GUERRA: CHE COSA C’È DAVVERO IN GIOCO

E per capirlo, partiamo dal chiarire chi comanda davvero in Ucraina. Naturalmente è sempre stato chiaro, e ho continuato a ripeterlo da prima che cominciasse la guerra, ma è bello vederlo confermato da chi ci ha sbattuto il naso di persona.

Volodymyr Zelensky, “chi comanda davvero in Ucraina”. Il giornalista francese Le Sommier: “L’ho visto coi miei occhi”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky risponde agli ordini della Casa Bianca. A sostenerlo non è solo Vladimir Putin o uno dei tanti-filorussi d’Europa, ma Régis Le Sommier, giornalista francese, esperto di scenari di guerra, vicedirettore del settimanale Paris Match appena tornato in patria dall’Ucraina. Dopo aver intervistato big mondiali come il presidente americano Barack Obama, il generale americano David Petraeus e il comandante in capo delle truppe Usa in Afghanistan Stanley McChrystal, Le Sommier ha voluto vedere con i suoi occhi quello che sta accadendo a Kiev, al seguito di tre volontari francesi che si sono arruolati per aiutare l’esercito ucraino contro i russi.
“Pensavano di trovare delle brigate internazionali, sull’idea di quelle in Spagna nel 1936 – spiega Affaritaliani.it, che riporta la notizia -. Hanno invece avuto la sorpresa di imbattersi negli americani”.
Per entrare nell’esercito di volontari, spiega Le Sommier, serve l’approvazione dei militari americani. Uno di loro, un veterano della guerra in Iraq, per far capire il clima gli avrebbe intimato: “Qui comando io, non gli ucraini!”. Scoperto di essere di fronte a un giornalista, l’avrebbe fatto allontanare. Ai volontari francesi invece ha fatto togliere le SIM occidentali dai telefonini, anche per questioni di sicurezza e facilità di essere intercettate, e avrebbe fatto loro firmare una sorta di contratto. “Chi è al comando? Sono gli americani, l’ho visto con i miei stessi occhi – conferma il giornalista, intervistato da CNEWS -. Ovviamente, non è l’esercito americano ufficiale”. “Al di là dell’aspetto romantico di questa guerra – prosegue Le Sommier in studio – invece di essere con le brigate internazionali mi sono trovato di fronte al Pentagono”. (Qui)

Veramente qualcuno poteva dubitarne? Veramente qualcuno riesce a credere che il buffone che spara intimazioni e pretese a tutti i governi del mondo stia recitando un copione proprio? Anch’io condanno l’invasione dell’Ucraina. Quella di otto anni fa. Quella della cricca Obama-Nuland-Clinton-Biden-Biden. E spero che un giorno la Storia farà giustizia di questa infamia.
E veniamo ora alla posta in gioco.

Valute, gas, materie prime: in palio c’è il dominio del mondo

Vincerà chi avrà il controllo della produzione di materie prime. La guerra, la vera guerra, non la si combatte a colpi di mitragliatrici e di cannoni, non la si conduce da un carrarmato o dalla cabina di un aereo a reazione. La guerra che si sta combattendo è una guerra economico-finanziaria ed in palio c’è il dominio del Mondo, per meglio dire di Mezzo Mondo.
Quella che si sta consumando in Ucraina è stata definita “Guerra Ibrida“. C’è quella sul campo di battaglia, sempre più cruenta, c’è quella che ruota attorno alla sicurezza informatica,c’è quella finanziaria e poi, forse la più importante, c’è quella combattuta attraverso la comunicazione, immagini, notizie, con milioni di canali che si rincorrono.
Però oggi occupiamoci della parte di economia e finanza. Qual è il vero obiettivo di questa guerra? E soprattutto chi ne avrà vantaggio? Lo scenario che sta emergendo potrebbe portare alla nascita di un fronte molto netto: da una parte la Cina che ha bisogno come il pane della cisterna di gas e petrolio rappresentata dalla Russia; dall’altra gli Stati Uniti che hanno necessità di trovare qualcuno a cui vendere il loro gas.
Insomma, stando così le cose, non è difficile immaginare che la Russia possa diventare un vassallo Cinese e che l’Europa lo diventi degli Stati Uniti. In questo contesto l’attuale braccio di ferro finanziario esistente tra Russia e Occidente assume sempre più importanza e risalto. Così il taglio dei tassi della banca centrale russa hanno fatto risalire le quotazioni del rublo, ma al tempo stesso la riapertura all’utilizzo delle transazioni di valuta straniera, sempre concertata dal massimo organo finanziario di Putin permetterà alle banche russe di vendere di nuovo valute estere in contanti ai loro cittadini riaprendo, di fatto, alle operazioni su tutti i mercati.
Questo vuol dire che continua ad esistere una sorta di dualismo finanziario in cui da una parte ci si chiude a riccio e dall’altra si riapre alle connessioni con l’occidente. Tutto questo avviene nel momento in cui la Russia sembra essere sull’orlo del baratro finanziario, sull’orlo di un default che qualcuno ha definito “selettivo”.
E’ come se si volesse arrivare al fallimento della Russia ma lasciando, al tempo stesso, porte aperte a possibili trattative. Sin qui la comunicazione e la finanza. Ma la guerra ibrida di cui stiamo parlando continua anche sui campi di battaglia. Le dichiarazioni di chi continua ad alimentarla diventano sempre più inaccettabili.
La pace non è barattabile, men che meno con un climatizzatore. L’Italia non è un paese che vuole la guerra, a differenza di ciò che esprimono spesso e volentieri i suoi massimi vertici politici. Parlare addirittura di patrimoniali necessarie per riarmare il paese appare come la più assurda delle scelte.
2.800 miliardi di debito pubblico rappresentano la certezza di un futuro nerissimo per i nostri figli. Che si lavori sulla crescita, sulle prospettive di sviluppo e sugli investimenti verso un futuro in cui la pace non debba passare per proclami roboanti e belligeranti, che non debba passare per guerre ibride.
Rinunciare agli atti di forza è l’unico vero atto di forza accettabile. Costringere la diplomazia internazionale, la Nato, anche con posizioni opposte a quelle americane rappresenterebbe e rappresenta l’unica vera via d’uscita. Qui non c’è in gioco qualche grado in meno d’estate e Draghi lo sa benissimo; qui c’è in gioco il lavoro di milioni di persone, il futuro di centinaia di migliaia di aziende.
Leopoldo Gasbarro, 10 aprile 2022, qui.

