DI VATICANO, DI ZAN, DI ZANINI E DI ALTRI INCOMPARABILI IDIOTI

(È un po’ lungo, portate pazienza. Poi domani se non capita qualche imprevisto importante vi porterò via pochissimo tempo, quindi magari leggetelo a rate, se è troppo)

Dato che i crociati contro l’omofobia rappresentano la crema della crema della sinistra, inizio con questa deliziosa carrellata

e proseguo con questo quadro che illustra quanto sia effettivamente grave e bisognosa di interventi la situazione da noi orrendevolissimi occidentali.

E una riflessione sulla famigerata legge Zan.

Niram Ferretti

SULL’AVANZAMENTO DEL PROGRESSO

Siamo arrivati a questo. Lo spartiacque tra luce e tenebra, progresso e regresso, civiltà e barbarie è il DDL Zan.
Alessandro Zan, parlamentare PD e militante LGBT, ha l’onore e l’onere di avere dato il proprio nome a questa legge fondamentale. Il futuro dirà di lui, per il momento accontentiamoci del presente. Un presente derelitto in cui un disegno di legge marcatamente ideologico e lobbista frutto di una organizzazione che è una Chiesa a sé, con i suoi dogmi, le sue scomuniche, il suo clero variopinto (e implacabile è soprattutto nei confronti di quegli omosessuali, uomini o donne che non si allineano alle sue direttive), è stato abilmente trasformato in un vessillo di libertà.
Se non verrà approvato, dicono i suoi sostenitori, Fedez, Elodie, Paola Turci, Vladimir Luxuria e altri pensosi intellettuali, l’Italia sprofonderà nel buio. Infatti, il DDL Zan fornirà, con il pretesto della difesa dei diritti umani e la lotta alle discriminazioni, una protezione impareggiabile a omosessuali, transgender, trans, e a coloro che, nonostante, l’inequivocabilità dei loro attributi sessuali e del loro aspetto fisico si percepiscono all’opposto di come appaiono. Lo farà facendo in modo che chi ritiene che l’eterosessualità è la norma e la famiglia naturale è quella composta da un uomo e una donna, non possa avanzare critiche o anche opposizione alle famiglie arcobaleno, all’acquisizione di figli da parte di coppie omosessuali tramite la maternità surrogata o la fecondazione eterologa, e altro ancora.
Non è vero che il DDL Zan, come dice il suo promulgatore e insieme a lui i suoi sostenitore, garantisca la liberà di opinione, che, diciamolo, non ha bisogno di Alessandro Zan per essere garantita, essendo già fermamente salvaguardata dall’Articolo 21. Basterebbe leggersi l’Articolo 4 del disegno di legge, il cosiddetto “salva idee” dove è scritto che “ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atto discriminatori o violenti”.
Tutto sta nella congiunzione “purché”. Il diavolo, si sa, è nei dettagli.
Come ha sottolineato Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, “Non si può usare il concetto di ‘idoneità’ nella valutazione di un’idea, chissà quando, come e per quale finalità espressa, e trasformare quella idea in un reato penale”.
O meglio, sì, si può. Si può in un regime autoritario o totalitario, dove il pensiero è irreggimentato rigorosamente, e insieme ad esso, ovviamente il linguaggio.
Non sono più i tempi, fortunatamente, dell'”amore che non osa dire il proprio nome” tempi che costarono a Oscar Wilde i lavori forzati, da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma non vorremmo che si inaugurassero i tempi in cui ci possano essere dei giudici i quali condannassero un cittadino per avere osato dire che l’omossesualità è una inclinazione statisticamente deviante rispetto all’eterosessualità o che affermi che l’unico matrimonio degno di questo nome è quello tra un maschio e una femmina.
Se si dicesse con franchezza e limpidezza che questo disegno di legge è il frutto di una ben precisa ideologia, che ha trasformato l’omosessualità da inclinazione sessuale a strumento politico, si renderebbe solo un servizio alla verità. E se al posto di Fedez ci fosse Pier Paolo Pasolini, avremmo la certezza che vedrebbe in esso l’estensione omologante, coartante e fascistizzante di un brand. Purtroppo ogni epoca ha i testimonial che si merita.

E veniamo alla odierna pietra dello scandalo: l’intervento del Vaticano

Gerardo Verolino

Non dicono una parola (anzi sono propensi a giustificare i loro carnefici) se gli omosessuali sono perseguitati, torturati ed impiccati alle gru negli Stati e nelle teocrazie islamiche ma, adesso, i nuovi maître à penser della sinistra (da Fedez a Elodie) si inalberano e protestano indignati se la Chiesa cattolica (per essere più precisi: la Cei) dice una cosa giusta quando ricorda allo Stato italiano che non bisogna discriminare gli omosessuali, ma neppure il prete che seguita a dire che il matrimonio religioso è solo fra un uomo e una donna. Ma andate a fanzan

D’altra parte, quando abbiamo a che fare con la sinistra, si sa cosa ci si deve aspettare

Qui.

