UN PO’ DI ATTUALITÀ POLITICA

Questa per la verità è di quasi tre anni fa, ma se dicessi che è di ieri pomeriggio nessuno se ne accorgerebbe.

Restando in casa nostra e all’attualità più attualissima, è bello sapere che abbiamo tante persone capaci di stare dalla parte giusta,

che hanno le idee giuste per fare tante cose bellissime pagate dallo stato,

perché lo stato, come tutti sanno, ha il cassetto dei soldi e, come lo zio ricco che paga il gelato a tutti i nipotini, ci regala tutto quello che vogliamo, ma soprattutto un sacco di gente con delle idee che neanche Leonardo Pico della Mirandola e Einstein insieme riuscirebbero a partorirne di così geniali

Eh? Vero che sono dei geni? Ma ci pensate a tutta la gente che sta dietro alla manutenzione e al funzionamento dei jet privati? Tutti che restano senza lavoro, ed essendo senza lavoro non pagano più le tasse, e non avendo soldi riducono drasticamente gli acquisti, così che i negozianti guadagnano di meno e di conseguenza pagano meno tasse e a loro volta… Niente, la fabbrica dei geni abbiamo, che ce li invidiano tutti, come con la gestione del covid che il mondo intero pendeva dalle labbra di Conte e prendeva lezione da noi. Che poi comunque l’idea di prendere i ricchi a randellate sulle gengive l’aveva già avuta qualcun altro, quindi i risultati non abbiamo bisogno di ipotizzarli, perché li conosciamo già per esperienza.

Anche in fatto di politica internazionale abbiamo un po’ di cose interessanti, a cominciare dalla wannabe primo ministro britannico, che oltre a essere pronta a sganciare le bombe atomiche sulla Russia vuole anche dichiarare guerra alla Cina.

Poi c’è mister “poscia più che il digiun poté il partito”

Per fortuna in mezzo a tanta desolazione qualche cervello funzionante ancora rimane

Sahra Wagenknecht 

“Siamo pronti a pagare un caro prezzo economico per la sicurezza dell’Ucraina”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Baerbock a febbraio. Ormai è chiaro che questo prezzo arriva alla rovina personale per molti. Allo stesso tempo, le compagnie petrolifere e del gas stanno realizzando profitti astronomici. Insieme a Christian Leye, faccio il punto della guerra economica finora sul quotidiano “Die Welt” e spiego perché la fine delle sanzioni, dei negoziati di pace e dell’apertura di Nord Stream 2 non deve più essere un tabù. Le proteste “soft-washed” che mirano da sole al FDP non bastano: vanno citate le cause centrali dell’esplosione dei prezzi dell’energia, ovvero le sanzioni economiche e la rinuncia alle iniziative diplomatiche per porre fine alla guerra: https://www.sahra-wagenknecht.de/de/article/3193.%C3%B6ffnung-von-nord-stream-2-als-signal-der-entspannung-in-diesem-wirtschaftskrieg.html

E poi c’è questa cosa strepitosa: la Germania addestra i soldati ucraini e la Russia, pensate un po’, li spia! Capite che faccia tosta?! Vuole sapere che cosa esattamente fanno quelli che vengono addestrati per ammazzare i russi: roba da non credere.

La Russia spia l’addestramento dei soldati ucraini in Germania

Il servizio di controspionaggio militare ha prove [wow! Ha le prove!] che Mosca si intrufola [si intrufola! Mosca!] nelle basi tedesche, usando i droni [nel senso che i droni passeggiano fra soldati ucraini e istruttori tedeschi fischiettando con aria indifferente per non dare nell’occhio?]
Una delle misure per aiutare l’Ucraina attuate dal governo tedesco è l’accoglienza [accoglienza in che senso?] e l’addestramento dei soldati ucraini, che sono addestrati nel suo territorio a utilizzare armi più moderne e sofisticate di quella sovietica su cui contava il loro esercito.
Il servizio di controspionaggio militare ha prove che la Russia ha spiato queste sessioni di addestramento nelle basi tedesche [teribbile!], iniziata poco dopo l’invasione, utilizzando droni. Secondo un rapporto a cui ha avuto accesso il settimanale ‘Der Spiegel’, il Servizio di protezione militare (MAD) ha rilevato veicoli sospetti poco dopo l’inizio dei corsi per soldati ucraini nelle vicinanze dei siti militari di Idar-Oberstein, nella Renania -Palatinato, e Grafenwoehr, in Baviera, da dove partono le strade di accesso [ha rilevato veicoli sospetti = ha le prove?].
A Idar-Oberstein, la Bundeswehr addestra i soldati ucraini all’uso del Panzerhaubitze 2000 , mentre a Grafenwoehr i militari statunitensi addestrano gli ucraini nei sistemi di artiglieria occidentali.
Secondo il servizio di intelligence militare, le aree di addestramento sono state sorvolate più volte con piccoli droni per osservare l’attività e si sospetta negli ambienti di sicurezza che i servizi russi possano anche aver tentato di accedere ai dati dei telefoni cellulari dei soldati ucraini con scanner radio .
Lo stesso rapporto rileva che i membri dell’opposizione fuggiti dalla Russia in Germania sono potenzialmente a rischio e potrebbero essere presi di mira dai servizi segreti russi.
Lo stesso vale per i soldati russi disertori e gli agenti di sicurezza che potrebbero fuggire in Germania con il progredire della guerra.
Giovanni Ficchy, qui.

