NOMI

Toni Francesco Adriano Marcello Elena Massimo David Luca Sharon Ester Fiamma (Nirenstein) Sandra Giacomina Dana Odelia Giampaolo Marco Piero Fabrizio Maria Teresa Flavio Salvatore Rachel Giovanni Vittoria Letizia un altro Marco Adriana Eyal Davide Manuel Patrizia Alberto Simone Giulio (Meotti) Elio Carla Chicca Gheula Emanuele (Ottolenghi) Johnny Enrico Mirella Dario Roberto Ugo (Volli) Laura Giorgio Gaetano Giuseppe un altro Roberto Fabio Sigrid Angelica Donatella Angelo Giorgia Gian Antonio (Stella)

Questi – spero di non avere dimenticato qualcuno. Se sì me ne scuso con gli interessati e li prego di segnalarmelo, che provvederò a rimediare – sono i nomi delle persone conosciute via web, e principalmente tramite blog – che ho poi conosciuto anche di persona. Con la maggior parte di loro sono poi nate delle bellissime amicizie (con qualcuno anche qualcosa di più), da un discreto numero di loro sono stata generosamente ospitata a Milano, Torino, Imperia, Pavia, Roma, Ostia, Bari, Gerusalemme, Netania, Tel Aviv, Akko, Naharia. Altri non li ho (ancora) incontrati ma mi sono stati preziosi in diverse circostanze (poi c’è chi inorridisce a sentirmi dire che siete praticamente la mia famiglia e provvede a farmelo sapere nonché, per questo fatto, a mandarmi a cagare. Che dire? Niente, se non ricambiare cordialmente, che una buona cagata fa sempre un gran bene alla salute). E dunque, miei cari, grazie, e poi grazie, e poi ancora grazie a tutti voi.

barbara

RINGRAZI ISRAELE? SEI UN TRADITORE

Un infame, un razzista, indegno di stare fra le persone civili! Questa più o meno la reazione, a una manifestazione contro Assad svoltasi a Londra, a un giovane iracheno presentatosi con una bandierina israeliana e un cartello che diceva: “Un grande grazie a Israele per le cure ai siriani feriti”.
Se siete deboli di stomaco, prima di guardare il video prendetevi un po’ di Maalox.

barbara

E YOM HAZICHARON ANCORA

La ricorrenza dello Yom Hazikaron (Giorno del ricordo) è la giornata più importante di lutto per gli israeliani. Si celebra ogni anno ed è dedicata a tutte quelle persone che sono cadute in guerra, ai soldati, alle vittime del terrorismo, e tutte le persone che fanno parte delle forze di sicurezza. Inizierà questa sera alle ore 20.00 (ora israeliana), quando una sirena suonerà in tutto il paese per un minuto. Anche domani mattina la sirena si ripeterà nuovamente al mattino. Oggi, dopo 65 anni dalla fondazione dello Stato di Israele contiamo 23.085 soldati caduti.
Quando questa sera suonerà la sirena, diventeremo tutti una sola famiglia. I cittadini di Israele saranno afflitti e ci uniremo nella memoria dei caduti, inchinandoci a coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la nostra gente. Siamo in debito con loro, perché ci hanno dato l’Indipendenza e il privilegio di vivere in piena sicurezza nel nostro Paese. Tutti gli israeliani durante questo giorno provano ciò che molte famiglie sfortunate sentono tutto l’anno: il dolore, la tristezza, l’orgoglio e un miscuglio di sentimenti verso i loro cari caduti in battaglia. Questo vulcano di sentimenti per la tristezza di una perdita e la felicità dell’esistenza dello Stato è unico in Israele. Noi israeliani siamo i migliori ad argomentare e a discutere; su ogni argomento e in ogni situazione, due israeliani riescono ad avere tre diversi pareri, ma in questo giorno siamo tutti riuniti. Religiosi, laici, sinistra, destra, tutti ci uniamo per un giorno sotto una bandiera di lutto. (Continua)

yomhazicharon
Bambino israeliano sulla tomba del “suo” soldato

barbara

LA MIA FESTA

Ossia quella che mi ha fatto la seconda A, che è stata un’assoluta sorpresa, perché non me l’aspettavo proprio. Prima hanno suonato

poi mi hanno recitato la poesia

Poi è stato il suo turno

(non ancora proprio così, ma ci arriverà: la stoffa c’è)

Poi è arrivata la canzone preannunciata,

anch’essa opera loro, come la poesia

Poi ha cantato lei

 
(ho scelto questa cover, perché è quella che assomiglia di più alla sua interpretazione. Non proprio uguale, però: lei ha una sorta di semifalsetto che rende le sue interpretazioni straordinariamente suggestive).

Dopo la musica, il teatro: hanno messo in scena una mia lezione, e la prof

mi ha imitata talmente bene che ridevano quasi quanto nelle lezioni vere (sì, nelle mie ore si ride molto, e questa è la cosa di cui sono in assoluto più orgogliosa.


E infine “the voice”:

È ancora una bimba, e naturalmente ha bisogno di maturarla e coltivarla ancora un po’, ma già si sente che ha doti vocali davvero straordinarie. La sua interpretazione era praticamente identica a questa:

E, insieme a una scatola di cioccolatini che ho terminato in un quarto d’ora, la loro foto per ricordo (vero che sono belli?)

che, conoscendo le mie attitudini, mi hanno simpaticamente presentato così

Poi qualche giorno dopo c’è stata anche la festa organizzatami dalle altre due classi, II e III B (altra scatola di cioccolatini…), con musiche, aprendo con questa

che mi sembra davvero un’ottima scelta per la circostanza, e varie altre, e canzoni composte per l’occasione, e danze, ma di quest’altra festa purtroppo non sono state fatte foto.
Quello che posso dire, in conclusione, è che tutte e tre le classi mi hanno regalato due anni praticamente senza stress. Ogni tanto qualcuno mi ha fatto un po’ incazzare ma – e l’ho detto anche a loro – tutte le volte che mi è capitato di fare supplenza in qualche altra classe (cioè quasi sempre almeno una volta alla settimana, e qualche volta anche due), ne sono uscita dicendo: “Dai, che mi è andata bene di avere loro”.
Grazie, ragazzi, grazie davvero di tutto.

barbara