Cioè la sinistra praticamente è come l’AIDS: se la conosci la eviti. Aggiungo ancora questo

“La Chiesa non contesta il Ddl Zan ne’ sul piano teologico ne’ nel merito” – Monsignor Filippo Di Giacomo, canonista: “Il confronto verte sulla difesa di quegli spazi di libertà religiosa che riguardano non solo i cattolici ma anche ebrei, musulmani e seguaci di altre confessioni” – “Si tratta di una “nota verbale”, il modo usuale con cui le diplomazie si parlano. Enfatizzarlo come una ‘lettera ufficiale’ è pura idiozia” – “Chi ha dato alla stampa la “nota” puntava a fare uno sgarbo al Papa” – Gli attacchi di Fedez sulla tasse del Vaticano? Notizia mezza tarocca. Evidentemente si considera uno specchio di virtu’…“

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/zan-zan-quot-chiesa-non-contesta-nbsp-ddl-zan-ne-39-piano-274375.htm

Il machiavellismo della Curia mi ha sempre affascinato.
Comunque godo.

Fantastica la gente con il cartello con scritto “L’odio non è un diritto”… Che di solito, se togli l’odio a quei dementi col cartello arcobaleno, si sgonfiano come palloncini.
Nota: L’Odio è un diritto (qui)

Perché se lo stato ha il diritto di sindacare sui sentimenti e addirittura farne materia di diritto, chi ci metterà al riparo da futuri ghiribizzi statali di sindacare su qualunque altro sentimento umano, dall’invidia alla gelosia all’antipatia e magari – perché no? – alla simpatia, alla riconoscenza, all’affetto, all’amore?
Poi ci sono quelli che, dopo essersi spellati le mani a forza di applaudire i papali interventi pro clandestini, pro le deliranti teorie gretiane sull’ambiente eccetera, chiedono a gran voce di “denunciare” il concordato, ai quali faccio dire due parole da

Giovanni Bernardini

CONCORDATO

I patti lateranensi regolano ancora oggi i rapporti fra lo stato italiano e la Santa Sede.
Firmati nel 1929 fra il governo Mussolini e la Santa sede sono stati inseriti nella costituzione nel 1948, col voto favorevole di Togliatti.
Sono stati modificati nel 1984 dopo una lunga trattativa fra rappresentanti del Vaticano ed il governo Craxi.
Il fatto che i patti siano inseriti nella costituzione ha una conseguenza ben precisa che sfugge a coltissimi personaggi come Fico e Fedez: lo stato italiano NON può denunciare unilateralmente i patti, come avviene per gli altri accordi internazionali, meglio, può farlo ma SOLO tramite una legge COSTITUZIONALE. Si rassegnino i pasdaran del gender.
Questi i fatti
Quanto al resto, non val la pena di sprecare ancora una volta molte parole sul DDL Zan.
Telegraficamente: NON si tratta di una legge in difesa di diritti. Già ora non è possibile aggredire, insultare, picchiare, discriminare ingiustamente nessuno, per nessun motivo. Volendo si può essere più chiari in proposito, ma non è questo il punto.
Il DDL Zan equipara il sesso “biologico” con il sesso “sentito”, pretende che nelle scuole si propagandi la filosofia gender e, cosa più grave di tutte, trasforma in reato penale la critica del gender. E’ vero che la legge concede, bontà sua, la libertà di esprimere opinioni diverse, ma subordina questa libertà graziosamente concessa alla assenza del “pericolo” che questa possa provocare azioni violente e discriminanti. Per capirci: un prete afferma che per la Chiesa l’omosessualità è un peccato, un magistrato ritiene che questa affermazione possa indurre qualcuno ad atti violenti ed il prete finisce in galera. Degno di Goebbels.
La Chiesa può condannare chi insulta, aggredisce o discrimina qualcuno per motivi legati alle preferenze sessuali, NON PUO’, se non vuole rinnegare completamente se stessa, accettare che nelle scuole cattoliche venga propagandata la filosofia gender né può accettare che interi passi della Bibbia vengano censurati perché ritenuti “omofobi”.
Staremo a vedere come evolverà la situazione, penso che le carte siano molto intricate. Per ora mi limito a ridere pensando a coloro che esaltano papa Bergoglio quando si tratta di migranti salvo poi strapparsi i capelli quando il Vaticano ribadisce cose che sono da tempo immemorabile parte della dottrina cattolica.
Personalmente detesto ogni tipo di argomento “ad personam”. Non credo che X sia giusto se lo dice Tizio salvo diventare sbagliato se lo afferma Caio. Sono contrario alla immigrazione clandestina anche se il papa la difende e sono contrario al DDL Zan quale che sia la posizione in proposito del Vaticano.
E tanto basta.

