DIOCESI BATTE FUOCO 1:0

“Una civiltà che trasforma Notre Dame in una Disneyland è finita”

Approvata la ristrutturazione che farà della cattedrale il tempio del kitsch. Intervista per la newsletter al filosofo della Sorbona Jean-François Braunstein: “Ci adoreranno Pachamama?”

“L’incendio di Notre-Dame non è né un attacco né un incidente, ma un tentativo di suicidio” (Alain Finkielkraut)

La commissione di esperti del patrimonio francese ha dato il via libera alla controversa ristrutturazione degli interni di Notre Dame, nonostante le critiche di un centinaio di personalità che parlano di un “vandalismo politicamente corretto” del capolavoro gotico, racconta il Telegraph. Stéphane Bern, che il presidente Emmanuel Macron ha incaricato di raccogliere fondi per salvare i tesori del patrimonio francese in rovina, si è unito ad artisti e accademici di alto profilo per firmare una petizione contro i piani di ristrutturazione della cattedrale danneggiata dall’incendio del 16 aprile 2019. Le parti esterne dell’edificio saranno riportate al loro antico splendore. Gli interni saranno invece cambiati con un’enfasi sull’Africa e l’Asia, giochi di luci in mandarino e arabo e l’ultima cappella che sarà all’insegna dell’ambientalismo.
Il ministero della Cultura ha fatto sapere che il pioniere della street art Ernest Pignon-Ernest, così come altri artisti come Anselm Kiefer e Louise Bourgeois, sono tra i nomi presi in considerazione. Il Wall Street Journal lo ha definito “il piano incendiario per Notre Dame”. Verranno risistemati elementi come il tabernacolo e il battistero. La petizione su Le Figaro, intitolata “Notre-Dame de Paris: Ciò che il fuoco ha risparmiato, la diocesi vuole distruggere“, ha espresso orrore per il progetto approvato. Il rifacimento “riduce a nulla i disegni pazientemente elaborati da Viollet-le-Duc”, il celebre architetto che restaurò la cattedrale dopo le devastazioni della Rivoluzione francese nel tentativo di riportarla allo spirito del cristianesimo medievale.
Lo storico dell’arte Didier Rykner su La Tribune de l’art descrive il progetto come “brutto, indegno di Notre-Dame e che deve essere contrastato dagli amanti del patrimonio”. Rykner descrive nel dettaglio lo scempio che si vorrebbe attuare: “Altari interamente spogliati non solo del loro arredamento (ostensori, candelabri…), ma anche delle sculture; confessionali rimossi da tutte le cappelle laterali e cappelle che saranno riempite da opere d’arte contemporanea, di cui non si sa nulla”.
Notre Dame ha quasi mille anni. Scampata al Medioevo, al terrore della Rivoluzione francese, a due guerre mondiali e all’occupazione nazista, rischia di non sopravvivere alla barbarie kitsch della cultura europea post-cristiana nel 2021.
Ne parlo in esclusiva per la newsletter con Jean-François Braunstein, che insegna Filosofia all’Università Sorbona di Parigi (da Einaudi è uscita la sua Storia della psicologia) e fra i firmatari dell’appello su Le Figaro.