Mentre agli ucraini non serve neppure disertare per essere fatti fuori: è sufficiente ritenere che la pace sia cosa migliore della guerra.
Ora un po’ di testimonianze da Severodonetsk

E infine due parole su Gorbaciov, per il quale stanno scorrendo fiumi di parole d’amore. Era molto amato, in Italia, come peraltro era stato immensamente amato prima di lui Nikita Krusciov, il rude contadino che sbatteva le scarpe sul tavolo all’Onu (e che provava a mettere i missili a Cuba, do you remember? Mossa d’altra parte effettuata in risposta all’installazione di missili americani in Italia – ben dieci basi – e in Turchia, nelle vicinanze della frontiera russa, giusto per puntualizzare) e prima ancora, se non proprio amato, almeno in qualche misura ammirato perfino Stalin (anche dai fascisti capitava di sentire il fatidico “addavenì baffone”). In Unione Sovietica – ci sono stata due volte durante la sua presidenza – era odiato a morte, e non certo senza ragione. Solo a nominarlo, la faccia della gente si deformava. Niente, giusto per rimettere un po’ di cose al loro posto.

Infine un paio di cose di attualità non politica.

L’incredibile titolo di Repubblica sui funerali di Balocco

Il Pd ha deciso di suicidarsi, anche giornalisticamente. Non bastava la demenziale comunicazione social di “scegli”, ovviamente fra alternative o suicide o truffaldine: già così perde colpi l’ammucchiata sinistra, sempre più simile agli Wackey Races, la squinternata compagnia motorizzata di Dick Dastardly, Penelope Pitstop, Clyde e la sua banda (il Pd ciociaro) e tutti gli altri, con Blubber Letta che ovviamente guida con i piedi e sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Ma son proprio le testate di riferimento, che il Paròn Rocco avrebbe probabilmente definito “testate de gran casso”, a dare il meglio.
Sentite come hanno titolato il racconto dei funerali di Alberto Balocco, il disgraziato imprenditore dolciario folgorato da un fulmine: “Fossano, addio ad Alberto Balocco: le lacrime si mescolano al profumo di biscotti”. Tutto vero, purtroppo, nessun fake. Ovviamente su Twitter si sono scatenati: “Il titolista è un alcolista, vero?” chiede Anna. Un altro: “Saranno state gocciole di pianto”. Un altro ancora: “Per fortuna non allevava maiali”. Molti si rifiutano di crederci, “ma è un profilo parodia?”.
Perché ne circolano alcuni, a dire il vero, sul sempre meno giornalone diretto da Molinari, che non è quello della Sambuca anche se si potrebbe essere tentati di sospettarlo. E invece no, è tutto reale, ufficiale, niente coloranti e conservanti e non serve chiamare Puente, quello che vede tutto ma all’occorrenza fa finta di niente, per certificarlo. Del resto, sulla stessa sciagura sempre Rep si era già prodotta in un altro titolo epocale: “Balocco, per gli esperti fatto accidentale”. Ora, definire accidente un fulmine che ti centra, non è pleonastico, non è tautologico, e non è neanche situazionista: è repubblichino, riferito al fondatore Scalfari. Resta solo un dubbio: ma a Repubblica, che ci mettono nei biscotti?
Max Del Papa, 30 agosto 2022, qui.

Si chiama coazione a ripetere; cominci come per gioco a fare figure di merda e poi non riesci più a smettere.
E poi quest’altro articolo, che dire osceno è dire poco.

Choc a Monza, neonata abbandonata in una scatola nel parcheggio dell’ospedale

Roma, 30 ago – Episodio sconcertante a Monza, dove una neonata è stata abbandonata nei pressi dell’ospedale San Gerardo [eccerto, sconcertante: quando mai è capitato che un neonato venisse abbandonato]. La piccolina è stata trovata in una scatola, collocata sul cofano di un auto, da un’infermiera. La donna ha immediatamente dato l’allarme, chiamando la polizia e avvertendo il pronto soccorso pediatrico. Gli agenti, giunti immediatamente sul posto, hanno poi ricostruito come l’infermiera ha trovato, fortunatamente, la neonata mentre si stava recando a lavoro [cosa sicuramente di primaria importanza].

Monza, neonata abbandonata in una scatola: le indagini della polizia

Alle 5:20 di mattina, l’infermiera, ha sentito dei gemiti e si è avvicinata al veicolo da cui provenivano, trovando la neonata avvolta in una piccola coperta all’interno di una scatola. Il personale del pronto soccorso pediatrico si è subito preso cura della bimba, risultata nata poche ore prima il ritrovamento da parte dell’infermiera, in buone condizioni di salute e dai tratti somatici ispanici. Gli agenti della questura di Monza stanno adesso indagando per ricostruire l’accaduto e rintracciare i genitori della piccola. Non è escluso che la piccola sia nata proprio nell’ospedale San Gerardo di Monza e subito dopo abbandonata dai genitori, considerato il breve intervallo di tempo intercorso tra la sua nascita e il ritrovamento da parte dell’infermiera. E’ però presto per dirlo con certezza, si attendono gli accertamenti della polizia. Nel frattempo però, siamo di fronte a un altro scioccante caso di neonato abbandonato dai genitori.

