due sistemi Patriot per dire.
Io spero che qualcuno non abbia la pretesa che se inviamo per esempio armi nucleari all’Ucraina la Russia non ci consideri “non belligeranti” tanto a spararle sarebbero gli ucraini. No, perchè tra i nostri politici “sacchettisti” (riempitori di banconote in sacchette) ci sarebbe qualcuno in grado di sostenerlo.
Del resto, sempre più soldati appartenenti ai Paesi NATO stanno combattendo contro i russi in Ucraina. Si tratti di mercenari o di truppe regolari poco importa. L’Occidente è direttamente coinvolto nel conflitto che, ogni giorno, appare sempre più indirizzato verso l’internazionalizzazione. Il metodo per assuefare l’opinione pubblica europea all’inevitabilità e alla normalità dell’innesco di un conflitto mondiale NATO-Russia è, come al solito, quello della rana bollita.
L’asticella dell’escalation viene alzata gradualmente, poco alla volta, per fare in modo che non ci si accorga di stare irrimediabilmente scivolando nel baratro senza possibilità di ritorno. Spero di sbagliarmi ma l’impressione è che solo un miracolo possa riportare indietro le lancette della Storia. L’obiettivo della NATO è quello di smembrare la Federazione Russa in vari protettorati etnici da porre sotto controllo occidentale. I media europei e americani parlano apertamente di un futuro smembramento della Russia e sono già state pubblicate delle bozze di carte geografiche con la Russia divisa in 6-7 tronconi. La NATO non rinuncerà a questo piano, che coltiva da molti decenni e che, nel 1991, con lo smembramento dell’URSS, è riuscita in parte a realizzare. Il 1991 è stato il primo tempo, il 2022 il secondo. Naturalmente, la NATO ha fatto i conti senza l’oste. Vedremo come andrà a finire…
Giuseppe Masala, qui.

Gli effetti? Eccoli.

Donbass. La lista completa di tutti i massacri con armi NATO sui civili

La NATO ha dato il via libera alla distruzione mirata degli obiettivi civili e degli abitanti delle Repubbliche mediante le sue armi ad alta precisione

Il primo utilizzo dell’Himars MLRS sul territorio del Donbass è stato documentato il 28 giugno nell’insediamento di Pereval’sk (LNR).
Da quel giorno fino al 10 dicembre 2022 (5 mesi), sono stati effettuati un totale di 185 attacchi missilistici dall’Himars MLRS esclusivamente su obiettivi civili:

  • 34 attacchi mirati a obiettivi d’infrastrutture sociali, industriali e civili sul territorio della DNR
  • 151 attacchi mirati a obiettivi d’infrastrutture sociali, industriali e civili sul territorio della LNR:

 L’M-142 “Himars” (High Mobility Artillery Rocket System) è un avanzato sistema di lanciarazzi, dotato di un modulo con sei missili di precisione GMLRS, basato su un camion FMTV da cinque tonnellate dell’esercito americano.
Per l’“Himars” sono stati creati più di 20 tipi di munizioni, il cui raggio di tiro, a seconda del tipo, può variare da 30-80 chilometri in modalità MLRS (Multiple Launch Rocket System ndr.), fino a 300 o più chilometri (missile ATACMS), come tattica operativa di un sistema missilistico (Army Tactical Missile System ndr.).
L’“Himars” appartiene alla classe delle armi ad alta precisione, i missili hanno un sistema di guida inerziale e sono in grado di raggiungere qualsiasi bersaglio alle coordinate trasmesse dal raggruppamento satellitare statunitense.
Secondo i dati dell’intelligence, indirettamente confermati da fughe di notizie nel segmento pubblico ucraino, sul territorio ucraino è presente personale militare straniero, apparentemente per assistenza tecnica. Questi specialisti coordinano l’implementazione delle informazioni di intelligence ricevute dai satelliti e caricano precise coordinate nel software MLRS, oltre a monitorare l’efficacia dell’installazione.
Da fonti accessibili è noto che gli Stati Uniti forniscono all’Ucraina solo: missili unitari HIMARS M30 GMLRS e la sua modifica M30A1, nonché M31 GMLRS.
Il presidente degli Stati Uniti nelle sue dichiarazioni pubbliche sostiene che gli americani presumibilmente non forniranno alle Forze Armate ucraine missili a lungo raggio in grado di raggiungere il territorio della Federazione Russa (per gli Stati Uniti s’intende il territorio prima dell’annessione delle regioni DNR/LNR, Zaporozhye e Kherson) al fine di evitare il coinvolgimento diretto della NATO in un conflitto militare.
Il divieto degli americani all’uso degli “Himars” MLRS in Russia è stato confermato anche dal ministro della Difesa ucraino Reznikov in un’intervista al servizio ucraino della BBC. Funzionari americani affermano che le autorità ucraine hanno dato garanzie che questi sistemi non saranno usati contro il territorio russo.
Il 1° giugno 2022, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato la fornitura di un pacchetto di aiuti militari da 700 milioni di dollari all’Ucraina. Era in questo pacchetto che, in particolare, erano inclusi i primi sistemi di razzi a lancio multiplo “Himars”.
Secondo informazioni provenienti da fonti accessibili, al momento sono state consegnate all’Ucraina 20 di queste installazioni.

