UNA COSA, COMUNQUE, LA SAPPIAMO DI SICURO

Il giuseppi, il giggino, il manlietto, il rocchetto, la lucietta, il domenichino, il nicolino, il sergino, l’emmetta, la lucianuccia, la fiorellina, la caroluccia, la michelletta, lo sconosciuto michelino che esige che gli scolari che si sentono male a scuola vengano stanzettati (niente di cui sorprendersi: è un amico dell’Oca Signorina), e naturalmente l’immancabile, l’immarcescibile gretina

NON SCORREGGIANO

Mai.

Neanche quando sono da soli.

Neanche in bagno.

Neanche inavvertitamente mentre dormono.

MAI.
scorregge
E già che ci siamo, guardatevi anche queste inestimabili dichiarazioni del rocchetto, l’uomo – sì, vabbè – che aiuta il giuseppi a governarci con saggio e illuminato spirito paterno

barbara

QUOS VULT PERDERE IUPITER…

Li fa diventare comunisti. Quelli che seguono sono articoletti del sinistrissimo organo ufficiale della sempre più sinistra UCEI, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

A cosa punta Donald. Fa discutere l’ultimo azzardo di Trump, che ieri su Twitter è arrivato ad auspicare il rinvio delle elezioni fino a quando “le persone potranno votare come si deve, con le dovute garanzie e in sicurezza”. Per Repubblica l’obiettivo principale di Trump non sarebbe però un rinvio, prerogativa del Congresso, ma “bloccare, per quanto gli è possibile, il voto per posta che (secondo lui e secondo i sondaggi) favorirebbe troppo il suo avversario Joe Biden”.

Cioè, quelli che riportano senza commenti (come in questo caso del resto), il che significa che concordano, l’articolo che dichiara “inevitabile” il prolungamento dell’emergenza deciso dall’avvocato dal curriculum fasullo, col pretesto che il virus circolerebbe ancora – ignorando evidentemente che ci sono miliardi di virus che circolano sistematicamente da quando è nata la vita sulla Terra – e all’unico scopo di continuare a impedirci di votare, con l’attiva complicità del figlio di Bernardo, hanno la faccia come il cubo di attribuire a Trump, senza una sola prova a favore, gli stessi sporchi obiettivi. Esattamente come a suo tempo hanno denunciato la grave deriva autoritaria e dittatoriale di Orban, salvo dimenticare che lui aveva chiesto i pieni poteri al parlamento, a differenza del nostro avvocaticchio, e dimenticarsi poi, quando, a emergenza finita, ha restituito al parlamento i suddetti pieni poteri, di darne notizia.

Mascherine e sicurezza. “Sbagliato guardare alle frontiere. Tre positivi su quattro sono italiani”, spiega al Corriere il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia in merito all’accusa rivolta ai migranti sbarcati in queste settimane di essere un pericolo perché positivi al Covid-19. “I migranti falso pericolo”, le parole riportate dal quotidiano del ministro che invita gli italiani a continuare a mantenere le più elementari misure di prevenzione dal contagio, tra cui l’uso delle mascherine.

Ancora giochini coi numeri! Oltre ai giochini con le parole: prima parla di “italiani”, il che dovrebbe far supporre che “gli altri” siano stranieri (tutti, circa l’8% della popolazione) residenti in Italia, ma poi parla esplicitamente dei “migranti [ossia clandestini, perché le cose vanno chiamate col loro nome] sbarcati in queste settimane”, ossia 14.438 persone da gennaio ad agosto. Questo significa che il 99,976% è responsabile del 75% dei contagi, e lo 0,024 è responsabile del restante 25%, ossia oltre mille volte la loro consistenza numerica. Ma non dobbiamo gridare al pericolo clandestini, no no no, quello è un falso pericolo percepito da noi fascisti, razzisti, populisti, sovranisti dalla fervida fantasia.

Ieri era il quarantesimo anniversario della più sanguinosa strage fascista avvenuta nel dopoguerra in Italia, quella del 1980 di Bologna.

E questa è la storica Anna Foa, e perfino gli storici, se sono comunisti, preferiscono cancellare i fatti quando questi si permettano di configgere stupidamente con l’ideologia.

Contrasto a omotransfobia e misoginia. Oggi approda nell’Aula della Camera il ddl contro l’omotransfobia e la misoginia. Il testo della legge modifica gli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, spiega La Stampa. Più precisamente, basandosi sulla legge Mancino del 25 giugno 1993, verranno estesi agli episodi d’odio fondati sull’omofobia e sulla transfobia i reati già previsti nel codice penale, aggiungendo alla discriminazione “razziale, etnica e religiosa” quella fondata “sul genere e sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere”.