Quali sono le radici di questo “vandalismo politicamente corretto”? Postmodernismo? Kitsch? Mero denaro? Nel suo discorso su Notre-Dame, Emmanuel Macron non seppe neanche pronunciare la parola “cattolico” o “cristiano”…
Su Notre Dame, la cosa più sorprendente è che è la diocesi a prendere l’iniziativa di un progetto il cui scopo è trasformare Notre Dame in un luogo puramente turistico, il che non può che far piacere al Comune di Parigi, che sta trasformando tutta la capitale in una specie di Disneyland. Sai che la Sorbona viene gradualmente svuotata delle sue classi e trasferita in uno dei peggiori sobborghi, Aubervilliers? La Sorbona originaria sarà utilizzata come luogo di incontro o ‘di prestigio’ e affittata per vari eventi e riprese. Anche il vecchio Palazzo di Giustizia è stato in parte svuotato. Anche l’Hotel Dieu sarà trasformato in un luogo di eventi e tutta Parigi diventerà una sorta di zona turistica dove le auto saranno presto bandite dalle strade: nel 1°, 2°, 3°, 4° arrondissement e in parte del 5° e 6° arrondissement. Tutto il centro di Parigi viene assassinato e le gallerie d’arte del 6° si preparano a trasferirsi. L’offensiva turistica incontra l’offensiva modernizzante e kitsch della diocesi, incapace di conservare la bellezza di Notre Dame. C’era un progetto molto più rispettoso che consisteva nel far lavorare sul posto artigiani e restauratori. Ora invece dovremo accontentarci di musica di sottofondo e proiezioni di ‘parole’ sui ‘muri’, con panchine luminose e rimovibili, come in una specie di aeroporto. Il cuore di questo progetto è rendere ordinario ciò che era sublime… È incredibile che sia la diocesi in prima linea su questo e significa, secondo me, che il cattolicesimo sta scomparendo ad alta velocità, sotto la direzione di questo ‘Papa’ che non crede più in nessuna trascendenza e di un arcivescovo di Parigi che è stato costretto a dimettersi per storie di relazioni femminili… Naturalmente, sembra che ci sarà un po’ di propaganda ambientalista, con riferimenti alla ‘Laudato Si’ e forse anche alla Pachamama…Didier Rykner, uno storico dell’arte che è all’origine della petizione, ha detto su La tribune de l’art: ‘Ricordiamo che l’interpretazione del Concilio Vaticano II fatta dalla Chiesa francese ha portato nel nostro paese alla più importante ondata di vandalismo degli edifici religiosi dalla Rivoluzione francese’. Credo che abbia ragione e che questo vandalismo continui… Una pura catastrofe. È molto significativo che a protestare siano storici dell’arte, studiosi e non tanto i credenti, il che è un pessimo segno.
Ha ragione Jean Clair a scrivere che l’angelo custode della nostra tradizione è volato via?
La frase di Clair mi sembra molto appropriata. La gente comune è stata devastata dall’incendio di Notre Dame; la Chiesa e il Comune di Parigi lo vedono come un’opportunità per fare affari.
Sei cattedrali, senza contare decine di chiese, sono state bruciate in questi due anni in Francia. E se la ristrutturazione di Notre Dame rientrasse in questo crollo delle radici francesi?
Hai ragione, il numero di chiese che bruciano in Francia è estremamente alto e credo di sapere chi siano i piromani… In ogni caso, la Chiesa in Francia oggi non è all’altezza di conservare il suo straordinario patrimonio. La civiltà si sta indebolendo, ma parlerei piuttosto di un esaurimento della nostra civiltà…
Giulio Meotti

“Solo degli imbecilli possono pensare di sfigurare Notre Dame”

Eric Zemmour, un ebreo più cattolico dei vertici della Chiesa: “Macron e dei preti progressisti hanno deciso che la cattedrale debba continuare a perire tra le fiamme del politicamente corretto”

Dal settimanale Le Point traduco l’articolo di Eric Zemmour contro il rifacimento di Notre Dame. Il paradosso è che, come racconta oggi il New York Times, la diocesi aveva chiesto alla commissione persino di poter rimuovere le statue dei santi dalle cappelle. Il paradosso è che le voci più forti a difesa dell’integrità di Notre Dame sono arrivate da intellettuali ebrei come Zemmour, Finkielkraut e Pierre Nora. La “cancel culture” appare davvero come il fiume carsico della coscienza occidentale.