Nel frattempo leggo che fino al 2025 la spesa sanitaria verrà diminuita di un punto del PIL, giustamente, dal momento che si è visto che di strutture e personale ne abbiamo in eccesso. Così fino al 2025 possiamo mandare molte più armi all’Ucraina. A proposito di gas e dintorni, invece, scopriamo che

Poi torno un momento sul missile di Kramatorsk, per il quale abbiamo due buone notizie.

D’Amico David

“La7 ha fatto un autogol pazzesco. Nel suo TG ha mostrato il numero di serie del missile Tochka-U che ha colpito la stazione di Kramatorsk. Gli altri canali occidentali avevano volutamente oscurato questa informazione chiave. Grazie al numero di serie SH91579 si è risaliti al fatto che era in dotazione all’esercito ucraino, essendo stati usati altri missili della stessa serie per colpire Alchevsk, Logvinovo, Berdyansk e Melitopol.”
(Filippo Maria Sardella)

Da Hanna Zyskowska: Finalmente la BBC ammette che il missile Tochka-U, che ha ucciso una trentina di civili nel centro di Kramatorsk, era stato lanciato dagli ucraini.

Con una settimana di ritardo rispetto ai canali social e alla “controinformazione”. Nexus

Nel frattempo il numero dei morti è aumentato fino a oltre 50, ma naturalmente i mass media continuano a parlare di crimini russi, esattamente come quando i morti provocati dai terroristi palestinesi vengono addebitati a Israele. Tra l’altro ho visto che anche i russofoni che scappano in Russia per salvarsi dai bombardamenti e cannoneggiamenti ucraini vengono presentati come “deportati” dai russi (anche questa cosa dell’usare termini specifici relativi ai crimini nazisti è identica a quanto si fa con Israele).
E infine state un po’ a sentire questo.

I misteri dei laboratori biologici: come il figlio di Joe Biden ha finanziato la guerra biologica in Ucraina

di Edvard Chesnokov – Professore associato presso l’Università Federale dell’Estremo Oriente (Vladivostok, Russia)

Questo è uno dei segreti più cupi nell’Ucraina di oggi. Dalla metà degli anni 2000, un numero considerevole di laboratori biologici è stato aperto (o ricostruito) in tutta l’Ucraina, vicino a strutture militari, incentrate sulla ricerca di batteri e virus particolarmente pericolosi.
Come giornalista russo, ho ottenuto una serie di documenti sul funzionamento interno dei laboratori biologici. Alcuni di questi file sono già apparsi in occasione di briefing tenuti da funzionari russi (tuttavia, erano presentati da lontano e non sempre in forma leggibile). Altri sono stati ricevuti attraverso canali sicuri da patrioti statunitensi che sono completamente scioccati dagli schemi di corruzione che circondano il leader degli Stati Uniti. Il filo si estende dai laboratori biologici ucraini attraverso l’oceano ai torbidi affari commerciali del figlio del 46° presidente degli Stati Uniti, Hunter Biden. 

