Commenti sotto un video YT (sicuramente comprensibili anche a chi non se la cava bene con l’inglese):
That’s in Budapest, used to live there too for a while. Beautiful city. Romania right? No Bulgaria. It’s Hungary… No, Slovakia. Get a map. Hungary it is it’s in Hungary, my country’s capital. And the video was recorded next to the Parlament in the Kosuth Lajos tér. oh ok Budapest in Slovakia… You need to get a map.. No no and no. I´ve been to europe twice and I bet my arse and my mothers eyesight that it´s Slovakia.
Eddai, è stato ben due volte in Europa, non vorrai mica saperne più di lui solo perché sei ungherese?! (Giuro, quando ho visto questo scambio ho deciso di copiarlo e farne un post solo perché l’ho trovato divertente. È stato solo nello scrivere questa postilla che mi sono resa conto che sembrava stessi di nuovo parlando della Signorina…) Il video comunque è questo, brevissimo e tutto da godere.
Da decenni soffro di sciatica. A sinistra. Da molto tempo soffro anche di artrosi a entrambe le spalle. Ma a sinistra di più. Soffro anche di artrosi alle anche, entrambe. Ma a sinistra di più. Mi crea pure grossi problemi una tendinite all’inguine. Da tutte e due le parti, però quella a sinistra è molto più tremenda. Anche le fratture vertebrali sono entrambe sulla parte sinistra delle rispettive vertebre, e così pure le tre ernie e le due protrusioni.
Diagnosi
La sinistra è malata.
Ampliando il sinistro discorso dalla geografia locale a quella nazionale:
Prodi consiglia al governo in carica oltre a una patrimoniale anche una tassa sul contante, De Benedetti (tessera Pd) con residenza fiscale in Svizzera consiglia una patrimoniale annuale mentre l’ex deputata miracolata Leu ora piddina consiglia l’Imu sulla prima casa … Dunque, aveva ragione Montanelli quando affermava: “La sinistra ama talmente i poveri che ogni volta va al potere li aumenta di numero”? (Luisalu)
E poi anche
Il Paese sprofonda, ma Conte e i suoi perdono solo tempo
Quel che è Stati è Stati: dieci giorni a gozzovigliare, diciamo le cose come stanno, risultati: non pervenuti. I grillini da Quarto Stato a Stati Generali, da classe dirigente a digerente: stuzzichini e champagne, roba per palati fini, quanto ai piddì, loro ci sono abituati. L’orgia del potere ha partorito la solita conferenza stampa sull’imperial-cartonato: parole, parole parole, caramelle non ne vogliamo più, la luna e violini dalli a Casalino. Tanti confronti, cioè banchetti, e proposte concrete una e una sola: se ne riparla a settembre.
Quando, auspicabilmente, il paese sarà definitivamente steso e, dovesse ancora agonizzare, è pronta la seconda ondata made in virology. Si assiste a dibattiti surreali, Giuseppi: “Si potrebbe tutti quanti abbassare un po’ l’Iva”, il Pd: “No tu no, intanto facciamo la patrimoniale”. Fortemente indeciso a tutto, salvo che a durare, Conte ha finito le idee meravigliose; la preziosa ricerca bimbominkia di Colao cestinata senza neanche guardarla, i mugugni di Confindustria irrisi nel consueto stile alla cafona, in compenso largo spazio a giullari, guitti, istrioni e star da deep state, dagli archibugi Fuksas e Boeri ai professionisti della narrazione un tempo renziana come Baricco, fino alle coscienze artistiche, Guerritore, Tornatore: serenate a cura di Elisa, creazione di Caterina Caselli, che a questo punto dovrebbe avere, se c’è giustizia a questo mondo, l’estate rigurgitante di serate di piazza targate Pd e 5 Stelle lockdown permettendo, ma si sa che anche quello coi nemici si applica, coi compagni si interpreta.
Intanto, fuori. Fuori Villa Pamphilj, monopattini assassini cinesi falciano passanti. Pregiudicati blindati (dal Pd) importano carne umana nell’assoluta impunità. La magistratura corrosa si scioglie nel suo stesso acido. La filiera produttiva nazionale, che per l’80% è piccola per noi, troppo piccolina per sopravvivere allo scempio dell’isolamento, si dissolve. L’assistenza di stato non si vede ma il presidente dell’Inps grillino dice che gli imprenditori sono dei lazzaroni abituati ad andar di schiena. Gli ipocriti globali del Black Lives Matter Antifà, cioè neobrigatisti diffusi, finanziati dai soliti burattinai, sfasciano statue e memorie passando già ai viventi. La Ue, nostra signora del sussidio e del tormento, si rimangia per l’ennesima volta le allettanti promesse. Stragisti islamisti ammazzano a fil di lama tre incolpevoli ed altrettanti ne feriscono, ma non è terrorismo anzi lo è ma figlio del disagio mentale. Ce ne sarebbe da preoccuparsi a questo mondo, ma alla nobiltà stracciarola degli Stati Generali intenta a rincorrersi tra urletti divertiti, che gli frega?
