“A 10 anni i bambini non possono attraversare la strada soli, ma possono cambiare sesso”
Alcuni pediatri coraggiosi rivelano il più grande scandalo medico del nostro tempo. “Diciamo loro ‘mangia sano e non stare al tablet’, poi gli diamo bloccanti della pubertà come fossero caramelle”
Viviamo in un tempo e in una civiltà molto strane, indicibili persino, che con il loro passo leggero corrono verso una nuova barbarie.
Nelle stesse ore in cui il famosissimo Cambridge Dictionary aggiornava la sua definizione di “donna” per includere “chiunque si senta tale” (questa settimana J.K. Rowling dice che siamo arrivati a credere a un “gender dell’anima”, sorta di nuovo animismo), una maestra di ballo della prestigiosa università parigina Sciences Po, dove insegnava da otto anni, è stata messa alla porta per essersi rifiutata di abbandonare termini come “uomo-donna”.
A Valérie Plazenet era stato chiesto di sostituirli con “leader-follower”, per superare le antiquate, cisgender e patriarcali distinzioni di genere. Tutto inizia all’apertura dell’anno accademico. Sciences Po ha deciso di non usare più i termini “uomo” e “donna”. “All’inizio pensavo che avessero messo le categorie in inglese in modo che fossero più comprensibili per gli studenti stranieri”. E contro la nuova nomenclatura, Valérie decide di dividere gli allievi secondo le vecchie categorie. Arrivano le lamentele degli studenti, che parlano di “osservazioni sessiste, degradanti, discriminatorie e razziste”. Valérie si rifiuta di sottomettersi a tali ingiunzioni. Spiega loro che la danza è “un’arte della complementarietà” e che la natura fisica e biologica è fatta perché gli uomini ballino i ruoli di uomini e le donne i ruoli delle donne. “Con grande rammarico, ma in accordo con il mio desiderio di preservare la mia arte, il mio insegnamento e la mia libertà di amare la disciplina, non sarò la vostra insegnante nella seconda metà del 2022”. Così, dopo otto anni di servizio a Sciences Po, la docente preferisce andare in pensione piuttosto che sottomettersi agli imperativi del gender.
Adesso The Free Press, il magazine digitale dell’ex giornalista del New York Times Bari Weiss inaugurato questa settimana, pubblica una inchiesta terrificante su come quegli imperativi stiano corrompendo la medicina.
L’American Academy of Pediatrics (AAP, il massimo organo americano deputato alla salute dei bambini) ha istituito un comitato su “Salute e benessere LGBT” per “i bambini con variazioni di genere”. Quattro dei sei membri del comitato – Jason Rafferty, Brittany Allen, Michelle Forcier e Ilana Sherer – lavorano in cliniche pediatriche che prescrivono bloccanti della pubertà a bambini di 10 anni. La decisione, che rappresenta la posizione ufficiale dell’AAP, è stata scritta da un singolo medico, Rafferty, e non è stata rivista da nessun altro all’interno dell’organizzazione. Un medico veterano dell’AAP dice a The Free Press: “L’AAP pensava che i trans fossero la prossima crociata per i diritti civili e si è lasciata ingannare”. La maggior parte dei paesi europei non incoraggia la transizione sociale o fisica fino a quando la disforia di genere di un bambino non persiste da un po’ di tempo, in parte perché la disforia scompare da sola nella maggior parte dei casi, in particolare una volta raggiunta la pubertà. Molti paesi europei, tra cui Gran Bretagna, Finlandia, Svezia e Paesi Bassi, stanno ora riducendo o eliminando completamente l’uso di bloccanti della pubertà nei bambini (l’ospedale di Stoccolma Karolinska non prescriverà più ormoni bloccanti della pubertà ai minori di 16 anni, perché questi trattamenti potrebbero avere “conseguenze negative irreversibili” e il Karolinska parla di rischi di infertilità, cancro, trombosi, malattie cardiovascolari). È solo grazie allo psichiatra David Bell, presidente della British Psychoanalityc Society, che la Tavistock Clinic di Londra ha dovuto chiudere. Bell ha sollevato le preoccupazioni di molti medici della clinica per il modo in cui si trattavano bambine e bambini. “Non potevo andare avanti così”, ha detto Bell al Guardian. “Non potevo più vivere sapendo del trattamento che veniva riservato ai bambini”.
Ma anche in America la questione è talmente strategica che metà degli stati ha già messo al bando a diverso titolo i trattamenti per il cambio di sesso dei bambini. “L’American Academy of Pediatrics afferma che i bambini sotto i 10 anni non possono attraversare la strada da soli”, dice a The Free Press un pediatra, “ma possono cambiare sesso”. Sulla maggior parte dei problemi – dalla dieta all’ora trascorsa davanti allo schermo dei tablet all’esercizio fisico – i pediatri incoraggiano regole di sicurezza precise ai bambini. Ma i bloccanti della pubertà sono distribuiti con grande facilità e il capo della clinica di genere del Boston Children’s Hospital, Jeremi Carswell, dice che sono “elargiti come caramelle” nella sua clinica.