Perché non c’è niente da fare: più sono ignoranti e più salgono in cattedra. E, come dice giustamente – e documenta – Giulio Meotti, quella con cui stiamo  avendo a che fare è una vera e propria inquisizione, altro che Vaticano che interferisce!

La nuova Inquisizione non viene dal Vaticano, ma dai Buoni

Ecco il catalogo dei perseguitati (scrittori, politici, pasticcieri, insegnanti, informatici, vescovi, giuristi). Nel liberissimo Occidente è in nome dell’Amore che si censura, licenzia e reprime

“I benpensanti sono diventati come una religione”, ha scritto Nicolas Beytout sul quotidiano liberale francese L’Opinion. “Impone le sue regole, la sua liturgia, le sue messe. Scomunica coloro che non rispettano questo nuovo catechismo progressista. Il pensiero dominante e travolgente è seguace della teoria del gender”. George Orwell aveva capito che la “neolingua” non sarebbe stata radicalmente nuova, ma la manipolazione di quella esistente. Così l’aggettivo “libero” non si sarebbe più usato nel significato di “intellettualmente indipendente”, ma in frasi come “questo cane è libero dalle pulci” o “questo campo è libero da erbacce”.

In Occidente nessuno viene più licenziato perché omosessuale e la questione transgender è diventata egemonica. Al contrario, chi dissente, senza demonizzare nessuno, rischia molto. Si criminalizzano ormai non i comportamenti, ma i pensieri in sè. La nuova Inquisizione non viene dal Vaticano, ma dall’“Impero del Bene” di Philippe Muray. Le leggi contro l’odio in tutto l’Occidente, nate su intenzioni “inclusive”, oggi sono usate per censurare, licenziare e reprimere. Ecco il catalogo (parziale) dei perseguitati in nome dell’Amore…