***

Miei compatrioti,
da mesi è in corso un progetto volto a decostruire la cattedrale di Parigi con il pretesto di restaurarla. Da ieri è entrato nella sua fase di realizzazione.
Amanti dello splendore della nostra civiltà, non possiamo tacere di fronte a questa spaventosa impresa volta a snaturare l’edificio più visitato al mondo, il baricentro della cristianità francese e il simbolo della nostra Nazione.
Cosa avrebbe dovuto decidere Emmanuel Macron la mattina dopo l’incendio? Ricostruire la cattedrale in modo identico, dentro e fuori. Invece, mosso da un orgoglio selvaggiamente fuori luogo, Macron lanciò un concorso per modernizzare la cattedrale e creò una struttura opaca destinata a soddisfare i suoi capricci.
Poi, il fascicolo di Notre-Dame è stato nascosto sotto il sigillo della segretezza più assoluta. Fino a quando non abbiamo saputo che era nato un nuovo progetto, volto a stravolgere radicalmente l’interno della cattedrale. Macron ne è così soddisfatto che ha invitato all’Eliseo il designer principale, un prete progressista con sogni nebulosi. Il Presidente della Repubblica sta cercando di far passare i fan di Notre-Dame come antiquati. Ma da quando in qua la modernità consiste nello sfigurare un capolavoro incredibile e nel sostituirlo con una fantasia idiota?
A due anni dall’incendio, la nostra cattedrale continua a perire tra le fiamme del politicamente corretto. ‘Spazi emotivi’, ‘cappella ecologica’, ‘viaggi iniziatici’, ‘pittura astratta’: fra astrazioni imbecilli e kitsch, i demoni del wokismo hanno messo gli occhi sul tesoro più commovente di Parigi.
I capi di questo progetto mostrano una percezione distorta e viziosa della storia. C’è una ragione per tutto questo: a loro non piace la Francia. Considerano, come dice lo stesso Macron, che ‘non esiste una cultura francese’. Incoraggiano tutto ciò che può decostruire il cuore della nostra civiltà.
Non è ancora troppo tardi. Macron deve dare l’ordine di cancellare questo progetto il prima possibile. E, se per caso si ostinasse a lasciar sfigurare la cattedrale di Parigi, quando sarò eletto Presidente della Repubblica, prometto solennemente che Notre Dame tornerà a essere Notre Dame.
Viva la nostra Storia, viva la nostra Arte e, soprattutto, viva la Francia.
Giulio Meotti

Ho letto tra l’altro, non ricordo più dove, che – orrore degli orrori – tutte queste aberrazioni non riguardano principalmente la parte distrutta dal fuco e quindi da ricostruire ex novo, bensì le parti rimaste intatte, cioè quelle sulle quali il fuoco non ha creato la necessità di mettere le mani. Io mi auguro che il giorno in cui inizieranno i lavori tutti i francesi con ancora un cervello funzionante vadano a fare da scudi umani alla cattedrale, impedendone il secondo scempio – molto peggiore di quello operato da fuoco.

barbara

QUESTA, COME HA DETTO QUALCUNO,

greta trattiene
è la faccia di una che sta trattenendo le scorregge per non inquinare.
Questa invece è una che, come tutti noi comuni mortali, quando deve prendere un treno si tiene ben stretto con le due manine un cartello 80X40,
treno
così, per viaggiare più comodi.
E qui è dove ci supplica di smetterla di risaldare il pianeta,
clima
caldo
che tutto questo caldo, oltre a far soffrire orribilmente lei, sta anche provocando disastri immani, guarda per esempio tutte queste chiese che si bruciano per autocombustione, un’altra anche ieri, sempre in Francia, la Notre-Dame-de-Grace ad Eyguières: ha preso fuoco il confessionale, sicuramente, appunto, per via del troppo caldo  (“per il momento, secondo una fonte della polizia, l’origine dell’incendio non è stata stabilita”). La fortuna è stata che si sono immediatamente levate fiamme alte diversi metri che uscivano dalla chiesa: uno che abita lì di fronte le ha viste ed è subito intervenuto facendo accorrere i vigili del fuoco; anche così è andata distrutta una superficie di una ventina di metri quadri, e senza quel pronto intervento sarebbe sicuramente andata distrutta l’intera chiesa. Che uno si chiede, ma il sor Ciccio, che tanto si preoccupa per l’ambiente e il clima ecc. ecc., con tutto il CO2 che viene fuori da un incendio, moltiplicato per tutte le chiese che stanno andando a fuoco (in Medio oriente sono molte migliaia), come mai non ha ancora detto una parola su tutto questo? Mah, misteri della Fede.
Ma tornando alla piccola Greta, una cosa che mi vado chiedendo dal momento in cui la suddetta piccola Greta è salita alla ribalta mondiale per via del vizietto di far sega a scuola con una scusa un po’ più furba di quelle usuali, è: ma veramente questa bambinetta di scuola elementare,
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con un corpo da bambinetta di scuola elementare, una statura da bambinetta di scuola elementare, una faccia da bambinetta di scuola elementare, un’espressione da bambinetta di scuola elementare, treccine da bambinetta di scuola elementare, avrebbe sedici anni? Arimah.
Infine due parole alla mammina: signora, se gliele hanno rifatte così male,
mamma
brutte, asimmetriche e sbilenche, non sarebbe meglio coprirle? Quella volta che le hanno raccontato che più si mostra e più i maschietti si eccitano, non gliel’hanno mica raccontata giusta, sa? Cioè, in linea di massima è vero, ma hanno tralasciato una parte di non trascurabile importanza. E per concludere
3 volte natale
E adesso che hai finito qua, corri a leggere .