Non potrebbe essere che, molto più semplicemente, l’abbiano portata lì perché volevano essere sicuri che la bambina fosse trovata in tempi brevissimi e soccorsa immediatamente? Davvero sembra credibile che una sia in grado di scappare a poche ore dal parto? E che dopo esserci entrata ed essere stata registrata, con successiva registrazione della nascita della neonata, vada a lasciare la bambina proprio davanti a quell’ospedale lì? Trovo poi assolutamente indecente l’accostamento al caso linkato alla fine dell’articolo: sembra evidente che questa bambina sia arrivata per sbaglio a persone che non sono in grado di tenerla, e che però hanno scelto di farla nascere invece che farla macellare in utero, e di metterla in condizione di poter continuare a vivere, cosa ben diversa da chi il bambino lo ha voluto ad ogni costo, e poi lo rifiuta in quanto difettato. E mi disturba molto il tono di giudice che si mette in cattedra e sentenzia e condanna, esattamente come era avvenuto per il bambino di Brescia. Oltre a non saper fare i giornalisti, non sono capaci neppure di fare gli esseri umani.

Tiriamoci un po’ su con qualcosa di bello

barbara

IL SERPENTONE PARASPIFFERI

Avete presente? Questi

Quando inizia la brutta stagione e cominciano a soffiare quei terribili  venti gelidi, li tiriamo fuori e li sistemiamo per benino davanti a finestre e porte-finestre, per bloccare gli spifferi.
Poi arriva la primavera, e i paraspifferi non servono più. Allora li togliamo, li arrotoliamo, li reinfiliamo nei loro sacchetti e torniamo a sistemarli su qualche scaffale nel ripostiglio, o in soffitta, o in cantina.
Ecco, questa, esattamente questa, è stata la funzione di Giuseppe Conte.

Qui ripreso mentre contempla lo Spirito Santo che sta scendendo su di lui – pardon: su di Lui.

barbara

SPIGOLATURE 4

con deviazioni, voli pindarici e partenze per la tangente

Google inclusivo

che poi cosa vuol dire feste stagionali? Pasqua Pentecoste e Ascensione non sono forse feste primaverili? L’Assunta, aka Ferragosto, non è una festa estiva? Mah. Che poi qualcuno di veramente inclusivo c’è

indovinate dove

Noi, comunque, che siamo retrogradi e conservatori  – “ostinato conservatorismo”, l’ha chiamato una persona progressista, che detesta le religioni monoteiste e ama follemente le religioni pagane degli indiani d’America, quelle con le ecatombi di sacrifici umani e dello sport praticato con teste mozzate (e da brava sinistrissima, con le ecatombi di innocenti deve avere sicuramente grande dimestichezza); e siccome non ero sicura di ricordare bene e volevo verificare, sono andata in internet e cercando “sport con testa mozzata degli indiani d’America” ho trovato questo

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Insomma su Amazon trovi tutto, dall’ago al cannone passando per la rotula del nonno morto in odore di santità e repentinamente sottratta dagli avidi nipoti per venderla quale reliquia – fine della digressione; noi retrogradi conservatori, dicevo, continuiamo a chiamare le cose col loro nome di sempre e a scrivere letterine a Babbo Natale – con le precauzioni del caso, beninteso

Ho verificato, dicevo, perché non mi va di fare figure di merda come quelle di chi posta roba così

dove si constata che mio cuggino è andato in pensione e anche mio suocero, quello a cui dopo il vaccino non solo il braccio faceva male (maavaaa?), ma ci si attaccavano anche tutti i cucchiaini di casa, e adesso sono stati sostituiti da mia Cognata, rigorosamente maiuscola e rigorosamente anonima, così come la città in cui vive e l’ospedale in cui il fattaccio è stato documentato – perché tutto quello che avviene negli ospedali viene documentato – come sarebbe logico se si vogliono costringere i covidioti provax, come ci chiamano quelli che hanno capito tutto, perennemente scettici sull’olocausto in atto per mano dei nipotini di Mengele, a verificare e toccare con mano la veridicità di quanto qui denunciato. A parte questo, c’è un senso in quello che c’è scritto qui? Cioè questa avrebbe fatto il vaccino al secondo mese di gravidanza, avrebbe avuto un aborto al quarto ovviamente per colpa del vaccino sicuro sicurissimo perché questa sì che è una scienza esatta, e adesso avrebbe avuto una diagnosi (diagnosi?) di infertilità: cioè, sarebbe diventata sterile a causa del vaccino? E questa sterilità post-concepimento avrebbe causato l’aborto? O prima ha abortito a causa del vaccino e poi l’aborto l’avrebbe fatta diventare sterile? E chi e perché ha deciso di fare esami e controlli per verificare se sia fertile o no? Perché una persona che è rimasta incinta una volta dà per scontato di essere fertile. Se poi dopo l’aborto ci riprova e dopo mezzo anno, un anno, due anni ancora non è riuscita a restare incinta, le viene il dubbio che l’aborto abbia provocato qualche guaio e comincia a sottoporti a verifiche per conoscere la situazione. Ma una – rigorosamente anonima e di non si sa dove, non dimentichiamolo – ha un aborto spontaneo e immediatamente chiede di verificare se non sia diventata sterile? E le verifiche si fanno così in quattro e quattr’otto, come fare una radiografia? E la cardioaspirina “non si sa fino a quando” collegata a cosa? All’aborto? Alla sterilità? Serve per tentare di farla ridiventare fertile e deve continuare fino a quando la terapia non avrà successo? Cioè, vi rendete conto che c’è gente, non contadini con la terza elementare bensì gente laureata in ambito tecnico scientifico, che si beve roba simile? Per non parlare dei paragoni osceni che ancora e ancora ritornano

(e il maestro, in orario di lezione, legge il giornale voltando le spalle alla classe?)