Anche gli USA riconoscono l’esistenza di questi laboratori biologici

La presenza di tali strutture in Ucraina non è mai stata nascosta da nessuno. O è un piano subdolo (se vuoi tenere nascosto qualcosa, tienilo in bella vista), oppure è la consueta fiducia in se stessi degli ultimi “padroni del pianeta”, gli statunitensi, moltiplicata per la tipica sciatteria dei loro corrotti alleati.
Comunicati stampa e rapporti sulle “attività congiunte per frenare le minacce biologiche” possono ancora essere trovati sul sito web dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Kiev, nei discorsi dei funzionari statunitensi e persino in una moltitudine di documenti del Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina.
Naturalmente, il fatto che l’Ucraina creerà ceppi di virus combattivi NON è dichiarato direttamente in un singolo documento pubblico (e nemmeno quelli chiusi di cui parleremo di seguito). Gli organizzatori e gli esecutori di questo progetto a Washington e Kiev possono essere dei criminali sfacciati, ma anche loro capiscono che se vengono apertamente colti in fallo con prove sostanziali sullo sviluppo della guerra biologica, nemmeno un padre nello Studio Ovale sarà in grado di salvarli.
Inoltre, per ragioni simili, gli storici non hanno ancora trovato concreti ordini scritti da Adolf Hitler o dal suo entourage sulla “Soluzione finale alla questione ebraica” nei territori occupati dal Terzo Reich. Tuttavia, esistevano le “fabbriche della morte” naziste.
Ecco un altro documento. Ancora una volta, stiamo ancora esaminando documenti open source che chiunque può trovare. Questo è un comunicato stampa del Centro Ucraino per la Scienza e la Tecnologia (STCU). Appartiene a una grande organizzazione senza scopo di lucro che si concentra sulla “lotta contro le armi di distruzione di massa”, finanziata da UE, USA e Canada (ancora una volta questi non sono X-file, questa è un’informazione pubblica).
Diamo un’occhiata al comunicato stampa. Tra il 3 e il 4 ottobre 2016 si è tenuto nella città di Leopoli un seminario polacco-ucraino-statunitense sulla “lotta contro pericolose malattie infettive”. Tra i partecipanti c’erano rappresentanti del Pentagono, così come la DTRA (The Defense Threat Reduction Agency, che si impegna nella “lotta contro la diffusione delle armi di distruzione di massa, comprese quelle biologiche”).
Va bene, proviamo a credere per un minuto che i laboratori biologici stiano effettivamente operando per “ridurre i rischi di malattie pericolose”, come veniamo persuasi dalle rive del Potomac. Sorge allora una semplice domanda. Perché i rappresentanti dei ministeri della Difesa di entrambe le parti partecipano a questi progetti?
E un’altra domanda. Il comunicato stampa relativo al seminario cita alcune aziende americane come Black & Veatch e Metabiota. Perché questi nomi sembrano vagamente familiari?
Cosa c’entra il figlio di Biden?
Ogni thriller ha una storia alle spalle.
Prima di trasferirsi allo Studio Ovale, Joe Biden ha trascorso due mandati come Vice Presidente degli Stati Uniti sotto Obama tra il 2009 e il 2017. Durante quel periodo, “Uncle Joe” era responsabile dell’Ucraina e ha sicuramente lasciato il segno. Solo due mesi dopo il colpo di Stato nazionalista di Kiev del 2014, suo figlio Hunter è entrato a far parte del consiglio di amministrazione della holding energetica ucraina Burisma. In appena un anno e mezzo, l’uomo che ha avuto problemi di promiscuità e droga, ha ricevuto circa 1 milione di dollari.
I media occidentali ne hanno parlato anche prima delle elezioni del 2020. Le indagini hanno menzionato l’azienda di famiglia Biden, Rosemont Seneca, che ha facilitato i pagamenti.
E ora i giornalisti d’oltreoceano hanno scoperto che Rosemont Seneca è collegata a un’altra azienda di nome Metabiota. Come l’hanno scoperto? Ancora una volta, i più grandi segreti stanno in superficie. Internet ha una “web time machine”, che ti consente di vedere come appariva un determinato sito Web molti anni fa.
Anche sul portale di Biden per Rosemont Seneca nella sezione “Gli investimenti del nostro team” nel marzo del 2014 il logo di quello stesso “Metabiota” era in bella mostra. È evidente che Rosemont Seneca stava investendo in questa società.
È ora di aprire il vaso di Pandora. La società Metabiota, insieme a una società simile Black & Veatch, sono alcuni dei maggiori appaltatori della suddetta agenzia del Pentagono DTRA, per quanto riguarda la costruzione e le operazioni di laboratori biologici in tutto il mondo, inclusa, ovviamente, l’Ucraina.
Ad esempio, con l’aiuto di quella stessa “web time machine”, i giornalisti hanno scoperto che una sottosezione del sito web del Dipartimento di Stato USA con notizie sull’ambasciata in Ucraina per il 2012 conteneva rapporti sulla costruzione e l’equipaggiamento di un laboratorio biologico nell’area di Kharkiv.
Al momento, questi file sono stati cancellati dal sito web del Dipartimento di Stato per ovvi motivi. La domanda rimane, tuttavia: perché il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha pagato per la creazione di una “struttura di ricerca pacifica” situata a 30 chilometri dal confine con la Russia?
E un’altra domanda, retorica. Solo nel 2018, Black & Veatch, incluso il suo appaltatore Metabiota, e un certo numero di altre società hanno ricevuto 970 milioni di dollari nell’ambito dell’ennesimo programma del Pentagono che mira a “ridurre le minacce biologiche in diverse parti del mondo”. Con questi soldi, hanno aggiornato i laboratori biologici statunitensi dall’Iraq all’Ucraina.
Considerando il fatto che gli Stati Uniti erano soliti eseguire lo stesso show in Afghanistan, dove essi stessi ammettono che gli appaltatori USA hanno rubato fino al 90% dei fondi stanziati (in numeri assoluti che superano i 100 miliardi di dollari), potrebbe essersi ripetuta la stessa storia in Ucraina. Per così dire, stanno combattendo la “minaccia russa” e allo stesso tempo non dimenticano di riempirsi le tasche. Soprattutto quando quella tasca appartiene a una persona il cui cognome è “Biden Jr”.