  • L’ex ministro dell’Interno finlandese, Päivi Räsänenuna, che è anche un medico, aveva criticato la partecipazione della Chiesa luterana finlandese (di cui è membro) ai festival Lgbt e citato la Bibbia (Genesi, “maschio e femmina li creò”) nei suoi social. Ora deve andare a processo.
  • Ha scritto che è in atto una “dittatura gender”. Per questo Bob Eschliman, caporedattore del quotidiano dell’Iowa Newton Daily News, è stato licenziato. Aveva espresso le sue opinioni sul suo blog e fuori dall’orario di lavoro, ma non gli è servito a salvargli la carriera.
  • Germund Hesslow è professore di neurofisiologia a Lund, in Svezia, ed è finito sotto inchiesta per avere affermato che esistono differenze biologiche tra maschi e femmine.
  • Sasha White ha perso il lavoro alla Tobias Literary Agency dopo avere espresso solidarietà all’autrice di Harry Potter. La sua bio sui social diceva già tutto: “Il gender non conformista è meraviglioso; negare il sesso biologico no”. Poi il rifiuto di usare pronomi neutri gender fluid.
  • Jack Phillips è il pasticciere più famoso d’America. Ed è di nuovo stato trascinato in tribunale perché non vuole realizzare dolci contrari alla sua fede cristiana. Se nel 2012 una coppia omosessuale gli aveva chiesto una torta per celebrare il proprio matrimonio gay, al tempo della richiesta illegale nello stato, questa volta un avvocato ha preteso da Phillips una torta per festeggiare la propria “transizione di genere”. Nello storico processo Masterpiece Cakeshop v. Colorado Civil Rights Commission, la Corte Suprema stabilì che rientra a pieno titolo nel Primo emendamento il diritto a non creare con le proprie capacità artistiche qualcosa che vada contro le proprie convinzioni religiose. “Oggi tocca a Jack, domani potrebbe toccare a voi”, ha detto la sua legale, Kristen Waggoner.
  • Brendan Eich, programmatore creatore della lingua del web (il JavaScript), amministratore delegato di Mozilla solo per undici giorni, è stato licenziato a causa di mille dollari donati alla campagna in favore del “sì” al referendum della California per vietare i matrimoni gay. A difenderlo ci ha pensato Andrew Sullivan, icona gay, giornalista inglese trapiantato in America e che fu uno dei primi a dichiararsi omosessuale, secondo cui Eich è stato “scotennato da attivisti gay, trattato da eretico. Brendan è vittima dell’intolleranza della sinistra liberal e della mafia gay. Adesso sarà costretto a sfilare per le strade nella vergogna? Perché non metterlo ai ceppi? Se l’attivismo omosex è diventato questo, mi dimetto subito dal movimento. Se si tratta di minacciare la libertà di parola degli altri, allora non siamo meglio dei prepotenti anti gay che ci hanno preceduto”.
  • Il vicedirettore di una rivista universitaria è stato licenziato per “transfobia”, dopo aver twittato che “le donne non hanno il pene”. Angelos Sofocleous è stato cacciato da Critique, la rivista di filosofia dell’Università di Durham e come direttore da The Bubble, la rivista online dell’università.
  • When Harry became Sally, il libro di Ryan Anderson critico del gender, è stato bandito da Amazon. E non importa che non ci sia alcuna fobia o odio nel libro di Anderson, basta mettere in discussione l’identità di genere per finire all’indice e perdere proventi e reputazione.
  • Maya Forstater, ricercatrice licenziata da un think tank di Londra per aver scritto sui social che “le donne trans non sono donne”, ha cercato giustizia per tre anni dopo il licenziamento.
  • L’American Humanist Association ha cancellato venticinque anni dopo il “Premio Umanista dell’Anno” a Richard Dawkins, sulla base del fatto che non è sufficientemente devoto al “culto del transgenderismo”, come il famoso biologo lo ha definito sul Times, dicendo che da biologo non può ignorare i cromosomi XX e XY.
  • Sarah Honeychurch dell’Universià di Glasgow è stata licenziata come redattrice della rivista accademica Hybrid Pedagogy, dopo aver firmato una lettera di femministe che metteva in dubbio il rapporto delle università con l’ente Lgbt Stonewall.
  • L’ex cappellano del Trinity College di Cambridge, Bernard Randall, è stato cacciato dal Trent College per le critiche al programma Lgbt introdotto nella sua scuola. Aveva detto Randall agli studenti: “Dobbiamo trattarci l’un l’altro con rispetto, non attacchi personali: questo è ciò che significa amare il prossimo come se stessi. Discuti con tutti i mezzi, fai un dibattito ragionato sulle convinzioni, ma mentre va bene cercare di persuadersi a vicenda, a nessuno dovrebbe essere detto che deve accettare un’ideologia. Ama la persona, anche quando non ti piacciono le sue idee. Non denigrare una persona semplicemente per avere opinioni e convinzioni che non condividi”.
  • Uno degli autori della serie Doctor WhoGareth Roberts, è stato estromesso da una nuova antologia a causa di quello che la Bbc Books (di proprietà della Penguin Random House e dell’emittente pubblica inglese) ha descritto come “linguaggio offensivo sulla comunità transgender”. Roberts, che è gay, aveva solo detto di non credere nell’identità di genere: “E’ impossibile per una persona cambiare il proprio sesso biologico”.
  • Un vescovo spagnolo, nominato cardinale da Papa Francesco, di cui è anche amico personale, è stato incriminato per “omofobia”. Si tratta dell’arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastián Aguilar, che in un’intervista a Diario Sur aveva spiegato: “La sessualità ha una struttura e un fine, che è quello della procreazione. L’omosessualità, in quanto non può raggiungere questo fine, sbaglia”. Per queste parole si è ritrovato nel registro degli indagati.
  • All’Università di Bordeaux, in Francia, è stata eliminata la conferenza di Sylviane Agacinski, celebre femminista e psicoanalista, per aver attaccato il gender nel libro Femmes entre sexe et genre.
  • La procura di Parigi ha aperto una inchiesta sul giurista di origine armena della Sorbona, Aram Mardirossian, per “incitamento all’omofobia e alla transfobia” (sei mesi di carcere e 22.500 euro di ammenda) perché ha difeso il matrimonio naturale.
  • Un professore di filosofia, Philippe Soual, membro della società internazionale di studi su Hegel e del centro Cartesio della Sorbona, si sia visto cancellare un corso all’ateneo Jean Jaurès di Tolosa, dopo che è stato accusato da un’associazione di studenti di essere un “portavoce della Manif pour tous”, il movimento che ha riempito le piazze per manifestare contro le nozze gay.
  • Per non parlare di quei famosi odiatori gay di Dolce & Gabbana, quelli che “la famiglia è solo quella tradizionale e non ci convincono bambini sintetici e uteri in affitto”.

Nell’Occidente dove si scrive per asterischi e il relativismo è assolutistico, l’opinione è diventata legge e siamo tutti un po’ “omotransofobi”. Fino a prova contraria.
Giulio Meotti

E vedrete che prima o poi arriveranno anche a questo:

Concludo con le preziose intellettuali che irraggiano sapienza su tutti noi. Inizio con l’inevitabile immaginifica signorina Murgia

Qui

per passare alla nostra Oca preferita, che esige di essere riconosciuta come intellettuale, pretende di essere chiamata dottoressa, si atteggia a italianista e scrive libri per insegnare, appunto, a parlare e scrivere in un italiano impeccabile, e soprattutto a storica, profondissima conoscitrice e grandissima esperta da non restare indietro a nessuno. Per il caso in questione, grazie appunto alla vastissima conoscenza di tutte le vicende storiche occorse dalla notte dei tempi a oggi, ha trovato il paragone giusto che dia la misura esatta del misfatto compiuto oggi dal Vaticano, e ha scritto un post che inizia così:

Galatea Vaglio

Storie di bambini rapiti e ingerenze vaticane.
Il 23 giugno del 1858 il seienne Edgardo Mortara, nato in una famiglia ebrea [ebraica, cara, ebraica: per descrivere un sostantivo serve un aggettivo, e “ebrea” non lo è] di Bologna, veniva allontanato con la forza dai genitori dalle autorità dello Stato Pontificio e trasferito a Roma in un convento.

