Dai sottotitoli mancano le ultime due battute:
“Sei pronto a vivere sotto il governo russo?”
“Certamente!” [Sicuramente qualcuno dirà: ma tu sei pazzo! Evidentemente il qualcuno in questione non ha provato a vivere sotto quello ucraino]
Un po’ di promemoria: chi capisce il francese lo guardi, chi non lo sa lo impari.
Qui un’imboscata agli aiuti umanitari – sempre dai naziucraini, naturalmente – (e chissà se i filonazi di casa nostra avranno pietà almeno dei cani uccisi a sangue freddo, visto che degli umani si occupano solo quando vengono – non importa se a ragione o a torto – addebitati alla Russia.)
Qualcosa da leggere, che tenersi in esercizio fa sempre bene, per non rischiare di diventare analfabeti di ritorno.
“Persone negli scantinati e postazioni di tiro nell’edificio”: Crimini di guerra dell’esercito ucraino a Mariupol
Un gruppo specializzato di pubblici ministeri ed esperti è arrivato nella città di Mariupol per registrare e indagare sui crimini di guerra commessi dall’esercito ucraino. Come parte del loro lavoro, analizzano i fatti per scoprire in dettaglio cosa è successo esattamente.
Durante la revisione di un’area della città, da parte di specialisti del ramo militare del Comitato investigativo russo e dei loro colleghi della Repubblica popolare di Donetsk, sono state trovate prove di crimini commessi dall’esercito ucraino contro la popolazione. Decine di corpi sono stati trovati, mentre l’ospedale numero 4 è stato trasformato in un cimitero civile.
Hanno messo le persone negli scantinati, poi hanno sistemato le loro postazioni di tiro nell’edificio, sopra di esso, e quando se ne sono andati, le hanno fatte saltare in aria. Di conseguenza, coloro che erano nelle cantine sono rimasti sepolti vivi.
“Ci sono morti, pare siano dell’obitorio, ma c’è qualcuno che mostra segni di morte violenta. Molti corpi con ferite da arma da fuoco sono vestiti con abiti civili, né medici né mimetici. Cioè, erano civili che lavoravano nell’ospedale posto o si è rifugiato qui”, ha affermato Ruslan Yakubov del Centro congiunto per il controllo e il coordinamento.
Da parte sua, lo ha affermato un soldato russo che nelle scorse settimane ha combattuto nella zona, prima dell’arrivo delle Forze armate della Russia, le truppe ucraine controllavano l’area. “La loro postazione di tiro è stata abbattuta da qui, è lì che siamo entrati per la ricognizione e questi cadaveri erano già lì, vuol dire che li hanno gettati in questi fossi. Quindi… se i nostri hanno visto un cratere lasciato da un razzo, loro hanno avvicinato i cadaveri a quello che era vicino, cioè erano già lì quando abbiamo occupato l’ospedale”, ha dichiarato.
“Ci sono molte cantine con cadaveri”
L’uso di civili come ostaggi o scudi umani era, ed è tuttora, molto comune per le truppe ucraine, ma l’elenco delle barbarie è piuttosto lungo.
Yakubov ha osservato che “nella stessa Mariupol ci sono molte cantine con cadaveri”. “Hanno messo le persone negli scantinati, poi hanno sistemato le loro postazioni di fuoco nell’edificio, in cima, quando se ne sono andati, le hanno fatte saltare in aria. Di conseguenza, quelli negli scantinati sono stati sepolti vivi “, ha detto, definendo questo comportamento “spaventoso” e disumano.
Hanno installato i loro mortai e fatto esplodere tutte le case, ci hanno distrutto
A loro volta, gli abitanti di un quartiere hanno indicato che i membri del battaglione Azov hanno terrorizzato le persone per molto tempo. “Hanno installato i loro mortai e hanno distrutto tutte le case, hanno distrutto noi”, ha racontato una donna.
Sfortunatamente, ci sono numerosi casi di aggressione da parte dell’esercito ucraino contro il suo stesso popolo. Ad esempio, i pubblici ministeri russi hanno già aperto un procedimento penale contro i soldati della 36a Brigata, i cui comandanti hanno ordinato l’apertura del fuoco sulle infrastrutture civili e sulla popolazione per seminare il panico. (Qui)
E non mi si venga a dire che i ricercatori russi non possono essere credibili perché sono di parte: anche per Katyn i primi ricercatori erano di parte, ma i loro risultati erano esatti.
Questo qui invece, a differenza di quello del primo video, non parlerà più.
Raccontava i massacri in Donbass da anni. Blogger assassinato in Ucraina

Valery Kuleshov, blogger, è stato ucciso stamattina colpito da una raffica sparata a distanza ravvicinata mentre si trovava nella sua auto, parcheggiata accanto al suo condominio a Kherson.