Chi gestisce il funzionamento dell’Himars MLRS?

Quindi, abbiamo già capito che si tratta di armi NATO ad alta tecnologia che richiedono un addestramento tecnico speciale da parte dei loro operatori. È logico supporre che, come minimo, almeno nella fase iniziale, i militari delle formazioni armate ucraine non possedessero un tale addestramento.
Secondo dati attendibili, gli equipaggi delle installazioni arrivate ????in Ucraina in estate erano composti da militari della NATO in congedo. È inoltre noto che la guida sull’obiettivo, che fornisce un attacco estremamente preciso, viene effettuata utilizzando i satelliti militari statunitensi.
Allo stesso tempo, il gruppo di hacker ucraini “Beregini” ha pubblicato informazioni secondo cui dal 10 ottobre al 23 ottobre, 90 militari delle Forze Armate ucraine sono stati addestrati all’uso in combattimento, al funzionamento e alla riparazione degli “Himars” MLRS nei campi di addestramento della Bundeswehr in Germania.

Cosa si sa della tattica dell’uso degli “Himars” nella zona dell’Operazione Speciale Militare?

Analizzando i fatti sull’uso degli “Himars” MLRS nel territorio del Donbass, si possono fare alcune osservazioni.
Spesso il lavoro  di collocazione è coperto da delle scariche di sistemi più semplici (artiglieria o MLRS di stile sovietico), il cui compito è distrarre ed esaurire la difesa aerea con bersagli “collaterali” al momento del lancio degli “Himars”.
Ad esempio, questo è stato il caso del primo bombardamento sull’edificio dell’Amministrazione del Capo della DNR quando all’inizio il nemico ha sparato due serie di sistemi di artiglieria da 155 mm contro questa posizione e, pochi minuti dopo, i missili “Himars”.
Secondo gli specialisti della difesa aerea, dopo ogni lancio l’installazione viene operativamente spostata in un riparo e il lancio successivo viene effettuato da una posizione diversa.
Di norma, il movimento e il funzionamento degli impianti avviene di notte.
Pertanto, il territorio della Repubblica Popolare di Donetsk è stato attaccato 21 volte di notte, 13 volte di giorno, il territorio della Repubblica Popolare di Lugansk è stato attaccato 81 volte di notte, 70 volte di giorno.
Vi sono tutte le ragioni per ritenere che tali tattiche vengano utilizzate esclusivamente per ridurre al minimo i rischi di distruzione dell’installazione e non per scopi “umanitari”. A riprova di ciò, di seguito presentiamo un impressionante elenco dei fatti documentati, più eclatanti, delle tragiche conseguenze dell’uso degli “Himars” MLRS su infrastrutture sociali, civili, industriali e su infrastrutture critiche.
E nonostante l’Ucraina affermi che tutti i missili “Himars” raggiungono il loro obiettivo distruggendo solo depositi militari, punti di direzione e di ammassamento di uomini ed equipaggiamento dell’esercito russo nel Donbass – la verità è tutt’altra.
Sì, certo, tra gli obiettivi degli “Himars” MLRS ce ne sono di abbastanza selettivi: strutture militari e oggetti convenzionalmente “a doppio uso”: depositi di carburante, strutture del sistema di alimentazione energetica, strutture ferroviarie.
È il momento di ricordare che ad iniziare la guerra contro le infrastrutture critiche, per l’appunto, è stata l’Ucraina. Più precisamente ha continuato. Sono le formazioni armate dell’Ucraina che molto prima dell’inizio dell’operazione di liberazione speciale, precisamente dall’aprile 2014, distruggono intenzionalmente e metodicamente le infrastrutture dell’indomito Donbass con un unico obiettivo: terrore, intimidazione, attuazione di condizioni di vita insopportabili per i civili del Donbass. Per l’ottavo anno, gli abitanti del martoriato Donbass sopravvivono per migliaia di ore senza acqua, gas, riscaldamento e luce.
Considerando l’elevata precisione del sistema “Himars”, l’elenco seguente indica l’uso mirato e indiscriminato di armi, che l’Ucraina dichiara come impiegate per scopi militari.
Ecco l’elenco dei fatti, documentati dagli uffici di rappresentanza della DNR e LNR nel JCCC (Centro Congiunto per il Controllo e il Coordinamento sul cessate il fuoco e la stabilizzazione della linea di demarcazione ndr.) con le tragiche conseguenze dell’uso degli “Himars” MLRS su infrastrutture produttive, sociali, civili e su infrastrutture critiche: 