Influenza aviaria con mortalità assoluta

Torniamo alla trama principale: continuando a studiare i documenti. La lettera dell’ambasciata statunitense a Kiev era indirizzata al capo dell’Unità sanitaria ed epidemiologica centrale del ministero della Difesa ucraino.
La lettera è datata 17 ottobre 2017. C’è un chiaro collegamento cronologico con il già citato ordine del Gabinetto dei Ministri dell’Ucraina “? 650-?” nel settembre 2017, dopo di che il “lavoro di laboratorio biologico” sembra intensificarsi.
Il punto principale della lettera è un invito ai colleghi ucraini a un incontro congiunto per fissare “obiettivi per ogni laboratorio partecipante”. L’obiettivo principale di tale incontro era quello di “ridurre le minacce biologiche in patria e all’estero” (pertanto, gli statunitensi ammettono, nei loro documenti, che stanno concentrando la loro attenzione anche sui paesi vicini; indovinate quale paese, in particolare, potrebbe essere).
Cinque dipendenti della stessa agenzia del Pentagono DTRA erano tra i partecipanti all’incontro.
Continuiamo la nostra narrativa bio-criminale. A febbraio 2022 c’erano almeno 25 laboratori simili in Ucraina, che coprivano più della metà delle regioni del paese. Alcuni facevano formalmente parte della struttura del Ministero della Salute ucraino, altri facevano parte della “supervisione sanitaria ed epidemiologica” regionale e il resto erano diretti subordinati delle forze armate ucraine.
Un altro documento. Novembre 2018 – un anno e due mesi dopo la “storica” ordinanza del Consiglio dei Ministri di riformare l’operatività dei biolaboratori. Un rapporto dell’Istituto ucraino di medicina veterinaria sperimentale e clinica (tutti nella stessa città di Kharkiv).
Lo scopo è di “ricercare le proprietà biologiche del virus dell’influenza aviaria altamente patogeno delle oche bianche”, il periodo di lavoro è gennaio-agosto 2018.
Risultati: quando gli embrioni di pollo sono stati infettati da questo ceppo, la letalità era del 100%. Quattro volatili sono stati infettati e nel giro di 72 ore tutti e quattro sono morti.
Conclusione: il ceppo studiato può essere depositato (ceduto per la conservazione) all’organizzazione madre – Centro nazionale per i ceppi di microrganismi presso un istituto di ricerca pertinente a Kiev.
A proposito, chiunque può utilizzare la ‘web time machine’. Cercare “morte di uccelli nel sud della Russia nel 2018”. E leggere il seguente post: 
Nel sud della Russia, il primo focolaio di influenza aviaria si verifica all’inizio dell’anno, le perdite possono arrivare fino a 150 milioni di rubli…
La data della notizia è il 16 luglio 2018. Il penultimo mese della ricerca coronata dal successo sui patogeni aviari nel laboratorio biologico di Kharkiv… Coincidenza?
E chi può garantire che in questi laboratori sia stata studiata solo l’“influenza pennuta” e che nessuno abbia provato, ad esempio, a creare un virus altrettanto letale per l’uomo?
Ancora un altro documento. Per evitare di ingombrare un articolo già voluminoso, fornirò solo un estratto.
Un annuncio dello stesso laboratorio biologico di Kharkiv per il finanziamento di un progetto internazionale chiamato «Il rischio di infezioni da pipistrelli insettivori in Ucraina e Georgia». La Georgia, che confina anche con la Russia, ospita un altro famigerato laboratorio biologico statunitense.
Gli obiettivi del progetto sono i seguenti: «Valutare la diversità tassonomica di virus e agenti batterici potenzialmente endemici, associati ai pipistrelli negli ambienti sia naturali che urbani in Ucraina e Georgia… Ricercare le relazioni evolutive tra questi agenti e quelli che causano malattie in persone e animali domestici, utilizzando un approccio di genomica comparativa».
Il punto è chiaro. Provare a riprodurre in laboratorio un patogeno simile al noto Covid-19, che secondo una versione sarebbe emerso a seguito del contatto tra un pipistrello e un essere umano… Il tutto ovviamente, con il plausibile pretesto della “protezione” da esso.

Percorsi di copertura…

La punizione è arrivata il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha lanciato la sua campagna per denazificare e smilitarizzare l’Ucraina (dopotutto anche i virus da combattimento sono armi).
E i laboratori biologici hanno iniziato immediatamente a cancellare le prove principali: quegli stessi ceppi patogeni. In uno solo di essi, Leopoli, nel periodo dal 24 al 25 febbraio sono state distrutte quasi 400 fiasche contenenti agenti patogeni di antrace, poliomielite, peste, colera, malattie dell’intestino e delle vie respiratorie…
Tutto questo assomiglia a una pulizia febbrile veloce di prove compromettenti. E questo spiega uno dei motivi per cui Mosca è stata spinta a lanciare la sua operazione militare speciale. I sostenitori delle ideologie nazionalistiche, che hanno dato l’ordine di bombardare i quartieri pacifici di Donetsk con i missili “Tochka-U” il giorno prima, potrebbero benissimo lanciare attacchi biologici contro la Russia. Con conseguenze imprevedibili per tutta l’umanità.
(Articolo pubblicato in russo sul quotidiano Komsomol’skaja Pravda) (qui, dove potete trovare anche tutte le immagini dei documenti a cui l’articolo fa riferimento).