Impegnato da anni nel raccontare la vita quotidiana dei civili durante il conflitto del Donbass prima e della guerra poi è stato vittima di un’esecuzione in piena regola.
Come appare chiaro, quindi, tutta la storiella degli ucraini “brava gente” che non ammazzano altri ucraini è semplicemente una balla. Ma siccome la tv racconterà un’altra storia, questa semplicemente non sarà mai esistita.
PS come fonte metto un media polacco così magari la notizia vi sembra meno tendenziosa: https://wiadomosci.radiozet.pl/amp/full/2754307/Swiat/Walerij-Kuleszow-nie-zyje.-Prorosyjski-bloger-zostal-zabity-w-Chersoniu.-Wideo?fbclid=IwAR2-h1uA94irF0784gfQx3i9Jpuq7oEPDGzV5QHg5ywQKcn6L4S4fuKdbqU
P.S.2 Scrive correttamente sui suoi social Laura RU: “A Kherson, citta’ che si trova sotto il controllo delle forze russe, il lavoro di denazificazione richiedera’ tempo poiche’ agiscono ancora elementi legati al regime di Kiev. Notizia molto preoccupante per la sicurezza dei civili che sostengono la Russia e’ l’uccisione nella sua auto del popolare blogger Valeri Kulishof, che i servizi ucraini avevano accusato di collaborazionismo. Infatti Valery aveva espresso il suo sostegno alle truppe russe quando avevano preso il controllo della citta’.”
Antonio Di Siena, qui.
E probabilmente neanche quest’altro.
Scomparso Gonzalo Lira, il cileno che criticava duramente Zelensky
lo scrittore e analista Gonzalo Lira è un imprenditore cileno che dopo l’invasione russa è rimasto in Ucraina ed ha riferito via social da diverse città dell’Ucraina (Kiev e poi Kharkhiv) giudicando gli eventi secondo una prospettiva filo-russa, criticando il governo di Kiev.
Ora Gonzalo Lira dopo aver pubblicato a lungo sui suoi account telegram e altri social giornalmente, improvvisamente non si è presentato per un’intervista programmata con lo scrittore e politico britannico George Galloway . Molti media sono preoccupati per questa assenza improvvisa e temono un suo rapimento reclusione (ed anche peggio) da parte dei servizi di sicurezza ucraini .
Il giornalista cileno in Ucraina ha lasciato un tweet chiave e poi è scomparso.
Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia è stata accusata di ripetute violazioni dei diritti umani sul territorio ucraino. In verità il giornalista Rangeloni ha pubblicato testimonianze e documenti di video di altrettante violazioni dalla parte ucraina. Su queste violazioni si è in attesa di investigazioni indipendenti.
Tuttavia, si parla poco delle azioni del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, un’organizzazione legata all’arresto e alla scomparsa di giornalisti e oppositori del governo Zelensky. L’artista e giornalista Yan Taksyur (malato terminale di cancro) è solo uno dei nomi che compongono la lista.
Il giornalista cileno, Gonzalo Lira, è stato in Ucraina a seguire il conflitto tra Cremlino e kiev e dal 15 aprile non pubblica nulla sul suo account sul social network Twitter.
Prima della sua scomparsa, ha lasciato un messaggio sul suo account con alcuni nomi in codice.
“Vuoi sapere la verità sul regime di Zelensky? Cerca su Google questi nomi: Vlodimir Struk; Denis Kirev; Mikhail e Aleksander Kononovich; Nestor Shufrych; Yan Taksyur; Dmitry Djangirov; Elena erezhnaya. Se non hai mie notizie nel 12 ore o più, metti il mio nome in questa lista”, ha scritto sul social network.
Il giornalista ha pubblicato una pubblicazione il 26 marzo. Successivamente ha pubblicato altri tweet, tuttavia il 15 aprile è l’ultima data della sua apparizione sulle reti.
In questo audio di tre minuti registrato il 21 marzo , Gonzalo Lira dice che se mai dovesse scomparire, la colpa è di The Daily Beast. Gonzalo accusa il Daily Best di aver incitato i servizi ucraini nei suoi confronti. È da notare che anche altri giornalisti attualmente nel Donbass per seguire le drammatiche vicende ucraine sono inseriti in liste di proscrizione, secondo quando riferito dal giornalista Giorgio Bianchi [non è stato solo riferito: è stato anche documentato].
E’ da notare che l’Ucraina è un paese in guerra e vige la legge marziale, ma si spera che per Gonzales essendo un cittadino straniero, ci si limiti all’espulsione, qualora fosse attualmente in custodia.
Patrizio Ricci, qui.
In internet ho trovato un sito che sostiene che sia stato torturato e assassinato, ma senza dettagli, né riferimenti, né fonti, per cui non lo riporto.
E concludo con un altro – l’ennesimo – atto d’amore per l’Italia da parte della Russia
barbara