Come ha giustamente osservato qualcuno, esistono leggi che puniscono qualunque tipo di violazione dei diritti delle persone, dall’aggressione fisica a quella verbale, dallo stalking al mobbing eccetera; ora, se qualcuno sente il bisogno di una legge speciale che tuteli i diritti dei froci (se penso che non ci sia niente di male a essere froci, non vedo in che modo la parola froci possa essere intesa come offensiva e, di conseguenza, perché non dovrei usarla) non vorrà per caso dire che per questo qualcuno i froci non sono persone? Cioè, tutti i sostenitori della legge non saranno per caso degli omofobi della peggior specie che tentano di mascherarsi fingendo di essere dalla loro parte e volerli proteggere?

Restando in tema di persone che Giove ha deciso di perdere, ecco il nostro meraviglioso manlietto nazionale che
libici
E giustamente qualcuno prevede per il futuro
zoccole
E per finire vi offro questa meravigliosa collana di perle che l’amico Fulvio Del Deo ha pazientemente infilato per noi.

Fulvio Del Deo

Qultura a 5 stelle.

  1. Pinochet dittatore del Venuezuela (Luigi Di Maio)
  2. Napoleone combatté ad Auschwitz (Alessandro Di Battista)
  3. I Mille sbarcarono a Quarto (Carlo Sibilia)
  4. Matrimoni fra specie diverse purché consenzienti (Carlo Sibilia)
  5. L’Irlanda è un Paese mediterraneo (Angelo Tofalo)
  6. In America microchip nel corpo umano (Paolo Bernini)
  7. Il 50% della popolazione romena è criminale (Luigi Di Maio)
  8. Il pil cresce con l’uso dei condizionatori (Barbara Lezzi)
  9. Per sostituire l’economia dell’Ilva si può rilanciare la produzione di mitili (Barbara lezzi)
  10. Stato civile: italiano (Filippo Gallinella)
  11. Difendiamo il cibo italiano, no al grano saraceno (Filippo Gallinella)
  12. Possiamo dare 5.000 euro al mese ad ogni pensionato (Giulia Sarti)
  13. Per la pace mondiale per fortuna c’è Putin (Alessandro Di Battista)
  14. Sul Ponte Morandi si potranno fare i picnic (Danilo Toninelli)
  15. In 3 giorni Dio creò il mondo (Carlo Sibilia)
  16. Lo sbarco sulla luna è una farsa (Carlo Sibilia)
  17. Andiamo a dire a Gillet Gialli che siamo al loro fianco (Luigi Di Maio & Alessandro Di Battista)
  18. Il Restitution day è l’evento politico più importante dagli omicidi di Falcone e Borsellino (Carlo Sibilia)
  19. Il tunnel del Brennero lo usano in tanti (Danilo Toninelli)
  20. Abbracciamo gli amici libici per la tragedia di Beirut (Manlio Di Stefano)

barbara

CHI HA IL CORAGGIO DI DIRE CHE IL M5S È UN PERICOLO PER L’ITALIA?

Ritengo sia il caso di dedicare un paio di post al movimento 5 stelle. Me ne ero già occupata una decina di giorni fa, ma nella speranza di aprire gli occhi a qualcuno ed evitare di spingere l’Italia nel baratro, a costo di essere noiosa ritorno sul tema, oggi con due articoli che ho trovato interessanti e utili, e che forse non tutti hanno avuto l’occasione di leggere.

La nostra classe dirigente non può più permettersi di essere neutrale.