Se non fosse una questione fondamentale di cultura e salute pubblica, sarebbe da riderne. Anche leggendo, dal Guardian, che le organizzazioni Lgbt che hanno rapporti con il governo dell’Inghilterra distribuiscono leganti per il seno alle bambine.
Il giornale israeliano Israel Hayom questa settimana parla con la dottoressa Miriam Grossman, psichiatra infantile e una delle poche in America che osa aprire bocca contro l’establishment medico: “Quello che sta accadendo negli ultimi anni è un’epidemia. Oggi, dall’età dell’asilo, i bambini imparano già che il loro corpo potrebbe non riflettere necessariamente il loro genere. I bambini dai cinque anni subiscono l’indottrinamento a scuola. Il risultato è un fenomeno sociale di ragazzi e ragazze che vogliono fare il cambiamento, a volte arrivano anche a farlo insieme come una tendenza di gruppo. Nel 2007 c’era un sola clinica in tutti gli Stati Uniti per minori. Oggi ce ne sono 300. E c’è una nuova lingua all’opera, che dieci anni fa non esisteva. Un giovane è venuto a trovarmi e ha detto che ha un nuovo amico e mi è proibito chiedere se quell’amico è un ragazzo o una ragazza. L’atto stesso di porre una domanda del genere è discriminazione. Vedi? Hanno indottrinato un’intera generazione. Quando i genitori scoprono che i loro figli hanno subito il lavaggio del cervello, è già troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Di conseguenza, dico a chiunque legga: per favore, tenete d’occhio i vostri figli”.
La scrittrice inglese J.K. Rowling, al centro di un linciaggio planetario perché da femminista rigetta l’ideologia gender, ha affermato che è in corso uno “scandalo medico”. “Da quando ho parlato della teoria dell’identità di genere ho ricevuto migliaia di email, più di quante ne abbia mai ricevute su un singolo argomento. Molte provengono da professionisti che lavorano nel campo della medicina, dell’istruzione e dell’assistenza sociale. Tutti sono preoccupati per gli effetti sui giovani vulnerabili. La triste verità è che se e quando scoppierà lo scandalo, nessuno che attualmente tifa per questo movimento sarà in grado di affermare in modo credibile ‘non avremmo potuto saperlo'”.
Sapevamo, sapevamo, ma abbiamo scelto di sacrificare questi bambini sull’altare di un’ideologia che non ha precedenti nella storia umana. Come spiega la giornalista francese Eugenie Bastie in una conferenza questa settimana all’Académie des sciences morales et politiques di Parigi, “negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Europa, uomini e donne vengono espulsi dalle università, vedono soppresse le loro lezioni e talvolta, è successo, bruciano anche i loro libri, perché hanno osato affermare che esistono solo due sessi e non puoi passare dall’uno all’altro come se stessi cambiando camicia. A Mosca, Pechino, Bamako o Delhi, nella parte non occidentale del mondo, la gente la pensa sicuramente in modo molto diverso. L’umanità ha sempre cercato di costruire a partire da questo dato biologico che è la differenza tra i sessi. Noi siamo la prima civiltà che vuole decostruirla”.
Per questo devono portare avanti questo macabro esperimento sui bambini? Per rifare l’uomo nuovo?
Basta sfogliare il libro di Paul B. Preciado, Dysphoria mundi. Preciado, che sette anni fa si chiamava ancora Beatriz, è uno dei più importanti filosofi contemporanei nel campo degli studi di genere (ovviamente è stato elogiato da un rottame ideologico del giornalismo italiano come L’Espresso). A leggerlo si soccombe a una sincope. Il libro si apre con l’incendio di Notre-Dame, una visione meravigliosa per Preciado, una metafora della nostra civiltà che desidera veder scomparire. “Questa cattedrale si potrebbe chiamare capitalismo, patriarcato, riproduzione nazionale, ordine economico… oggi brucia”. Tutte le barriere devono scomparire.” Interiore esteriore. Sano tossico. Uomo donna. Bianco nero. Nazionale straniero. Culturale naturale. Umano animale. Pubblico privato. Digitale analogico. Vivo morto”. Il trans è il futuro. “Migliaia di giovani stanno iniziando a disidentificarsi con questo regime di potere e conoscenza”. E chiede Preciado, molto seriamente: “Come sarà il mondo non binario?”.
Qualcuno sarà ansioso di scoprirlo. Io, no. E spero neanche i miei figli.
Giulio Meotti
La cosa strana, all’interno di tutto questo, è che vedo in giro una miriade di articoli e articolesse con studi – non importa se documentati o no, ragionevoli o no, fondati o no – sui soldi che girano intorno a “BigPharma” o altro del genere, ma non mi sembra di averne visti sul giro di soldi che gravita su questa gigantesca macchina di programmata e sistematica distruzione dei nostri bambini.
barbara