barbara

NOTRE DAME – THE DAY AFTER

Aiuto aiuto, arriva il Mossad!

Non poteva non arrivare, e infatti è arrivato
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complotto 3
complotto 4
E non dite che non ve l’avevo detto (l’ultima merita l’Oscar, diciamolo!) E sicuramente sarà sempre il Mossad l’autore anche di tutto questo
anticristiani
Poi arriva questa deliziosa presa di posizione:

“Me ne infischio di Notre Dame de Paris perché non mi interessa la storia della Francia, non so per cosa”.
Questo è il tweet che Hafsa Askar,
Hafsa Askar
Vice Presidente di Unef [Union Nationale des Étudiants de France] Lille, ha postato alle 19:59, solo un’ora dopo l’inizio dell’incendio. Tre minuti più tardi, ha continuato le sue invettive, sempre più violente: “Fino a che punto la gente piangerà per pezzi di legno? […] Vi piace troppo l’identità francese mentre […] oggettivamente è un vostro delirio di piccoli bianchi “. (grazie a Fulvio Del Deo per la segnalazione)

Naturalmente la capisco: come non capire che chi viene da una “cultura” che dalla sua nascita ha saputo solo distruggere abbia qualche difficoltà a comprenderne  una capace di costruire? Come pensare che chi ha assorbito col latte il gusto delle macerie possa godere della vista di questi gioielli?
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Quello che non capisco è: se questi piccoli bianchi le fanno così schifo, perché non se ne va da qualche altra parte? O meglio, me lo chiedevo prima, ma ora non più: adesso so che deve rimanere perché ha una missione da compiere
tweet Hafsa
E mi raccomando, uniamoci tutti a lottare contro l’islamofobia, che il razzismo è una bruttissima cosa, c’è anche il rischio che il papa ci scomunichi e tocchi andare tutti all’inferno (e ritrovarcelo, così, anche di là).

A noi piccoli bianchi, sottorazza meritevole di gassazione, comunque, quei quattro pezzi di legno qualcosina riescono a dire

(grazie a Enrico Richetti per averlo scovato)

Nostradamus

A quanto pare circola una “terribile profezia” di Nostradamus:

“La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita, lunga e terribile essa sarà per tutti….per la discorde negligenza francese sarà aperto passaggio a Maometto, di sangue intriso la terra e il mare…..”

Le “Centurie e presagi” di Nostradamus le ho lette in un libro con testo a fronte quando ero freschissima di studio del francese antico, e posso dire alcune cose con assoluta certezza: la traduzione è spesso forzata per fare corrispondere quelle ammucchiate di parole (se all’epoca fosse esistito l’LSD saprei come interpretarle. Qualcosa comunque deve esserci stato anche allora) a qualcosa di accaduto (“Ilter” diventa Hitler), e quando non c’è forzatura che tenga, si inventa: così per esempio delle “piste piegate” diventano i nastri registrati del Watergate (se invece il curatore avesse conosciuto Lapo Elkann…)

La quartina in questione è I, 18, che in realtà dice:

Per la discordia e negligenza francese
Sarà aperto passaggio a Maometto
Di sangue temprata la terra e il mare Senese [sì, a Siena c’è il mare: sapevatelo]
Il porto di Phocen di velieri e navi coperto.