Appello

A poche settimane dalle elezioni presidenziali francesi, dunque circa un anno fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali della Francia scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come il Front national. A poche settimane dalle elezioni politiche tedesche, circa sei mesi fa, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali tedeschi scelse di utilizzare ogni mezzo a disposizione per spiegare che cosa avrebbe rischiato il proprio paese sottovalutando la minaccia di un partito antisistema come Alternative für Deutschland. A poche settimane dalle elezioni politiche italiane, la stragrande maggioranza degli imprenditori, della classe dirigente, degli intellettuali, degli editorialisti e dei direttori dei giornali ha scelto invece di non utilizzare alcun mezzo per spiegare che cosa rischierebbe il nostro paese a sottovalutare la minaccia di un partito antisistema come il Movimento 5 stelle. Mancano 24 giorni alle elezioni, ma allo stato attuale possiamo dire che la maggioranza dell’establishment italiano sembra avere fatto una precisa scelta: considerare il partito di Luigi Di Maio un partito come tutti gli altri, e i leader politici tutti indistintamente dei populisti. Tutti uguali, tutti pericolosi, tutti cialtroni, tutti impresentabili, tutti invotabili. C’è solo un piccolo problema: non è così. Non è così perché in questa campagna elettorale c’è un partito che rappresenta un pericolo per la nostra economia, per la nostra democrazia, per la nostra Costituzione, per il nostro stato di diritto, persino per la nostra salute. Un partito che sogna di disincentivare il lavoro attraverso il reddito di cittadinanza. Un partito che sogna di smantellare il nostro welfare attraverso l’abolizione di leggi che hanno salvato l’Italia. Un partito che sogna di abolire la democrazia rappresentativa trasformando i parlamentari in sudditi di una srl privata. Un partito che sogna di calpestare la Costituzione promettendo leggi, come quella sulla prescrizione, fatte per non assicurare la ragionevole durata di un processo. Un partito che sogna di abolire in Parlamento il voto segreto facendo propria una legge che un altro partito italiano, avete capito quale, portò già in Parlamento il 19 gennaio 1939. Un partito che prova ogni giorno a sopprimere il dissenso attraverso lo strumento della gogna. Un partito che traccia i voti dei suoi iscritti creando sistemi di votazione che rendono “possibile controllare e ricostruire le preferenze espresse dai votanti a causa della mancanza di anonimato”. Un partito che da una parte dice ‘non vi preoccupate, non siamo antieuropeisti’, mentre dall’altra continua a tenere in vita, con tanto di tesoretto economico, un “Comitato Promotore per l’Indizione del Referendum sull’euro”. Un partito che in un momento in cui l’export italiano corre come un treno sogna di seguire il modello dei dazi alla Trump perché anche nel nostro paese, sostiene Manlio Di Stefano, responsabile esteri del M5s, “ci vorrebbe un po’ di sano protezionismo”. Un partito che gioca con la salute dei nostri figli lasciando intendere che sui vaccini è bene che ognuno faccia come crede, senza ricordarsi che fare come si crede significa mettere in pericolo i più deboli, cioè chi i vaccini non li può fare. Chiaro? Chiaro. A poche settimane dalla campagna elettorale, a parte qualche eroico caso isolato – Angelo Panebianco ed Eugenio Scalfari, che rappresentando però più le proprie idee che quelle dei giornali su cui scrivono – nessun pezzo da novanta della classe dirigente italiana è ancora sceso in campo per dire in modo esplicito che il Movimento 5 stelle è un pericolo per l’economia, per la democrazia, oltre che ovviamente per la grammatica. Non sappiamo se da qui alle elezioni qualcuno lo farà. Ma da queste colonne ci permettiamo di ricordare una cosa semplice: mai come oggi essere neutrali significa avere già deciso da che parte stare.
Claudio Cerasa, Il Foglio, 08/02/2018

Vista amara. Elogia la poligamia, considera Israele uno stato terrorista, mette «la mano sul fuoco cento volte sull’innocenza di Tariq Ramadan», vuole costruire una moschea vista mare. Si chiama Davide Piccardo (Imperia, 1982), è un esponente di primo piano della comunità islamica. Figlio di Hamza Roberto Piccardo (Imperia, 1952), fondatore dell’Ucoii, l’unione delle comunità islamiche, ma ora in posizione marginale, che alle spalle ha già tre matrimoni (la terza moglie è stata ripudiata con un sms). A «La Zanzara», Davide ha dichiarato: «Le donne hanno rapporti più stabili, è raro che abbiano amanti a lungo o doppie vite». Intanto Ramadan, il discusso professore di Oxford, che grazie a grandi affabulazioni maschera con successo la sua appartenenza all’islam dei Fratelli musulmani, è stato arrestato a Parigi con l’accusa di stupro. Davide Piccardo lo difende a spada tratta dal suo blog sull’Huffington Post Italia. Vorrebbe anche aprire nella sua Imperia «una moschea vista mare, magari al parco Urbano che potrebbe riqualificare la zona». Da ultimo, ha dichiarato che voterà M5S, come molti islamici italiani. «Vaste programme», come diceva il generale De Gaulle a chi gridava «Mort aux cons!»: poligamia, annientamento di Israele, difesa di Ramadan, moschea vista mare. E poi il grillismo. Come ultimo approdo moderato.
Aldo Grasso, Corriere della Sera, 4 febbraio 2018

Ecco. dovesse passare da queste parti qualche indeciso, mediti intanto sulle questioni affrontate in questi due articoli. Domani arriverà dell’altro.

barbara