Eh già, tutti esperti di tutto, ormai

mentre l’ignoranza cresce a dismisura

(e quante volte capita di leggere, da gente acculturata, avvolte, apposto, apparte, per non parlare delle famigerate donne incinta, o addirittura in cinta, che ogni volta mi viene un attacco di acidità di stomaco)
Per i più ignoranti, comunque, abbiamo qualche suggerimento utile

compreso quello di studiare la storia

Una delle ragioni più importanti per studiare la storia è che letteralmente ogni idea stupida che oggi è di moda è stata provata in precedenza e si è dimostrata disastrosa. Dobbiamo continuare a ripetere gli stessi errori per sempre?
Per fortuna c’è chi si dedica allo studio delle lingue

e chi potrebbe tranquillamente aspirare al Nobel

E a proposito di cose elevatissime, c’è anche l’Onu

Poi c’è anche chi si dedica coscienziosamente agli aggiornamenti

e chi agli esperimenti e alla loro verifica.

Il resto alla prossima puntata.

barbara

E TRE

E uno

E due

E adesso anche il tre

E anche qui, nel post col video di Conte, c’è stato un bello scambio da Porro: uno ha scritto che – riferito all’inglese – “il Berlusca lo parla egregiamente così come il francese col quale canta come un canarino”, io gli ho postato questo video, e lui, piccato: “brava: mettilo su una USB e ascoltalo in macchina quando vai a lavorare, se ci vai. Tu parli inglese Oxfordiano per caso ?” E io: “Io non faccio il presidente del consiglio, io non rappresento ufficialmente l’Italia all’estero e comunque sì, molto molto molto meglio di così lo parlo (meraviglioso il nosonli e il bas). Ma come mai tanta aggressività? Ti ho sporcato il tuo orsacchiotto preferito?” Sono passate sei ore e per il momento non ha risposto.

barbara

L’IMPORTANTE È PARLARE CHIARO

L’idea iniziale era di metterci un commento, ma cosa vuoi commentare qua? E questo sarebbe un avvocato? Mi viene da chiedermi se, come sono risultate false le pretese specializzazioni in Austria e negli Stati Uniti, non sia il caso di verificare anche l’autenticità della laurea.

barbara

LE PERLE DI KABUL

Le perle di Biden 1

Le perle di Biden 2

Niram Ferretti

L’APPRENDISTA STREGONE

Il disastro della gestione Biden dell’uscita di scena americana dall’Afghanistan è sotto gli occhi di tutto il mondo. Uno scenario che fa sembrare un picnic la crisi degli ostaggi americani a Teheran nel 1979.
In Afghanistan, al momento, mentre i talebani stanno allargando il loro perimetro, ci sono tra i 10,000 e i 15,000 cittadini americani e al presente non esistono piani per evacuare quelli che sono rimasti fuori da Kabul.
Il Segretario alla Difesa, Llyod Austin ha dichiarato che, al momento, non c’è la possibilità di fare rientrare un ampio numero di persone. Come ha scritto Noah Rothman su Commentary Magazine:

“Abbiamo messo il destino di migliaia di americani e dei nostri alleati afgani nelle mani dei talebani. Dettano i termini e il ritmo delle nostre operazioni. Dipendiamo dai talebani per consentire a cittadini stranieri e afgani accreditati di accedere all’aeroporto internazionale di Hamid Karzai. Secondo quanto resta della presenza diplomatica americana a Kabul, ‘il governo degli Stati Uniti non può garantire un passaggio sicuro’ all’interno dell’aeroporto. Dipendiamo dalla beneficenza di una milizia teocratica che non ha dimostrato capacità di misericordia. E il governo degli Stati Uniti non ha intenzione di porre rimedio a questa condizione”.

Questo è lo scenario senza precedenti. Questa è la presidenza Biden, colui che avrebbe riportato l’America alla sua grandezza dopo gli anni “terribili” della presidenza Trump.

Le perle di John Kerry

Noi che amiamo Israele

L’ex primo ministro israeliano Netanyahu sull’Afghanistan:

“Nel 2013, sono stato contattato dall’allora Segretario di Stato americano John Kerry. Mi ha invitato per una visita segreta in Afghanistan per vedere come gli Stati Uniti avessero istituito una forza militare locale in grado di combattere da soli il terrorismo.
Il messaggio era chiaro: il “modello afgano” è il modello che gli Stati Uniti cercano di applicare anche alla causa palestinese.
Ho gentilmente rifiutato l’offerta e ho previsto che non appena gli Stati Uniti avessero lasciato l’Afghanistan tutto sarebbe crollato. Purtroppo è quello che è successo in questi giorni: un regime islamico estremista ha conquistato l’Afghanistan e lo trasformerà in uno stato terrorista che metterà in pericolo la pace mondiale.
Otterremo lo stesso risultato se, D-O non voglia, cederemo i territori contesi. I palestinesi non stabiliranno una Singapore. Stabiliranno uno stato terrorista in Giudea e Samaria, a breve distanza dall’aeroporto Ben Gurion, da Tel Aviv, da Kfar Saba e da Netanya. Abbiamo visto la stessa politica sbagliata nei confronti dell’Iran. La comunità internazionale si è imbarcata in un pericoloso accordo che avrebbe fornito all’Iran un arsenale di bombe nucleari destinato alla nostra distruzione.
La conclusione è chiara. Non possiamo fare affidamento alla comunita’ internazionale per garantire la nostra sicurezza, dobbiamo difenderci da qualsiasi minaccia da soli “.