Tutto qui. Nessuna somiglianza con la patacca in circolazione. Ma anche se fosse autentica, proviamo a vedere quale collegamento possiamo trovare con i fatti attuali. “La grande guerra inizierà in Francia e poi tutta l’Europa sarà colpita”: quale sarebbe la guerra iniziata in Francia? La guerra dei musulmani contro il mondo è iniziata 1400 anni fa, ed è iniziata in Arabia per estendersi poi a tutto il Medio Oriente, e poi all’Africa e infine a lembi di Europa, ma fermati alle porte di Vienna, mentre l’invasione della Spagna era già terminata al momento della nascita di Nostradamus, per cui lì aveva ben poco da profetizzare, senza contare che la strada non era stata aperta dalla Francia. La fase attuale possiamo considerarla iniziata – semplificando molto – con l’11 settembre, in America. La recrudescenza della guerra contro i cristiani, con sterminio sistematico e distruzione a tappeto di tutti i luoghi cristiani, è iniziata in Medio Oriente: anche se quei versi fossero autentici, sarebbero comunque una patacca.

Le notizie

In merito alle quali raccolgo questa osservazione trovata in rete

Roberto della Rovere

Lungi dal voler dare lezioni, ma la copertura giornalistica del dramma di Notre Dame ha fatto schifo. Tanta retorica ma zero cronache. Feriti negli ospedali? Testimonianze della gente? Ricostruzione della fase di sgombero? Ricerca degli operai del cantiere e dei responsabili della ditta? Collegamenti con le piazze arabe per le reazioni? E quasi assoluto silenzio su una ipotesi di attentato. Quasi la sola enunciazione, anche solo come smentita o esclusione, fosse fonte di imbarazzo.

E, conoscendo i nostri polli, se ancora ci fossero dubbi sulle cause del disastro, questo comportamento dei mass media li porterebbe praticamente a zero.

barbara

IERI E OGGI

Israele

Kfar Giladi 1916
Kfar Giladi 1916
Kfar Giladi oggi
Kfar-Giladi oggi
Petah Tikva 1905
Petah Tikva 1905
Petah Tikva 1913
Petah Tikva 1913
Petah Tikva oggi
Petah Tikva oggi 1
Petah Tikva oggi 2
Ramla 1898
Ramla 1898
Ramla oggi
Ramla oggi
Tel Aviv 1909
fond Tel Aviv
Tel Aviv oggi
Tel Aviv oggi 1
Tel Aviv oggi 2
Tel Aviv oggi 3

Gaza

Ieri
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Oggi
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Gaza oggi 2
Qui possiamo ammirare in azione i nostri pacifici dimostranti che pacificamente dimostrano in casa propria
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per cui davvero non si capisce per quale ragione quelle belve assetate di sangue dei soldati israeliani gli sparino addosso. E infine, la risposta israeliana.
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Sproporzionata, ovviamente. Poi c’è questo video coi nostri baldi giovani in azione.

E poi dovreste andare qui, dove tra l’altro potrete vedere un paio di video utili a farsi ancor meglio l’idea della situazione. E concludo con la migliore battuta letta in rete su quanto sta succedendo:

Flaminia Sabatello

La nube tossica creata dal rogo dei pneumatici a Gaza verrà dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

barbara

ANCORA UNA VOLTA

la Bibbia aveva ragione.

La Bibbia ha raccontato quel che è veramente accaduto. Clamorosa sentenza arriva da Israele, dove gli archeologi dell’Israel Antiquities Authority hanno effettuato una scoperta rivoluzionaria. Gli scavi nella Città di David, il primo storico insediamento, hanno portato alla luce una serie di reperti e artefatti datati 600 avanti Cristo, ritrovati bruciati. Come spiega HuffingtonPost.it, si tratta di semi di vite, legno, ceramiche, ossa bruciacchiate, tutto ricoperto di cenere. La datazione è stata resa possibile dai sigilli visibili sopra gli oggetti, “caratteristici del periodo di costruzione del Primo Tempio”, come ha spiegato il capo-archeologo Joe Uziel.
In pratica, la Città di David avrebbe subito un devastante incendio proprio nello stesso periodo indicato dall’Antico Testamento. Nel libro di Geremia (52, 12-13) si cita proprio un incendio, con queste parole: “Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l’anno decimonono del Regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili”.
(Libero, 18 febbraio 2018)

È un dato di fatto: ogni tanto arriva una nuova scoperta che conferma la realtà storica della narrazione biblica, come per l’incredibile impresa del tunnel di Ezechia, di cui avevo raccontato qui.