Adesso per commentare come merita questo incredibile concentrato di ignoranza e cretinitudine servirebbe un’opera delle dimensioni dell’Enciclopedia Britannica, ma sono sicura che a dargli il suo giusto valore riuscirete anche da soli.
Concludo definitivamente, anche se non c’entra direttamente con zanismo e dintorni, ma c’entra in compenso col pensiero unico dominante, rendendo omaggio a sei Uomini che non si sono piegati.

barbara

LA CULTURA DELLA SINISTRA

Perché, come spiega un signore qui nei commenti, tutta la cultura italiana è di sinistra, a destra non ci sono altro che populismo e  difesa della roba, a sinistra c’è la Cultura, oltre alla visione del futuro. Ecco, questo che segue è un luminoso esempio della luminosa Cultura della luminosa sinistra: e come potrebbe non esserlo, una cosa illuminata dal Sol dell’Avvenir?

[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste

[Verse 1: Fedez]
Duecento troie si presentano
Ma dopo due minuti i nomi me li dimentico
Non sanno mai in che letto si addormentano
E non è certo colpa della gente che frequentano
‘Sti genitori si lamentano
La mandi in giro vestita da troia poi piangi se la violentano
Ma i genitori certe cose non le sentono
Sono troie e se non lo sono poi lo diventano
Io non parlo con ‘ste babbe
Il tuo tipo le prende, più di un cellulare con cinque tacche
Che quando andava al minibasket
La mia gente lo aspettava fuori per fargli le scarpe

[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste

[Verse 2: Fedez]
Non perdo tempo con gli stronzi
Ficcati un dito in culo e poi leccalo come i Fonzies
Io torno a casa fatto con gli occhi gonfi
E tu con la bandana sembri il tigrotto dei Frosties
Un pazzo, non sa di esser pazzo mai
Infatti a te piace il cazzo, anche se ancora non lo sai
Rompete il cazzo a me per le sfide di freestyle
Poi sul palco hai la faccio fluo come uno Starlight
Vuoi fare il gangstar rap? ma sembri Terminator
Tu ti tatui il ferro, io mi tatuo il Liquidator
Yes, man! l’ho tatuato per davvero
Però sei tu il babbo di minchia, pisciaturo poco serio

[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste

[Verse 3: Bat]
Vi riconosco cazzo, ormai c’ho occhio
Talmente troia che passeresti la tua giornata in ginocchio
Tante parole, tanto non ci fotti, giri con dei fattoni
E non ti accorgi che non siete in Trainspotting
Nei club ti atteggi da peggiore
Ma la mattina dopo su Facebook, frasi da Premio Nobel
Ti raidi tutte quante le serate
Bamba scopate in macchina e ti pigli male se chiama tuo padre
Io c’ho il potere, I’ve Got The Power
Dopo lo spe* di un bucato resta solo la Golden Shower
Ma tu sei viziosa e fai la zarra
Preferisco scoparmi il muro
Perchè? Almeno il muro non parla
Non ti celare sei già stata smascherata
Continua a succhiare, è la tua professione innata
E dopo coi tacchi devi restare sollevata
Non ho fatto il tuo nome nemmeno in questa puntata

[Hook: Fedez]
Baby vai vai faccio muovere le teste
Dove cazzo vai? Quì non entrano le cesse
Vedo il via vai quì si muovono le tette
Come con il testman, come con il testman
Siete troie, troie non fate le modeste
Guarda come cazzo sono vestite queste
Si muovono le teste, si muovono le tette
Riconosco una bitcha, già da come si veste

E chi meglio di questo raffinatissimo intellettuale può essere chiamato a rappresentare la cultura progressista e a sostenerne gli ideali e i progetti, come la benemerita legge Zan? E dunque mi raccomando, sbrigatevi ad approvare e rendere operativa la Zan, che se no il Federico piange e mi va in depressione. Così, una volta approvata la legge, la gente si guarderà bene dall’insultare un frocio (o dal dire che i bambini nascono da un uomo e una donna), così come tutti si guardano bene dal commettere furti, omicidi, stupri, incesti, truffe, ricatti, estorsioni, rapine, rapimenti, traffico di droga, aderire alla mafia, compiere atti di pedofilia, dal momento che per ognuno di questi atti c’è una legge che li dichiara reati e li sanziona penalmente, e finalmente nessuno insulterà più nessuno, capito pezzi di troie che girate vestite da troie facendo ballonzolare le tette? (No, non l’ho ascoltata, naturalmente, sai se no la mia povera ulcera?)
Desidero infine, prima di chiudere, fare miei due accorati appelli (uno dei quali mi riguarda personalmente) dell’amico Enrico Richetti

ed è una vera vergogna che nessuno ancora abbia pensato a occuparsene.

barbara

IL VACCINO MALEDETTO HA COLPITO ANCORA!