E a me resta una curiosità: nei suoi settantasette anni di vita ci sarà una cosa, una, che sia riuscito ad azzeccare?

Le perle di Conte

E anche qui vale la domanda formulata sopra

Le perle di Di Maio

“Come può essere sicuro che non sarà abbandonato?” “Non sarà abbandonato” Neanche fosse andato a scuola da Mattia Santori.

Le perle del papa

Il vispo Tereso, che gran birichino,
giocava ridendo con il biliardino,
e tutto giulivo spingendo gli omini
gridava a distesa “Ho preso i pallini!”

Le perle della Germania

“Dopo che anche la Repubblica federale di Germania ha deciso di ritirare i suoi soldati dall’Afghanistan, il ministro degli Esteri tedesco è entrato in scena e ha impartito ai Talebani il seguente ordine del giorno: ‘I Talebani devono riconoscere che non ci sarà un ‘ritorno al 2001’”, commenta non poco sarcastico Henryk Broder, il columnist della Welt. “La fiduciosa società civile afghana ha atteso con impazienza questo consiglio”. Già a fine aprile, il ministro degli Esteri tedesco aveva avvertito i Talebani: “Ogni aiuto dipenderà dagli standard democratici”. Poco impressionati dalle minacce tedesche, i tagliagole afghani hanno iniziato la loro marcia verso Kabul, uccidendo donne, soldati, interpreti, giornalisti e poeti.
Giulio Meotti

Le perle della UE

Le perle di Emergency

E perché mai non dovrebbero esserci buone aspettative ora che sono tornati al potere i migliori amici di Emergency

Le perle di Letta

Giovanni Bernardini

ANIMALE RAZIONALE?

Enrico Letta ha pronta la soluzione: aiutare le ONG che operano in Afghanistan. In questo modo le migliaia, o decine di migliaia di sventurati che rischiano la pelle in quel disgraziato paese saranno salvi, o quasi. Il burka imposto alle donne sarà più leggero e mentre in Italia ci appassioneremo dibattendo sulla “parità di genere” in Afghanistan le adultere saranno lapidate con sassi meno duri e tutte donne avranno il diritto di uscire di casa anche una volta al mese, accompagnate dal marito o da un figlio, ovviamente. L’azione delle ONG che Letta vuole aiutare darà ottimi risultatati.

Intanto, lo comunica l’Ansa, il 16 agosto il signor Alberto Zanin, coordinatore medico di “emergency” a Kabul rassicurava il mondo. La situazione è tranquilla, affermava l’eroico difensore di donne e bambini. Certo, per “emergency” la situazione resterà “tranquilla”, c’è da scommetterci. Per tanti altri… un po’ meno. Ieri circa 35 persone sono state fatte fuori dagli angioletti talebani, quelli che “lasciano tranquille” le ONG. Manifestavano in piazza i furfanti. Un vero crimine!

Lo dico sinceramente: ogni volta che Letta parla mi chiedo se il vecchio Aristotele aveva ragione quando definiva l’uomo “animale razionale”.

Io, per la verità, oltre che sull’aggettivo, avrei da ridire anche sul sostantivo: più che un animale a me pare tanto un vegetale.

Le perle della Cina

Le perle della CNN

Emanuel Segre Amar

Vi ricorderete questa giornalista della CNN

che l’altro giorno diceva che “sembravano amichevoli”?

Ebbene oggi è stata avvicinata dai talebani che, con un semplice gesto della mano, le hanno “amichevolmente” (ovvio, no?) ordinato di coprirsi il volto,

poi hanno caricato due della sua scorta che è stata anche disarmata:

tra amici evidentemente le armi non servono, anche se uno se le tiene bene in evidenza, per far capire quale è l’aria che tira a Kabul.
Nell’ultima immagine i talebani all’aeroporto, ben equipaggiati (hanno trovato i magazzini dell’esercito afghano pieni di tutto) sparano sulla folla disperata ad altezza d’uomo.

Le perle di Twitter

Twitter, il gigante digitale su cui si svolge oggi buona parte della diplomazia occidentale, che dichiara che i Talebani potranno continuare a usare i social “fintanto che rispetteranno le regole”.
Giulio Meotti

E Donald Trump, evidentemente molto più pericoloso dei talebani, no.

Le perle dell’Unicef

l’Unicef, che si dice “abbastanza ottimista” che i Talebani rispetteranno il diritto all’istruzione delle donne.
Giulio Meotti

Lei un po’ meno, sembrerebbe

Le perle di Ernesto Galli della Loggia

“Oggi” scrive “molti si affrettano a sostenere che un regime siffatto — che trae origine da un’evoluzione storica propria della cultura dell’Occidente — sia adatto per ciò solo alle popolazioni che condividono tale cultura, e che quindi esso non possa essere in alcun modo trapiantato dove tale cultura non ha mai allignato. Tuttavia questa affermazione perentoria solleva inevitabilmente una domanda: chi lo decide che le cose stanno davvero così? Chi decide circa la validità di questa sorta di legge bronzea dell’incompatibilità culturale? Il Congresso Mondiale degli Antropologi e degli Storici Riuniti? Chi? Sembrerebbe abbastanza ovvio che forse dovrebbero deciderlo gli interessati, cioè gli stessi appartenenti alla cultura «altra» rispetto alla nostra. Che dovrebbero essere loro a dire: «No grazie, la libertà di parola non c’interessa, e della garanzia di non essere prelevati nottetempo dalla polizia e magari fucilati senza processo facciamo volentieri a meno». Peccato che invece a invocare l’argomento della incompatibilità culturale rispetto alla democrazia siano regolarmente non già gli eventuali diretti interessati ma solo e sempre coloro che sono arrivati a governarli, sebbene non abbiano ricevuto quasi mai, guarda caso, alcuna effettiva e credibile investitura” (qui).