28 giugno, centro abitato di Pereval’sk (LNR), a seguito del bombardamento non sono state registrate vittime o danni;
4 luglio, centro abitato di Snezhnoe (DNR), sono stati registrati danni all’impresa statale “Snezhnyanskkhimmash”, alla scuola materna n. 6 e n. 2, e ad edifici abitativi;
9 luglio, centro abitato di Alchevsk (LNR), sono stati danneggiati 6 edifici abitativi, l’impresa per lavori di costruzione e d’installazione “Kommunarskstroj”;
10 luglio, centro abitato di Stepano-Krynka (DNR), durante il bombardamento di un centro di volontariato, 7 civili sono stati uccisi e 39 feriti;
12 luglio, centro abitato di  Stakhanov (LNR), a seguito del bombardamento 2 civili sono morti e 2 civili sono rimasti feriti; i vetri di 11 edifici abitativi a più piani, l’asilo “Skazka” e la scuola di specializzazione n. 10 di Stakhanov sono stati danneggiati;
17 luglio, centro abitato di  Alchevsk (LNR), 2 civili sono stati uccisi, 6 edifici abitativi a più piani, un deposito di autobus e filobus e il sanatorio-profilattico “Druzhba” sono stati danneggiati;
24 luglio, centro abitato di  Krasnij Luch (LNR), a seguito dei bombardamenti, l’amministratore dell’hotel “Krasnij Luch” è rimasto ferito, lo stesso hotel “Krasnij Luch” è stato distrutto; 7 edifici abitativi, una farmacia, 4 strutture di vendita al dettaglio, un mercato cittadino, e delle linee elettriche sono state danneggiate;
29 luglio, centro abitato di  Elenovka (DNR), bombardamento su una colonia penale nel villaggio di Elenovska, dove erano detenuti i prigionieri di guerra del battaglione nazionalista “AZOV”, risultato: 47 morti e 74 feriti;
23 agosto, Donetsk (DNR) è stato distrutto un edificio amministrativo;
23 agosto, centro abitato di  Gorskoe (LNR), 4 edifici abitativi, l’edificio del Ministero delle Situazioni di Emergenza e la Casa della Cultura cittadina sono stati distrutti; 28 edifici abitativi, la sottostazione elettrica “Gorskaya” e una farmacia sono rimasti danneggiati;
25 agosto, Donetsk (DNR), è stato registrato un danno al terminal doganale “Donetsk”;
12 settembre, centro abitato di  Dokuchaevsk (DNR), sono stati registrati danni critici alla filiale n. 3 dello Stabilimento “Dokuchaevskij Flux-Dolomite” e alla società “DMZ”;
13 settembre, centro abitato di  Lisichansk (LNR), 2 civili sono stati uccisi e uno è rimasto ferito; 6 edifici abitativi multi-appartamento, una centrale termica e una struttura commerciale sono stati danneggiati;
16 settembre, centro abitato di  Nizhnyaya Duvanka (LNR), la Casa della Cultura e un granaio sono stati distrutti; 5 edifici abitativi, la scuola materna “Zvonochek”, una scuola secondaria, i vigili del fuoco, una farmacia sono rimasti danneggiati;
21 settembre, centro abitato di  Novoajdar (LNR), un civile è stato ucciso e uno è rimasto ferito. Un edificio abitativo, un edificio scolastico, il convitto del College “Novoajdar agro”, un granaio, un magazzino per fertilizzanti e macchine agricole, 8 unità di macchinari agricoli, 2 auto e un camion sono stati distrutti; 4 edifici abitativi sono rimasti danneggiati;
27 settembre, centro abitato di  Bryanka (LNR), 4 civili sono stati uccisi e due sono rimasti feriti, la sezione Bryankovskij dell’impresa statale “Luganskgaz” è stata distrutta; 12 edifici abitativi multi-appartamento, il “Bryankovskij Electromechanical College”, la scuola d’arte per bambini n. 1 e un negozio di alimentari sono rimasti danneggiati;
3 ottobre, Donetsk (DNR), è stato registrato un colpo diretto sul tetto del complesso commerciale “Continent”; la vetrata della sala dell’impresa municipale di controllo del traffico “Donelektroavtotrans”, la farmacia centrale “Ol’viya”, un edificio abitativo multi-appartamento sono rimasti danneggiati;
4 ottobre, centro abitato di  Dokuchaevsk (DNR), sono stati registrati danni alla filiale n. 3 del “DFDK”, a una serie di strutture sociali, e ad edifici abitativi privati ??e multi-appartamento;
16 ottobre, Donetsk (DNR), a seguito dei bombardamenti, 5 civili sono rimasti feriti; un edificio amministrativo, oltre a una serie di negozi e a 4 edifici abitativi multi-appartamento sono rimasti danneggiati;
19 ottobre, centro abitato di  Makeevka (DNR), a seguito dei bombardamenti, sono stati registrati danni ad un edificio privato;
28 ottobre, centro abitato di Pervomaisk (LNR), una ragazza è stata uccisa, un edificio abitativo è stato completamente distrutto, altri 8 edifici abitativi e 3 auto sono rimasti danneggiati;
3 novembre, centro abitato di Gorlovka (DNR), a seguito di un bombardamento sono stati registrati gravi danni agli edifici dell’impresa operativa unitaria statale DNR “Stirol”, una delle principali imprese chimiche della Repubblica impegnata nella produzione di fertilizzanti minerali e di prodotti in polimero;
