NO!

Su Informazione Corretta di ieri era possibile leggere un bell’articolo di Francesca Caferri, Tra le donne saudite che sfidano i divieti: “Il voto non ci basta, vogliamo la libertà” sulla condizione delle donne in Arabia Saudita, riferendo sugli – ancora non si sa se autentici o fasulli – spiragli che sembrerebbero aprirsi, sulle aspirazioni delle donne, sulla divisione fra quelle che ritengono opportuno accettare ciò che viene offerto per poi partire da lì, in una posizione di maggiore forza, per pretendere altro, e quelle che preferiscono rifiutare perché lo ritengono un contentino per farle stare buone a cuccia. Articolo ben fatto, chiaro, esauriente.
Che cosa non va allora? Non va il titolo che a questo pezzo ha attribuito Informazione Corretta: Donne saudite: il medioevo è oggi.
No, gentile signora Informazione Corretta, questo è un titolo idiota, disinformante e antistorico. Nel medioevo, nella nostra società maschilista come tutte quelle dell’epoca, in cui la misoginia si vendeva a chili (oggi ci accontentiamo di venderla a etti), alle donne non veniva vietato di uscire di casa se non accompagnate da un familiare maschio; e non venivano obbligate a coprirsi dalla testa ai piedi, faccia compresa; e non erano loro vietati i colori. E se venivano violentate erano facilmente accusate di essere responsabili dello stupro, ma non se erano bambine di quattro anni; e se erano adulte venivano ostracizzate, ma non assassinate dalla famiglia o condannate a morte dallo stato; e non veniva loro impedito, a suon di bastonate, di lasciare un edificio in fiamme perché la testa non era coperta.
Medioevo? Mi si presenti un Boccaccio saudita liberamente pubblicato e poi ne riparliamo.

barbara