Le perle dell’America dem progressista

che, liberatasi una buona volta del fastidio dell’Afghanistan, può finalmente dedicarsi alle cose serie

I bagni transgender!

Una perla che farà sicuramente felici i novax

che hanno trovato dei nuovi alleati

Qui

E chiudo con quella che probabilmente rimarrà, al pari dei voli dalle Torri Gemelle, l’immagine simbolo  dell’orrore, del terrore, della disperazione di fronte alla tragedia piombata sull’Afghanistan

barbara

QUALCUNO AVEVA PER CASO QUALCHE DUBBIO?

E dunque

di Agnese Ananasso, Viola Giannoli

Mario Draghi ha firmato il nuovo Dpcm con le misure anti-Covid, il primo del suo mandato. Il decreto entrerà in vigore il 6 marzo e resterà valido fino al 6 aprile, inclusa Pasqua. Ecco cosa si può e non si può fare a seconda dei colori delle regioni o dei singoli territori.

Scuole
Dal 6 marzo nelle zone rosse [notare con quale nonchalance si butta lì la reintroduzione delle zone rosse, come parte insignificante del discorso] vengono sospese le attività in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia [cioè fanno l’asilo a distanza?] ed elementari. Resta garantita la possibilità di svolgere attività in presenza per gli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.
Nelle zone arancioni e gialle, i presidenti delle Regioni potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica: nelle aree in cui abbiano adottato misure più stringenti per via della gravità delle varianti; nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni; nel caso di una eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico.

Coprifuoco
Nelle aree gialle, arancioni e rosse resta il “coprifuoco” [è inutile che lo mettiate tra virgolette per addolcirlo: sempre un gravissimo provvedimento da tempo di guerra rimane. Solo che qui la guerra è stata dichiarata a noi e gli occupanti sono i nostri governanti, a partire dal figlio di Bernardo] alle ore 22 e fino alle 5 del mattino. In zona bianca le ordinanze regioni possono invece rinviare l’orario del ritorno a casa. La Sardegna – prima regione a conquistare il colore bianco – ha fissato il divieto di uscire dalle 23,30 alle 5 [i virus isolani escono più tardi].

Spostamenti nazionali
In tutta Italia è vietato spostarsi tra regioni, anche se si trovano in fascia bianca o gialla [nel caso qualcuno si aspettasse mezza briciola di razionalità, di logica, di buon senso dal nuovo governo]. Si può uscire dalla propria regione soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza, possibilmente [? Si deve portare o no?] portando con sé il modulo di autocertificazione. In zona arancione è vietato anche uscire dal proprio comune di residenza. […]

Visite ad amici e parenti
Chi vive in zona rossa non può andare a trovare a casa amici e parenti nemmeno una sola volta al giorno, come era invece a Natale. [Quindi se la mamma novantenne non ha la pazienza di aspettare a tirare le cuoia fino a quando torneremo a essere governati da esseri umani, creperà da sola, e tanto peggio per lei]

Seconde case
Si può andare nelle seconde case, ma soltanto se si trovano in una regione gialla o arancione e soltanto se per farlo non si deve uscire da una regione arancione scuro [tipo il sei meno meno] o rossa. Chi vive in zona arancione scuro non può uscire dal Comune di residenza anche per andare in una seconda casa. Vietato, in ogni caso, invitare amici o parenti che non facciano parte del proprio nucleo familiare. In caso di case condivise o in multiproprietà potrà andare solo una famiglia alla volta. Bisogna inoltre dimostrare di essere proprietari o affittuari da una data antecedente il 14 gennaio 2021.

Bar e ristoranti
In zona gialla bar e ristoranti possono restare aperti fino alle 18. Da quell’orario in poi è consentito l’asporto, fino al coprifuoco delle 22, e la consegna a domicilio, senza limiti di orario. In tutte le zone è stato eliminato il divieto di asporto dopo le ore 18 solo per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, comprese le enoteche (ma senza degustazione): da questi si potranno acquistare bevande alcoliche e analcoliche ‘da asporto’, senza consumo sul posto, fino alle 22. Dopo le 18 per bar e simili (senza cucina) resta sempre il divieto dell’asporto dopo le 18. [Vero che è chiarissimo?]

Negozi
In zona gialla e arancione le attività commerciali sono aperte con orari spesso scaglionati e ingressi contingentati. Nelle zone rosse invece i negozi sono chiusi, tranne quelli dei beni di prima necessità.

Centri commerciali
Nei weekend e nei giorni festivi e prefestivi i negozi all’interno dei centri commerciali devono restare chiusi ad eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. In zona rossa queste restrizioni sono ancor più stringenti perché possono restare aperti solo gli alimentari, le farmacie e i negozi di prodotti agricoli e florovivaistici.