4 novembre, centro abitato di  Makeevka (DNR), a seguito dei bombardamenti una donna nata nel 1954 è stata uccisa, un uomo nato nel 1954 è rimasto gravemente ferito. Sono stati registrati danni a 4 edifici abitativi;
5 novembre, Donetsk (DNR), sono stati registrati danni multipli ad edifici abitativi e ad infrastrutture civili;
6 novembre, centro abitato di  Stakhanov (LNR), un civile è stato ucciso, 2 edifici abitativi sono stati distrutti e 16 sono rimasti danneggiati, così come la scuola di Stakhanov n. 3, la piscina “Delfin”, una linea elettrica, un gasdotto e un sistema di approvvigionamento idrico sono stati danneggiati;
7 novembre, Donetsk (DNR), è stato registrato un colpo diretto su un edificio amministrativo seguito da un incendio, la vetrata del Hotel “Central” e 2 edifici abitativi sono rimasti danneggiati;
10 novembre, centro abitato di Gorlovka (DNR), a seguito di un bombardamento è stata registrata la distruzione dell’edificio amministrativo della KP “Società di gestione di Gorlovka” e il danneggiamento di un edificio abitativo multi-appartamento;
11 novembre, centro abitato di  Krinichnaya (LNR), 2 dipendenti della miniera “Krinichanskaya” sono stati uccisi, altri 4 civili sono rimasti feriti; le strutture della miniera sono state danneggiate;
11 novembre, centro abitato di  Rozovka (DNR), a seguito di colpi diretti, sono stati registrati gravi danni alla “Scuola secondaria dei minatori del villaggio di Rozovka” e all’editore “Unione culturale-ricreativa”;
11 novembre, centro abitato di  Dokuchaevsk (DNR), sono stati registrati colpi diretti sugli stabilimenti produttivi della filiale n. 3 dello stabilimento “Dokuchaevskij Flux-Dolomite”;
12 novembre, centro abitato di  Stakhanov (LNR), 3 dipendenti di una pasticceria sono rimasti feriti, un ristorante, un club sono stati distrutti e 8 edifici abitativi, un negozio di alimentari e una pasticceria sono stati danneggiati;
12 novembre, centro abitato di  Gorlovka (DNR), a seguito di un bombardamento è stato registrato un colpo diretto al Palazzo della Cultura “Shakhter”, sono stati danneggiati i vetri del “Gorlovka Motor Transport College”, 4 edifici abitativi multi-appartamento e un negozio di alimentari;
16 novembre, centro abitato di  Yasinovataya (DNR), a seguito di un bombardamento sono stati registrati danni alla facciata e alla vetrata del Palazzo della Cultura “Mashinostroitelej”;
16 novembre, centro abitato di  Zimogor’e (LNR), un civile è stato ucciso e 2 sono rimasti feriti. Un edificio abitativo a più piani, i locali industriali del punto di ricezione del grano di Zimogoryevsk, una scuola secondaria intitolata all’Eroe dell’Unione Sovietica I.S. Mal’ko, la scuola materna “Ivushka”, la stazione ferroviaria, e le linee elettriche sono state danneggiate.
17 novembre, centro abitato di  Stakhanov (LNR), 2 civili nati rispettivamente nel 1950 e nel 1951 sono stati uccisi e 3 sono rimasti feriti; un edificio abitativo multi-appartamento è stato distrutto;
18 novembre, centro abitato di  Bryanka (LNR), una donna nata nel 1949 è rimasta ferita; un edificio abitativo multi-appartamento è stato distrutto e 2 danneggiati. Un edificio residenziale e 7 costruzioni annesse sono stati danneggiati, danneggiati anche l’edificio dell’organizzazione pubblica DOSAAF, un gasdotto e una linea elettrica;
20 novembre, centro abitato di  Kremennaya (LNR), 2 edifici abitativi, 4 annessi, 2 negozi e una linea elettrica sono stati danneggiati;
21 novembre, centro abitato di  Alchevsk (LNR), 2 civili sono stati uccisi e uno è rimasto ferito, 2 edifici abitativi sono stati distrutti e 5 sono stati danneggiati;
24 novembre, centro abitato di  Stakhanov (LNR), sono stati distrutti un edificio residenziale, uno studio d’arte per bambini e in parte l’edificio di una società di trasmissione radiofonica, radiocomunicazione e televisione; sono stati danneggiati un edificio residenziale, il cinema “Mir”, un centro culturale e una torretta televisiva e radiofonica;
4 dicembre, centro abitato di Alchevsk (LNR), l’Istituto industriale “DonGTI” (Istituto Tecnico Statale del Donbass ndr.) e il rispettivo convitto sono stati danneggiati;
5 dicembre, centro abitato di Alchevsk (LNR), 7 persone sono state uccise, 27 ferite; il padiglione didattico, il convitto e la biblioteca dell’Istituto Tecnico Statale del Donbass, il ristorante “Krugozor” e 5 edifici abitativi sono rimasti danneggiati;
6 dicembre, centro abitato di Starobel’sk (LNR), 3 dipendenti dell’impresa municipale “Starobelskij Elevator” sono rimasti feriti; magazzini e un impianto di pesatura sono stati danneggiati;
8 dicembre, centro abitato di Pervomajsk (LNR), un edificio abitativo multi-appartamento e due distributori di benzina sono stati danneggiati;
10 dicembre, centro abitato di Svatovo (LNR), danneggiato un collegio scolastico.

