CADUTA DI MARIUPOL E DINTORNI

Il titolo in realtà dovrebbe essere duplice: caduta, visto dalla parte dei nazisti, liberazione, visto dalla parte dei civili. In ogni caso gli “eroici resistenti” si sono arresi, e la prima cosa da fare è dividere nettamente la propaganda dai fatti, la leggenda dalla realtà, la menzogna dalla verità:

E queste sono alcune immagini della resa

E vediamo ora qualche titolo di giornale.

Ucraina, Zelensky: “Caduta Mariupol causerebbe fine negoziati”

Al cuore, decisamente, non si comanda e, parafrasando il grande Paolo Conte, possiamo dire che il comico è nell’anima e nell’anima per sempre resterà, perché parlare di fine dei negoziati da parte di uno che tra accettare di iniziare dei negoziati e trasformare il proprio stato in un cimitero ha scelto senza esitare il cimitero, è davvero comicità del più alto livello.
Poi c’è quest’altro:

La Russia espelle 24 diplomatici italiani, il Cremlino: «Risposta alle azioni ostili e immotivate dell’italia». Draghi: «Non chiuderemo il dialogo»

Qualcuno dovrebbe spiegarlo, a quel caro ragazzo, che se tu mandi armi al mio nemico perché mi possa ammazzare, tu non stai dialogando, stai combattendo contro di me, e non hai nessunissimo dialogo da chiudere o tenere aperto, quindi smettila di dire puttanate – sulla pelle degli italiani, in tutti i sensi, oltretutto.
E poi quest’altro, non si sa se frutto più di ignoranza o di malafede:

Mariupol, perquisizioni corporali e donne tra i militari: le nuove immagini della resa del battaglione Azov

Ora, le perquisizioni corporali, cari signori, sono quelle in cui si infilano le mani o altri strumenti nella bocca, nell’ano e nella vagina. E le cose che abbiamo visto noi sono queste:

Dite che a telecamere spente potrebbe esserci stato dell’altro? Certo, potrebbe, ma voi non lo sapete, e dunque non potete parlarne. E, a proposito, dove eravate voi, nobili signori dei titoli ad effetto, dove eravate quando i vostri amici nazisti sparavano alle gambe dei prigionieri russi? Dove eravate quando li sgozzavano cantando e ridendo? Dove eravate quando li mutilavano ed eviravano vivi? Dove eravate, o nobili uomini d’onore – perché voi SIETE uomini d’onore, vero?
Poi, per inciso, fra i “resistenti” dell’Azovstal c’era anche questo signore qui,

che sarebbe tal Eric T. Olson, un ammiraglio USA che ha ricoperto incarichi di grande importanza.

Ma la conseguenza più bella, emozionante, commovente della liberazione è vedere il ritorno alla vita, esemplificato nel ritorno a scuola

Vi propongo ora un intervento di Marco Revelli, che dice diverse cose che non condivido e che potrei anche definire delle grandi puttanate, ma offre anche alcune riflessioni che mi sembrano meritevoli di attenzione

e stendiamo un velo pietoso sulla cafonaggine della zoccola che interrompe in continuazione, che disturba commentando ogni affermazione con un insensato “Come no, come no, come no”, che mentre lui parla scrive sul cellulare e mastica gomma, che gli parla sopra impedendogli materialmente di parlare fino al punto da fargli perdere il filo scatenandomi una voglia belluina di rifilarle una raffica di randellate sulle gengive – e magari anche qualcuna sulle ginocchia, così la smette di inginocchiarsi per i criminali.

Questo invece è un intervento di Putin, di cinque anni fa

E ora continuate a raccontarvi che è pazzo, squilibrato, sconsiderato, che non sa quello che fa e quello che dice, che è il peggiore pericolo per la pace mondiale – quello che fino all’altro ieri era rappresentato da Israele, pensa un po’: continuate a raccontarvelo, perché se foste costretti a guardare in faccia la realtà, con tutte le menzogne infami che vi siete raccontati e che avete raccontato, dovreste suicidarvi per la vergogna – se aveste una coscienza, ma la vostra fortuna è che non l’avete.

