UN PO’ DI INSALATA MISTA

Caso Meloni 1. Chiamata pubblicamente pesciaiola, rana dalla bocca larga, vacca e scrofa da un signor docente universitario, è intervenuto Mattarella, è intervenuto Draghi, è intervenuta la sinistrissima Paola Concia, è intervenuta perfino l’ANPI… Ci sono tutti? Ah no, ne manca uno: manca la commissione Segre contro l’odio. Manca, soprattutto, l’ineffabile signora Segre.

Caso Meloni 2. Erica Persephónē Gazzoldi

Le hanno dato della scrofa, vero? A me, pare un insulto specista, più che altro… povere scrofe…
Commento lasciato sul profilo dell’Oca Signorina, che, manifestamente controvoglia, si vede costretta a prendere le parti di Giorgia Meloni, in quanto donna, ferocemente insultata, ma non sembra avere, lei attentissima a ogni commento e a ogni singola microscopica sfumatura, pronta a gettarsi nella mischia con maschio ardimento a ogni minimo alitar di vento, alcunché da dire.

Covid 1. È morto Mauro Bellugi. All’ex calciatore di Inter, Bologna, Napoli e della Nazionale, 71 anni compiuti il 7 febbraio, erano state amputate entrambe le gambe nei mesi scorsi per complicazioni legate al Covid. (qui)

Piergiorgio Molinari

Grazie alla stampa, sempre puntuale e obiettiva, oggi abbiamo scoperto che il famoso virus cinese può addirittura portare all’amputazione delle gambe. D’altra parte si sa che il devastante virus è diverso da tutti gli altri incontrati dalla razza umana nel corso della storia – ed è per questo che lo stiamo appunto combattendo con misure mai adottate prima, quali la soppressione delle libertà individuali, l’autodistruzione dell’economia, i lockdown e le mascretine. Poi leggi oltre le prime due righe e scopri che il famoso calciatore a cui hanno amputato le gambe e che è quindi morto “a causa del Covid” era in realtà malato di una grave forma di talassemia. Allora ti documenti, e scopri che la talassemia è una malattia le cui complicanze, casualmente, in certi casi portano ad amputazioni e alla morte. Cani. Rognosi. Sciacalli. Merde. Criminali.
(Inoltre, penso che Conte, il PD e i Cinque Stelle debbano essere trascinati a processo per i loro crimini, assieme ai magistrati eversivi e golpisti.)

Covid 2. Il terrorista Massimo Galli dichiara: «mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti, e questo riguarda tutta quanta l’Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri».  Ma il suo ospedale smentisce categoricamente: «nel periodo dal 23 dicembre 2020 al 4 febbraio 2021, sono stati ricoverati 314 pazienti positivi a Covid. I dati raccolti hanno rilevato la presenza di 6 pazienti positivi alla variante Uk su un totale di 50 casi che, in ragione delle loro caratteristiche, sono stati sottoposti a sequenziamento». Sparate analoghe sono venute in passato anche dal suo socio terrorista Andrea Crisanti, che in questo momento sta spiegando perché è assolutamente certo che ci sarà la terza ondata per cui l’unica soluzione è il lockdown nazionale. A Guantanamo dovrebbero portarli.

Covid 3: i morti. Dove guardando i grafici abbiamo le prove di come e qualmente lorsignori ci stiano prendendo sonoramente per il culo.

Covid 4. Chiudere adesso per riaprire a Pasqua. Decisamente Draghi non ha fatto altro che prendere il testimone da Conte e proseguire la corsa. Poi naturalmente chiuderemo a Pasqua per poter aprire a maggio e chiuderemo a maggio per poter aprire a Pentecoste. Mi ricorda quella filastrocca di mia nonna: Questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Dìmea. No se dize mai dìmea parché questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Còntemea. No se dize mai còntemea parché questa zé a storia del sior Intento che dura poco tempo che mai no se distriga, vuto che te a conta o vuto che te a diga? Dìmea. No se dize mai dìmea parché questa…

Coca Cola. L’azienda sta impartendo lezioni ai suoi dipendenti affinché imparino a essere meno bianchi: “essere meno bianchi significa: essere meno oppressivi; essere meno arroganti; essere meno sicuri; essere meno difensivi (non è strepitoso questo invito a non difenderci?); essere meno ignoranti; essere più umile; ascoltare; credere; non essere apatici; ” e “smetterla con la solidarietà bianca”. Per avere un’idea di cosa stiamo parlando, imparatevi anche le 8 identità bianche

 E io, che sono il politically correct fatto persona grido: negro. NEGRO. NEGRO. NEGRO.