Invece di una sintesi, ricordiamo che in una riunione del Consiglio permanente dell’OSCE, la Russia ha già dichiarato che è l’Alleanza e, in particolare, gli Stati Uniti, ad avere la personale responsabilità delle vittime civili, della popolazione e della distruzione delle infrastrutture sociali e civili.
Buyakevich (vice rappresentante permanente della Russia presso l’OSCE ndr.): “Dall’inizio dell’Operazione Militare Speciale, i militari americani sono stati attivamente coinvolti nella pianificazione e nella effettiva gestione delle ostilità. I rappresentanti ucraini hanno riconosciuto che non un solo colpo, ad esempio, dall’Himars MLRS avviene senza il consenso degli americani. Di recente, questo, infatti, è stato ufficialmente riconosciuto dal Pentagono, a conferma che in Ucraina si trovano truppe americane.
È abbastanza ovvio che i curatori occidentali, che sponsorizzano l’Ucraina per il nono anno e, di fatto, la governano, sono pronti a combattere la Russia esclusivamente sul suolo straniero e fino all’ultimo ucraino, utilizzando i mezzi più sporchi e senza regole, violando tutte le norme del diritto umanitario internazionale, le convenzioni internazionali, che regolano le questioni relative alla condotta della guerra e alla protezione della popolazione civile in tempo di guerra.