E poi ci sono quelle tre ragazze, quelle tre violiniste escluse dal concorso internazionale “Lipizer” di Gorizia perché sono russe. Non so chi siano e quindi non saprei come trovarle (conforta molto, tuttavia, la forte presa di posizione dell’Orchestra del Friuli Venezia Giulia), perciò non posso offrirvi un saggio del loro talento. Per rimediare almeno un po’ ho pescato a caso due violinisti russi. Spero di avere scelto bene – sono musicalmente analfabeta, come è noto -; in caso contrario conto sull’indulgenza degli amici musicofili.

barbara

TUTTO IL TERRORE MINUTO PER MINUTO

Bollettino di sabato 11 dicembre 2021, dati presi da Sky tg24

La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi è al 3,7% (ieri era al 2,9%). L’altro ieri era al 4%, ma guai a dirlo, non sia mai che qualcuno si metta in testa che dopotutto non sta poi andando così tremendamente male e che parlare di zona gialla, come è stato fatto quattro giorni fa, o addirittura di prospettare la rossa, come mi è capitato di leggere tre giorni fa, sia un tantino esagerato.

I morti: nel titolo dice che sono 96 – e molti si fermano lì; nel cappello riporta alcuni altri dati ma non il numero dei morti – e molti di quelli che avevano proseguito oltre il titolo si fermano lì; nel primo spazio torna a riportare il numero dei morti, ossia 96 – e molti di quelli che avevano proseguito oltre il cappello si fermano lì; solo nello spazio successivo, dopo avere riportato il numero di 96 morti, ai pochi sopravvissuti fino a questo paragrafo viene ricordato che quelli del giorno precedente erano stati 118.

Il numero dei pazienti in rianimazione sale a 818 (+2 rispetto a ieri) ossia un aumento dello 0,24%, rispetto al precedente numero di pazienti, e dello 0,023% rispetto al numero di posti disponibili, arrivando così a occupare un totale del 9,72% dei posti disponibili, quello dei ricoverati nei reparti ordinari cresce a 6.539 (+56) ossia un aumento dello 0,86% rispetto al precedente numero di pazienti, e dello 0,029% rispetto al numero dei posti disponibili, raggiungendo un totale del 3,38% dei posti disponibili.

E con questi numeri mantengono la popolazione nel terrore, contando sul fatto che non tutti hanno come me il pallino dei numeri, che quando me ne arriva uno davanti – esattamente come quando attraverso una piazza dove dei ragazzini stanno giocando a calcio e il pallone mi arriva davanti ai piedi – non posso fare a meno di tirare. Quanto alle varianti, se qualcuno viene a prospettarmi il pericolo della omicron lo mando a cagare, e non perché sono trivaccinata e hanno assicurato che la terza dose la copre: quando è arrivata la delta (che era indiana mentre la omicron è sudafricana e l’alfa era inglese però il virus padre no, quello non è cinese, e soprattutto mai una variante potrà chiamarsi xi) il vaccino non c’era ancora, e ho detto la stessa identica cosa. Perché, sappiatelo, io non mi lascerò indebolire le difese immunitarie dalla paura.

IO NON HO PAURA
sottotitolo: non mi fate paura
sottosottotitolo: Corvo Rosso, non avrai il mio scalpo!

E quando rimetterete il coprifuoco, tornerete a trovarmi a passeggiare all’una di notte. E provate a multarmi, se ne avete il coraggio.

barbara

NOI SOTTOSCRITTI VAURO BOLDRINI ECCETERA

Noi sottoscritti Vauro, Boldrini, Papa Francesco, insieme con i giornalisti dell’Ansa, ci impegniamo a commemorare gli ebrei e a rispettarne la memoria

