COSE VARIE

I paragoni
Vanno molto di moda, di questi tempi: Putin come Hitler, Putin come Stalin, Zelensky come Churchill (scusate, mi scappa da ridere), Zelensky come Pericle (ebbene sì, è stato detto anche questo), Ucraina come la Palestina (cioè con un bordello di terroristi? Beh, questo effettivamente…), Israele uguale alla Cina comunista, ucraini che lasciano il Paese per andare a fare per un po’ i rifugiati uguali agli ebrei deportati nei campi di sterminio… Quindi, visto che è di moda, ne voglio fare qualcuno anch’io. Del Vietnam ho già parlato: l’America ha cominciato inviando soldi, poi armi, poi soldati. È andata a finire così

In Afghanistan l’America ha cominciato inviando soldi, poi armi, poi soldati. È andata a finire così

In Ucraina l’America ha cominciato inviando soldi, poi armi, adesso pare che voglia mandare anche soldati. Ho un fiume a 500 metri giusti da casa: io mi siedo e aspetto.
Sempre in tema di confronti

E a proposito di rifugiati ucraini, guardate un po’ questa:

Ma tornartene a casina tua, bella, visto che qua siamo così cattivi?

Quelli che smontano le bufale
L’articolo è questo, e non essendo copiabile, se il tema vi interessa dovrete andare a leggerlo lì. Si tratta di “Open”, il sito di Mentana che ha il sublime compito di informarci su che cosa è vero e che cosa è falso tra le cose che vengono pubblicate, e che ha pubblicato quattro cose false in tre giorni.

Le schedature
Ieri ho parlato delle proscrizioni, oggi invece vi parlo delle schedature; guardate per esempio qui

e, per chi ha un po’ di tempo in più, anche qui

Dedicato agli amanti dei martiri ucraini belli buoni bravi santi
Questo video è dell’aprile 2021

E ricordiamo, ricordiamo sempre: in Donbass, in questi ultimi otto anni, non è successo niente. Se sentite dire che è successo qualcosa, è tutta e solo volgare propaganda russa: non dovete credere una sola parola.

Un uomo saggio tutto da ascoltare

Mariupol e la modella incinta

Michele Ferretti

Chi odia davvero l’occidente? 300 morti al teatro di Mariupol’, poi in realtà no (forse uno solo); sempre a Mariupol’, distrutta la moschea, solo che poi non era vero; annientato il Babi Yar di Kiev, poi un giornalista israeliano si reca sul posto e lo trova intatto; parla la ragazza evacuata dall’ospedale di Mariupol’ e smentisce la versione diffusa dai media ucraini e rilanciata dai nostri giornali [come ha dichiarato in un video che ho precedentemente postato, dell’ospedale era agibile solo una piccolissima parte perché tutto il resto era stato occupato dai miliziani ucraini; quel giorno nessuno ha sentito aerei arrivare, non c’è stato nessun bombardamento, solo uno (o forse due, adesso non sono sicura di ricordare bene) colpi sparati da terra – e lì NON c’erano russi ma unicamente le milizie ucraine]: reagiscono subito le maggiori testate italiane, deducendone il rapimento per mano dei russi. Poi succede che un giornalista vero, Giorgio Bianchi, attualmente in Donbass e che segue sul posto le vicende da otto anni, prova a intervistarla. Tranquillamente, lei, col figlio neonato e il marito, lo raggiunge in taxi e spiega inequivocabilmente come stanno le cose.

Con gli elementi che abbiamo, è sensato continuare a credere ciecamente a quelli del massacro di Timisoara, della testimonianza di Nayirah, delle provette all’ONU e dei forni di Saydnaya, oppure vale la pena porsi qualche domanda? Odia di più l’occidente chi si pone qualche domanda o chi arma i nazisti col rischio incombente di un’escalation nucleare?

E ancora Orsini e le sue frasi incriminate

Ma naturalmente chi ha deciso che Orsini è il male assoluto, un servo di Putin, un assassino del popolo ucraino, continuerà a tirare fuori dal discorso tre parole utili alla propria narrativa e inchiodare Orsini a queste perché si sa: quando mai potrebbe essere Francesca?

E concludiamo, ancora una volta, con qualcosa di bello. E russo.

barbara