Fonte: Centro Congiunto per il Controllo e il Coordinamento sul cessate il fuoco e la stabilizzazione della linea di demarcazione 

Traduzione di Eliseo Bertolasi, qui.

E in attesa che il sole torni a splendere sul nostro fosco futuro

barbara

MENTRE L’ATTESA SI PROLUNGA 2

Comincio con questo sconvolgente episodio, assolutamente senza precedenti nella storia, che sicuramente rappresenterà un funesto precedente foriero di tragedie future. E questo lo dedico alle persone bizzarramente convinte che in America comandi Trump.

Qui l’articolo.

Proseguo con quest’altro video, che ci mostra da dove vengono i soldi per la campagna di Biden. E questo lo dedico alle persone che sembrerebbero bizzarramente convinte che, siccome in America comandano le corporation, ne sarebbe automaticamente avvantaggiato chi comanda al momento.

Quest’altro pezzo, preso dalla pagina di Jaime Andrea Jaime, residente negli USA, lo dedico alle persone bizzarramente convinte che col voto postale i brogli siano pressoché impossibili (l’ha detto Nature, mica il NYT o FoxNews!)

Allora, per i plancton.
Da sempre in USA si può votare per posta da casa con una scheda che si richiede espressamente al locale ufficio elettorale dove ci si deve preventivamente iscrivere mostrando documenti, identita’, Social Security e prova di residenza (normalmente un conto della energia elettrica o telefono o gas o mondezza).
Si chiama Absentee Ballot ed ovviamente e’ anche per i milioni di americani in giro per il mondo sia privati che TUTTI i militari e Diplomatici.
Quello che invece, con la scusa del Ciaina Vairus, si sono inventati e’ di inviare la scheda a tutti secondo liste di residenza e NON secondo quelle certificate degli uffici elettorali.
In pratica la mandano a tutti, cani e porci, morti, traslocati finiti in galera…., senza nessuna certificazione di identita’, come se uno andasse a votare senza nemmeno mostrare un documento comprovante chi realmente e’.
Chiare le truffe possibili che capirebbe un bambino dell’asilo?

Raccomando invece la lettura di questa ottima analisi di Mordechai Kedar a coloro che ancora non si rendono conto dell’immane catastrofe che incombe sull’intero Medio Oriente con la presidenza Biden – leggi Obama+Clinton+Kamala Harris.
Il prossimo articolo potrebbe forse fornire qualche spunto di riflessione a chi è fortemente critico su temi quali Cina, UE, clima. Da parte di un giornalista che non è mai stato un trumpiano a oltranza.