E anche retroattivamente, come se non bastasse!

Davvero, non si sa più come salvarsi, tu dici non mi vaccino perché non mi fido, e lui riesce a fregarti lo stesso, sto bastardo. Perfino quasi peggio della Murgia. Cosa c’entra la Murgia? Parafrasando la Melato (o forse Tognazzi, non ricordo bene), la Murgia c’entra sempre, come dimostra questo signore meravigliosamente scorretto

Per la verità avrei qualche perplessità sulla Canalis, soprattutto per le ginocchia,

e soprattutto per l’espressione intelligente (e anche sulle mani mi sembra che ci sarebbe qualcosina da ridire),

e soprattutto per la vestaglia da camera (e sì, sulle mani c’è decisamente da ridire, e non solo su quelle)

ma insomma il concetto è chiaro, e decisamente condivisibile, direi. Poi c’è anche qualcun altro che ha qualcosa da dire alla signora Murgia.

Alessandro Matta

Breve lettera aperta a Michela Murgia

Gentile Michela

ho avuto modo di ascoltare, stamattina, le dichiarazioni da lei rilasciate sul canale televisivo “la 7” in merito a alcune frasi pronunciate dal nostro Commissario Straordinario per la gestione dell’emergenza da Covid-19 Generale Figliuolo, frasi da lei bollate quasi con senso di superiore nonchalance come “frasi di guerra” che “non verrebbero mai capite da un popolo che militare non è”, ma soprattutto la sua uscita molto infelice sul fatto che Figliuolo gira sempre in divisa e, quando pronuncia alla tv in divisa messaggi, le ricorderebbe i dittatori.
Per quanto concerne il “farsi sempre vedere in divisa”, signora Murgia, posso chiederle gentilmente, come dovrebbe farsi vedere un commissario straordinario all’emergenza che fa parte dell’esercito italiano? Per caso si dovrebbe vestire in giacca cravatta ogni volta che va in diretta tv per apparire “rassicurante”? E quanti capi di stato non sempre in divisa ci sono in giro per il mondo che fanno danni seri?
Per quanto concerne poi il “linguaggio di guerra”: questa che combattiamo tutti contro il virus, cosa altro è, se non una guerra? Per essere una guerra secondo lei e poter quindi usare un dizionario “di conflitto”, cosa dovrebbero esserci, le bombe? le sparatorie? i morti per strada?
Ed infine, una considerazione personale, specie sul “fare paura con la divisa”:
Sarò noioso, signora Murgia, sarò uno monotematico, che finisce sempre col finire sul discorso della memoria storica, e in particolare della storia della Shoah, argomento che studio e divulgo da ormai quasi 30 anni, ma le voglio raccontare una vicenda ancora oggi poco nota, che ha per protagonisti proprio gli Alpini, il corpo militare da cui proviene il Generale Figliuolo.
Io, vedendo il Generale Figliuolo in tv, specialmente vedendo quel cappello con la penna degli Alpini, non ho personalmente paura, ma ho sempre una reminiscenza storica, che mi riporta al periodo che andò dal novembre 1942 al settembre 1943, e vide per protagonista proprio il corpo degli Alpini nella Francia meridionale e soprattutto nella zona della Costa Azzurra occupata dagli italiani.
Lungi da me ora reiterare uno stereotipo quale quello degli “italiani brava gente”, dal momento che all’epoca il nostro esercito obbediva a un dittatore sanguinario quale Mussolini è stato, e purtroppo si è reso colpevole di numerosi crimini di guerra, eppure… sa cosa accadde proprio con il corpo degli Alpini in quel lembo di terra occupato dal nostro paese? Soprattutto nella località di Saint-Martin-Vésubie si realizzò l’impossibile. Gli ebrei della zona, ricercati dalle squadracce di Vichy, trovarono rifugio nel villaggio occupato dagli italiani. Erano francesi, ucraini, russi, olandesi, che per un breve periodo conobbero una vita migliore degli ebrei nel nostro Paese.
A occupare la località erano proprio soldati appartenenti al corpo degli Alpini, che fecero si che in quella località si vivesse insomma come in un tempo sospeso, mentre tutt’intorno in Europa si combatteva e tutti gli ebrei morivano. Nel piccolo borgo francese, invece, quando gli agenti di Vichy pretendevano la consegna degli israeliti, la risposta degli italiani era secca: «Qui decidiamo noi. Andatevene».
Tutto finì con l’8 settembre 1943 e l’esercito italiano allo sbando dopo l’armistizio, e sa gli ebrei della zona cosa fecero? Seguirono la ritirata verso l’Italia dei soldati che li avevano fino a quel momento protetti, andando verso il Piemonte. Ad organizzare questa improbabile fuga fu proprio un colonnello degli Alpini, Federico Strobino, che raccolse attorno a lui oltre 400 persone e guidò una fuga impossibile, ma alla fine riuscita, verso il nostro paese.
Vorrei domandarle: lei in una situazione come quella, cosa avrebbe fatto? avrebbe detto che le divise le fanno paura e non avrebbe mai e poi mai seguito i soldati italiani? Avrebbe preferito finire arrestata di li a pochissimo dalla Gestapo sotto il comando di Alois Brunner, il braccio destro di Eichmann che proprio dopo l’8 settembre 1943 fu mandato in quelle zone a scatenare tedeschi e collaborazionisti francesi nelle retate? E che finì anche con l’arrestare il padre di Serge Klarsfeld, l’avvocato e storico nonché “cacciatore di nazisti” e marito della presidente onoraria della mia associazione, la straordinaria Beate?
Ovviamente, fu inutile, perché anche il nostro paese fu occupato e iniziò anche in Italia la collaborazione attiva al genocidio e alle deportazioni, e solo alcuni di coloro che erano scappati riuscirono poi a sopravvivere. Eppure, il gesto degli Alpini e il loro comportamento in quella regione della Francia è ancora oggi ben ricordato.
Ecco, io spesso vedendo Figliuolo in tv mi ricordo di quegli avvenimenti, e di certo non provo paura davanti a un commissario straordinario in divisa, né provo minimamente a immaginare frasi così offensive come quelle da lei pronunciate.
Cordialmente
Dott. Alessandro Matta, Associazione Memoriale Sardo della Shoah