La caricatura di Ollio e Melania escort.
Dare della escort a Melania Trump costa. Alan Friedman legnato di brutto: è stato bandito da Rai1. Il direttore Stefano Coletta, intervenuto in Commissione di Vigilanza Rai, dove è presente Daniela Santanchè, che non ha fatto passare la cosa, ha ordinato di non invitare più il giornalista americano nelle trasmissioni della sua rete: aveva definito in tv la moglie di Donald Trump “escort“.
Roba da matti. Poi s’ è scusato, non intendeva quello e lo spero. Non è la prima volta che si usa il termine legato al nome di Melania, colpevole forse perché donna e bella. Anni fa ci provò anche un tabloid inglese e quei giornalisti vennero anche a cercarmi nella speranza di scoprire qualcosa di brutto su di lei, visto che l’avevo incrociata quando faceva la modella a Milano (io quasi non me ne ricordavo, ma quelli hanno i detective?).
Avevo conosciuto anche Trump, ma non avevo niente da dire di particolare: faceva la modella, punto. Quel tabloid scrisse il peggio, senza prove, e gli costò un tot di milioni di dollari andati tutti in beneficenza. Stanno ancora a leccarsi le ferite. 
Roberto Alessi, qui.

Israele. Anche la Guinea Equatoriale si accinge a trasferire l’ambasciata a Gerusalemme. Digitando in google “Guinea Equatoriale ambasciata Gerusalemme” il primo articolo che compare è quello di Infopal (haha), grazie al quale scopro – mi era evidentemente sfuggito – che anche il Malawi la trasferirà (haha). Anche loro avranno un bel po’ di “ferite” da leccarsi.

Mettiamoci ancora una cosa molto politicamente corretta

e concludo con una cosa che nessuno dovrebbe mai dimenticare

“pressoché remota”…

E mi raccomando: compatite le scrofe quadrupedi per l’oltraggioso accostamento.

barbara

È ESAGERATO RIEVOCARE GLI ANNI TRENTA?

Ebrei messi al bando dal vertice dell’Unione Africana

Rifiutate le dichiarazioni programmatiche di sostegno da parte delle nazioni africane; i rappresentanti della Lega Araba esigono che siano mandati via gli “israeliani” per poter iniziare il summit.
La cerimonia di apertura del 23° vertice dell’Unione Africana di giovedì a Malabo stava per cominciare con la dichiarazione, da parte di un certo numero di Stati partecipanti, in sostegno dei tre ragazzi israeliani rapiti, finché il cattivo sangue non ha portato le tensioni allo stato di ebollizione.
“Non avevo mai assistito a una tale forma di razzismo e di antisemitismo. Siamo stati umiliati”, hanno dichiarato alcuni degli ebrei presenti, i quali hanno lasciato la Guinea Equatoriale di fretta, dopo aver anticipato il loro volo.
«Tutto è iniziato quando uno dei delegati arabi, dall’Egitto, ci ha avvicinati a cena la sera prima dell’apertura, chiedendoci cosa facessero qui, indicando gli uomini che indossavano la chippà”, ha detto l’imprenditrice israeliana Yardena Ovadia, che aveva organizzato l’invito della delegazione ebraica al summit.
Ovadia, che ha stretti legami con il presidente della Guinea Equatoriale Teodoro Obiang, ha detto di aver spiegato al delegato che lei e i suoi amici erano ebrei provenienti dagli Stati Uniti, ma non israeliani. Il giorno seguente, i rappresentanti della Lega Araba si sono rifiutati di entrare nella sala fino a quando tutti gli ebrei (o come li chiamavano loro, la “delegazione israeliana”) non fossero andati via.
“Eravamo già seduti nella sala conferenze”, ha detto Ovadia. “quando i capi della Lega Araba hanno annunciato il boicottaggio della conferenza fino a quando la ‘delegazione israeliana’ nono fossa andata via. Abbiamo dichiarato ufficialmente che siamo Americani e non Israeliani, ma non è servito a nulla.”
“C’era una rappresentante del Congresso degli Stati Uniti con noi. Era scioccata e ha detto che seguirà una dichiarazione ufficiale del governo”, ha aggiunto Ovadia.
Quattordici delegati della delegazione della Conferenza dei presidenti delle maggiori organizzazioni ebraiche americane si sono alzati e hanno lasciato la sala, e la cerimonia di apertura è stata posticipata di un’ora.
Era in programma la partecipazione del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ma questi si è fatto sostituire dal suo vice. Il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon era nella hall, così come il presidente egiziano al-Sisi, nonché il primo ministro spagnolo, quattro ministri iraniani, e di altri dignitari stranieri.
Lo scontro con la “delegazione israeliana”, è stato avviato dal presidente della Mauritania.
Il rappresentante dell’Autorità palestinese, ha detto nel suo discorso al vertice che gli ebrei hanno sperimentato un olocausto, ma che attualmente stavano istigando un olocausto contro il popolo palestinese. Una dichiarazione rilasciata dal capo della delegazione ebraica ha detto che nessun orecchio avrebbe potuto assorbire tali parole minacciose.
“Nel nostro hotel ci sono quattro ministri iraniani di alto livello”, ha detto Ovadia. “Sono stati molto cordiali fino al giorno dell’apertura del vertice. Poi ci hanno sbattuto la porta in faccia ingiustificatamente. Ciò non rimarrà senza risposta.”
Ha aggiunto: “Il presidente della Guinea Equatoriale ci ha chiamato per scusarsi personalmente e ha invitato la Conferenza dei presidenti di delegazione a una cena speciale, ma noi avevamo già riprogrammato il loro volo privato di rientro e già erano andati via.” (qui, traduzione FDD)


