NESSUN GIUSTO PER EVA

Eva e Ada e Giovanna ed Ester ed Emma e il rabbino e soprattutto Sara, per ben due volte sfuggita alle fauci fameliche e due volte riacciuffata, perché a chi ha sangue giudeo nelle vene non è consentito sfuggire al destino assegnatogli.
Questa accurata e appassionante ricerca storica riporta alla luce le vicende dei 71 ebrei padovani – solo tre i sopravvissuti – cui non è stato dato in sorte di incontrare un giusto nel proprio travagliato cammino. E, come sempre in questo genere di storie, colpisce, almeno quanto la cattiveria dei cattivi, l’indifferenza di chi cattivo sicuramente non si definirebbe: quell’indifferenza che ha fatto sì che una manciata di fanatici riuscisse a impossessarsi di un’intera nazione e da lì partire per la devastazione di un intero continente e che, nel piccolo di una cittadina di provincia, quasi un centinaio di concittadini venisse portato al macello senza provocare reazioni di sorta. E grazie dunque a chi, non potendo restituire a loro la vita, si è impegnato per restituire almeno a noi la memoria.

Francesco Selmin, Nessun “giusto” per Eva, CIERRE edizioni

(E indifferenza e complicità, come siamo quotidianamente costretti a constatare, continuano ancora oggi)

barbara