E non solo Matta

Tornando per un momento al covid, i bollettini ci raccontano che il giorno 7 aprile ci sarebbero stati 627 morti, oltre duecento più del giorno prima, con 21 ricoverati in meno nei reparti ordinari e addirittura 60 in meno nelle terapie intensive. Dici che quelli usciti dagli ospedali lo hanno fatto tutti coi piedi in avanti? Sembrerebbe di no, visto che fra dimessi e guariti nello stesso giorno fanno un mucchio di 20.927 persone: per quanto tempo ancora continueranno a riempirci di balle? Per quanto tempo ancora continueranno a terrorizzare la popolazione con questi ridicoli numeri inventati? E per quanto tempo ancora la popolazione continuerà a bersi queste ignobili menzogne e a lasciarsi terrorizzare come polli nel pollaio?

Concludo con una nota di politica interna

e una di politica estera

barbara

QUOS VULT PERDERE IUPITER…

Li fa diventare comunisti. Quelli che seguono sono articoletti del sinistrissimo organo ufficiale della sempre più sinistra UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

A cosa punta Donald. Fa discutere l’ultimo azzardo di Trump, che ieri su Twitter è arrivato ad auspicare il rinvio delle elezioni fino a quando “le persone potranno votare come si deve, con le dovute garanzie e in sicurezza”. Per Repubblica l’obiettivo principale di Trump non sarebbe però un rinvio, prerogativa del Congresso, ma “bloccare, per quanto gli è possibile, il voto per posta che (secondo lui e secondo i sondaggi) favorirebbe troppo il suo avversario Joe Biden”.

Cioè, quelli che riportano senza commenti (come in questo caso del resto), il che significa che concordano, l’articolo che dichiara “inevitabile” il prolungamento dell’emergenza deciso dall’avvocato dal curriculum fasullo, col pretesto che il virus circolerebbe ancora – ignorando evidentemente che ci sono miliardi di virus che circolano sistematicamente da quando è nata la vita sulla Terra – e all’unico scopo di continuare a impedirci di votare, con l’attiva complicità del figlio di Bernardo, hanno la faccia come il cubo di attribuire a Trump, senza una sola prova a favore, gli stessi sporchi obiettivi. Esattamente come a suo tempo hanno denunciato la grave deriva autoritaria e dittatoriale di Orban, salvo dimenticare che lui aveva chiesto i pieni poteri al parlamento, a differenza del nostro avvocaticchio, e dimenticarsi poi, quando, a emergenza finita, ha restituito al parlamento i suddetti pieni poteri, di darne notizia.

