Molti siti riferiscono il 25, ma non è vero: se fosse stato il 25 non avrei passato il pomeriggio in centro a fare spese. Altri più correttamente dicono “la notte di Natale”, che va già meglio, anche se neppure questo è del tutto preciso. In centro a fare spese, dicevo. E quando sono arrivata a casa ho trovato i miei genitori vestiti e pronti a uscire: aveva chiamato mia zia, la prima ad essere avvertita, per dire che la nonna stava molto male. Ci siamo precipitati all’ospedale, ma siamo arrivati troppo tardi.
Di ritorno a casa, abbiamo sentito al telegiornale che era morto anche lui, e poi hanno dato Luci della ribalta. Anni dopo, quando vendevano le videocassette insieme ai giornali, l’ho presa, ma ci ho messo quindici anni prima di riuscire a guardarla. E ancora oggi, dopo quasi mezzo secolo, quelle cinque note sono sufficienti a trasformarmi in una fontana.
Un piccolo omaggio a lui (i primi due sembrano uguali ma non lo sono, fidatevi), e un pensiero a quella grande, coraggiosa e straordinaria donna che è stata mia nonna.
barbara