Il paese sprofonda nella rassegnazione, non vede vie d’uscita, i cittadini non si scrollano di dosso una sindrome da isolamento che continua con altri mezzi ma nella stessa strategia, quella del terrore, dell’allarme, della dannazione per chi osa respirare; impossibile pensare ad una risalita in queste condizioni psicologiche. Ma a Conte che gli frega? Lui è qui per resistere, Mattarella non dà segni di vitalità, tutto pare scivolargli addosso, ha appena fatto un incredibile appello ad importare più clandestini, detti migranti, in assoluta consonanza con questo incredibile pontefice e c’è chi maligna: non è che ha voluto mandare un messaggio, continuate a difendere il Pd e le sue politiche oltre ogni limite, costi quel che costi? Magari no, ma, in assenza di alternative logiche, il sospetto è l’unica cosa che rimane. Dieci giorni di Stati Generali son volati, son serviti a perdere tempo per prendere tempo ma è ancora troppo presto per le ferie d’estate, tocca inventarsi qualche altra cosa come quando si faceva sega a scuola: morte di una nonna, gomme dal tram bucate, marziani, forse l’ultima è reclutare Greta e rilanciare l’allarme sul riscaldamento globale alimentato dal coronavirus alimentato dal riscaldamento globale. Se è vero che la luminare in treccine ha appena proclamato su Instagram, con la lucidità che la contraddistingue: “Si scopre che tutta la nostra società è solo un grande partito per nudisti”.
È vero, il re è nudo ma se a dirlo è il re, non serve a niente. Greta è spogliata, Giuseppi è spogliato, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, tutto il potere non al popolo armato (di pazienza esagerata), ma al ministro chitarrista, Bella Ciao Gualtieri! In America buttano giù le statue dei padri della patria da Washington a Lincoln a, ultimo rimosso (da De Blasio, quello con figlia antifà) Roosevelt, in Germania tirano su quella di Lenin “pioniere della libertà e della democrazia”.
La storia riscritta con l’LSD, ma ecco l’idea! Un bel rave party, che duri almeno una settimana, e dentro tutti: da Giuseppi a Di Battista, da Casarini a Casalino, da Cesare Battisti, guest star, a Christian Raimo, Jovanotti, Fiorella, svariati figli d’arte senz’arte né parte, Silvia Aisha, una gradita delegazione del governo venezuelano, il pilota Hamilton che giustamente grida alla discriminazione etnica guadagnando appena 120 milioni l’anno e, naturalmente, non può mancare Sergio Sylvestre, ugola nobile, ultima vittima del razzismo montanelliano. L’intendenza seguirà, come diceva Napoleone, quello che si credeva Giuseppi.
Già, a proposito: ma è davvero tanto tanto tanto razzista dire che sta roba fa cagare
e che è una vergogna che uno che deve cantare una cosetta di due strofe non si prenda la briga di impararle? E sempre a proposito di razzismo, se per caso vi fosse piaciuta questa roba qui
Tornando poi alle infamie di questo nostro immondo governo di sinistra che ci sta trascinando nel baratro, questa è l’ultima della serie, sempre che mentre stavo scrivendo non abbiano combinato qualcos’altro. Peccato che non ci sia una sigla adeguata anche per loro.
Perché gli Stati Uniti dovevano per forza diventare una superpotenza mondiale? Perché la Cina occupa il Tibet e niente al mondo può indurla a lasciarlo andare? E perché sta invadendo i mercati dell’intero pianeta? Perché Putin è ossessionato dalla Crimea almeno quanto la Cina dal Tibet? Perché la Germania ha una “vocazione” guerrafondaia? Perché l’Europa non potrà mai essere veramente unita? Perché il Medio Oriente è una polveriera? Perché l’Europa del nord (vale anche per l’America) è decisamente più ricca di quella del sud? Forse perché i nordici sono laboriosi e i terroni fannulloni? O non ci sarà qualche altro motivo? Il motivo naturalmente c’è, e risiede nella geografia – come spiega, molto meglio di quello italiano, il titolo originale: Prisoners of Geography. Fiumi navigabili – ossia vie aperte al commercio – pianure, montagne, deserti, accesso al mare, confini naturali o artificiali, presenza o assenza di ricchezze nel sottosuolo… Sono tutti fattori che condizionano le scelte delle popolazioni, e l’economia, e la politica, e i comportamenti, e la mentalità che su tutto questo si sviluppa.
Senza la pretesa di proporre verità assolute, il libro aiuta però a capire le cause profonde alla base di molte scelte politiche e sociali. Senza voler giustificare i crimini, beninteso, ma comprendendo le ragioni che inducono uno stato a compierli e un altro no. E voglio proporre una breve citazione, che espone una verità che molti si rifiutano di vedere:
Un giorno ho portato un ambasciatore cinese a Londra a pranzo in un lussuoso ristorante francese nella speranza che mi ripetesse la citatissima risposta del primo ministro Chou En-lai alla domanda di Richard Nixon: «Qual è l’impatto della rivoluzione francese?» «È troppo presto per dirlo.» Purtroppo non sono stato accontentato, ma mi sono sorbito una lezioncina su come la piena imposizione di «quelli che voi chiamate diritti umani» porterebbe alla violenza di massa; e poi mi sono sentito domandare: «Perché pensate che i vostri valori funzionerebbero in una cultura che non conoscete?».
Ecco, questo è l’errore che si continua a commettere: valutare culture che non si conoscono con i criteri della propria. Immaginare che se gli regaliamo libertà e democrazia ci saranno infinitamente riconoscenti, ci adoreranno e diventeranno come noi. Sulle conseguenze di questo tragico errore continuiamo a battere il naso, e ancora non si riesce a mettere in testa a chi di dovere che il problema non è che non offriamo abbastanza: il problema è che continuiamo a offrire cose che al destinatario non interessano perché ad esse non attribuisce alcun valore. E quando si è nati sotto geografie diverse, è inevitabile che sia così. Prima si arriverà a capirlo, e meglio sarà per tutti.
Tim Marshall, Le 10 mappe che spiegano il mondo, Garzanti
barbara
E pensare che questo sordido individuo con le sue buffonate, con le sue bufale (antivaccinismo, accise…) coi suoi vaffanculo, antisemita e assassino, ci si è fatto i miliardi.