Mercati
Valgono le stesse regole dei centri commerciali.

Servizi alla persona
Nelle zone rosse, saranno chiusi i servizi alla persona come parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Palestre, piscine e impianti sciistici
Palestre e piscine e impianti sciistici rimarranno chiusi in tutta Italia.

Cinema, musei e teatri
Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.

Feste, fiere e discoteche
Ancora vietate tutte le forme di assembramento [ma sarà poco schifosa questa parola con cui si additano al pubblico ludibrio tutte le normali attività sociali?], anche in zona bianca. Quindi le feste restano off limits. E le discoteche devono restare chiuse, come i centri fieristici e congressuali. […]

Zone bianche
Nelle zone bianche, si prevede la cessazione delle misure restrittive previste per la zona gialla, pur continuando ad applicarsi le misure anti-contagio generali (come, per esempio, l’obbligo di indossare la mascherina e quello di mantenere le distanze interpersonali) e i protocolli di settore. Restano sospesi gli eventi che comportano assembramenti (fiere, congressi, discoteche e pubblico negli stadi). […]

Come già detto, male ha fatto chi si è illuso che con l’arrivo di Draghi potesse iniziare un’era di ragionevolezza. Anche con lui continua il terrorismo sanitario, continua la reclusione, continua la strage degli innocenti.

Danni da lockdown: impennata di vendite per alcol e psicofarmaci

Qualcuno disse che era solo una “influenza”, che il virus vero era il razzismo, l’ex premier Conte che l’Italia era “prontissima” a qualsiasi tipo di pandemia. Sembrano parole lontane, remote, invece è passato appena un anno. Com’è andata a finire e qual è la realtà lo sappiamo bene: gli italiani convivono con la parola lockdown esattamente da un anno, la nostra vita è divisa a colori, limitata dai coprifuoco, circoscritta a Comuni o massimo Regioni. “Andrà tutto bene”, scrivevamo ovunque [scrivevate!], ma che la nostra vita sarebbe cambiata per sempre l’avevamo capito da subito. Il Covid-19 ha radicalmente cambiato la nostra vita, è penetrato nelle nostre case e cambiato il nostro modo di vivere, lavorare, socializzare. Ci siamo ritrovati a fare videochiamate, a vivere a testa bassa sul cellulare chiusi nelle nostre case per poi accorgerci che tutto ciò di cui abbiamo bisogno è fuori, nella vita reale. Dopo un anno abbiamo capito che nessuno schermo potrà sostituire un abbraccio, un bacio, un sorriso, nessuna videochiamata potrà sostituire l’emozione della socializzazione vera.
Secondo gli esperti ci porteremo dietro gli effetti collaterali del lockdown per molto tempo, a partire dai bambini e dagli adolescenti che sono stati, forse, quelli maggiormente colpiti dalle restrizioni con cui siamo obbligati a convivere.
Effetti delle reclusioni che s’iniziano però già a intravedere. Infatti il lockdown risulta essere terreno fertile per l’alcolismo. L’aumento di consumo di alcolici trova riscontro nei dati diffusi a livello nazionale riguardanti le vendite: si parla di un aumento del 180 per cento. Per alcuni si tratta di una ricaduta, per altri ancora è una novità, ma l’alcol risulta essere uno dei nemici più pericolosi perché colpisce le persone più deboli e più sole.
Un altro dato da non sottovalutare, ma anzi da guardare con la lente d’ingrandimento è quello relativo alla ‘salute mentale’. Ansia generalizzata, depressione e disturbi del sonno, sono le conseguenze più diffuse. Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società Italiana di Psichiatria ha recentemente rilasciato interviste in cui esprime chiaramente la sua preoccupazione, dichiarando che le conseguenze psicologiche della pandemia saranno gravi e diffusissime. Sempre Di Giannantonio dichiara che molte persone hanno trovato rifugio nelle auto-terapie, consumando sostanze psicofarmacologiche legali come ansiolitici, ipnotici e antidepressivi. Più soggetti coloro che hanno perso il lavoro, chi ha perso dei cari, le persone ovviamente più sole e più deboli. Il grafico sulla crescita delle vendite di ansiolitici rispetto all’anno precedente pubblicato dall’Aifa non ha bisogno, purtroppo, di ulteriori commenti.

Nicholas Pellegrini

Una parte di noi si sta lentamente suicidando, l’altra parte sta venendo lentamente assassinata, perché

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marca,
chi non rischia di vestire un colore nuovo,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero al bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza
per inseguire un sogno,
chi non si permette
almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente,
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente,
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore,
chi abbandona un progetto
prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo
di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

Si muore in fretta, invece, di burocrazia:

Mentre nella Gran Bretagna del perfidissimo BoJo:

barbara

UN PO’ DI INSALATA MISTA

Caso Meloni 1. Chiamata pubblicamente pesciaiola, rana dalla bocca larga, vacca e scrofa da un signor docente universitario, è intervenuto Mattarella, è intervenuto Draghi, è intervenuta la sinistrissima Paola Concia, è intervenuta perfino l’ANPI… Ci sono tutti? Ah no, ne manca uno: manca la commissione Segre contro l’odio. Manca, soprattutto, l’ineffabile signora Segre.