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https://www.kmu.gov.ua/npas/250287300

https://www.dailymail.co.uk/news/article-7592235/Hunter-Biden-paid-83-333-month-Ukrainian-

https://www.govconwire.com/2018/06/6-firms-awarded-970m-in-dtra-idiq-contracts-to-support-

https://www.kp.ru/daily/28301/4441336

https://www.kommersant.ru/doc/3688213

E non posso che ribadire la mia condanna nei confronti dell’invasione dell’Ucraina.
Concludo con il superboicottato Ciaikovsky con un’opera che amo molto (la suggerisco come eccellente antidepressivo), con un direttore che amo immensamente e un solista che non amo per niente ma come pianista è sicuramente fra i migliori.

barbara

SENTI SENTI SENTI…

Armi biologiche in Ucraina? A Washington c’è il panico

Cosa stanno cercando di nascondere gli Stati Uniti in Ucraina? Perché è stato dato l’ordine di distruggere tutto prima dell’arrivo dei russi? Perché gli USA non lasciano entrare gli esperti internazionali dell’OMS nei propri laboratori?

Nell’articolo di ieri abbiamo avuto modo di parlare dei laboratori biologici statunitensi [per favore, leggetelo: sono fatti gravissimi per la sicurezza di tutti, che si evita accuratamente di divulgare, ndb] presenti in Ucraina, la cui esistenza è stata definitivamente provata dopo l’entrata dell’esercito russo nel Paese confinante. Tuttavia, molte domande restano ancora senza risposta, soprattutto in seguito alle scomposte reazioni da parte di Washington. Cosa stanno cercando di nascondere gli Stati Uniti?
Come provato dai documenti ritrovati e pubblicati dall’esercito russo, subito dopo il lancio dell’operazione speciale di Mosca in Ucraina i laboratori hanno ricevuto l’ordine di distruggere tutto il materiale in loro possesso, ufficialmente per evitare che questo finisse nelle mani della Russia. Ad esempio, il documento che ordina la distruzione di tutti i campioni presenti nel laboratorio di Charkiv data del 25 febbraio, ovvero un giorno dopo il lancio dell’operazione speciale russa, ma un altro documento riguarda addirittura il laboratorio di L’viv, nell’estremo ovest del Paese, ben distante dall’attuale fronte. Perché tutta questa fretta?
Il documento riguardante il laboratorio di Charkiv indica la distruzione di campioni di ben sedici batteri differenti, tutti piuttosto comuni e nessuno dei quali ritenuto particolarmente pericoloso. Allora perché affrettarsi a distruggerli? In fondo, si tratta di batteri già noti agli scienziati russi, e non particolarmente utili come armi biologiche. Non vogliamo sposare teorie cospirazioniste, tuttavia viene il dubbio che il documento non riporti tutto, oppure che i nomi utilizzati indichino in realtà batteri artificialmente modificati e dunque diversi da quelli presenti in natura.
Diverso il discorso per quanto riguarda il laboratorio di L’viv, dove ufficialmente venivano studiati agenti patogeni pericolosissimi, come quelli che provocano peste, antrace e brucellosi. Secondo le informazioni del ministero della Difesa russo, a Leopoli sono state distrutte 232 scatole contenenti l’agente patogeno della leptospirosi, 30 della tularemia, 10 della brucellosi e cinque della peste. Resta poi da capire cosa contengono gli altri circa trenta laboratori di questo tipo presenti sul territorio ucraino, ma interamente gestiti dall’esercito statunitense attraverso l’agenzia militare DTRA (Defense Threat Reduction Agency).
Igor Kirillov, capo delle truppe russe di protezione NRBC (nucleare, radiologica, biologica e chimica) ha fatto notare che, dalla ripresa del progetto statunitense in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014, il Paese ha registrato l’aumento incontrollabile dell’incidenza di infezioni come rosolia, difterite e tubercolosi, mentre l’Ucraina ha addirittura raggiunto la seconda posizione tra i Paesi maggiormente colpiti dal morbillo in tutto il mondo, alle spalle solamente del Madagascar, con statistiche neppure comparabili a quelle degli altri Paesi europei.
Secondo Kirillov, sebbene alcuni laboratori avessero funzioni “normali” come monitorare la situazione biologica di alcune aree, altri effettuavano ricerche su agenti patogeni che possono essere trasformati in armi biologiche specifiche per regione, hanno focolai naturali e possono essere trasmessi all’uomo, fatto che conferma quanto riportato sin dal 2013 dai rapporti del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (Служба безпеки України – СБУ; Služba Bezpeky Ukrayïny – SBU), che abbiamo citato nel nostro precedente articolo. In tutto gli Stati Uniti avrebbero speso oltre 200 milioni di dollari per portare avanti questi progetti in Ucraina, ma anche alcuni Stati europei, come la Germania, avrebbero preso parte a studi simili.
Sempre in base a quanto dichiarato dallo stesso Kirillov, la fretta con cui l’Ucraina ha lanciato la distruzione di tutti i ceppi di agenti patogeni in questi laboratori biologici americani risulta alquanto sospetta, e potrebbe indicare che in quei laboratori si svolgevano studi contrari alle convenzioni internazionali, al fine di rafforzare gli agenti patogeni e di renderli più facilmente trasmissibili alla popolazione di etnia slava. Inoltre, il fatto che i laboratori si trovassero in territorio ucraino avrebbe sollevato giuridicamente dalle proprie responsabilità il governo degli Stati Uniti d’America.
Le alte sfere della politica statunitense sapevano tutto questo, e hanno fatto finta di nulla. Pochi giorni fa, Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America, ha dichiarato quanto segue di fronte al Senato di Washington: “L’Ucraina dispone di strutture di ricerca biologica di cui temiamo che le truppe e le forze russe cercheranno di prendere il controllo. Quindi stiamo lavorando con gli ucraini su come poter impedire che questo materiale di ricerca cada nelle mani delle forze russe”. Come abbiamo detto, se si fosse trattato solo di batteri comuni noti agli scienziati di tutto il mondo, non ci sarebbe stato nessun bisogno di distruggerne i campioni.
Anche la Cina, oltre alla Russia, ha posto domande agli Stati Uniti, ma fino ad ora non ha ricevuto risposte. Ricordiamo che, dopo l’esplosione della pandemia di Covid-19 a Wuhan, gli Stati Uniti hanno accusato la Cina di aver prodotto il virus nel laboratorio del capoluogo dello Hubei. La Cina, però, ha risposto permettendo un’ispezione da parte degli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del laboratorio, smentendo tutte le accuse. A parti invertite, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Liqian ha chiesto lo scorso 8 marzo agli Stati Uniti di fare altrettanto con i propri laboratori: “Esortiamo ancora una volta la parte americana a chiarire completamente le sue attività di militarizzazione biologica in patria e all’estero”, ha affermato il diplomatico. “Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti controlla 336 laboratori biologici in 30 Paesi con il pretesto di lavorare insieme per ridurre i rischi di biosicurezza e rafforzare la salute pubblica globale. Avete sentito bene, 336“, ha sottolineato. Tuttavia, gli USA non hanno fornito alcuna risposta, né hanno aperto le porte di almeno uno dei propri 336 laboratori agli esperti internazionali.
Tornando alle dichiarazioni di Victoria Nuland, costei ha anche aggiunto di essere “al 100% sicura che, se ci sarà un attacco biologico, sarà colpa della Russia”. Una dichiarazione del genere sembra quasi un mettere le mani avanti per preparare l’opinione pubblica ad una sceneggiata simile a quelle che abbiamo visto in Siria: un falso attacco chimico per accusare il nemico di turno. Un attacco chimico o biologico, vero o presunto, verrebbe certamente utilizzato dai media occidentali per accusare Vladimir Putin di essere il nuovo Hitler, proprio come fatto in passato con Ṣaddām Ḥusayn o Baššār al-Asad.
Secondo il Ministero della Difesa di Mosca, lo scorso 9 marzo il gruppo terroristico neonazista noto come battaglione Azov avrebbe consegnato circa 80 tonnellate di ammoniaca ad un villaggio situato a nord-ovest di Charkiv, denominato Zoločev, forse per preparare un’esercitazione di un attacco con sostanze tossiche. Assisteremo presto ad una nuova messa in scena come quella siriana?
Giulio Chinappi, qui.