Mascherine e sicurezza. “Sbagliato guardare alle frontiere. Tre positivi su quattro sono italiani”, spiega al Corriere il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in merito all’accusa rivolta ai migranti sbarcati in queste settimane di essere un pericolo perché positivi al Covid-19. “I migranti falso pericolo”, le parole riportate dal quotidiano del ministro che invita gli italiani a continuare a mantenere le più elementari misure di prevenzione dal contagio, tra cui l’uso delle mascherine.

Ancora giochini coi numeri! Oltre ai giochini con le parole: prima parla di “italiani”, il che dovrebbe far supporre che “gli altri” siano stranieri (tutti, circa l’8% della popolazione) residenti in Italia, ma poi parla esplicitamente dei “migranti [ossia clandestini, perché le cose vanno chiamate col loro nome] sbarcati in queste settimane”, ossia 14.438 persone da gennaio ad agosto. Questo significa che il 99,976% è responsabile del 75% dei contagi, e lo 0,024 è responsabile del restante 25%, ossia oltre mille volte la loro consistenza numerica. Ma non dobbiamo gridare al pericolo clandestini, no no no, quello è un falso pericolo percepito da noi fascisti, razzisti, populisti, sovranisti dalla fervida fantasia.

Ieri era il quarantesimo anniversario della più sanguinosa strage fascista avvenuta nel dopoguerra in Italia, quella del 1980 di Bologna.

E questa è la storica Anna Foa, e perfino gli storici, se sono comunisti, preferiscono cancellare i fatti quando questi si permettano di configgere stupidamente con l’ideologia.

Contrasto a omotransfobia e misoginia. Oggi approda nell’Aula della Camera il ddl contro l’omotransfobia e la misoginia. Il testo della legge modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, spiega La Stampa. Più precisamente, basandosi sulla legge Mancino del 25 giugno 1993, verranno estesi agli episodi d’odio fondati sull’omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale, aggiungendo alla discriminazione “razziale, etnica e religiosa” quella fondata “sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Come ha giustamente osservato qualcuno, esistono leggi che puniscono qualunque tipo di violazione dei diritti delle persone, dall’aggressione fisica a quella verbale, dallo stalking al mobbing eccetera; ora, se qualcuno sente il bisogno di una legge speciale che tuteli i diritti dei froci (se penso che non ci sia niente di male a essere froci, non vedo in che modo la parola froci possa essere intesa come offensiva e, di conseguenza, perché non dovrei usarla) non vorrà per caso dire che per questo qualcuno i froci non sono persone? Cioè, tutti i sostenitori della legge non saranno per caso degli omofobi della peggior specie che tentano di mascherarsi fingendo di essere dalla loro parte e volerli proteggere?

Restando in tema di persone che Giove ha deciso di perdere, ecco il nostro meraviglioso manlietto nazionale che
libici
E giustamente qualcuno prevede per il futuro
zoccole
E per finire vi offro questa meravigliosa collana di perle che l’amico Fulvio Del Deo ha pazientemente infilato per noi.

Fulvio Del Deo

Qultura a 5 stelle.

  1. Pinochet dittatore del Venuezuela (Luigi Di Maio)
  2. Napoleone combatté ad Auschwitz (Alessandro Di Battista)
  3. I Mille sbarcarono a Quarto (Carlo Sibilia)
  4. Matrimoni fra specie diverse purché consenzienti (Carlo Sibilia)
  5. L’Irlanda è un Paese mediterraneo (Angelo Tofalo)
  6. In America microchip nel corpo umano (Paolo Bernini)
  7. Il 50% della popolazione romena è criminale (Luigi Di Maio)
  8. Il pil cresce con l’uso dei condizionatori (Barbara Lezzi)
  9. Per sostituire l’economia dell’Ilva si può rilanciare la produzione di mitili (Barbara lezzi)
  10. Stato civile: italiano (Filippo Gallinella)
  11. Difendiamo il cibo italiano, no al grano saraceno (Filippo Gallinella)
  12. Possiamo dare 5.000 euro al mese ad ogni pensionato (Giulia Sarti)
  13. Per la pace mondiale per fortuna c’è Putin (Alessandro Di Battista)
  14. Sul Ponte Morandi si potranno fare i picnic (Danilo Toninelli)
  15. In 3 giorni Dio creò il mondo (Carlo Sibilia)
  16. Lo sbarco sulla luna è una farsa (Carlo Sibilia)
  17. Andiamo a dire a Gillet Gialli che siamo al loro fianco (Luigi Di Maio & Alessandro Di Battista)
  18. Il Restitution day è l’evento politico più importante dagli omicidi di Falcone e Borsellino (Carlo Sibilia)
  19. Il tunnel del Brennero lo usano in tanti (Danilo Toninelli)
  20. Abbracciamo gli amici libici per la tragedia di Beirut (Manlio Di Stefano)

barbara