Gravissimo atto antisemita alla Unione Africana. ONU ed UE silenti

Quanto successo ieri al summit dell’Unione Africana che si teneva a Malabo, in Guinea Equatoriale, è davvero uno dei fatti di antisemitismo più gravi mai avvenuti nella storia della Istituzioni mondiali, non tanto per l’evidente manifestazione di antisemitismo alle quali ci si è fatta l’abitudine, quanto piuttosto per la sostanziale indifferenza dimostrata da ONU e rappresentanti europei.

L’antefatto

Una delegazione di ebrei americani era stata invitata al summit dell’Unione Africana dal Presidente della Guinea, ma quando la delegazione si è presentata è stata subito attaccata dalla delegazione della Lega Araba che si è rifiutata di entrare in sala fino a quando gli ebrei non se ne fossero andati. Alla Lega Araba si sono uniti anche alcuni stati africani e, naturalmente, l’Iran. Tutto questo nel più completo silenzio del Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-Mon e dei tantissimi rappresentati dell’Unione Europea presenti. Solo pochi minuti prima durante l’apertura dei lavori il Presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang, aveva fatto una dichiarazione a sostegno dei tre ragazzi israeliani rapiti da Hamas.

Il seguito
Il rappresentante della ANP è arrivato a congratularsi per questa scelta in quanto, a sua detta, «gli ebrei hanno sperimentato l’orrore dell’olocausto ma stanno attuando un olocausto contro il popolo palestinese». Quando qualcuno gli ha fatto notare che un olocausto è lo sterminio di un popolo e che, solo nei territori contesi i palestinesi sono quintuplicati negli ultimi 20 anni e che quindi non c’è alcun olocausto, il rappresentante palestinese ha abbandonato l’aula.

Il vergognoso silenzio delle Istituzioni mondiali
Tutto questo è avvenuto nel completo e vergognoso silenzio delle maggiori istituzioni mondiali, a partire dall’ONU e dall’Unione Europea, quasi si trattasse di “silenzio-assenso”. Ormai le manifestazioni di antisemitismo e di odio verso Israele vengono sostanzialmente accettate e persino avvallate. Andrebbe ricordato a certi personaggi che ieri stavano allegramente pranzando insieme a un gruppo di “grandi violatori di Diritti Umani”, gente persino ricercata dal Tribunale Penale Internazionale per crimini di guerra e genocidio, che il 100% dei rappresentanti della Lega Araba rappresentano Stati in cui non esiste il concetto di Democrazia e di Diritti Umani. Ormai le istituzioni mondiali hanno perso anche l’ultimo barlume di dignità.
Claudia Colombo (qui)

Poi magari, volendo, ci sarebbe anche questo.

barbara