Com’era quella storia dello stato sovrano?
Poi ci sarebbe questa cosa qui del 21 febbraio, tre giorni prima dell’intervento russo: voi l’avete letta sui giornali? Vista alla televisione? Sentita commentare sui social con alti lai e generale esecrazione? NOTA: Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche il 22 febbraio, l’intensificarsi dei bombardamenti ucraini sul Donbass (NON l’inizio: l’intensificarsi) risale al 17 febbraio. Ma quello che ha cominciato è stato Putin, che con la sua provocazione ha scatenato la messa in allerta dell’Ucraina. D’altra parte lo sappiamo da oltre due millenni e mezzo che superior stabat lupus.

La Repubblica Popolare di Doneck denuncia l’imminente invasione ucraina

L’esercito ucraino starebbe preparando un’invasione su larga scala del Donbass. Intanto proseguono i bombardamenti di Kiev che hanno anche provocato vittime tra la popolazione civile.

Siamo oramai al quinto giorno consecutivo di attacchi dell’esercito ucraino nei confronti delle repubbliche popolari del Donbass, la Repubblica Popolare di Lugansk (RPL) e la Repubblica Popolare di Doneck (RPD). Dalla mattina del 17 febbraio, infatti, le autorità delle due repubbliche autoproclamate hanno denunciato l’intensificarsi dei bombardamenti da parte delle forze di Kiev, vedendosi costrette a reagire con l’evacuazione della popolazione civile verso la Russia.
Secondo quanto affermato da Denis Sinenkov, capo della Milizia Popolare della RPD, l’Ucraina sarebbe pronta a lanciare un piano per l’invasione massiccia del Donbass con l’approvazione delle potenze occidentali. “Le forze armate nemiche sono pronte per l’acquisizione forzata del Donbass. Kiev, con l’approvazione dell’Occidente, ha iniziato a mettere in atto un piano per invadere il territorio della nostra repubblica“, si legge sul canale Telegram del dipartimento della Difesa della RPD.
Anche la missione della RPD presso il Centro congiunto per il controllo e il coordinamento ha confermato che le forze governative di Kiev hanno continuato a bombardare il territorio della repubblica nel corso della giornata di domenica. Alle 02:16 ora di Mosca, le forze ucraine hanno bombardato ancora una volta l’insediamento di Staromichajlovka, alla periferia occidentale di Doneck. Colpi di mortaio hanno raggiunto anche altri insediamenti circostanti la città di Doneck. Secondo le fonti locali, sarebbero stati registrati almeno otto bombardamenti solamente nelle prime cinque ore di domenica 20 febbraio.