Giulio Meotti

Non sono mai stato un trumpiano tanto per fare, non ho mai amato certe sue mattane e familismi e che non abbia letto più di cinque libri in vita sua, ma ora che ha perso qualcosa va detto chiaro. Trump è stato eletto per porre fine ai cosiddetti interventi “umanitari” e lo ha fatto. Ha eliminato il Califfo Baghdadi e il Generale Soleimani senza farsi trascinare in nuovi Vietnam. Ha annullato l’”accordo” di Obama che avrebbe dato all’Iran una via alle armi nucleari, una nuova Monaco. È uscito dal ridicolo accordo sul clima di Parigi. Ha rafforzato la posizione di Israele in Medio Oriente e costretto Emirati Arabi, Sudan e Bahrain a farci la pace. Ha osteggiato l’Onu. Ha detto agli europei che dovevano contribuire di più alla propria sicurezza, oltre al proprio luna park sociale. Ha eletto giudici importanti alla Corte Suprema, nemesi della cultura progressista che vorrebbe l’America simile alla Svezia (penso ad Amy Barrett e alla sua famiglia [che ha preso il posto di quella, recentemente defunta, che per ventisette anni ha prostituito la legge all’ideologia]). Ha completamente cambiato il modo in cui gli americani pensano alla propria dipendenza dai prodotti cinesi a buon mercato. Mai prima la Cina ha sentito una minaccia al proprio dumping economico planetario. Quando un paese industriale avanzato non è in grado di produrre mascherine chirurgiche, guanti e gel per le mani e ibuprofene durante una pandemia, significa che la globalizzazione si è spinta troppo oltre. Va rivista per non morire in suo nome. E questo vale anche per l’Italia. Ma il più grande risultato di Trump è stato nell’economia. Durante i primi tre anni della sua presidenza, una quota importante di ricchezza è andata ai lavoratori più poveri. Ha portato crescita salariale agli svantaggiati. Ecco perché gli elettori nelle zone dimenticate del paese, i forgotten men che ho descritto due giorni fa, hanno votato per lui nel 2016 e in numero ancora più grande nel 2020. Ecco perché un numero sorprendente di afroamericani si è rivolto a lui quest’anno. Con la “giustizia sociale” le minoranze non mangiano. Le sue restrizioni all’immigrazione hanno ridotto la concorrenza per gli americani più poveri. Trump tornerà a giocare a golf in Florida. Quella che perde è una certa idea della realtà. E’ quella che ha portato molti immigrati che lavorano duro a votare Trump e quasi tutti i bianchi benestanti a votare Biden. Perdono i vecchi, sporchi rapporti umani e vince il Silicio dei social. Perde la nazione e vince il “villaggio globale”. Perde l’idea che la propria cultura conta e vince il multiculturalismo. Dopo questa festa di liberazione da Trump ci sarà da lavorare per l’Occidente. Se devo scegliere fra il mondo di Oprah, di chi butta giù le statue e degli accademici che lavorano per una società di individui indefiniti, e il mondo di un operaio americano dai denti consumati dal tabacco e di un messicano rispettoso delle regole e con il rosario in tasca, non ho dubbi.

Concludo la puntata odierna con questa breve, doverosa, riflessione:

e con un confronto fra i due candidati sul tema del razzismo. Questo è Biden

che faccia da mona anche da giovane!

e questo è Trump. Vedete un po’ voi.

barbara

E FIGL SO’ PIEZZ ‘E CORE

E più sono piccoli, e più sono vicini al nostro cuore. Più sono piccoli e più li amiamo, li coccoliamo, li curiamo. Li coltiviamo, ecco. Come tenere pianticelle che hanno bisogno di essere sostenute per poter crescere nel modo giusto. Nella direzione giusta.
pijkida
pijkidb

E poi vai a leggere questo. E dato che, come diceva Giovanni Falcone, “segui il denaro” se vuoi trovare risposte, vai a cercare un po’ di risposte qui.
(E poi anche una buona notizia: Adèle Bitton è finalmente tornata a casa)

barbara