Caso Meloni 2. Erica Persephónē Gazzoldi

Le hanno dato della scrofa, vero? A me, pare un insulto specista, più che altro… povere scrofe…
Commento lasciato sul profilo dell’Oca Signorina, che, manifestamente controvoglia, si vede costretta a prendere le parti di Giorgia Meloni, in quanto donna, ferocemente insultata, ma non sembra avere, lei attentissima a ogni commento e a ogni singola microscopica sfumatura, pronta a gettarsi nella mischia con maschio ardimento a ogni minimo alitar di vento, alcunché da dire.

Covid 1. È morto Mauro Bellugi. All’ex calciatore di Inter, Bologna, Napoli e della Nazionale, 71 anni compiuti il 7 febbraio, erano state amputate entrambe le gambe nei mesi scorsi per complicazioni legate al Covid. (qui)

Piergiorgio Molinari

Grazie alla stampa, sempre puntuale e obiettiva, oggi abbiamo scoperto che il famoso virus cinese può addirittura portare all’amputazione delle gambe. D’altra parte si sa che il devastante virus è diverso da tutti gli altri incontrati dalla razza umana nel corso della storia – ed è per questo che lo stiamo appunto combattendo con misure mai adottate prima, quali la soppressione delle libertà individuali, l’autodistruzione dell’economia, i lockdown e le mascretine. Poi leggi oltre le prime due righe e scopri che il famoso calciatore a cui hanno amputato le gambe e che è quindi morto “a causa del Covid” era in realtà malato di una grave forma di talassemia. Allora ti documenti, e scopri che la talassemia è una malattia le cui complicanze, casualmente, in certi casi portano ad amputazioni e alla morte. Cani. Rognosi. Sciacalli. Merde. Criminali.
(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)

Covid 2. Il terrorista Massimo Galli dichiara: «mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta quanta l’Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri».  Ma il suo ospedale smentisce categoricamente: «nel periodo dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021, sono stati ricoverati 314 pazienti positivi a Covid. I dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante Uk su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento». Sparate analoghe sono venute in passato anche dal suo socio terrorista Andrea Crisanti, che in questo momento sta spiegando perché è assolutamente certo che ci sarà la terza ondata per cui l’unica soluzione è il lockdown nazionale. A Guantanamo dovrebbero portarli.

Covid 3: i morti. Dove guardando i grafici abbiamo le prove di come e qualmente lorsignori ci stiano prendendo sonoramente per il culo.

Covid 4. Chiudere adesso per riaprire a Pasqua. Decisamente Draghi non ha fatto altro che prendere il testimone da Conte e proseguire la corsa. Poi naturalmente chiuderemo a Pasqua per poter aprire a maggio e chiuderemo a maggio per poter aprire a Pentecoste. Mi ricorda quella filastrocca di mia nonna: Questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Dìmea. No se dize mai dìmea parché questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Còntemea. No se dize mai còntemea parché questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Dìmea. No se dize mai dìmea parché questa…

Coca Cola. L’azienda sta impartendo lezioni ai suoi dipendenti affinché imparino a essere meno bianchi: “essere meno bianchi significa: essere meno oppressivi; essere meno arroganti; essere meno sicuri; essere meno difensivi (non è strepitoso questo invito a non difenderci?); essere meno ignoranti; essere più umile; ascoltare; credere; non essere apatici; ” e “smetterla con la solidarietà bianca”. Per avere un’idea di cosa stiamo parlando, imparatevi anche le 8 identità bianche

 E io, che sono il politically correct fatto persona grido: negro. NEGRO. NEGRO. NEGRO.

La caricatura di Ollio e Melania escort.
Dare della escort a Melania Trump costa. Alan Friedman legnato di brutto: è stato bandito da Rai1. Il direttore Stefano Coletta, intervenuto in Commissione di Vigilanza Rai, dove è presente Daniela Santanchè, che non ha fatto passare la cosa, ha ordinato di non invitare più il giornalista americano nelle trasmissioni della sua rete: aveva definito in tv la moglie di Donald Trump “escort“.
Roba da matti. Poi s’ è scusato, non intendeva quello e lo spero. Non è la prima volta che si usa il termine legato al nome di Melania, colpevole forse perché donna e bella. Anni fa ci provò anche un tabloid inglese e quei giornalisti vennero anche a cercarmi nella speranza di scoprire qualcosa di brutto su di lei, visto che l’avevo incrociata quando faceva la modella a Milano (io quasi non me ne ricordavo, ma quelli hanno i detective?).
Avevo conosciuto anche Trump, ma non avevo niente da dire di particolare: faceva la modella, punto. Quel tabloid scrisse il peggio, senza prove, e gli costò un tot di milioni di dollari andati tutti in beneficenza. Stanno ancora a leccarsi le ferite. 
Roberto Alessi, qui.

Israele. Anche la Guinea Equatoriale si accinge a trasferire l’ambasciata a Gerusalemme. Digitando in google “Guinea Equatoriale ambasciata Gerusalemme” il primo articolo che compare è quello di Infopal (haha), grazie al quale scopro – mi era evidentemente sfuggito – che anche il Malawi la trasferirà (haha). Anche loro avranno un bel po’ di “ferite” da leccarsi.

Mettiamoci ancora una cosa molto politicamente corretta

e concludo con una cosa che nessuno dovrebbe mai dimenticare

“pressoché remota”…

E mi raccomando: compatite le scrofe quadrupedi per l’oltraggioso accostamento.

barbara