Ivan Filiponenko, rappresentante ufficiale della Milizia popolare della RPL ha a sua volta annunciato che le forze armate dell’Ucraina hanno tentato di attaccare le posizioni della Milizia Popolare della repubblica. “Intorno alle 5 del mattino del 20 febbraio, le truppe della 79ma Brigata d’assalto aviotrasportata hanno tentato di attaccare le postazioni della milizia popolare nell’area dell’insediamento di Pionerskoe con l’attraversamento del fiume Severskij Donec. Come risultato dello scontro, il nemico ha subito perdite e si è ritirato“, ha affermato Filiponenko. “Le azioni illegali delle forze armate ucraine hanno portato alla distruzione di cinque edifici residenziali e vittime tra la popolazione civile”, ha aggiunto.
Il tocco di comicità a questa situazione tragica arriva da Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, il quale ha dichiarato che Bruxelles condanna il massiccio bombardamento delle infrastrutture civili nell’Ucraina orientale, ma che “elogia l’atteggiamento di moderazione dell’Ucraina” di fronte alle provocazioni. Insomma, quasi un incoraggiamento nei confronti del governo di Kiev a continuare con i bombardamenti indiscriminati contro le repubbliche popolari del Donbass.
La situazione di guerra che si respira nella regione del Donbass ha un unico grande responsabile, e questo è l’imperialismo occidentale. Il conflitto armato è solamente la conseguenza finale dell’espansione della NATO ad Oriente e del colpo di Stato perpetrato in Ucraina nel 2014 con il favore delle potenze occidentali, che ha portato ad una vera e propria guerra civile all’interno del Paese. Le regioni a maggioranza russofona non hanno avuto altra scelta se non quella di staccarsi dal governo di Kiev, al fine di evitarne le persecuzioni etniche in pieno stile nazista.
Non contento, l’Occidente imperialista, capeggiato da Washington, continua a gettare benzina sul fuoco diffondendo fake news sulle reali intenzioni della RussiaViktor Medvedčuk, leader dell’opposizione filorussa al governo di Volodymyr Zelens’kyj, ha chiaramente puntato il dito contro i responsabili: “I partner occidentali hanno guadagnato miliardi dall’isteria militare. In mezzo a questa isteria militare, gli Stati Uniti, il Regno Unito e altri Paesi che hanno aiutato l’Ucraina a resistere all’”imminente occupazione” sono riusciti a risolvere i loro problemi interni e a guadagnare buoni soldi. Hanno dato in pegno spazzatura militare non necessaria, locomotive vendute a prezzi gonfiati, firmato contratti commerciali redditizi“, ha scritto Medvedčuk attraverso i social media.
Secondo il politico, la campagna mediatica di notizie false su un’imminente invasione russa è costata 12 miliardi di dollari all’economia dell’Ucraina in cambio di un sostegno finanziario di soli 4 miliardi di euro proveniente da Unione Europea, Stati Uniti, Canada e Giappone: “Questa somma non coprirà le perdite di questa guerra virtuale. Inoltre, i partner occidentali hanno gettato l’Ucraina in un buco nero di debito praticamente senza fondo“. “Dopo un massiccio deflusso di capitali e investimenti, l’Ucraina sarà costretta a tornare ancora una volta dal Fondo Monetario Internazionale, diventando sempre più dipendente dall’assistenza finanziaria internazionale“, ha aggiunto Medvedčuk. In questo modo, l’Ucraina verrà definitivamente trasformata in una repubblica delle banane svenduta al capitale straniero.
Giulio Chinappi, qui.

E aggiungerei anche questa, del dicembre dell’anno scorso quando di Ucraina, mi sembra, non parlava nessuno.

L’Ucraina usata dalla NATO come spina nel fianco della Russia

Dal colpo di stato del 2014, l’Ucraina è divenuta uno strumento nelle mani delle potenze occidentali per dare fastidio alla Russia, fino al rischio di provocare uno scontro armato diretto.