A noi gli ebrei piacciono così.
Ci piacciono dietro i cartelli ‘il lavoro rende liberi’, con addosso solo la pelle.
Ci piacciono mucchi di cadaveri esposti alla neve e al vento finché qualcuno verrà a fotografarli per dire che sì, è stato davvero.
A noi gli ebrei piacciono con gli sguardi impauriti in bianco e nero, esseri indifesi portati alla morte davanti ai sorrisi degli indifferenti.
Ci piace commemorarli questi ebrei, ci piace aprire musei con i loro oggetti rituali conservati a dovere.
A noi gli ebrei piacciono quando stanno zitti, quando viene tolto loro il diritto di parola. Ci piacciono quando i fucili sono puntati verso di loro. Ci piacciono prostrati a terra, espropriati, espatriati, deportati, massacrati. Ci piace averne pena.
Invece questi ebrei hanno alzato la cresta.
Osano impugnare le armi per difendere la loro terra, quel fazzoletto che l’Onu ha pensato di concedere loro come rifugio dopo che sei milioni di loro erano stati trucidati nei nostri stati, nel nostro continente, nel nostro mondo, con l’aiuto della nostro silenzio e della nostra indifferenza.
Parlano, discutono, controbattono persino, questi discendenti di Abramo.
Hanno addestrato i loro figli a non farsi più portare come bestie al macello.
Hanno insegnato il diritto alla vita anche degli ebrei, nonostante gli sia stato negato per secoli e secoli.
Ma chi si credono di essere per definire terrorista chi imbraccia mitragliatrici per falciarli nei bar, nei ristoranti, chi si imbottisce di tritolo e di chiodi per continuare il lavoro dell’inquisizione, dei progrom, dei nazisti?
Questi ebrei così presuntuosi da arrogarsi il diritto di vivere nel proprio stato.
Rinuncino a quelle terre contese e vengano da noi.
Non possiamo certo assicurare loro una vita serena, magari permetteremo pure che li uccidano ogni tanto davanti alle loro scuole, chiuderemo gli occhi davanti alle loro nonne pugnalate in casa , ai loro giovani uccisi mentre fanno la spesa.
Ma noi, noi idealisti, pacifisti, noi sottoscritti
Papa,
Vauro,
Boldrini,
Erdogan,
giornalisti dell’Ansa.
Noi, gli ebrei, li commemoreremo sempre con estremo rispetto.
Noi per gli ebrei avremo un occhio così di riguardo, ci concentreremo così tanto su di loro, da dimenticare le stragi di siriani, di curdi, ci focalizzeremo così tanto sul popolo ebraico da concedere a Erdogan la parola sui diritti dell’uomo mentre li starà lui stesso violando dietro a casa nostra.
Dedicheremo in ricordo degli ebrei una targa, un giardino, un bell’articolo una volta all’anno, delle pietre d’inciampo, una vignetta satirica.
Né dal tuo miele né dal tuo pungiglione, disse Giacobbe a Esaù quando si ritrovarono dopo molti anni.
Shalom, chi usa la parola pace, chi ci crede davvero, deve essere shalem, intero, coerente.
Pretendete dagli altri ciò che pretendete dagli ebrei.
Applicate gli stessi criteri umanitari, la stessa etica e la stessa morale a tutta l’umanità, ebrei e non ebrei, in maniera obiettivamente indistinta.
Allora ci sarà Shalom davvero.

Gheula Canarutto Nemni, qui (andateci, così date un’occhiata anche ai ritagli di giornale, casomai ve ne fosse sfuggito qualcuno).

Non c’è niente da fare: come sa dire le cose Gheula, non le sa dire nessuno. In più di un’occasione mi è capitato di dire che tutta questa bella gente ama talmente commemorare la Shoah, da sostenere con tutte le proprie forze chi sta cercando di metterli in condizione di poterne un giorno commemorare due. Quello che dice Gheula non è poi molto diverso, però lo dice in maniera molto più raffinata, articolata, argomentata. Grazie, amica carissima.

PS: simpatica la Boldrini, che considera un diritto un atto di guerra a tutti gli effetti quale lo sfondamento di un confine di stato e la penetrazione armata in tale stato.

Poi però bisogna assolutamente leggere anche Niram Ferretti e naturalmente Ugo Volli. E guai a voi se vi azzardate a non farlo.

barbara

QUELLE POVERE POVERE MAMME

Spietatamente assassinate dagli spietati soldati di quello spietato esercito al servizio di un “governo composto da persone che se non fossero sotto la tutela degli USA sarebbe stati dichiarati criminali di guerra”. Quei poveri poveri bambini resi orfani dagli spietati soldati di quello spietato esercito al servizio di un “governo composto da persone che se non fossero sotto la tutela degli USA sarebbe stati dichiarati criminali di guerra”.
Pallywood
Qui un commento.

barbara

PATACCHE E TAROCCHI

Una breve sintesi dei taroccamenti e delle infinite patacche propinateci dalla propaganda (e da tanti avidamente bevuti) in questo video.

Quello che resta da capire è come mai, se gli efferati crimini di guerra degli assassini con la stella di David provocano miliardi di morti fra i poveri palestinesi, anzi, fra i poveri bambini palestinesi, e con tutti i giornalisti e fotografi che gli fanno da zerbini sparsi in ogni dove, per mostrarci un po’ di povere vittime abbiano bisogno di andare a saccheggiare gli archivi delle vittime altrui:

Nel frattempo, dopo l’ininterrotto lancio di missili da Gaza durante la tregua, succede che un gruppo di arabi tenta di penetrare in Israele da Gaza tagliando la barriera di sicurezza; l’esercito spara per fermarli ed ecco l’atteso miracolo: i giornalisti si accorgono che la tregua è stata violata. Cioè, naturalmente, che Israele ha rotto la tregua.

barbara