barbara

I TERRIBILI OCCUPANTI ISRAELIANI

(quelli peggio dei nazisti eccetera eccetera, che opprimono i poveri palestinesi eccetera eccetera…)

Rivoltosi palestinesi hanno lanciato un copertone in fiamme verso dei soldati israeliani.
Il copertone ha cambiato direzione ed è entrato in una fabbrica di plastica palestinese [intervento divino? copertone intelligente?]
La fabbrica è andata a fuoco.
Pompieri israeliani hanno aiutato a spegnere il fuoco.
Prendetevi una notte di riposo, agenti.
#AlcuneCoseSonoMeglioDellaSatira (qui)

E una volta sparano i missili troppo corti e gli cascano in casa, e una volta sbagliano i tempi della bomba e gli esplode addosso, e una volta ci si mette il vento o chissà che altro e si bruciano le fabbriche da soli, e una volta vogliono approfittare di un attacco israeliano a un deposito di armi inscenando la solita Pallywood, e si autoproducono un’autentica strage… Insomma, tante volte micidiali, sì, però gran ciofeche anche come terroristi.

barbara

E PROVATE A NON COMMUOVERVI


Ah, poi, visto che parliamo di Israele, vi ricordate quella brutta storia della casa incendiata in un villaggio palestinese in cui morì subito un bambino di 18 mesi e in seguito anche i suoi genitori per la quale sono stati immediatamente accusati i “coloni ebrei estremisti”? (Per curiosità sono andata in google digitando “incendio casa palestinese”: quasi tutti i titoli urlano fin dalla prima riga, “bruciata da coloni israeliani”: non sembra, pare, si pensa, si sospetta, gli indizi portano a credere, no: sono stati loro. E su di loro si sono fiondati i servizi segreti israeliani, e nonostante tutti gli indizi che via via continuavano ad emergere sull’estraneità dei kattivissimi koloni ebrei estremisti, non si sono arresi nel loro accanito tentativo di trovarli colpevoli, e per quasi un anno li hanno trattenuti in prigione, li hanno torturati per estorcere confessioni. Beh, alla fine si stanno arrendendo: nonostante tutte le coercizioni messe in atto, di prove non sono riusciti a farne emergere.
Quanto al personaggino di cui parlo nel secondo link, io sono sempre qui seduta sulla riva del fiume, e adesso esigo di vederlo, il suo cadavere. Altrimenti dimostrerà di essere quel misero quaquaraquà che abbiamo sempre saputo.