Nell’ambito dell’espansione della NATO verso est, fino a spingersi ai confini della Russia, l’Ucraina ha un ruolo strategico importante, come dimostrano le tante risorse spese dai Paesi occidentali per sostenere i governi nati dalla rivoluzione colorata del 2013-2014, a sua volta fomentata dalle potenze del Patto Atlantico.. 
Aleksandr Fomin, vice ministro della Difesa della Federazione Russa, ha riassunto questa situazione nelle dichiarazioni rilasciate lo scorso lunedì. Il rappresentante del governo russo ha infatti affermato che la crisi ucraina è stata provocata dalla NATO, che ha usato tale situazione come pretesto per interrompere la cooperazione con la Russia: “Qualsiasi cooperazione con la Russia è stata interrotta da una risoluzione del Consiglio della NATO del 1° aprile 2014. Come pretesto, i nostri partner occidentali hanno utilizzato gli sviluppi in Ucraina, provocati dall’Occidente stesso“, ha detto.
Sono stati gli Stati Uniti e i suoi alleati a sostenere il sanguinoso colpo di stato in quel paese e a riconoscere la nuova amministrazione che è salita al potere illegalmente con il sostegno dell’Occidente“, ha aggiunto il viceministro Fomin.
I nodi cruciali della disputa tra Russia e Ucraina restano la Repubblica di Crimea, che dal marzo del 2014 è entrata a far parte della Federazione Russa attraverso un trattato di adesione, e le repubbliche popolari del Donbass, la Repubblica Popolare di Doneck (RPD) e la Repubblica Popolare di Lugansk (RPL), che hanno proclamato la propria indipendenza dall’Ucraina rispettivamente nell’aprile e nel maggio del 2014.
La propaganda antirussa in Ucraina e in Occidente ha portato alcuni media ad utilizzare queste dispute come pretesto per accusare Mosca di voler invadere il territorio ucraino. Il primo vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Dmitrij Poljanskij, ha risposto a tali accuse in occasione di una conferenza stampa tenuta martedì: “Per quanto riguarda i presunti avvertimenti che la Russia potrebbe invadere l’Ucraina, penso che questo problema possa essere risolto molto facilmente, perché è emerso nelle teste di alcuni politici, quindi morirà nelle teste di questi politici“, ha detto il rappresentante diplomatico. “Non c’è stata alcuna attività militare significativa contrariamente a tutte le accuse di questo tipo“, ha aggiunto Poljanskij.
Va notato come la Russia non abbia reagito militarmente nonostante le continue provocazioni provenienti dall’Ucraina e dalla forze NATO, in particolare in occasione delle esercitazioni militari tenute da quei Paesi nel Mar Nero. A tal proposito, Poljanskij ha sottolineato che anche la Russia è libera “di spostare le truppe e di condurre esercitazioni“. “Si tratta di un nostro diritto e non dobbiamo renderne conto a nessuno“.
Per quanto riguarda la regione del Donbass, il pacchetto di misure di Minsk (Minsk-2), firmato il 12 febbraio 2015, rappresenta la base giuridica per la risoluzione del conflitto nella regione. Il documento, oltre a un cessate il fuoco e al ritiro delle attrezzature militari, prevede una profonda riforma costituzionale in Ucraina con il conseguente decentramento del potere, tenendo conto dello status speciale delle regioni di Doneck e Lugansk, nonché dello svolgimento delle elezioni. Mentre la Russia continua ad insistere per l’applicazione delle misure previste, il piano non è stato attuato fino ad oggi a causa della posizione della parte ucraina che, contrariamente all’ordine stabilito dagli accordi di Minsk, si rifiuta di attuare i punti politici fino a quando non saranno risolte le questioni di sicurezza.
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha recentemente ricordato che il governo ucraino si è rifiutato di sostenere l’accordo per il cessate il fuoco raggiunto nel luglio del 2020, che invece era stato immediatamente accolto con favore da parte dei governi de facto delle due repubbliche popolari. Lo stesso leader della diplomazia russa ha affermato che la Russia non esclude che l’Occidente voglia organizzare “una piccola guerra” in Ucraina e dare la colpa a Mosca per imporre sanzioni con questo pretesto: “Non escludo che ci sia un tale desiderio di alimentare sentimenti militaristi [in Ucraina] per organizzare una ‘piccola guerra’ e poi accusarci e imporre nuove sanzioni per sopprimere i nostri vantaggi competitivi“, ha detto Lavrov.
La posizione che hanno mantenuto l’Occidente e la NATO è insolente. Gli Stati baltici, i polacchi e gli ucraini li stanno chiaramente incoraggiando“, ha ancora detto il ministro degli Esteri. Come affermato dal presidente Vladimir Putin in una recente conferenza stampa, e come confermato dallo stesso Lavrov lunedì, i Paesi della NATO si vantano di aver fornito all’Ucraina 2,5 miliardi di dollari di munizioni e sistemi di combattimento dal 2014, con il chiaro intento di creare tensioni con Mosca.
Il culmine di questo processo potrebbe essere l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, fatto che verrebbe visto quasi come una dichiarazione di guerra da parte di Mosca. “Sembrano aver perso il senso della realtà e anche il buon senso, ma spero che non abbiano perso il senso di autoconservazione“, ha commentato il vice ministro degli Esteri russo Sergej Rjabkov, lasciando intendere che le potenze occidentali rischierebbero in questo modo di dare vita ad un grande conflitto armato con la Russia.
Giulio Chinappi, qui.

E infine alcune testimonianze, finalmente, di ciò che sapevamo fin dall’inizio: l’esercito di colui che i fedeli della religione del Pensiero Unico amano chiamare “eroe” usa i propri civili come scudi umani.

MARIUPOL: LE TESTIMONIANZE.

-Da dove siete arrivati?
Da Mariupol.
-Come ci siete riusciti?
I militari russi ci hanno portato qui.. Hanno aperto il sotterraneo del palazzo dove siamo stati e ci hanno lasciato uscire e hanno portato qui. Grazie a loro.
-e l’esercito ucraino vi ha aiutato?
-l’esercito ucraino ha sparato.
-hanno sparato proprio nel nostro palazzo, non ne voglio parlare.
-pensate, siamo stati chiusi nel sotterraneo del palazzo dal 26 febbraio.
Siete contenti che siete arrivati qui?
-Certo! Grazie.
Perché non siete usciti prima?
-perché non ce lo hanno permesso.
-perché hanno detto che non dobbiamo andare dove c’è l’esercito russo.
-Ucraina non dava il corridoio, non ci hanno permesso di uscire dalla città.
Lì, nel sotterraneo si soffocava
La bambina: mi prude la testa!
Eravamo 300 persone nel sotterraneo!
-sono venuti i militari ucraini da noi e hanno detto che tutto è bloccato e che non c’è via d’uscita.
Volevano che continuassimo a fare da scudo a loro.

NOTA: il burattino che governa l’Ucraina è di madrelingua russa. Quindi, oltre a tradire l’identità ebraica, oltre a tradire il popolo che dovrebbe governare, oltre a tradire tutti gli impegni presi, ha tradito anche l’identità russa. Bell’eroe vi siete scelti!

Comunque tranquilli: adesso arrivano i nostri soldati e vedrete come spezzeremo le reni alla Russia.

barbara