barbara

E POI INVECE ALLA FINE FORSE NO

Ho mantenuto un prudente silenzio quando, subito dopo il fatto, sono emersi i primi dubbi su quelle scritte coi caratteri tondeggianti, come li fanno gli arabi, e non squadrati, come li fanno gli ebrei.
Duma 1
Duma 2
Ho continuato a mantenere un prudente silenzio quando è stato reso noto che la casa si trovava al centro del villaggio, facendo sorgere pesanti dubbi sulla possibilità che i “coloni ebrei estremisti” potessero avere scelto un bersaglio in posizione tale da dover poi, una volta appiccato l’incendio che avrebbe svegliato l’intero villaggio, attraversarlo tutto – conoscendolo poco o niente, e al buio – per rientrare nelle proprie case.
Poi però sono successe ancora altre cose, e adesso il silenzio lo rompo. È successo che i “coloni ebrei estremisti” in detenzione amministrativa (come? Detenzione amministrativa? Ma non era quella cosa orrendissima che Israele usa solo per i palestinesi? No? Ah) hanno cominciato a essere liberati per totale mancanza di indizi, o perché i loro alibi hanno retto alle verifiche. È stato appurato che tra la famiglia Dawabsha, vittima dell’attacco di quella notte, e un’altra famiglia del villaggio, è in atto una vecchia faida. E che quella stessa notte era stata incendiata anche un’altra casa, sempre di un appartenente a quella famiglia. E un’altra era stata incendiata in febbraio, e ancora una l’altro ieri, e poi un’auto: sempre appartenenti alla stessa famiglia.
Possiamo considerare tutto questo alla stregua di una prova, spendibile in tribunale, dell’innocenza dei “coloni ebrei estremisti”? Penso di no. Ma sufficiente a porre seriamente in discussione le prime affrettate conclusioni, credo proprio di sì. Soprattutto se pensiamo alla “strage della spiaggia di Gaza” con la solita scena strappalacrime della bambina che strepita sgangheratamente di fronte alle telecamere per la morte del padre – non senza aver provveduto, prima di chiamare la stampa e mandare in scena la bambina, a far sparire ogni traccia del missile palestinese che aveva colpito e sterminato la famiglia. O la povera famiglia di Gaza sterminata nella casa fatta saltare in aria, salvo poi vedere chiaro come il sole dalle riprese aeree che la casa era saltata da sola per “simpatia”, dato che era stata trasformata in una santabarbara, quando un missile israeliano aveva centrato i terroristi che trasportavano esplosivo poco lontano da lì. O tutte le montature di “Piombo fuso”. O la strage del mercato di Shijaiyah. O i nove bambini uccisi nel parco giochi di Shati – e qui mi fermo, perché fra quattro giorni parto, e per elencare e documentare tutti gli omicidi, stragi, massacri perpetrati dai palestinesi e spacciati per opera israeliana, quattro giorni non bastano davvero. Penso comunque che questa pur ridottissima panoramica possa bastare a dare un’idea di quanto sia opportuna la prudenza nell’attribuzione di responsabilità per i fatti che succedono da quelle parti.
Forse qualcuno si starà chiedendo se provo sollievo. No, naturalmente: il dolore per la morte atroce di un infante bruciato vivo non può certo trovare sollievo nel fatto che l’assassino sia qualcuno invece che qualcun altro. Né, se alla fine risulterà che anche questo attacco, come gli altri quattro, fa parte della faida interna al villaggio, se ne dedurrà che gli ebrei e gli israeliani siano tutti buoni e tutti santi (“Israele sarà un Paese normale quando avrà i suoi ladri e le sue puttane”, diceva Ben Gurion. E i suoi figli di puttana, aggiungo io, che non possono mancare).

Sollievo certamente no, dicevo, ma una punta di soddisfazione maligna sì, quella la provo proprio, nei confronti di uno squallido personaggino che pochi giorni dopo il tragico evento si è permesso di dichiarare che

Mi è sembrata insufficiente la reazione dei rabbini in Israele e nel mondo di fronte agli abbietti omicidi perpetrati nei giorni scorsi da alcuni giovani israeliani nei confronti di un infante arabo in un villaggio della Cisgiordania e di una ragazza ebrea nelle strade di Gerusalemme. Gli uccisori […] erano o erano stati tutti allievi di accademie rabbiniche, o presunte tali, agivano in nome di principi che, a loro dire, derivavano dalla tradizione ebraica, e si prefiggevano obiettivi dettati, sempre a loro dire, dalle norme dell’ebraismo. In sintesi, il programma degli assassini e delle altre (non molte) migliaia di persone che sono accomunate nella stessa ideologia, è lo stabilimento di uno stato fondato sull’applicazione integrale della halachah (il diritto ebraico tradizionale) su tutto l’antico territorio storico della Terra d’Israele, qualunque esso sia, e senza alcuna esclusione di mezzi, compreso l’omicidio.” (qui)

Ecco, lo voglio proprio vedere, questo signore dalla faccia come il ****, lui che trova insufficiente l’immediata condanna, senza appello, senza giustificazioni, senza attenuanti, dell’intero rabbinato israeliano e mondiale, lui che sa con certezza, prima di ogni indagine, che gli assassini sono usciti dalle scuole rabbiniche, lui che sa che cosa hanno fatto, per quale causa lo hanno fatto, a quale fine lo hanno fatto, lo voglio proprio vedere con quale faccia oserà presentarsi al mondo il giorno in cui avessimo davvero prove spendibili in tribunale dell’infamia della sua uscita. Io, nel frattempo, me ne sto seduta sulla riva del fiume, e aspetto.

barbara

NEL CASO CI FOSSE ANCORA QUALCUNO

che (in totale malafede) volesse ancora fabbricare dei dubbi
arab women
Qui. Proseguendo: vi ricordate la moschea incendiata il mese scorso dai kattivissimi koloni sionisti? Beh, ecco… E per concludere: finalmente svelato il segreto di Obama!

barbara